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Luciano Ventrone – Il limite del vero. Dall’astrattismo all’astrazione
la Fondazione Stelline ospita la mostra Il limite del vero. Dall’astrattismo all’astrazione , una retrospettiva a cura di Angelo Crespi dedicata a Luciano Ventrone, definito da Federico Zeri – che lo scoprì – “il Caravaggio del ventesimo secolo”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 31 gennaio al 10 marzo 2019 la Fondazione Stelline ospita la mostra Il limite del vero. Dall'astrattismo all'astrazione , una retrospettiva a cura di Angelo Crespi dedicata a Luciano Ventrone, definito da Federico Zeri - che lo scoprì - "il Caravaggio del ventesimo secolo".
Dagli esordi come pittore figurativo classico alle sperimentazioni geometriche, passando per l'informale e l'arte programmata, questo percorso espositivo di 30 opere, molte delle quali in mostra al pubblico per la prima volta , indaga la lunga carriera di Luciano Ventrone (Roma, 1942), che comincia a dipingere giovanissimo, nei primi anni 60, assolvendo a una sorta di precoce vocazione. Il suo è un apprendistato lungo e pieno di divagazioni, sull'onda delle varie correnti della pittura italiana e nelle temperie del secondo Dopoguerra, che gli consente infine di approdare con sempre maggior forza a uno stile personalissimo, il "realismo astratto ventroniano"in cui le basi della pittura (forma, luce, colore) sono messe al servizio di una concezione filosofica platonica tesa a svelare il mondo delle idee prime.
Dagli anni 90 del Novecento, soprattutto le nature morte non sono più, e soltanto, la rappresentazione del reale, uno sforzo mimetico pur degno di lode, ma semmai il tentativo riuscito, grazie a un talento quotidianamente coltivato con fatica, di andare oltre la realtà - come spiega Angelo Crespi - e sperimentare "il limite del vero", cioè quella sottile linea che ci distanzia dalla conoscenza effettiva, allontanandosi dagli oggetti reali e approssimandosi per quanto possibile all'astrazione delle "cose".
Dagli esordi come pittore figurativo classico alle sperimentazioni geometriche, passando per l'informale e l'arte programmata, questo percorso espositivo di 30 opere, molte delle quali in mostra al pubblico per la prima volta , indaga la lunga carriera di Luciano Ventrone (Roma, 1942), che comincia a dipingere giovanissimo, nei primi anni 60, assolvendo a una sorta di precoce vocazione. Il suo è un apprendistato lungo e pieno di divagazioni, sull'onda delle varie correnti della pittura italiana e nelle temperie del secondo Dopoguerra, che gli consente infine di approdare con sempre maggior forza a uno stile personalissimo, il "realismo astratto ventroniano"in cui le basi della pittura (forma, luce, colore) sono messe al servizio di una concezione filosofica platonica tesa a svelare il mondo delle idee prime.
Dagli anni 90 del Novecento, soprattutto le nature morte non sono più, e soltanto, la rappresentazione del reale, uno sforzo mimetico pur degno di lode, ma semmai il tentativo riuscito, grazie a un talento quotidianamente coltivato con fatica, di andare oltre la realtà - come spiega Angelo Crespi - e sperimentare "il limite del vero", cioè quella sottile linea che ci distanzia dalla conoscenza effettiva, allontanandosi dagli oggetti reali e approssimandosi per quanto possibile all'astrazione delle "cose".
30
gennaio 2019
Luciano Ventrone – Il limite del vero. Dall’astrattismo all’astrazione
Dal 30 gennaio al 10 marzo 2019
arte moderna e contemporanea
Location
FONDAZIONE STELLINE – PALAZZO DELLE STELLINE
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Orario di apertura
martedì - domenica, h. 10.00-20.00 (chiuso il lunedì)
Vernissage
30 Gennaio 2019, h 18.30
Autore
Curatore