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30
maggio 2008
fino al 20.VI.2008 Anri Sala Napoli, Alfonso Artiaco
napoli
Tacco e punta. Piedi in fuori e mano alzata. Un minuetto sferzante e senza respiro, dove il ballerino è di una categoria particolare, calciatore argentino. Un tiro inizialmente invalidato che si rivela un signum dei...
Un vero mito genera sempre nuove storie e, nello srotolamento di avventure, immagini ed emozioni, tocca questa volta all’azione calcistica e allo sport in senso esteso a essere celebrati in sede artistica ufficiale. L’artefice è Anri Sala (Tirana, 1974; vive a Berlino), che dopo notevoli passaggi al Museet di Stoccolma e al Centre Pompidou di Parigi si ferma nell’area di rigore napoletana facendo un tiro che rischia di essere uno scivolone sul finale.
Sala concentra l’azione su un momento entrato nella storia del calcio mondiale, senza scoprire i punti nevralgici di un personaggio, Diego Armando Maradona, che nella vita ha attraversato napoleonici momenti di alti e bassi: undici volte sugli altari, i palmarès dei riconoscimenti avuti in campo agonistico, e qualche sosta nella polvere, con precisa allusione alle note vicende personali di droga.
Forse proprio perché si è nella città bianco-azzurra, stupisce che l’artista non abbia dedicato almeno uno dei suoi quattro lavori alle partite che el pibe de oro giocò nella squadra del Napoli dal 1984 al ‘91, ma il percorso qui descritto è quello più ampio del senso sportivo, quello fugace di un momento in cui la razionalità e il calcolo si fondono senza soluzione di continuità con la casualità, facendo sì che un piccolo gesto, La mano di Dio, catapulti Maradona nella storia, calcistica certo, ma ormai a tutti gli effetti inserita nell’immaginario collettivo come modello di bravura, genialità e furbizia.
Tutto questo rientra nel video Succederà proprio così, dove la voce fuori campo del mitico Bruno Pizzul ricostruisce dopo dodici anni le mosse che hanno permesso al “piccolo Maradona con la mano a beffare il gigantesco Shilton” durante la partita Argentina-Inghilterra per la Coppa del mondo in Messico. Uno spazio boscoso dove un uomo traccia le linee del campo, mentre il cronista commenta in una sorta di pre-cronaca al futuro quello che già è successo.
Nell’altra area della galleria, le posizioni di Peter Reid, Valdano, Hodges, Shilton e Bobby, i giocatori dribblati da Maradona, sono incarnati da 14 statuette d’oro e smalto rosso poste su un tavolo bianco latte, con un particolare basamento nero: la sua curva, infatti, riproduce il percorso del calciatore mentre scarta gli avversari. Il tempo viene condensato dall’azione dei calciatori-Buddha immobilizzati da Santa Maradona, enfatizzato inoltre da un’illuminazione che ricalca le angolature riprese dalle telecamere durante la partita.
Luci che tornano in Window Drawing, brevissimo video da guardare con molta immaginazione, dove i lampioni del campo di calcio situato vicino l’abitazione di Sala proiettano l’ombra di una finestra sul muro bianco. Improvvisamente, l’arrivo della neve causa l’interruzione della partita e così anche della ripresa. Slittamento di contenuto che si ricompone in calcio d’angolo nei fogli sequenziali dove i nomi dei giocatori e lo schema del famoso goal sono macchiati dal fango del campo.
Sala concentra l’azione su un momento entrato nella storia del calcio mondiale, senza scoprire i punti nevralgici di un personaggio, Diego Armando Maradona, che nella vita ha attraversato napoleonici momenti di alti e bassi: undici volte sugli altari, i palmarès dei riconoscimenti avuti in campo agonistico, e qualche sosta nella polvere, con precisa allusione alle note vicende personali di droga.
Forse proprio perché si è nella città bianco-azzurra, stupisce che l’artista non abbia dedicato almeno uno dei suoi quattro lavori alle partite che el pibe de oro giocò nella squadra del Napoli dal 1984 al ‘91, ma il percorso qui descritto è quello più ampio del senso sportivo, quello fugace di un momento in cui la razionalità e il calcolo si fondono senza soluzione di continuità con la casualità, facendo sì che un piccolo gesto, La mano di Dio, catapulti Maradona nella storia, calcistica certo, ma ormai a tutti gli effetti inserita nell’immaginario collettivo come modello di bravura, genialità e furbizia.
Tutto questo rientra nel video Succederà proprio così, dove la voce fuori campo del mitico Bruno Pizzul ricostruisce dopo dodici anni le mosse che hanno permesso al “piccolo Maradona con la mano a beffare il gigantesco Shilton” durante la partita Argentina-Inghilterra per la Coppa del mondo in Messico. Uno spazio boscoso dove un uomo traccia le linee del campo, mentre il cronista commenta in una sorta di pre-cronaca al futuro quello che già è successo.
Nell’altra area della galleria, le posizioni di Peter Reid, Valdano, Hodges, Shilton e Bobby, i giocatori dribblati da Maradona, sono incarnati da 14 statuette d’oro e smalto rosso poste su un tavolo bianco latte, con un particolare basamento nero: la sua curva, infatti, riproduce il percorso del calciatore mentre scarta gli avversari. Il tempo viene condensato dall’azione dei calciatori-Buddha immobilizzati da Santa Maradona, enfatizzato inoltre da un’illuminazione che ricalca le angolature riprese dalle telecamere durante la partita.
Luci che tornano in Window Drawing, brevissimo video da guardare con molta immaginazione, dove i lampioni del campo di calcio situato vicino l’abitazione di Sala proiettano l’ombra di una finestra sul muro bianco. Improvvisamente, l’arrivo della neve causa l’interruzione della partita e così anche della ripresa. Slittamento di contenuto che si ricompone in calcio d’angolo nei fogli sequenziali dove i nomi dei giocatori e lo schema del famoso goal sono macchiati dal fango del campo.
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Piazza dei Martiri, 58 (zona Chiaia) – 80121 Napoli
Orario: da lunedì a sabato ore 10-13.30 e 16-20; da giugno: da lunedì a venerdì ore 10-13.30 e 16-20
Ingresso libero
Info: tel. + 39 0814976072; fax +39 08119360164; info@alfonsoartiaco.com; www.alfonsoartiaco.com
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