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Paolo Picozza – Cavalcare lo spazio
La mostra, che presenta nove grandi tele e otto opere su carta, è il risultato di un progetto a più voci realizzato con gli studenti dell’Accademia stessa e con Maria Pia Picozza per conto dell’Associazione Paolo Picozza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Luminosi e scuri al tempo stesso, i paesaggi di Paolo
Picozza, esposti nell’Aula Colleoni dell’Accademia di
Belle arti di Roma, continuano ad affascinare e a
ispirare anche l’attuale generazione di artisti.
La mostra, che presenta nove grandi tele e otto
opere su carta, è il risultato di un progetto a più voci
realizzato con gli studenti dell’Accademia stessa e
con Maria Pia Picozza per conto dell'Associazione
Paolo Picozza.
Nato nel 1970 a Latina, Picozza ha studiato
all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1994, suo
ultimo anno del corso di Pittura, realizza le sue
prime mostre personali, nella Galleria romana “Al
Ferro di Cavallo” e alla Kunsthaus Tacheles di
Berlino.
Nel 2000 le sue opere cominciano a essere
riconosciute a livello internazionale con esposizioni
personali e collettive in Italia e in Germania, in
Giappone e in Corea.
La morte prematura coglie Picozza, a poco meno
di 40 anni di età, quando il suo lavoro sta ottenendo
un riconoscimento ancora più ampio, grazie alla sua
forza sempre più dirompente.
Nel 2013, presso il Museo d’Arte Contemporanea
di Roma (MACRO), una grande retrospettiva a cura
di Achille Bonito Oliva ha celebrato l’opera del
pittore, la cui influenza è costantemente presente.
Questa nuova mostra si concentra principalmente
sui paesaggi dell’ultima fase di vita di Picozza. Si
tratta di lavori nei quali, a volte, il soggetto principale
sembra dipingere se stesso.
Paolo Picozza è conosciuto per le sue immagini di
foreste, fiumi, paludi, scorci di un urbanesimo in
disarmo. Sono opere realizzate con ampie campiture
su tele lunghe e orizzontali. Nonostante le loro
grandi dimensioni, l’atmosfera che le anima è intima,
quasi immaginaria. I colori, con sfumature dal grigio
al marrone, con audaci bianco e nero e talvolta un
bagliore di rosso. Per dipingere le sue tele e le sue
carte, Picozza usava il bitume, gli smalti, i colori a
olio; con pennellate astratte ed espressioniste
“costruiva” colline, terre desolate ghiacciate,
paesaggi marini, visioni urbane, terreni abbandonati
dall’industria e non ancora occupati da altro (“Terrain
vague” è il titolo di una mostra e relativo catalogo
curati da Goffredo Fofi). Li chiamava “vulcani”,“onde di terra”, “cattedrali”, “lingue di ghiaccio”. Dei
suoi quadri Picozza studiava i titoli che, al pari dei
segni, richiamavano immagini catturate con lo
sguardo sia degli occhi sia dell’anima.
La selezione delle opere in mostra è stata curata
dagli studenti del Corso di Allestimento Spazi
Espositivi, docente Giuliana Stella, durante un
workshop condotto da Jonathan Turner. Un gruppo di
13 giovani è protagonista dell’intero processo
espositivo, dalla fase concettuale al layout,
dall’installazione alla realizzazione della grafica dei
testi e del materiale promozionale.
La mostra su Paolo Picozza ha offerto agli
studenti l’opportunità di lavorare concretamente
dopo aver indagato l’opera di un artista con il quale
ora sentono una stretta affinità. Sia individualmente
sia come gruppo hanno manifestato entusiasmo e
ammirazione per l’opera e la persona di Paolo
Picozza, con cui condividono la formazione artistica
presso la stessa Accademia, a pochi metri dal luogo
che ha ospitato la sua prima esposizione personale,
lui ancora studente. A conclusione della mostra verrà
pubblicato un catalogo incentrato sull’inventiva
dell’opera di Picozza e sugli aspetti di questa che
hanno stimolato la creatività di ogni studente.
Per celebrare la vita e l’innovazione artistica di
Picozza questa mostra vuole rendergli omaggio
nell’Aula Colleoni dell’Accademia di Belle Arti, che
nel 2017 ha voluto dedicargli il Premio Paolo Picozza.
L’edizione inaugurale è stata vinta dalla studentessa
Claudia Roma, la cui grande opera grafica su carta,
Viandante, sarà installata come un epilogo alla
mostra su Paolo Picozza. Basandosi sulla percezione
della luce che cambia e si trasforma in un paesaggio
ghiacciato, lungo un periodo di 24 giorni, il lavoro di
Claudia Roma è sia atmosferico sia geografico, sia
concettuale sia scientifico. I collegamenti e gli echi ai
dipinti di Paolo Picozza sono chiari e rafforzano
ulteriormente l’idea di innovazione e collaborazione
continua tra le varie generazioni, all’Accademia.
orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.00 - 18.00
ingresso gratuito
Accademia di Belle Arti di Roma
Aula Colleoni
Piazza Ferro di Cavallo
Picozza, esposti nell’Aula Colleoni dell’Accademia di
Belle arti di Roma, continuano ad affascinare e a
ispirare anche l’attuale generazione di artisti.
La mostra, che presenta nove grandi tele e otto
opere su carta, è il risultato di un progetto a più voci
realizzato con gli studenti dell’Accademia stessa e
con Maria Pia Picozza per conto dell'Associazione
Paolo Picozza.
Nato nel 1970 a Latina, Picozza ha studiato
all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1994, suo
ultimo anno del corso di Pittura, realizza le sue
prime mostre personali, nella Galleria romana “Al
Ferro di Cavallo” e alla Kunsthaus Tacheles di
Berlino.
Nel 2000 le sue opere cominciano a essere
riconosciute a livello internazionale con esposizioni
personali e collettive in Italia e in Germania, in
Giappone e in Corea.
La morte prematura coglie Picozza, a poco meno
di 40 anni di età, quando il suo lavoro sta ottenendo
un riconoscimento ancora più ampio, grazie alla sua
forza sempre più dirompente.
Nel 2013, presso il Museo d’Arte Contemporanea
di Roma (MACRO), una grande retrospettiva a cura
di Achille Bonito Oliva ha celebrato l’opera del
pittore, la cui influenza è costantemente presente.
Questa nuova mostra si concentra principalmente
sui paesaggi dell’ultima fase di vita di Picozza. Si
tratta di lavori nei quali, a volte, il soggetto principale
sembra dipingere se stesso.
Paolo Picozza è conosciuto per le sue immagini di
foreste, fiumi, paludi, scorci di un urbanesimo in
disarmo. Sono opere realizzate con ampie campiture
su tele lunghe e orizzontali. Nonostante le loro
grandi dimensioni, l’atmosfera che le anima è intima,
quasi immaginaria. I colori, con sfumature dal grigio
al marrone, con audaci bianco e nero e talvolta un
bagliore di rosso. Per dipingere le sue tele e le sue
carte, Picozza usava il bitume, gli smalti, i colori a
olio; con pennellate astratte ed espressioniste
“costruiva” colline, terre desolate ghiacciate,
paesaggi marini, visioni urbane, terreni abbandonati
dall’industria e non ancora occupati da altro (“Terrain
vague” è il titolo di una mostra e relativo catalogo
curati da Goffredo Fofi). Li chiamava “vulcani”,“onde di terra”, “cattedrali”, “lingue di ghiaccio”. Dei
suoi quadri Picozza studiava i titoli che, al pari dei
segni, richiamavano immagini catturate con lo
sguardo sia degli occhi sia dell’anima.
La selezione delle opere in mostra è stata curata
dagli studenti del Corso di Allestimento Spazi
Espositivi, docente Giuliana Stella, durante un
workshop condotto da Jonathan Turner. Un gruppo di
13 giovani è protagonista dell’intero processo
espositivo, dalla fase concettuale al layout,
dall’installazione alla realizzazione della grafica dei
testi e del materiale promozionale.
La mostra su Paolo Picozza ha offerto agli
studenti l’opportunità di lavorare concretamente
dopo aver indagato l’opera di un artista con il quale
ora sentono una stretta affinità. Sia individualmente
sia come gruppo hanno manifestato entusiasmo e
ammirazione per l’opera e la persona di Paolo
Picozza, con cui condividono la formazione artistica
presso la stessa Accademia, a pochi metri dal luogo
che ha ospitato la sua prima esposizione personale,
lui ancora studente. A conclusione della mostra verrà
pubblicato un catalogo incentrato sull’inventiva
dell’opera di Picozza e sugli aspetti di questa che
hanno stimolato la creatività di ogni studente.
Per celebrare la vita e l’innovazione artistica di
Picozza questa mostra vuole rendergli omaggio
nell’Aula Colleoni dell’Accademia di Belle Arti, che
nel 2017 ha voluto dedicargli il Premio Paolo Picozza.
L’edizione inaugurale è stata vinta dalla studentessa
Claudia Roma, la cui grande opera grafica su carta,
Viandante, sarà installata come un epilogo alla
mostra su Paolo Picozza. Basandosi sulla percezione
della luce che cambia e si trasforma in un paesaggio
ghiacciato, lungo un periodo di 24 giorni, il lavoro di
Claudia Roma è sia atmosferico sia geografico, sia
concettuale sia scientifico. I collegamenti e gli echi ai
dipinti di Paolo Picozza sono chiari e rafforzano
ulteriormente l’idea di innovazione e collaborazione
continua tra le varie generazioni, all’Accademia.
orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.00 - 18.00
ingresso gratuito
Accademia di Belle Arti di Roma
Aula Colleoni
Piazza Ferro di Cavallo
24
gennaio 2019
Paolo Picozza – Cavalcare lo spazio
Dal 24 gennaio al 14 febbraio 2019
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 10.00 - 18.00
Vernissage
24 Gennaio 2019, h 18
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