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Naufragi
Significativa mostra misurata su un progetto di vivace contemporaneitàche vede coinvolti quattro artisti, fra cui due docenti del Liceo di Brera, e due esterni.
Comunicato stampa
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Scrive Emilia Ametrano:
Diamo il via a una significativa mostra che vede coinvolti quattro artisti, fra cui due docenti del nostro Liceo di Brera, Pompeo Forgione e Marcello Mazzella, con gli esterni Tommaso Bressan e Chiara Tambani.
Un’interessante esposizione intitolata “Naufragi”, che coglie due versanti significativi del nostro presente, il primo come traccia legata alla propria interiorità, al clima di crisi che serpeggia nella società, e fa vivere a ognuno di noi una sorta di naufragio personale, l’altro registra la storia del nostro tempo e gli accadimenti giornalieri che avvengono nel Mediterraneo. L’artista, ogni artista che vive il suo tempo, non vive isolato dal contesto in una campana di vetro e assorbe giornalmente quanto accade attorno a lui. E così, con questi dati e con questa poetica forte, che si condensa in un titolo fortemente carico di esplorazioni, si sviluppa questa mostra misurata su un progetto di vivace contemporaneità.
Scrive Anna Chiara Cimoli:
Non sono tempi in cui parlare di naufragi con leggerezza: è ora il tempo di alludervi in modo poetico, in punta di piedi. È quanto hanno scelto di fare, sensibilmente, i quattro artisti in mostra, che lambiscono il tema dello spostamento come scelta e come destino, con tutto il carico di aspettative e anche di perdita che comporta ma senza affermare un tetragono e sterile “io”: piuttosto offrendo allo sguardo frammenti di percorsi nel loro divenire, che – trattandosi di artisti dalla storia professionale già importante – affondano le radici in una pratica coerente e matura….
Ecco, allora, i gesti poetici di Chiara Tambani, artista dotata di un sentimento magico della natura, con il multiplo della mano che di volta in volta sostiene, raccoglie, plasma lo spazio. ‘Tentativi di nidi’, come lei stessa li descrive; gesti fatti di nulla, un piccolo niente che tuttavia prende forma e sagoma il contesto, con la lieve fermezza di un haiku. Nulla, dopo, sarà più lo stesso. Ecco i mandala tecnologici di Marcello Mazzella, artista che vanta una storia di ricerca importante a fianco a Nam June-Paik e altri grandi innovatori, trame di segni dei tempi che chiedono una lettura in profondità per essere decifrati (ma non è necessario farlo: ci si può anche perdere nella selva delle forme): supporti per meditazioni contemporanee. Ecco gli ‘spartiti armonici’ di Pompeo Forgione, opere aperte all’interpretazione, pagine materiche dal passo quasi classico, sia nella dimensione più astratta che in quella più (allusivamente) figurativa. Lavori in cui si avverte la dimensione di una ricerca mai paga, di un senso dello spazio che non ammette limiti, in cui la rinuncia al colore sembra essere un’indicazione di possibilità: un invito a incamminarsi senza stereotipi e pesi. Infine, le opere di Tommaso Bressan: quelle che forse più chiedono un lavoro su di sé per sfuggire all’automatismo dello sguardo e attivare altri sensi, altre risorse. Dietro la plasticità apparentemente solida e assertiva delle forme, che fanno pensare a certe intuizioni delle avanguardie artistiche esteuropee, si nascondono rimbalzi su mondi altri, su significati sottili. La purezza e la ‘bellezza’ dei volumi (se ha senso fare riferimento a queste categorie) viene messa in discussione dai significati che si possono attribuire loro: significati che hanno a che fare anche con la corruzione, l’imperfezione, l’interruzione della serie….
Diamo il via a una significativa mostra che vede coinvolti quattro artisti, fra cui due docenti del nostro Liceo di Brera, Pompeo Forgione e Marcello Mazzella, con gli esterni Tommaso Bressan e Chiara Tambani.
Un’interessante esposizione intitolata “Naufragi”, che coglie due versanti significativi del nostro presente, il primo come traccia legata alla propria interiorità, al clima di crisi che serpeggia nella società, e fa vivere a ognuno di noi una sorta di naufragio personale, l’altro registra la storia del nostro tempo e gli accadimenti giornalieri che avvengono nel Mediterraneo. L’artista, ogni artista che vive il suo tempo, non vive isolato dal contesto in una campana di vetro e assorbe giornalmente quanto accade attorno a lui. E così, con questi dati e con questa poetica forte, che si condensa in un titolo fortemente carico di esplorazioni, si sviluppa questa mostra misurata su un progetto di vivace contemporaneità.
Scrive Anna Chiara Cimoli:
Non sono tempi in cui parlare di naufragi con leggerezza: è ora il tempo di alludervi in modo poetico, in punta di piedi. È quanto hanno scelto di fare, sensibilmente, i quattro artisti in mostra, che lambiscono il tema dello spostamento come scelta e come destino, con tutto il carico di aspettative e anche di perdita che comporta ma senza affermare un tetragono e sterile “io”: piuttosto offrendo allo sguardo frammenti di percorsi nel loro divenire, che – trattandosi di artisti dalla storia professionale già importante – affondano le radici in una pratica coerente e matura….
Ecco, allora, i gesti poetici di Chiara Tambani, artista dotata di un sentimento magico della natura, con il multiplo della mano che di volta in volta sostiene, raccoglie, plasma lo spazio. ‘Tentativi di nidi’, come lei stessa li descrive; gesti fatti di nulla, un piccolo niente che tuttavia prende forma e sagoma il contesto, con la lieve fermezza di un haiku. Nulla, dopo, sarà più lo stesso. Ecco i mandala tecnologici di Marcello Mazzella, artista che vanta una storia di ricerca importante a fianco a Nam June-Paik e altri grandi innovatori, trame di segni dei tempi che chiedono una lettura in profondità per essere decifrati (ma non è necessario farlo: ci si può anche perdere nella selva delle forme): supporti per meditazioni contemporanee. Ecco gli ‘spartiti armonici’ di Pompeo Forgione, opere aperte all’interpretazione, pagine materiche dal passo quasi classico, sia nella dimensione più astratta che in quella più (allusivamente) figurativa. Lavori in cui si avverte la dimensione di una ricerca mai paga, di un senso dello spazio che non ammette limiti, in cui la rinuncia al colore sembra essere un’indicazione di possibilità: un invito a incamminarsi senza stereotipi e pesi. Infine, le opere di Tommaso Bressan: quelle che forse più chiedono un lavoro su di sé per sfuggire all’automatismo dello sguardo e attivare altri sensi, altre risorse. Dietro la plasticità apparentemente solida e assertiva delle forme, che fanno pensare a certe intuizioni delle avanguardie artistiche esteuropee, si nascondono rimbalzi su mondi altri, su significati sottili. La purezza e la ‘bellezza’ dei volumi (se ha senso fare riferimento a queste categorie) viene messa in discussione dai significati che si possono attribuire loro: significati che hanno a che fare anche con la corruzione, l’imperfezione, l’interruzione della serie….
19
febbraio 2019
Naufragi
Dal 19 febbraio al 07 marzo 2019
arte contemporanea
Location
SPAZIO HAJECH – LICEO ARTISTICO DI BRERA
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Milano, Via Camillo Hajech, 27, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì 09.30/15.00
Vernissage
19 Febbraio 2019, ore 18.00
Autore
Curatore