Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Proprio in questi giorni di lei si era tornati a parlare diffusamente, ad occasione del centenario della nascita di Leo Castelli, che fu suo marito, ma anche suo compagno di viaggio attraverso la storia dell’arte internazionale per tutto il secolo scorso. Ileana Sonnabend, la mitica gallerista di origini romene, è morta a New York all’età di novantadue anni. Nata Ileana Schapira, da una ricca famiglia ebrea, venne a contatto nel 1932 con il triestino Castelli, che a Parigi, alla vigilia della seconda guerra mondiale, aprì la sua prima galleria d’arte. L’arrivo dei tedeschi e la partenza della coppia per gli Usa determinò anche la sua fortuna, in quanto giunsero a New York nel pieno della nascita dell’Espressionismo Astratto, di cui Castelli divenne presto mercante di riferimento. Quando lui nel 1957 aprì una nuova galleria, toccò ad Ileana il compito di girare per gli studi degli artisti alla ricerca di giovani talenti. Nel 1959 arrivò la crisi e il divorzio fra i due, e Ileana sposò lo studioso Michael Sonnabend. È del 1962 l’apertura a Parigi della Galerie Sonnabend, che impose sul parorama europeo nomi come Johns, Rauschenberg, Dine, Lichtenstein. Ma il grande ruolo – per l’arte europea – fu l’impegno profuso anche nel lanciare i giovani artisti continentale, fra i quali gli italiani Jannis Kounellis, Mario Merz e Pier Paolo Calzolari. Il resto è storia nota: nel 1970 l’apertura di uno spazio a Manhattan, l’esplosione del neoespressionismo tedesco, fino ai successi più recenti, con il sostegno di artisti come Peter Halley, o Jeff Koons. Il secondo marito Michael Sonnabend era morto anch’egli a New York nel 2001. La Sonnabend aveva conservato un rapporto speciale con l’Italia, dove ancora negli ultimi anni trascorreva lunghi periodi, a Venezia. Ma quest’anno, i molti amici in laguna, non l’avevano vista…
articoli correlati
Alan Jones su Leo Castelli
[exibart]
articoli correlati
Alan Jones su Leo Castelli
[exibart]