15 novembre 2007

fino al 30.XI.2007 Andrea Nicodemo Roma, Ugo Ferranti

 
Dalla fotografia al collage, dalla pittura alla stampa digitale. Media eterogenei. Tutti utilizzati per narrare un racconto, forse romantico. Quello di una cara e vecchia lettera reale...

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Nell’epoca del virtuale, dove le parole, i pensieri, i sentimenti e le paure viaggiano velocissimi nella rete, vergati dai tasti di un pc nelle abusate e-mail, forte è la fascinazione di una lettera. Poco importa se scritta con un’aggraziata calligrafia o “a zampa di gallina”; l’attenzione si concentra sul suo prezioso contenuto, sul caloroso messaggio mandato da un amico lontano. Quell’amico che, con la sua missiva, annulla le barriere del tempo e dello spazio e, di colpo e per magia, ci sembra seduto al nostro fianco, la cui voce prende vita dalle parole scritte.
È questo il racconto di Andrea Nicodemo (Termoli, 1976; vive a Roma), il racconto del percorso di una lettera e del lento rituale di preparazione: un ripiano, un foglio di carta, una penna, una busta. E la flemmatica composizione, fatta di pause, riflessioni, pensieri che si rincorrono e si accavallano, scritti di getto o con regolare fluidità. Il racconto del desiderio di ritagli di tempo, di piccole soste, quando tutto, intorno, corre. È così che gli ultimi lavori di Nicodemo sono, al tempo stesso, una testimonianza e una denuncia del bisogno di intervalli dal vortice degli stimoli circostanti, la cui varietà sembra voler sottolineare anche con l’utilizzo di tecniche diverse.
Andrea Nicodemo - Senza titolo - 2007 - collage e stampa digitale - cm 50x70
Lei, la busta, la pregiata protagonista, solennemente è posta al centro dello spazio. Su un piedistallo, custodita da una protettiva teca. Fanno da sfondo verdi pannelli che traducono la geometrica prospettiva della teca nell’ambiente della galleria, come a indicare il suo viaggio nello spazio. Fulcro da cui s’irradia e da cui prende avvio la narrazione, srotolata negli otto quadri, dove c’è sempre lei, la marroncina busta. Ed eccola, tra regolari bande di colori densi e cupi, stesi nel retro di un rotolo di carta da parati, che inizia il suo peregrinare. Passa dalle mani dell’amico lontano per arrivare al destinatario. E l’amico lontano, rappresentato in una sorta di dittico, con un bianco ed esteso passe-partout, attraverso un collage, misto di pittura e disegno a matita. Andrea Nicodemo - Senza titolo - 2007 - stampa digitale - cm 60x50Il passe-partout bianco indica il pensiero: è ridotto” spiega Nicodemo “quando domina l’azione, l’agire (è il momento della decisione dell’amico lontano di scrivere); è esteso quando domina la riflessione (è il momento della pausa, della stesura della missiva)”.
La lettera giunge finalmente al destinatario: un pannello in cui c’è la foto in bianco e nero di colui che l’ha ricevuta ed è intento a leggerla (di nuovo il tempo, la pausa). E il destinatario è rappresentato, come in una raffigurazione cubista, contemporaneamente frontale e di spalle, scomposto e ricomposto in un collage, con in mano la lettera, la cui scrittura non è però intelligibile. La lettera è arrivata, ma è ormai solo un’idea: la sagoma della busta è impressa in una lastra di plastica trasparente e la lettera è arrotolata e legata da un solido spago, perché il messaggio è segreto, diretto a un unico destinatario. E la busta, alla fine del viaggio, si trova forse strappata, divisa a metà tra geometriche linee.
Una lettera a cui è consegnata, confidata una riflessione inespressa. Come se i pensieri preziosi non trovassero le adeguate parole o come se, addirittura, le parole fossero per pochi e individuati intimi, e non casuali come i messaggi in una bottiglia.

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dal 12 ottobre al 30 novembre 2007
Andrea Nicodemo
a cura di Lorenzo Canova
Galleria Ugo Ferranti
Via dei Soldati, 25/a (centro storico) – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 11-13 e 16-20
Ingresso libero
Info: tel./fax +39 0668802146; ugo_ferranti@libero.it; www.galleriaferranti.it

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