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Alchemilla
Gli artisti in mostra risultano uniti da tratti uniformi: la capacità di pensare la contemporaneità in forma tridimensionale, la presenza di una componente concettuale riconoscibile, la dimestichezza nell’adattare il proprio lavoro alle esigenze dello spazio, la permanenza di una sapienza manuale rintracciabile nella realizzazione dell’opera
Comunicato stampa
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Una frase dello scrittore e poeta svizzero Edmond Gilliard, definito “un artigiano della parola” dal filosofo ed epistemologo francese Gaston Bachelard nel suo libro La poetica della rêverie, costituisce il punto di partenza di Alchemilla: “Se fossi più sicuro del mio mestiere metterei fuori fieramente la mia insegna: ‘Qui si puliscono le parole…’. Scrostare parole, lustrare vocaboli: duro, ma utile mestiere”.
La comprensione di questi termini permette di intuire come il lavoro del poeta sia basato su una scelta accurata dei vocaboli adatti per la composizione del verso, così come il mestiere dell’arte trova compimento in una riformulazione delle forme astratte.
Tale suggestione poetica è coerente con un ruolo da protagonista della forma scultorea, declinata nella sua dimensione prettamente installativa.
Gli artisti in mostra risultano uniti da tratti uniformi: la capacità di pensare la contemporaneità in forma tridimensionale, la presenza di una componente concettuale riconoscibile, la dimestichezza nell’adattare il proprio lavoro alle esigenze dello spazio, la permanenza di una sapienza manuale rintracciabile nella realizzazione dell’opera.
I lavori artistici dialogano nelle otto sale del palazzo come fossero parole, lette o sussurrate, che “circolano nella penombra e gonfiano i tendaggi”, per parafrasare un verso del poeta francese Louis Émié, che riflette l’atmosfera e il fil rouge dell’allestimento nelle stanze di Palazzo Vizzani-Sanguinetti, disabitate da molti anni.
Ogni opera è pensata in relazione alle altre e in funzione della luce, l’illuminazione valorizza i dettagli dei lavori e, al tempo stesso, impreziosisce il contesto architettonico di pregio degli ambienti, che risultano “naturalmente immersivi” anche senza ricorrere a espedienti tecnologici.
Lo spettatore di Alchemilla viene calato in un contesto onirico, in una dimensione di dèjà vu.
Ciascun artista scava all’interno della propria produzione, esprimendo la sua caratteristica natura grazie a un focus specifico, ma, al tempo stesso, relazionandosi con le opere altrui.
In questo “stare insieme” i lavori alterano leggermente il proprio senso, come soggetti a un processo alchemico che favorisce una sottile alterazione linguistica.
Per questo motivo il titolo della mostra prende spunto da una delle piante più note agli alchimisti: l’alchemilla (A.
vulgaris) o “erba stella”, considerata pregiata per la goccia di rugiada che spesso conserva all’interno della sua foglia, e che resiste al processo di evaporazione.
La perla di rugiada protetta dalla pianta è un elemento ricco di principi curativi e, alla luce della lezione fornita da Gaston Bachelard, può rappresentare anche una forma scultorea modellata, raffinata e lustrata dalla pianta stessa.
Espongono: David Casini, Cuoghi Corsello, Dado, Claudia Losi, T-yong Chung.
David Casini nasce a Montevarchi (AR) nel 1973, vive e lavora a Bologna. Mostre personali: 2017, Madonna Casini, Edicola Radetzky, Milano, a cura di Andrea Lacarpia; 2015, Geometrie per un canone rovesciato, Galleria CAR drde, Bologna; 2014, Light, measured. One soon gets used to it, Plutschow Gallery, Zurigo (Svizzera); 2012, Tutto sembra funzionare, Analix Forever Gallery, Ginevra (Svizzera). Mostre collettive e progetti: 2018, Recto/verso 2, Fondation Louis Vuitton, Parigi (Francia); 2017, X talent prize 2008-2017 il decennale, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma; Exodus Stations #1, Museo Carlos Machado, Ponta Delgada, Azzorre (Portogallo), a cura di Marta Jecu; 2013, Everywhere but now, 4 th Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, Salonicco (Grecia), a cura di Adelina von Fürstenberg; 2012, The Mediterranean Approach, SESC Pinheiros, San Paolo (Brasile), a cura di Adelina von Fürstenberg; 2011, Oceanomania, Villa Paloma, Nouveau Musée National de Monaco (Principato di Monaco) a cura di Mark Dion.
Monica Cuoghi (Sermide, Mn, 1965) e Claudio Corsello (Bologna, 1964) vivono e lavorano nel capoluogo emiliano. Tra le loro opere pubbliche esposte è possibile visionare: Cadaveri squisiti, installazione di disegni al neon al museo MACRO di Roma; Suf S:Sofi a, panchina di legno per il parco fluviale del Comune di Santa Sofia (Fc); L’albero Blù, dipinto a spray sul muro dell’ex teatro Contavalli a Bologna; Le tag più grandi del mondo, dipinto nel piazzale della Fondazione Teseco a Pisa. Il 26 aprile 2012 Cuoghi Corsello hanno celebrato i loro primi ventisei anni di lavoro con la mostra dal titolo 26, presso la Galleria Guido Costa Projects di Torino. Tra il 2016 e il 2018 sono interpreti del progetto artistico itinerante Ailanto ideato da Fulvio Chimento: Ailanto. Ailathus altissima (Biblioteca Poletti, Modena), Ailanto. Padiglione Tineo (Orto Botanico di Palermo), Ailanto >3 (Parco Archeologico Appia Antica, Roma in collaborazione con il Mibac). Nel settembre del 2017 il MACRO di Roma dedica a Cuoghi Corsello una personale dal titolo Rolando, a cura di Costantino D’Orazio.
Alessandro Ferri, in arte Dado (Bologna, 1975), vive e lavora nel capoluogo emiliano. È tra gli organizzatori di Frontiers, progetto di arte pubblica nato in collaborazione tra il MAMbo e il Comune di Bologna. Tra le sue esposizioni recenti ricordiamo: Ailanto (Ailanthus altissima) presso la biblioteca di Storia dell’Arte Luigi Poletti di Modena e Ailanto. Padiglione Tineo all’interno dell’Orto Botanico di Palermo, entrambi i progetti hanno visto la collaborazione di Cuoghi Corsello e sono stati curati da Fulvio Chimento nel 2016. Tra le altre mostre segnaliamo: Dado. Sinopie di un writer, Musée de l’OHM, all’interno del Museo Civico Medioevale di Bologna, a cura di Fulvio Chimento (2014); La Tour 13, progetto ideato e coordinato dalla Galerie Itinerrance e Christian Omodeo di Le Grand Jeu, Parigi (2013); Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia (2011); Biennale d’Arte di Nanjiing, And_Writer a cura di Z. Tong, W. Rhee ed E. Battiston (2011); Scala Mercalli, a cura di G. Marziani, Roma (2008); al PAC di Milano partecipa alla collettiva Street Art Sweet Art a cura di A. Riva, Milano (2007).
Claudia Losi nasce a Piacenza nel 1971. Tra le mostre personali recenti ricordiamo: Voce a vento, performance e installazione, Associazione Jazzi, Monte Bulgheria, Salerno; Dove sei? Dove abiti?, installazione permamente, Orticola, presso Scuola dell’Infanzia di Via Savona, Milano; Asking Shelter, Galleria Monica De Cardenas, Milano; How do I imagine being there?, Collezione Maramotti di Reggio Emilia; About Proximity, Weaving & We, Second Hangzhou Triennial of Fiber Art, Hangzhou, China; What My Shape Says, performance commissionata da Marina Rinaldi, Teatro Arsenale, Milano. Nel 2015 Concha de Amor, performance, in occasion of Livorno in Contemporanea, Livorno; I can reach you (from one to many), Associazione Culturale dello Scompiglio, Lucca. Nel 2012 e 2010 ha esposto al La Maréchalerie di Versailles, al Museo MAXXI a Roma e al Magasin di Grenoble, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, alla Royal Academy di Londra. Nel 2008 ha presentato mostre personali al Museo Marino Marini di Firenze, allo Stenersen Museum di Oslo e all’Ikon Gallery di Birmingham. Nel 2007 ha partecipato alla Sharjah Biennial 8 negli Emirati Arabi Uniti.
T-yong Chung (1977) è nato a Tae-gu, Sud Corea. Vive e lavora a Milano. Ha studiato University of Seoul (Seoul, Corea), Academy of Fine Arts Brera. Ha esposto in gallerie e musei quali 74/b & Milano Printmakers (2018), ‘Fonderia Artistica Battaglia” a Milano (2017), Asia Society Museo a New York (2016), alla Plutschow Gallery di Zurigo (2016), a Ottozoo di Milano (2015), Galerie Escougnou-Cetraro di Parigi (2015), Triennale di Milano (2015), Museo d’arte contemporanea di Lissone (2014), Dolomiti contemporanee a Casso (2013), Museo della città di Rimini (2012), Officina Italia 2 a Bologna (2011), Fondazione Spinola Banna per l’arte a Torino (2011), Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia (2010), Museo Carlo Zauli di Faenza (2010), MARS a Milano(2010), Piazza San Marco Gallery a Venezia (2010), Galleria civica d’arte contemporanea di Trento (2008), Galleria comunale d’arte contemporanea di Monfalcone (2008), C/O Care of a Milano (2007), Ar/Ge Kunst a Bolzano (2005), Neon a Bologna (2004).
Fulvio Chimento (Roma, 1979), curatore indipendente. Ideatore della residenza d’artista Italia- Oriente (2013-2015) e di Ailanto, progetto artistico itinerante che dal 2016 al 2018 ha trovato attuazione in tre differenti città italiane: Ailanto (Ailanthus Altissima), Biblioteca d’Arte Poletti (Modena, 2016); Ailanto Padiglione Tineo, Orto Botanico (Palermo, 2016); Ailanto<3, Parco Archeologico dell’Appia Antica (Roma, 2018), in collaborazione con il MiBAC. Nel 2016 è co- ideatore di Effimera, rassegna artistica dedicata ai Nuovi Media: Relazioni disarmoniche (2016); Suoni, luci, visioni (2017), svolta al MATA di Modena in collaborazione con la Galleria Civica di Modena. Nel 2016 si occupa di Terzo Paradiso, una performance collegata al progetto internazionale di Michelangelo Pistoletto. Tra le sue collaborazioni editoriali si segnalano Inside Art, Espoarte e Drome Magazine. Nel 2014 pubblica con la casa editrice Mimesis (Milano) il volume Arte italiana del terzo millennio, presentato al Mart di Rovereto, al Dams di Bologna e all’Istituto di Cultura italiano di Bruxelles.
www.fulvio-chimento.it
In collaborazione con Spazio Arte Minarelli
Catalogo APM Edizioni, Carpi (Italy), bilingue, contenente il testo critico del curatore Fulvio Chimento, la riproduzione iconografica delle opere esposte a colori e l’elenco completo delle opere in mostra.
La comprensione di questi termini permette di intuire come il lavoro del poeta sia basato su una scelta accurata dei vocaboli adatti per la composizione del verso, così come il mestiere dell’arte trova compimento in una riformulazione delle forme astratte.
Tale suggestione poetica è coerente con un ruolo da protagonista della forma scultorea, declinata nella sua dimensione prettamente installativa.
Gli artisti in mostra risultano uniti da tratti uniformi: la capacità di pensare la contemporaneità in forma tridimensionale, la presenza di una componente concettuale riconoscibile, la dimestichezza nell’adattare il proprio lavoro alle esigenze dello spazio, la permanenza di una sapienza manuale rintracciabile nella realizzazione dell’opera.
I lavori artistici dialogano nelle otto sale del palazzo come fossero parole, lette o sussurrate, che “circolano nella penombra e gonfiano i tendaggi”, per parafrasare un verso del poeta francese Louis Émié, che riflette l’atmosfera e il fil rouge dell’allestimento nelle stanze di Palazzo Vizzani-Sanguinetti, disabitate da molti anni.
Ogni opera è pensata in relazione alle altre e in funzione della luce, l’illuminazione valorizza i dettagli dei lavori e, al tempo stesso, impreziosisce il contesto architettonico di pregio degli ambienti, che risultano “naturalmente immersivi” anche senza ricorrere a espedienti tecnologici.
Lo spettatore di Alchemilla viene calato in un contesto onirico, in una dimensione di dèjà vu.
Ciascun artista scava all’interno della propria produzione, esprimendo la sua caratteristica natura grazie a un focus specifico, ma, al tempo stesso, relazionandosi con le opere altrui.
In questo “stare insieme” i lavori alterano leggermente il proprio senso, come soggetti a un processo alchemico che favorisce una sottile alterazione linguistica.
Per questo motivo il titolo della mostra prende spunto da una delle piante più note agli alchimisti: l’alchemilla (A.
vulgaris) o “erba stella”, considerata pregiata per la goccia di rugiada che spesso conserva all’interno della sua foglia, e che resiste al processo di evaporazione.
La perla di rugiada protetta dalla pianta è un elemento ricco di principi curativi e, alla luce della lezione fornita da Gaston Bachelard, può rappresentare anche una forma scultorea modellata, raffinata e lustrata dalla pianta stessa.
Espongono: David Casini, Cuoghi Corsello, Dado, Claudia Losi, T-yong Chung.
David Casini nasce a Montevarchi (AR) nel 1973, vive e lavora a Bologna. Mostre personali: 2017, Madonna Casini, Edicola Radetzky, Milano, a cura di Andrea Lacarpia; 2015, Geometrie per un canone rovesciato, Galleria CAR drde, Bologna; 2014, Light, measured. One soon gets used to it, Plutschow Gallery, Zurigo (Svizzera); 2012, Tutto sembra funzionare, Analix Forever Gallery, Ginevra (Svizzera). Mostre collettive e progetti: 2018, Recto/verso 2, Fondation Louis Vuitton, Parigi (Francia); 2017, X talent prize 2008-2017 il decennale, MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma; Exodus Stations #1, Museo Carlos Machado, Ponta Delgada, Azzorre (Portogallo), a cura di Marta Jecu; 2013, Everywhere but now, 4 th Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, Salonicco (Grecia), a cura di Adelina von Fürstenberg; 2012, The Mediterranean Approach, SESC Pinheiros, San Paolo (Brasile), a cura di Adelina von Fürstenberg; 2011, Oceanomania, Villa Paloma, Nouveau Musée National de Monaco (Principato di Monaco) a cura di Mark Dion.
Monica Cuoghi (Sermide, Mn, 1965) e Claudio Corsello (Bologna, 1964) vivono e lavorano nel capoluogo emiliano. Tra le loro opere pubbliche esposte è possibile visionare: Cadaveri squisiti, installazione di disegni al neon al museo MACRO di Roma; Suf S:Sofi a, panchina di legno per il parco fluviale del Comune di Santa Sofia (Fc); L’albero Blù, dipinto a spray sul muro dell’ex teatro Contavalli a Bologna; Le tag più grandi del mondo, dipinto nel piazzale della Fondazione Teseco a Pisa. Il 26 aprile 2012 Cuoghi Corsello hanno celebrato i loro primi ventisei anni di lavoro con la mostra dal titolo 26, presso la Galleria Guido Costa Projects di Torino. Tra il 2016 e il 2018 sono interpreti del progetto artistico itinerante Ailanto ideato da Fulvio Chimento: Ailanto. Ailathus altissima (Biblioteca Poletti, Modena), Ailanto. Padiglione Tineo (Orto Botanico di Palermo), Ailanto >3 (Parco Archeologico Appia Antica, Roma in collaborazione con il Mibac). Nel settembre del 2017 il MACRO di Roma dedica a Cuoghi Corsello una personale dal titolo Rolando, a cura di Costantino D’Orazio.
Alessandro Ferri, in arte Dado (Bologna, 1975), vive e lavora nel capoluogo emiliano. È tra gli organizzatori di Frontiers, progetto di arte pubblica nato in collaborazione tra il MAMbo e il Comune di Bologna. Tra le sue esposizioni recenti ricordiamo: Ailanto (Ailanthus altissima) presso la biblioteca di Storia dell’Arte Luigi Poletti di Modena e Ailanto. Padiglione Tineo all’interno dell’Orto Botanico di Palermo, entrambi i progetti hanno visto la collaborazione di Cuoghi Corsello e sono stati curati da Fulvio Chimento nel 2016. Tra le altre mostre segnaliamo: Dado. Sinopie di un writer, Musée de l’OHM, all’interno del Museo Civico Medioevale di Bologna, a cura di Fulvio Chimento (2014); La Tour 13, progetto ideato e coordinato dalla Galerie Itinerrance e Christian Omodeo di Le Grand Jeu, Parigi (2013); Biennale di Venezia, a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia (2011); Biennale d’Arte di Nanjiing, And_Writer a cura di Z. Tong, W. Rhee ed E. Battiston (2011); Scala Mercalli, a cura di G. Marziani, Roma (2008); al PAC di Milano partecipa alla collettiva Street Art Sweet Art a cura di A. Riva, Milano (2007).
Claudia Losi nasce a Piacenza nel 1971. Tra le mostre personali recenti ricordiamo: Voce a vento, performance e installazione, Associazione Jazzi, Monte Bulgheria, Salerno; Dove sei? Dove abiti?, installazione permamente, Orticola, presso Scuola dell’Infanzia di Via Savona, Milano; Asking Shelter, Galleria Monica De Cardenas, Milano; How do I imagine being there?, Collezione Maramotti di Reggio Emilia; About Proximity, Weaving & We, Second Hangzhou Triennial of Fiber Art, Hangzhou, China; What My Shape Says, performance commissionata da Marina Rinaldi, Teatro Arsenale, Milano. Nel 2015 Concha de Amor, performance, in occasion of Livorno in Contemporanea, Livorno; I can reach you (from one to many), Associazione Culturale dello Scompiglio, Lucca. Nel 2012 e 2010 ha esposto al La Maréchalerie di Versailles, al Museo MAXXI a Roma e al Magasin di Grenoble, alla Fondazione Arnaldo Pomodoro a Milano, alla Royal Academy di Londra. Nel 2008 ha presentato mostre personali al Museo Marino Marini di Firenze, allo Stenersen Museum di Oslo e all’Ikon Gallery di Birmingham. Nel 2007 ha partecipato alla Sharjah Biennial 8 negli Emirati Arabi Uniti.
T-yong Chung (1977) è nato a Tae-gu, Sud Corea. Vive e lavora a Milano. Ha studiato University of Seoul (Seoul, Corea), Academy of Fine Arts Brera. Ha esposto in gallerie e musei quali 74/b & Milano Printmakers (2018), ‘Fonderia Artistica Battaglia” a Milano (2017), Asia Society Museo a New York (2016), alla Plutschow Gallery di Zurigo (2016), a Ottozoo di Milano (2015), Galerie Escougnou-Cetraro di Parigi (2015), Triennale di Milano (2015), Museo d’arte contemporanea di Lissone (2014), Dolomiti contemporanee a Casso (2013), Museo della città di Rimini (2012), Officina Italia 2 a Bologna (2011), Fondazione Spinola Banna per l’arte a Torino (2011), Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia (2010), Museo Carlo Zauli di Faenza (2010), MARS a Milano(2010), Piazza San Marco Gallery a Venezia (2010), Galleria civica d’arte contemporanea di Trento (2008), Galleria comunale d’arte contemporanea di Monfalcone (2008), C/O Care of a Milano (2007), Ar/Ge Kunst a Bolzano (2005), Neon a Bologna (2004).
Fulvio Chimento (Roma, 1979), curatore indipendente. Ideatore della residenza d’artista Italia- Oriente (2013-2015) e di Ailanto, progetto artistico itinerante che dal 2016 al 2018 ha trovato attuazione in tre differenti città italiane: Ailanto (Ailanthus Altissima), Biblioteca d’Arte Poletti (Modena, 2016); Ailanto Padiglione Tineo, Orto Botanico (Palermo, 2016); Ailanto<3, Parco Archeologico dell’Appia Antica (Roma, 2018), in collaborazione con il MiBAC. Nel 2016 è co- ideatore di Effimera, rassegna artistica dedicata ai Nuovi Media: Relazioni disarmoniche (2016); Suoni, luci, visioni (2017), svolta al MATA di Modena in collaborazione con la Galleria Civica di Modena. Nel 2016 si occupa di Terzo Paradiso, una performance collegata al progetto internazionale di Michelangelo Pistoletto. Tra le sue collaborazioni editoriali si segnalano Inside Art, Espoarte e Drome Magazine. Nel 2014 pubblica con la casa editrice Mimesis (Milano) il volume Arte italiana del terzo millennio, presentato al Mart di Rovereto, al Dams di Bologna e all’Istituto di Cultura italiano di Bruxelles.
www.fulvio-chimento.it
In collaborazione con Spazio Arte Minarelli
Catalogo APM Edizioni, Carpi (Italy), bilingue, contenente il testo critico del curatore Fulvio Chimento, la riproduzione iconografica delle opere esposte a colori e l’elenco completo delle opere in mostra.
01
febbraio 2019
Alchemilla
Dal primo febbraio al 16 marzo 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZO VIZZANI SANGUINETTI
Bologna, via Santo Stefano, 43, (Bologna)
Bologna, via Santo Stefano, 43, (Bologna)
Orario di apertura
Venerdì e sabato 16-20 Altri giorni su appuntamento (3404700468 – 3332915615)
Orari Arte Fiera:
Sabato 2 febbraio (Art City White Night) 10-22 Domenica 3 febbraio 10-20
Lunedì 4 febbraio 10-20
Vernissage
1 Febbraio 2019, ore 18
Autore
Curatore