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fino al 28.VI.2007 Alessandro Bazan Palermo, Francesco Pantaleone
sicilia
Fenomenologia del fan. Brevi racconti in pittura per giocare con idolatrie private o collettive. Una tecnica sapiente, condita di ironia e leggerezza. Immortalando divi di ieri e di oggi a cui restare fedeli...
Fissato, esaltato, feticista, colto da ammirazione zelante e monomaniacale. In una parola fanatico. È alla figura del fan, tipologia sociale con forte inclinazione mediatica, che Alessandro Bazan (Palermo, 1966) ha dedicato l’ultimo ciclo della sua produzione, raccolta in buona parte per la sua prima personale palermitana.
Non c’è enfasi né clamore nella pittura di Bazan. Nessuna retorica. Il disincanto precipita luoghi, personaggi, affezioni in una leggerezza vaporosa che ha il sapore di memorie divertite e appena malinconiche. Al di là di aulici concettualismi o intimismi melliflui, il distacco si nutre di emozioni minime, laddove purezza fa rima con schiettezza: l’autenticità del ricordo, intrecciato con l’immaginazione, si copre di tinte fluide, dimesse, tiepide e rapide. Storie di ogni giorno s’abbandonano ad una piacevolezza stemperata, un po’ sfuggente.
Così, sul filo di una dissacrazione giocosa, l’artista capovolge il concetto di fanatismo. Lui che, pur coltivando ostinate passioni, dichiara di non riuscire a idolatrare niente e nessuno, indaga il fenomeno capovolgendone la meccanica. Tira giù dal piedistallo le celebrità e, con ironica grazia, le catapulta in contesti estranei: anziché inseguirle nel loro mondo patinato le trasporta in Sicilia, per esempio, oppure le colloca in angoli privati, anonimi. Gli idoli senza tempo diventano comparse superflue, straniate in paesaggi affettivi e comuni.
Una sexy Brigitte Bardot se ne va a zonzo tra i viali alberati del Parco delle Favorita, antica riserva di caccia di Federico II, oggi nota vetrina per passeggiatrici; Andy Warhol è una sottile figurina a cavallo d’un ciuco, turista per caso tra le viuzze di Ustica; e poi Claudia Cardinale si gode in barca il mare di Barcarello, Carmelo Bene, satiro metropolitano, saltella nella palermitana Via Dante, mentre Chet Baker, appeso al suo sax, indugia mollemente davanti ad uno scorcio bucolico. Tra i lavori scelti per l’esposizione emerge la grande tela dedicata a Stanley Kubrick. Il regista, come un novello San Gerolamo, è ritratto al centro del suo studio in mezzo a quintali di faldoni, pellicole, libri, cartacce, quotidiani. Ma al contrario del celebre umanista antonelliano, assorto nella lettura, il genio hollywoodiano è colto in un momento di greve sonno, abbandonato su una poltrona come un uomo qualunque. A testimonianza della sua ipercinetica intelligenza rimangono gli oggetti accatastati, restituiti con rivisitata attitudine fiamminga.
Definire i tratti di questi personaggi, bloccarne linee, forme, struttura, è quasi impossibile: la fissità dolce di ogni “sketch” si risolve in un passaggio accennato, come se tutto fosse già accaduto o stesse per concludersi davanti agli occhi, trascolorando. Sulla tela resta l’impronta veloce del fatto, stralci casuali di narrazione intrappolati in un’imprescindibile volontà pittorica.
Se il perno concettuale dell’operazione appare l’installazione realizzata coi disegni dell’artista-prof e dei suoi allievi d’Accademia, tutti impegnati a farsi il ritratto a vicenda, un piccolo quadro scuro e pastoso ne racchiude il mood segreto: una jazz band esegue Sadness di Ornette Coleman, canzone feticcio del jazzofilo Bazan e silenziosa soundtrack della mostra.
helga marsala
mostra visitata il 10 maggio 2007
dal 10 maggio al 28 giugno 2007 – Alessandro Bazan – Fan
Palermo, Francesco Pantaleone Arte Contemporanea – Piazzetta Garraffello 25
orari: tutti i giovedì h. 16-20, gli altri giorni su appuntamento
info: tel +39 091332482 – fpartecontemporanea@tin.it
www.fpac.it – catalogo di prossima pubblicazione con testo critico di Pierluigi Tazzi
[exibart]
bella è.
Helga, chet suonava la tromba…
baci.
impariamo a scrivere da Helga Marsala: chiara, precisa e onestamente descrittiva
una bella muostra, davvero una bnellla muostra
che pena e dabbenaggine. povere anche quelle paperelle che si allineano a megalomani di un certo tipo.
È facile farsi grande di una grandezza latente.
SOLITA MINESTRA
John Sonsini dei poveri
bazan é bazan, e non si tocca. e adesso sembra pure piú giovane e piú bello.
è vero…!!!!!
volevo acquistare un bazan, ma adesso che ho visto John Sonsini preferisco acquistare un Sonsini…perchè comprare il formaggino mio se si può acquistare una provola?
bazan è bazan. frustrato e puerile.
una persona cosi merita rispetto, più che altro per la pressione, piagnucola, arrossice, un giorno potrebbe esplodere, sarebbe il suo capolavoro “artistico” leggero e pittorico, ovviamente involontario. aiutiamolo.
ma aiutiamolo pure
ma ad ogni modo io mi compro sonsini e brindo alla vita
Palermo, triste città… dove nessuno si muove e poi quando qualcuno fa qualcosa di buono sono tutti pronti a sparargli addosso.
La mostra di Bazan è bellissima, intensa, ben allestita, ironica e colta.
Bazan continua ad essere un caposcuola ed a formare molti giovani in gamba.
Bravo Baz e bravi Pantaleone &co.!
triste città perchè c’è qualche presuntuoso che crede di ancora romanticamente di “formare i giovani”. solo in una città come palermo dove c’è il vuoto puo passare come colto un prof o addirittura un “capo scuola” i giovani sono energia pura! devono assorbire il massimo da un luogo particolaristico come palermo e non avere falsi padrini che intorpidiscono le loro menti fresche e spontanee.
quel casa di prima non sono io!
si vede che quello non e’ il vero c.a.s.a.!
e’ troppo lecchino!:-)
una delle cose più ridicole e tristi degli ultimi tempi: c.a.s.a.!
fa i commenti in cui giudica stronca critica e condanna, il tutto firmandosi con una sigla anonima, arrivando addirittura a rivendicare la sua infima anonimità dicendo ‘quel casa non sono io’ come se la sua fosse effettivamente una identità degna di questo nome…..ma caro artista che invece di fare arte ami giudicare quella degli altri…casa non sei tu…casa non è quell’altro …casa è una sigla per tutti quelli che vigliaccamente non hanno il coraggio di esporsi, di dire la propria opinione in pubblico. sono anche abbastanza convinto che quando visiti le mostre ti spertichi in lodi caramellate, e poi quando arrivi a casa dal tuo pc ti metti a criticare chi è stato più sincero ed aperto di te.
viva la vigliaccheria, viva l’ipocrisia, viva c.a.s.a.!
scusate sono proprio uno limitato e scioccarello.
marco scusa ma
neanche tu pero’ sei una identita’!anzi mi sembri abbastanza irreale!
mi smebra una polemica un po inutile contro chi non ha detto nulla di cattivo su questa mostra.
ma siete folli o in andropausa?
Sara’ che il caldo da voi in Sicilia ad alcuni fa male.
innanzitutto triste sarai tu.
utilizziamo questo nome perchè ci piace e nessuno ci deve dire niente.
se abbiamo voglia di criticare bazan perchè ci fa schifo allora lo critichiamo e non abbiamo bisogno di arrampicarci sugli specchi anche se sono lisci e taglienti. in questo paese c’è la democrazzia e nessuno ci può negare questo diritto di dire la nostra.P.U.N.T.O.
E comunque Bazan è bravo e merita rispetto!
secondo me e’ bazan per aumentare i commenti .
e noi siamo i proximi!!!!!!!!!
ma quanta cattiveria (odio direi)… per me bazan é stato uno stimolo, dieci anni fa a palermo non esisteva nulla, e lui era forse l’unico a conoscere da dentro il mondo dell’arte e a mettere a disposizione le sue conoscenze (a chi le meritava – criterio? intelligenza, capacitá, umorismo…). non so, mi sembra inutile tutta questa polemica tipicamente palermitana. sinceramente penso che ogni cosa abbia una storia a se, e ovviamente una sua collocazione precisa. comunque, vorrei puntualizzare che sono un fermo sostenitore della vostra stupiditá.
palermo è davvero messa male. uno pseudo artista mediocre adesso verrebbe anche storicizzato. dieci anni fà quindi a palermo è nata l’arte, ed ancora oggi, a quanto pare, la situazione è la stessa. a palermo se la cantano e se la suonano… propongo premio alla carriera a bazan, almeno cosi va in pensione.
ma quale polemica? mi sembra che a tutti voi manchi il senso dell’ironia…del divertimento…non sapete più apprezzare l’aspetto divertente, leggero, brioso, gradevole e pimpante che dovrebbe essere alla base del mondo dell’arte, invece oggi tutti a rincorrere il vincente, sperando di aver puntato sulla carta giusta ma se bazan può cambiare tuUTTTO IL MONDO PUO CAMBIAREAAADRIIIAAAAAAAAAAANAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!
basta leggere questi commenti e vedere le immagini, per farsi un idea riguardo la stupidità. certo che prendere la demenza per ironia e la presunzione per intelligenza è davvero deleterio. la leggerezza in “arte” è altro qui di acume non c’è nemmeno una particella e adesso non fatene un povero martire del vostro prof, tenetevelo pure, vi introdurrà nel mondo dell’arte, dell’ironia, dell’intelligenza e vi darà la benedizione.
ottimo allestimento, equilibrato.
Baz è carico d’istinto canalizzato nella giusta direzione, è già un buon motivo per apprezzarlo.
chi scrive idiozie su questo portale é evidentemente colto, raffinato, bello, ricco, intelligente, simpatico, assolutamente consapevole delle sue potenzialitá – quindi non ha bisogno di sugerimenti, perché della vita conosce tutto… assolutamente divertente!!! viva baz sempre e comunque.
antipa… e pseudo colto.
finalmente ho come beccarti!!!
sono una tua ammiratrice!!!!!
ti ho parlato un pò di volte all’accademia.
fatti sentire
Bazan o chi cavolo vipare (evito di nominare il peggio). Sono tutti uguali. Nn sanno dipingere, nn sanno disegnare, e sparano a zero su tutto e tutti. Ho imparato molto in accademia….DA SOLO. Nn c’è cattiveria da parte di chi li critica, c’è solo una profonda ignoranza in chi li venera. Nn sono la presunzione e la “dissacrazione” che fanno di una persona qualsiasi un artista. Facile stare su Glamour xké hai leccato bene il c*** a qualcuno. Io mi sto costruendo il mio futuro d’artista da solo, e ci sto riuscendo!!! Un giorno firmerò uno scarabocchio a qualche idiota che mi aveva detto (senza mezzi termini e gentilezze) che la mia arte era da buttare. L’arte a Palermo c’è, gli artisti a Palermo ci sono, e nn sono quelli che leccano il c*** in accademia. A loro dico “buon appetito”, potete anche spuntare su Glamour, ma nn passerete nei libri di storia, ci passerò io!!!
curati
La storia di Glamour non gli è andata giù.
Trovo una PREOCCUPANTE assimilazione stilistica (pittorica, di registro semantico-espressivo, etc.)del recente Bazan con le stronzatelle (absit iniura verbis, of course… picciotti!!!) del LABORATORIO SACCARDI…
Ma che sta succedendo a Palermo????? 😀
Ho letto un po’ di messaggi scritti qui sotto e mi sono fatto l’idea che la maggior parte delle persone che hanno scritto non hanno visto la mostra!
Anche a distanza di mesi il ricordo della mostra di Bazan e dell’atmosfera dell’inaugurazione è vivo in me.
I miei più sinceri complimenti ad un grande artista che seguo da anni e che ho trovato in grande forma, la collaborazione con Pantaleone gli fa molto bene, ha trovato un vigore ed una raffinatezza che non si vedevano da anni. Ho rivisto alcune opere della mostra recentemente a Torino ad Artissima nello stand della galleria palermitana e mi convincono sempre di più.
Consiglio all’artista che ha scritto quel commento delirante su Glamour e su leccare il c*** a qualcuno di leggere meno Glamour e più riviste d’arte!