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Nicolas Polli – Ferox, The Forgotten Archives
Con il progetto “Ferox, The Forgotten Archives” Nicolas Polli esplora i confini tra realtà finzione. Ricostruendo un archivio fittizio appartenente ad un’agenzia spaziale immaginaria chiamata IEMS, Nicolas Polli esplora la misura in cui la veridicità del materiale presentato sia importante o meno.
Comunicato stampa
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FEROX, THE FORGOTTEN ARCHIVES
La fotografia ha la potente capacità creatrice di rendere reali avvenimenti fittizi. La difficoltà nel distinguere la realtà dalla sua rappresentazione solleva dubbi sulla nostra educazione alla lettura critica dell’immagine e paure rispetto all’impossibilità di affidarsi alla fotografia come documento di verità. Eppure, è proprio questa incertezza a mettere sia l’autore che lo spettatore di fronte alla possibilità di creare un mondo nuovo, assegnando un significato alle cose, recuperando un senso di avventura e curiosità.
Già nel 1997 Joan Fontcuberta presentò il progetto fotografico Sputnik, con il quale descriveva tramite immagini l’odissea dell’astronauta russo Coronel Ivan Istochnikov, scomparso durante una missione spaziale a bordo della navicella Soyuz 2 a causa dello scontro con un meteorite. La fotografia non è più un documento, diventa un metadocumento. L’utilizzo della macchina fotografica implica una riflessione sul significato ideologico dietro alla produzione di immagini. L'autore affronta lo spettatore annichilendo la fotografia come prova, come strumento di osservazione scientifica e come esibizione del realismo documentaristico.
Come postulava Foncuberta, ogni fotografia è una finzione presentata come verità, e la qualità di un fotografo è dunque misurata in relazione a quanto sia credibile la sua bugia.
Attraverso il progetto “Ferox, The Forgotten Archives” Nicolas Polli esplora i confini tra realtà finzione e analizza fino a che punto le persone si fidano di immagini la cui "realtà" a volte è difficile da valutare, in quanto il loro argomento è spesso difficile da verificare. Consideriamo immagini realistiche le fotografie di Marte prodotte da agenzie come la NASA, poiché è riconosciuta come la più grande agenzia spaziale del mondo e tendiamo a fidarci automaticamente dell'attendibilità delle informazioni che produce.
Ricostruendo un archivio fittizio appartenente ad un'agenzia spaziale immaginaria chiamata IEMS, Nicolas Polli esplora la misura in cui la veridicità del materiale presentato sia importante o meno. Evitando di utilizzare informazioni o immagini provenienti da archivi reali, riflette sul tema dell'affidabilità da una nuova prospettiva.
È facile falsificare la realtà? Di quale tipo di informazioni abbiamo bisogno per avere fiducia in ciò che un'immagine rappresenta? Quali caratteristiche deve avere un'immagine per essere considerata "reale" o "affidabile"?
Per supportare questo archivio visivo, l'artista svizzero ha creato un sito Web e un libro. Il sito web funziona come un archivio open source, a cui le persone possono accedere per visualizzare il materiale visivo e scaricarlo per scopi di ricerca e artistici. Lo scopo della piattaforma è osservare il tipo di utilizzo che le persone fanno delle immagini da lui prodotte, senza sapere che ciò che rappresentano è interamente fittizio. Ciò consente di indagare più in dettaglio l'uso ormai diffuso del materiale d'archivio a fini artistici: le immagini sono interessanti per i soggetti che rappresentano o piuttosto per il loro contenuto estetico? Solo l'osservatore attento realizzerà, dopo aver esaminato attentamente le immagini, che alcune di esse rappresentano effettivamente composizioni impossibili.
Il libro contiene una selezione di questo materiale visivo, contestualizzandolo con il supporto di saggi, dati e diagrammi. Tutti questi contenuti sono completamente inventati e realizzati da artisti, colleghi e amici senza alcun background scientifico nel campo dell'astrofisica e della geologia.
Le reazioni degli spettatori di fronte ad un progetto presentato come un vero archivio, in definitiva, consentono di esplorare le diverse forze in gioco nel processo di stabilire se un'immagine sia "reale" o meno.
–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
BIO
Nicolas Polli è nato a Brusino Arsizio, in Svizzera nel 1989, ha studiato comunicazione visiva alla SUPSI e Art Direction presso ECAL (Ecole cantonale d’art de Lausanne). Nel 2012 fonda la rivista YET con Salvatore Vitale, una rivista di fotografia riconosciuta a livello internazionale. Nel 2016 ha vinto il premio HES-SO per il suo progetto “Ferox the Forgotten Archives”, lo stesso progetto viene selezionato per più premi come Images Book Award, Unseen Book Award, Luma Foundation Book Award e Aperture First Book Award. Nel 2016 è stato selezionato per il “Prix de la relève photographique” di Pro Helvetia e nel 2018 vince gli Swiss Design Award.
La fotografia ha la potente capacità creatrice di rendere reali avvenimenti fittizi. La difficoltà nel distinguere la realtà dalla sua rappresentazione solleva dubbi sulla nostra educazione alla lettura critica dell’immagine e paure rispetto all’impossibilità di affidarsi alla fotografia come documento di verità. Eppure, è proprio questa incertezza a mettere sia l’autore che lo spettatore di fronte alla possibilità di creare un mondo nuovo, assegnando un significato alle cose, recuperando un senso di avventura e curiosità.
Già nel 1997 Joan Fontcuberta presentò il progetto fotografico Sputnik, con il quale descriveva tramite immagini l’odissea dell’astronauta russo Coronel Ivan Istochnikov, scomparso durante una missione spaziale a bordo della navicella Soyuz 2 a causa dello scontro con un meteorite. La fotografia non è più un documento, diventa un metadocumento. L’utilizzo della macchina fotografica implica una riflessione sul significato ideologico dietro alla produzione di immagini. L'autore affronta lo spettatore annichilendo la fotografia come prova, come strumento di osservazione scientifica e come esibizione del realismo documentaristico.
Come postulava Foncuberta, ogni fotografia è una finzione presentata come verità, e la qualità di un fotografo è dunque misurata in relazione a quanto sia credibile la sua bugia.
Attraverso il progetto “Ferox, The Forgotten Archives” Nicolas Polli esplora i confini tra realtà finzione e analizza fino a che punto le persone si fidano di immagini la cui "realtà" a volte è difficile da valutare, in quanto il loro argomento è spesso difficile da verificare. Consideriamo immagini realistiche le fotografie di Marte prodotte da agenzie come la NASA, poiché è riconosciuta come la più grande agenzia spaziale del mondo e tendiamo a fidarci automaticamente dell'attendibilità delle informazioni che produce.
Ricostruendo un archivio fittizio appartenente ad un'agenzia spaziale immaginaria chiamata IEMS, Nicolas Polli esplora la misura in cui la veridicità del materiale presentato sia importante o meno. Evitando di utilizzare informazioni o immagini provenienti da archivi reali, riflette sul tema dell'affidabilità da una nuova prospettiva.
È facile falsificare la realtà? Di quale tipo di informazioni abbiamo bisogno per avere fiducia in ciò che un'immagine rappresenta? Quali caratteristiche deve avere un'immagine per essere considerata "reale" o "affidabile"?
Per supportare questo archivio visivo, l'artista svizzero ha creato un sito Web e un libro. Il sito web funziona come un archivio open source, a cui le persone possono accedere per visualizzare il materiale visivo e scaricarlo per scopi di ricerca e artistici. Lo scopo della piattaforma è osservare il tipo di utilizzo che le persone fanno delle immagini da lui prodotte, senza sapere che ciò che rappresentano è interamente fittizio. Ciò consente di indagare più in dettaglio l'uso ormai diffuso del materiale d'archivio a fini artistici: le immagini sono interessanti per i soggetti che rappresentano o piuttosto per il loro contenuto estetico? Solo l'osservatore attento realizzerà, dopo aver esaminato attentamente le immagini, che alcune di esse rappresentano effettivamente composizioni impossibili.
Il libro contiene una selezione di questo materiale visivo, contestualizzandolo con il supporto di saggi, dati e diagrammi. Tutti questi contenuti sono completamente inventati e realizzati da artisti, colleghi e amici senza alcun background scientifico nel campo dell'astrofisica e della geologia.
Le reazioni degli spettatori di fronte ad un progetto presentato come un vero archivio, in definitiva, consentono di esplorare le diverse forze in gioco nel processo di stabilire se un'immagine sia "reale" o meno.
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BIO
Nicolas Polli è nato a Brusino Arsizio, in Svizzera nel 1989, ha studiato comunicazione visiva alla SUPSI e Art Direction presso ECAL (Ecole cantonale d’art de Lausanne). Nel 2012 fonda la rivista YET con Salvatore Vitale, una rivista di fotografia riconosciuta a livello internazionale. Nel 2016 ha vinto il premio HES-SO per il suo progetto “Ferox the Forgotten Archives”, lo stesso progetto viene selezionato per più premi come Images Book Award, Unseen Book Award, Luma Foundation Book Award e Aperture First Book Award. Nel 2016 è stato selezionato per il “Prix de la relève photographique” di Pro Helvetia e nel 2018 vince gli Swiss Design Award.
25
gennaio 2019
Nicolas Polli – Ferox, The Forgotten Archives
Dal 25 gennaio al 03 marzo 2019
fotografia
Location
MUCHO MAS! ARTIST RUN SPACE
Torino, Corso Brescia, 89, (Torino)
Torino, Corso Brescia, 89, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15-18:30
Vernissage
25 Gennaio 2019, ore 18:30-22
Autore
Curatore