Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Andrea Pettiti / Erika Gotta – Fish and Sheep
Dopo il movimento DADA, i surrealisti, il movimento Fluxus, la Land art e prima di tutto quello che è troppo concettuale, tanto da non riuscir ad esprimersi ed imprimersi con un solo sguardo, a patto di avere una descrizione su targhetta a fianco della cornice, nasce questo breve dialogo su tre sale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dopo il movimento DADA, i surrealisti, il movimento Fluxus, la Land art e prima di tutto quello che è troppo concettuale, tanto da non riuscir ad esprimersi ed imprimersi con un solo sguardo, a patto di avere una descrizione su targhetta a fianco della cornice, nasce questo breve dialogo su tre sale.
Oggetti di uso comune o non, sono stati assemblati per una qualche ragione assieme a pitture, stampe e cianotipie; alcuni disegnati, altri vandalizzati, comunque vogliono comunicare qualcosa di cui si è discusso, parlato o che forse troppo spesso pensiamo, ma del quale poi ne dimentichiamo l'importanza.
Quando nelle città il clangore dei treni ed il rombo delle automobili misto allo strisciante smog e luci accecanti si intensificò, gli "artisti" andarono ad abitare nei boschi, nei deserti e alcuni sotto acqua; dovettero disimparare il linguaggio.
Quando le api smisero di impollinare i fiori, il petrolio venne prosciugato e la plastica intasò il letto dei fiumi fino agli oceani, gli uomini andarono ad abitare in case di ferro volanti nella troposfera, ma non potevano più chiamarsi uomini in quanto non possedevano ne anima, ne dna.
Dagli oceani, dai deserti e dai pochi boschi rimasti, gli artisti avendo imparato a nutrirsi e dialogare del linguaggio della natura, si trasformarono in piante, balene, albatri, spuma marina, in ghiaccio fresco, muschio verde odoroso, calda lava e tornarono a ripopolare il pianeta.
Non ebbero bisogno di internet, di fili elettrici, metropolitane, perché divennero un corpo unico e si muovevano in maniera così coordinata che a miglia di distanza potevano ascoltare il suono dei loro pensieri.
Forse nuovi abitanti di un pianeta desolato, silenziosi testimoni di un disastro consumato o disillusi creatori di vive realtà.
Andrea Pettiti.
Oggetti di uso comune o non, sono stati assemblati per una qualche ragione assieme a pitture, stampe e cianotipie; alcuni disegnati, altri vandalizzati, comunque vogliono comunicare qualcosa di cui si è discusso, parlato o che forse troppo spesso pensiamo, ma del quale poi ne dimentichiamo l'importanza.
Quando nelle città il clangore dei treni ed il rombo delle automobili misto allo strisciante smog e luci accecanti si intensificò, gli "artisti" andarono ad abitare nei boschi, nei deserti e alcuni sotto acqua; dovettero disimparare il linguaggio.
Quando le api smisero di impollinare i fiori, il petrolio venne prosciugato e la plastica intasò il letto dei fiumi fino agli oceani, gli uomini andarono ad abitare in case di ferro volanti nella troposfera, ma non potevano più chiamarsi uomini in quanto non possedevano ne anima, ne dna.
Dagli oceani, dai deserti e dai pochi boschi rimasti, gli artisti avendo imparato a nutrirsi e dialogare del linguaggio della natura, si trasformarono in piante, balene, albatri, spuma marina, in ghiaccio fresco, muschio verde odoroso, calda lava e tornarono a ripopolare il pianeta.
Non ebbero bisogno di internet, di fili elettrici, metropolitane, perché divennero un corpo unico e si muovevano in maniera così coordinata che a miglia di distanza potevano ascoltare il suono dei loro pensieri.
Forse nuovi abitanti di un pianeta desolato, silenziosi testimoni di un disastro consumato o disillusi creatori di vive realtà.
Andrea Pettiti.
15
dicembre 2018
Andrea Pettiti / Erika Gotta – Fish and Sheep
Dal 15 dicembre 2018 al 06 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
LA MERIDIANA TEMPO
Mondovì, Piazza San Pietro, 1, (Cuneo)
Mondovì, Piazza San Pietro, 1, (Cuneo)
Orario di apertura
venerdì 16-19, sabato e domenica 10-12, pomeriggio 16-19
Vernissage
15 Dicembre 2018, h 18
Autore