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Il contemporaneo farà pure di tutto per far parlare di sé, smuovendo maggiori economie e mobilitando i canali giusti della comunicazione. Eppure, alla prova dei fatti, ben difficilmente un evento di arte contemporanea riesce a competere con quelle che definiamo “grandi mostre”, che presentano ovvero artisti o correnti storicizzate ed appetibili per una più larga parte del pubblico. Una conferma viene Roma, dove l’eccezionale mostra monografica su Sebastiano del Piombo a Palazzo Venezia ha fatto accorrere più di 15mila visitatori in dieci giorni, oltre a 420 classi di studenti e gruppi prenotati nel solo mese di marzo. A dimostrazione dell’apprezzamento dei visitatori le vendite senza precedenti del catalogo della mostra, edito da Motta, con un totale di 1.420 pezzi con una media di quasi 1 ogni 10 visitatori. Ottime notizie anche da Perugia, dove nell’ultima settimana la mostra dedicata al Pinturicchio è stata visitata da 3.509 visitatori nella sede di Perugia – Galleria Nazionale dell’Umbria e Palazzo Baldeschi al Corso – e 1.898 nella sede di Spello – Cappella Bella, in Santa Maria Maggiore e Pinacoteca Civica. In sedici giorni di apertura i visitatori salgono a 13.354, con una media di accesso pari a 835 persone al giorno, mentre al call center della mostra sono già pervenute circa 23mila prenotazioni per le due sedi. Buono anche il successo di biglietteria per La Belle Epoque, la mostra inaugurata lo scorso 10 febbraio a Palazzo Roverella di Rovigo. Dove da martedì a domenica i visitatori sono stati 1.521 di cui 400 sabato e 800 domenica.
link correlati
www.mostrapintoricchio.it
www.palazzoroverella.com
[exibart]
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puzzette dell’arte contemporanea, dosso dossi vi seppellirà!