Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
29
aprile 2008
fino al 9.V.2008 Reiko Hiramatsu Roma, Galleria Navona 42
roma
Una mostra che è impossibile non definire gustosa. Hiramatsu stimola fantasia e appetito, saziando gli occhi con colori vivi e forme originali. E la mente, con inedite emozioni. Il cibo appare come non l’abbiamo mai visto...
di Marzia Apice
La fotografa giapponese Reiko Hiramatsu (Hokkaido, 1958; vive a Roma), freelance specializzata nel campo dello still-life e della pubblicità, sorprende liberando la sua creatività (colorata, accattivante, sensuale) che, con un solo colpo d’occhio ai suoi scatti, stimola i cinque i sensi, in una continua provocazione dello spirito, allo stesso tempo semplice e sofisticata.
Il titolo della mostra, Kakushiaji. Il gusto nascosto, non poteva essere più emblematico: in diciannove fotografie, non modificate al computer ma del tutto “naturali”, sebbene accuratamente studiate, emerge la concreta attenzione che l’artista rivolge al dettaglio e la sua passione nei confronti di ciò che le è più vicino (e, quindi, per questo spesso dimenticato e quasi sottovalutato) e che, se guardato con simpatia, può rivelare un’essenza segreta, foriera di nuovi significati e intime suggestioni.
Un’esperienza emotiva che coinvolge in modo completo il visitatore e che ben si colloca all’interno dell’attuale edizione del Festival Internazionale FotoGrafia, che quest’anno si propone di Vedere la normalità, ossia di svelare al cuore e agli occhi ciò che il quotidiano ha di straordinariamente significativo. Hiramatsu sposa quest’assunto fin nel profondo, riuscendo a coniugare il suo presente occidentale con la millenaria tradizione culturale nipponica di cui è erede. Ciò che emerge dalle sue fotografie è proprio il gusto nascosto, una ricerca nell’ambito dei cibi che madre natura offre, in cui la materia è sublimata e l’emozione diventa tangibile e profumata.
L’artista propone dunque di instaurare un nuovo rapporto con l’elemento cibo, non più legato esclusivamente alla soddisfazione del naturale bisogno di nutrimento del corpo. La fotografa non descrive ma interpreta personalmente ogni alimento, consapevole della grande opportunità che ognuno di essi offre all’anima, ossia cogliere una nuova linfa vitale, interamente spirituale. Una vera e propria sfida estetica e poetica, che Hiramatsu accetta senza risparmiarsi: ogni colore (verde, arancio, viola, rosso, giallo, bianco e nero) si mescola con la presenza corporea degli ingredienti in una contaminazione artistica che non ha soluzione di continuità.
Surreale, fantasiosa, concreta e rarefatta, coraggiosa e tradizionale, Hiramatsu indica un percorso di grande sensibilità e pura magia, nel più puro stile orientale. Fili di cipolla che sfrigolano nell’olio bollente, bianchetti candidi che si mettono in posa, patate liquide e spumose che assumono forme plastiche, frutti gustosi e coloratissimi, gocce di soia che galleggiano e fagioli che sembrano occhi, seppie intagliate come ali angeliche fatte di porcellana bianca, alghe trasparenti che fluttuano leggere.
Ogni scatto rappresenta un’immagine straordinaria, emblema di un’esigenza espressiva determinata a travalicare le apparenze più ovvie e di una ricerca artistica mai stanca di stupire nella sua abbagliante semplicità.
Il titolo della mostra, Kakushiaji. Il gusto nascosto, non poteva essere più emblematico: in diciannove fotografie, non modificate al computer ma del tutto “naturali”, sebbene accuratamente studiate, emerge la concreta attenzione che l’artista rivolge al dettaglio e la sua passione nei confronti di ciò che le è più vicino (e, quindi, per questo spesso dimenticato e quasi sottovalutato) e che, se guardato con simpatia, può rivelare un’essenza segreta, foriera di nuovi significati e intime suggestioni.
Un’esperienza emotiva che coinvolge in modo completo il visitatore e che ben si colloca all’interno dell’attuale edizione del Festival Internazionale FotoGrafia, che quest’anno si propone di Vedere la normalità, ossia di svelare al cuore e agli occhi ciò che il quotidiano ha di straordinariamente significativo. Hiramatsu sposa quest’assunto fin nel profondo, riuscendo a coniugare il suo presente occidentale con la millenaria tradizione culturale nipponica di cui è erede. Ciò che emerge dalle sue fotografie è proprio il gusto nascosto, una ricerca nell’ambito dei cibi che madre natura offre, in cui la materia è sublimata e l’emozione diventa tangibile e profumata.
L’artista propone dunque di instaurare un nuovo rapporto con l’elemento cibo, non più legato esclusivamente alla soddisfazione del naturale bisogno di nutrimento del corpo. La fotografa non descrive ma interpreta personalmente ogni alimento, consapevole della grande opportunità che ognuno di essi offre all’anima, ossia cogliere una nuova linfa vitale, interamente spirituale. Una vera e propria sfida estetica e poetica, che Hiramatsu accetta senza risparmiarsi: ogni colore (verde, arancio, viola, rosso, giallo, bianco e nero) si mescola con la presenza corporea degli ingredienti in una contaminazione artistica che non ha soluzione di continuità.
Surreale, fantasiosa, concreta e rarefatta, coraggiosa e tradizionale, Hiramatsu indica un percorso di grande sensibilità e pura magia, nel più puro stile orientale. Fili di cipolla che sfrigolano nell’olio bollente, bianchetti candidi che si mettono in posa, patate liquide e spumose che assumono forme plastiche, frutti gustosi e coloratissimi, gocce di soia che galleggiano e fagioli che sembrano occhi, seppie intagliate come ali angeliche fatte di porcellana bianca, alghe trasparenti che fluttuano leggere.
Ogni scatto rappresenta un’immagine straordinaria, emblema di un’esigenza espressiva determinata a travalicare le apparenze più ovvie e di una ricerca artistica mai stanca di stupire nella sua abbagliante semplicità.
marzia apice
mostra visitata il 24 aprile 2008
dal 18 aprile al 9 maggio 2008
Reiko Hiramatsu – Kakushiaji. Il gusto nascosto
a cura di Manuela De Leonardis e Nicoletta Zanella
Galleria Navona 42
Piazza Navona, 42 – 00186 Roma
Orario: da lunedì a venerdì ore 16-20
Ingresso libero
Catalogo Gangemi
Info: tel. +39 066873782; fax +39 066892865; g.s.network@libero.it; www.zig-zag.it
[exibart]