30 maggio 2001

Fino al 15.VII.2001 Francesco Ravelli Torino, Museo Nazionale della Montagna

 
La montagna e la fotografia, due grandi passioni per Francesco Ravelli...

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L’incontro con la storia del Club Alpino e con una delle figure più rappresentative e importanti dell’alpinismo e della fotografia torinese. La mostra dedicata a Francesco Ravelli è, infatti, una piacevole scoperta per quanti non conoscevano le sue imprese e la sua dedizione per la cattura delle immagini. Scrive Massimo Mila in “Cento anni di alpinismo italiano”: “Il rapporto di Ravelli con la montagna è caratterizzato da due elementi: la sensibilità per il paesaggio e la progettualità che impronta la sua lunga e straordinaria attività alpinistica”.
Istintivamente attratto dalla montagna, non lasciava nulla al caso e coglieva ogni occasione per migliorare le proprie conoscenze topografiche; “partiva sempre con un piano preciso e si dirigeva verso mete istruttive per le future ascensioni”, cosicché anche le più semplici escursioni diventavano momenti di arricchimento.
Proprio grazie a questa sua attenzione giungono a noi immagini mai banali dove la montagna emerge con tutta la sua forza e magnificenza e dove le figure umane, in taluni casi, la arricchiscono rendendola ancora più imponente.
La mostra si deve leggere su due livelli: l’attività collettiva del “Laboratorio dell’alpinismo” e la fotografia che parallelamente alla montagna, è stata fedele compagna di Francesco. Francesco Ravelli
Amante della natura alpina, i suoi scatti sono “un omaggio alla linea purissima di una cresta nel cielo, alle rocce imbiancate dalla tormenta scatenata da un temporale, o ad un raggio di sole che sfora dalla cappa di nuvole”.
Si parte dalle fotografie alpine per proseguire con quelle più intime – i ritratti dei figli, della sua famiglia – dalle quali emerge l’accurata regia dell’autore che si diverte a giocare con i contrasti di luce e ad ordinare lo spazio e i corpi “in un raffinato gioco delle parti”, frutto di un lungo progetto; ne sono un esempio: “Leonardo”; “La Scala”; “Le Spighe” e poi, nello spazio dedicato alle valli: “Riflessi”; “Val Ferret”; “Alberi e Ombre”.
In tutte domina il silenzio, la riflessione e la compostezza.
La mostra, oltre al nutrito corpus fotografico, presenta oggetti, documenti e reperti d’epoca che danno maggior risalto al ruolo di Ravelli, dei suoi fratelli e del figlio Leonardo nella “conservazione del mito che aleggiava attorno al negozio-salotto dell’alpinismo” dei Ravelli che per anni fu punto di incontro per gli amanti delle alte vette.


Federica De Maria
vista 24 maggio 2001



Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi” – CAI Torino
Via G. Giardino 39 – 10131 Torino – telefono 011 6604104 – fax 011 6604622 – e-mail: posta@museomontagna.org
Orario: tutti i giorni 9.00 – 19.00
Sito Internet: www.museomontagna.org
Catalogo : Il Laboratorio dell’alpinismo – Francesco Ravelli e la fotografia di montagna
Cahiers Museomontagna 126, 168 pagine, fotografie, Lire 35.000


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