15 novembre 2007

fino al 20.XII.2007 Lucio Fontana Milano, Palazzo Litta

 
Il laboratorio di restauro milanese apre le porte al pubblico. E chiama in causa una problematica attuale: la conservazione del contemporaneo. Che non può prescindere dalla singolarità dei materiali e delle tecniche utilizzate. Un’occasione per documentarsi e riflettere...

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Aprire al pubblico un cantiere di restauro è un’iniziativa degna di nota, ancor di più se si tratta di opere d’arte contemporanea, poiché porta con sé problematiche, vincoli e tecniche di conservazione diverse da un’opera di arte classica, medioevale o moderna.
Il progetto Cantiere aperto al Palazzo Litta, promosso dal Ministero dei Beni Culturali, si inserisce in una serie di collaborazioni e proposte espositive che riguardano, ancora una volta, Lucio Fontana (Rosario, Argentina, 1899 – Varese, 1968), presente contemporaneamente in una retrospettiva allestita a Mantova. L’opera in restauro è il Soffitto realizzato nel 1956 nella sala da pranzo dell’Hotel del Golfo di Procchio all’Isola d’Elba, uno dei pochi ambienti spaziali dell’artista oggi rimasti, che nel 2000 stava rischiando di venire distrutto dagli interventi di ristrutturazione dell’edificio alberghiero. Allora non sussistevano i requisiti necessari per avviare un dispositivo di tutela da parte della Soprintendenza, in quanto il Soffitto, avendo meno di cinquant’anni, non poteva rientrale nella categoria di “bene culturale”. Si intraprese quindi la via dell’acquisto da parte dello Stato.
Veduta del cantiere di restauro del Soffitto di Lucio Fontana a Palazzo Litta, Milano (particolare)
Nel 2002 i restauratori dell’ATI Ferriani Studio procedevano con un distacco a massello, dividendo la superficie di cemento in 25 pannelli asportabili, studiati in maniera tale da non compromettere i tagli e i buchi che l’artista vi aveva eseguito. Fontana, infatti, aveva creato l’opera stendendo intonaco bianco su un soffitto preesistente, per poi inciderlo con punte metalliche, creando tagli e buchi in seguito colorati con tonalità essenziali. La complicata fase di restauro, iniziata nel 2003, ha dovuto tener conto di molteplici fattori, primo fra tutti lo stato di conservazione dell’opera al momento del distacco, danneggiata sia dall’ambiente stesso in cui si trovava che da vecchie stuccature. Inoltre, non si trattava di un dipinto murale tradizionale, ma di una superficie materica con rilievi e incisioni in tutto il suo spessore, il che richiedeva una diversa tipologia di approccio e un adattamento delle tecniche di restauro tradizionali, che non dovevano in alcun modo intaccare l’essenza stessa dell’opera, che ha nel materiale la sua ragion d’essere. Quando l’intervento di recupero si concluderà, il Soffitto sarà probabilmente destinato al MAXXI di Roma o al futuro Museo del Novecento milanese.
Lucio Fontana - Veduta del Soffitto nella sala da pranzo dell'Hotel del Golfo di Procchio, Isola d'Elba - cemento - m 15x9 - courtesy Electa
Al momento, chi si reca a visitare il laboratorio di Palazzo Litta ha sì la possibilità di documentarsi sul restauro, grazie a pannelli illustrativi e a un video che ne ricostruiscono le fasi, ma non vedrà i tagli di Fontana, quanto piuttosto il retro del pannello in cemento, sul quale i restauratori stanno attualmente lavorando. È consigliabile quindi recarsi in cantiere fra tre mesi, quando i pannelli verranno girati e il soffitto sarà finalmente visibile, seppur non ancora ricomposto. È prevista, infatti, una seconda fase della “mostra”, che consentirà di intravedere il restauro compiuto.

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dal 29 settembre al 20 dicembre 2007
Lucio Fontana – Il soffitto salvato
Palazzo Litta
Corso Magenta, 24 (zona Cadorna) – 20123 Milano
Orario: giovedì ore 15-18 su prenotazione
Ingresso libero
Info: tel. +39 0412411897; soffittofontana@lombardia.beniculturali.it


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