11 dicembre 2007

fino al 12.I.2008 Heidi Specker Roma, BrancoliniGrimaldi

 
Texture di arbusti come grafie architettoniche in cemento armato. Potrebbe essere ovunque questo “giardino”. Dove natura e civiltà si prendono per mano...

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Il volto della città perde identità negli scatti di Heidi Specker (Damme, 1962; vive a Berlino), che sia Bangkok o Berlino. Presente anche all’ultima edizione dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, la fotografa tedesca espone per la prima volta in Italia From Im Garten to Bangkok. Due serie che sono l’espressione di un periodo che va dal 2003 al 2005. “Sono interessata alla grafia, ai colori, anche a una certa sensazione del tatto. Nelle tre fotografie ‘Zwilling links’, ‘Zwilling rechts’ e ‘Plus’, ad esempio, la corteccia degli alberi sembra avere la stessa consistenza ruvida del muro di fondo -spiega Specker-. Uso la fotografia come se dipingessi. Mi piace l’idea di avere uno strumento come la macchina fotografica che mi aiuta a creare un’immagine bidimensionale, appiattita, essenziale”.
Il suo racconto è incentrato su immagini autonome, dettagli di sguardi più ampi. La visione torna a essere unitaria, rafforzandosi, nella sequenza di queste singole immagini, proprio come i pezzi di un puzzle alla fine degli incastri. Nulla, però, è definito. Altra componente imprescindibile del lavoro è certamente la fantasia, a cui lo spettatore è libero di accedere, seguendo i percorsi del proprio mondo interiore. La simmetria (o l’asimmetria) di un dettaglio architettonico, il taglio obliquo, il gioco di linee orizzontali e verticali di un albero, tutti elementi che entrano in gioco in questa visione.
Heidi Specker - From Im Garten to Bangkok - photo Manuela De Leonardis
L’autrice parla di dialogo più che di confronto. Un po’ come nel libro fotografico Bangkok (2006) di Heidi Specker e Germaine Krull, dove le sue fotografie a colori di una Bangkok contemporanea (e difficilmente riconoscibile in base ai cliché a cui siamo abituati) si relazionano alle immagini in bianco e nero degli anni ‘40 e ’50 dedicati, prevalentemente, a statue di Buddha. Scatti firmati da Germaine Krull, fotografa tedesca appassionata conoscitrice della cultura asiatica, di cui segnaliamo l’interessante autobiografia, La vita conduce la danza, seguita alla retrospettiva del suo lavoro organizzata ad Arles nel 1988.
Attualmente Specker è alle prese con un nuovo progetto, ispirato alle poesie di Ingeborg Bachmann. Un altro autore che predilige è Thomas Mann, e in particolare La montagna incantata, ispirato da un breve soggiorno in un sanatorio di Davos. Per questo lavoro l’autrice, da un anno e mezzo, torna costantemente nella cittadina svizzera.
Heidi Specker - From Im Garten to Bangkok - photo Manuela De Leonardis
Qui ha conosciuto Elsi, una signora di mezza età che incarna molti dei caratteri presenti nel romanzo. Ne è nato un racconto fotografico, D’Elsi, in cui luoghi e stati d’animo dialogano tra loro. Paesaggi dell’anima, si potrebbero definire.

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manuela de leonardis
mostra visitata il 22 novembre 2007


dal 22 novembre 2007 al 12 gennaio 2008
Heidi Specker – From Im Garten to Bangkok
BrancoliniGrimaldi Arte Contemporanea
Via dei Tre Orologi 6/a (zona Parioli) – 00197 Roma
Orario: da martedì a sabato ore 15-19
Ingresso libero
Info: tel. +39 0680693100; info@brancolinigrimaldi.com; www.brancolinigrimaldi.com

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