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Sabine Müller-Funk – Nel mare dei segni
Sabine Müller-Funk si propone al pubblico per certi versi quasi sopraffatta da una marea, continua e inarrestabile, tanto che il suo segno non ha più alcun significato condivisibile: le lettere e le parole sono spesso irriconoscibili e le figure talmente semplificate da rasentare la banalità.
Comunicato stampa
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Le opere raccolte nella prima personale romana di Sabine Müller-Funk, Nel mare dei segni, sono lavori recenti accomunati da una fitta trama di segni grafici, che paiono essersi depositati su supporti diversi: dal vetro alla plastica stampata. Un vera babele, in cui verbale e visivo si fondono e si intrecciano, a partire dalla comune radice segnica, proprio come in Cy Twombly, il pittore amato da Sabine Müller-Funk.
Se Twombly era stato affascinato dalla sedimentazione di graffiti e incisioni sui muri di Roma, palinsesti di secolari passaggi giunti fino a noi come relitti del tempo, Sabine è invece immersa nella semiosfera contemporanea, in cui schermi di diversa natura popolano lo spazio quotidiano. Proprio agli schermi, infatti, fanno riferimento sia gli oggetti in vetro – lavorati in modo da annullare quasi del tutto la trasparenza e farsi supporto opaco che accoglie lo sfrangiarsi della grafia – sia le grandi superfici plastiche come l’inedito Wir sind alle verbunden/Siamo tutti collegati (2018) in cui immagini e vocaboli si sovrappongono quasi pulsanti, proprio come nelle pagine del web, su computer e dispositivi mobili, sui monitor televisivi e a led che onnipresenti display pubblicitari inneggiano al consumo perpetuo, in metropolitana come in gran parte dei luoghi pubblici.
Attraverso i lavori esposti, Sabine Müller-Funk si propone al pubblico per certi versi quasi sopraffatta da una tale marea, continua e inarrestabile, tanto che il suo segno non ha più alcun significato condivisibile: le lettere e le parole sono spesso irriconoscibili e le figure talmente semplificate da rasentare la banalità. D’altro canto, l’artista pare coltivare una sorta di scrittura meditativa, in cui pone se stessa come recipiente di decantazione, attraverso il quale filtrare l’incessante e insensata produzione semiotica, fino a estrarne pochi e radi lacerti, di difficile interpretazione, ma ancora portatori di una dimensione comunicativa e personale.
Se Twombly era stato affascinato dalla sedimentazione di graffiti e incisioni sui muri di Roma, palinsesti di secolari passaggi giunti fino a noi come relitti del tempo, Sabine è invece immersa nella semiosfera contemporanea, in cui schermi di diversa natura popolano lo spazio quotidiano. Proprio agli schermi, infatti, fanno riferimento sia gli oggetti in vetro – lavorati in modo da annullare quasi del tutto la trasparenza e farsi supporto opaco che accoglie lo sfrangiarsi della grafia – sia le grandi superfici plastiche come l’inedito Wir sind alle verbunden/Siamo tutti collegati (2018) in cui immagini e vocaboli si sovrappongono quasi pulsanti, proprio come nelle pagine del web, su computer e dispositivi mobili, sui monitor televisivi e a led che onnipresenti display pubblicitari inneggiano al consumo perpetuo, in metropolitana come in gran parte dei luoghi pubblici.
Attraverso i lavori esposti, Sabine Müller-Funk si propone al pubblico per certi versi quasi sopraffatta da una tale marea, continua e inarrestabile, tanto che il suo segno non ha più alcun significato condivisibile: le lettere e le parole sono spesso irriconoscibili e le figure talmente semplificate da rasentare la banalità. D’altro canto, l’artista pare coltivare una sorta di scrittura meditativa, in cui pone se stessa come recipiente di decantazione, attraverso il quale filtrare l’incessante e insensata produzione semiotica, fino a estrarne pochi e radi lacerti, di difficile interpretazione, ma ancora portatori di una dimensione comunicativa e personale.
27
febbraio 2019
Sabine Müller-Funk – Nel mare dei segni
Dal 27 febbraio al 22 marzo 2019
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
AOCF58 – GALLERIA BRUNO LISI
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 58, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì ore 16.30 - 19.00 (chiuso sabato e festivi)
Vernissage
27 Febbraio 2019, 18.00
Autore
Curatore