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Stefano Cerio – Aquila
L’esposizione vuole essere un omaggio all’Abruzzo e alle zone colpite dal terremoto del 2009. Il progetto di Stefano Cerio è incentrato sull’installazione di una casa gonfiabile nel poetico tentativo di dar vita a una ricostruzione fittizia
Comunicato stampa
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Dal 24 gennaio al 23 marzo THE POOL NYC presenta Aquila, la mostra personale di Stefano Cerio con il contributo dell’artista abruzzese Giuseppe Stampone.
L’esposizione vuole essere un omaggio all’Abruzzo e alle zone colpite dal terremoto del 2009.
Il progetto di Stefano Cerio è incentrato sull’installazione di una casa gonfiabile nel poetico tentativo di dar vita a una ricostruzione fittizia.
Nei precedenti lavori l’artista si è già occupato del gioco, ritraendo alcuni luoghi dedicati al divertimento: aquapark, navi da crociera, lunapark. Questi luoghi, fotografati nel momento in cui nessuno li abita, sono ritratti di assenze. Sono le persone, o meglio la loro mancanza, a rendere questi luoghi ancor più surreali. Ma nei lavori della serie Aquila c’è un’evoluzione: non è più il posto ad essere surreale, ma l’effetto finale dato dal collocare dei gonfiabili dalla forte connotazione ludica, in un luogo dove non dovrebbero esserci. Siamo di fronte a un lavoro installativo, dove la fotografia serve a documentarne un processo, non a crearlo. Il luogo naturale assume un significato diverso con l’aggiunta del gonfiabile che diventa quasi un oggetto metafisico.
Collocare una casa gonfiabile, che per sua natura è antisismica, è un atto di fede: infatti buona parte della regione colpita dal dramma non è stata ancora del tutto ricostruita e in questo modo si ambisce, almeno idealmente, a riedificarla. Il gonfiaggio della casa è stato documentato da un video, che diventa performance. Esso racconta tutto il procedimento di gonfiaggio e sgonfiamento, metafora della nascita e del crollo, nel tentativo di rappresentare una sorta di nuova vita in un territorio a cui è stata tolta.
Stefano Cerio interviene sul paesaggio naturale, in luoghi privi di costruzioni e dove quindi non c’è mai stata una perdita.
Ci troviamo a Campo Imperatore, che domina L’Aquila. Un paesaggio che non è stato massacrato dai terremoti perché non vi era niente che potesse crollare, se non la terra. L’interesse dell’artista sta nel creare un nuovo centro abitato nel nulla, dando una speranza di vita attraverso gli elementi ludici che egli colloca sul territorio.
Cerio ci offre un lavoro dotato di una logica sociale, ma senza alcuna retorica perché “La Retorica è il nemico assoluto dell’arte contemporanea”.
Nella mostra sono presenti anche i lavori di un artista nativo abruzzese acui è molto caro il tema: Giuseppe Stampone. Egli ha voluto omaggiare la propria regione con alcune significative opere che completano il progetto ideato da Cerio.
L’esposizione vuole essere un omaggio all’Abruzzo e alle zone colpite dal terremoto del 2009.
Il progetto di Stefano Cerio è incentrato sull’installazione di una casa gonfiabile nel poetico tentativo di dar vita a una ricostruzione fittizia.
Nei precedenti lavori l’artista si è già occupato del gioco, ritraendo alcuni luoghi dedicati al divertimento: aquapark, navi da crociera, lunapark. Questi luoghi, fotografati nel momento in cui nessuno li abita, sono ritratti di assenze. Sono le persone, o meglio la loro mancanza, a rendere questi luoghi ancor più surreali. Ma nei lavori della serie Aquila c’è un’evoluzione: non è più il posto ad essere surreale, ma l’effetto finale dato dal collocare dei gonfiabili dalla forte connotazione ludica, in un luogo dove non dovrebbero esserci. Siamo di fronte a un lavoro installativo, dove la fotografia serve a documentarne un processo, non a crearlo. Il luogo naturale assume un significato diverso con l’aggiunta del gonfiabile che diventa quasi un oggetto metafisico.
Collocare una casa gonfiabile, che per sua natura è antisismica, è un atto di fede: infatti buona parte della regione colpita dal dramma non è stata ancora del tutto ricostruita e in questo modo si ambisce, almeno idealmente, a riedificarla. Il gonfiaggio della casa è stato documentato da un video, che diventa performance. Esso racconta tutto il procedimento di gonfiaggio e sgonfiamento, metafora della nascita e del crollo, nel tentativo di rappresentare una sorta di nuova vita in un territorio a cui è stata tolta.
Stefano Cerio interviene sul paesaggio naturale, in luoghi privi di costruzioni e dove quindi non c’è mai stata una perdita.
Ci troviamo a Campo Imperatore, che domina L’Aquila. Un paesaggio che non è stato massacrato dai terremoti perché non vi era niente che potesse crollare, se non la terra. L’interesse dell’artista sta nel creare un nuovo centro abitato nel nulla, dando una speranza di vita attraverso gli elementi ludici che egli colloca sul territorio.
Cerio ci offre un lavoro dotato di una logica sociale, ma senza alcuna retorica perché “La Retorica è il nemico assoluto dell’arte contemporanea”.
Nella mostra sono presenti anche i lavori di un artista nativo abruzzese acui è molto caro il tema: Giuseppe Stampone. Egli ha voluto omaggiare la propria regione con alcune significative opere che completano il progetto ideato da Cerio.
24
gennaio 2019
Stefano Cerio – Aquila
Dal 24 gennaio al 23 marzo 2019
arte contemporanea
Location
THE POOL NYC
Milano, Via Santa Maria Fulcorina, 20, (Milano)
Milano, Via Santa Maria Fulcorina, 20, (Milano)
Vernissage
24 Gennaio 2019, ore 18
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