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Claudio Koporossy – Dell’acqua
Una mostra, a cura di Marco Capua, organizzata dal Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni, in collaborazione con “Il Cigno Edizioni”, dedicata al fotografo che ha fermato l’acqua, cogliendo l’istante in cui esplode il microcosmo che la rende fluida
Comunicato stampa
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“Sul come e sul quando, io sia arrivato al risultato cui aspiravo nel fare le foto d’acqua che espongo, purtroppo non me lo ricordo molto bene. È stato un processo relativamente lento, graduale. Guardando fotografie su internet o altro mi sono venute delle idee, ma ho sempre avuto una certa attrazione per l’acqua. L’acqua è fonte di vita, senza l’acqua non ci saremmo. Sembra banale ma alla fine è totalmente essenziale alla nostra esistenza”.
Così l’artista Claudio Koporossy ha voluto illustrare la sua mostra fotografica “Dell’acqua”, che verrà inaugurata mercoledì 12 dicembre, all’interno del Museo Umberto Mastroianni. Una mostra, a cura di Marco Capua, organizzata dal Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni, in collaborazione con “Il Cigno Edizioni”, dedicata al fotografo che ha fermato l’acqua, cogliendo l’istante in cui esplode il microcosmo che la rende fluida.
Per l’artista, nato a Losanna, in Svizzera, quella per la natura è sempre stata una vera passione che coltiva sin da bambino. La fotografia ha segnato tutta la sua esistenza. “La prima scintilla, il ritorno di mio padre da un viaggio in Giappone quando avevo 14 anni, è stata con una Nikon F per fermare, in uno scatto, il mondo intorno a me. Soffermandomi sull’acqua – passione sbocciata più recentemente- avrò fatto migliaia di foto dello stesso getto o dello stesso tratto e quasi ogni volta c’è qualcosa di diverso, magari un colore, una forma diversa. E più che affascinante è anche, penso, senza fine”.
Le prime foto di Koporossy legate al tema dell’acqua risalgono al dicembre del 2014. Le scatta alla Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo. All’inizio non ha assolutamente idea che quelle immagini lo avrebbero poi ispirato verso una nuova dimensione, dandogli slancio e linfa vitale. “Erano fuori fuoco, sembravano mosse, fotograficamente poco accattivanti. Ma si intravedeva già la possibilità di qualche sviluppo. Di un qualcosa di bello”. E così poi è effettivamente stato, vista la mostra sull’acqua che si appresta a lanciare il 12 dicembre.
“Il senso di Claudio Koporossy per l’acqua funziona perché conosce a memoria il risultato finale, lo sbocco che diventa anche conoscitivo, formale, stilistico. E il processo diventa lenticolare, del tipo: vedi una cosa piccola e la fai grande. Ciò che oggi impegna i fotografi veri a distinguersi dal soprannumero di dilettanti allo sbaraglio è soprattutto la concezione, il perseguimento di un progetto. Non uno scatto, ma una raffica, una serie, un’ossessione”. Questo il commento del curatore della mostra Marco Di Capua. “La bellezza. Quando pronuncio questa parola penso agli scatti di Koporossy. È banale che io dica questo? No, non lo è”.
Saranno più di quaranta le opere in mostra, suddivise in tre categorie: le Fontane, Nature morte con acqua e Dolci momenti.
Così l’artista Claudio Koporossy ha voluto illustrare la sua mostra fotografica “Dell’acqua”, che verrà inaugurata mercoledì 12 dicembre, all’interno del Museo Umberto Mastroianni. Una mostra, a cura di Marco Capua, organizzata dal Centro Studi dell’Opera di Umberto Mastroianni, in collaborazione con “Il Cigno Edizioni”, dedicata al fotografo che ha fermato l’acqua, cogliendo l’istante in cui esplode il microcosmo che la rende fluida.
Per l’artista, nato a Losanna, in Svizzera, quella per la natura è sempre stata una vera passione che coltiva sin da bambino. La fotografia ha segnato tutta la sua esistenza. “La prima scintilla, il ritorno di mio padre da un viaggio in Giappone quando avevo 14 anni, è stata con una Nikon F per fermare, in uno scatto, il mondo intorno a me. Soffermandomi sull’acqua – passione sbocciata più recentemente- avrò fatto migliaia di foto dello stesso getto o dello stesso tratto e quasi ogni volta c’è qualcosa di diverso, magari un colore, una forma diversa. E più che affascinante è anche, penso, senza fine”.
Le prime foto di Koporossy legate al tema dell’acqua risalgono al dicembre del 2014. Le scatta alla Fontana dell’Acqua Paola al Gianicolo. All’inizio non ha assolutamente idea che quelle immagini lo avrebbero poi ispirato verso una nuova dimensione, dandogli slancio e linfa vitale. “Erano fuori fuoco, sembravano mosse, fotograficamente poco accattivanti. Ma si intravedeva già la possibilità di qualche sviluppo. Di un qualcosa di bello”. E così poi è effettivamente stato, vista la mostra sull’acqua che si appresta a lanciare il 12 dicembre.
“Il senso di Claudio Koporossy per l’acqua funziona perché conosce a memoria il risultato finale, lo sbocco che diventa anche conoscitivo, formale, stilistico. E il processo diventa lenticolare, del tipo: vedi una cosa piccola e la fai grande. Ciò che oggi impegna i fotografi veri a distinguersi dal soprannumero di dilettanti allo sbaraglio è soprattutto la concezione, il perseguimento di un progetto. Non uno scatto, ma una raffica, una serie, un’ossessione”. Questo il commento del curatore della mostra Marco Di Capua. “La bellezza. Quando pronuncio questa parola penso agli scatti di Koporossy. È banale che io dica questo? No, non lo è”.
Saranno più di quaranta le opere in mostra, suddivise in tre categorie: le Fontane, Nature morte con acqua e Dolci momenti.
12
dicembre 2018
Claudio Koporossy – Dell’acqua
Dal 12 dicembre 2018 al 12 gennaio 2019
fotografia
Location
MUSEO UMBERTO MASTROIANNI
Roma, Piazza Di San Salvatore In Lauro, 15, (Roma)
Roma, Piazza Di San Salvatore In Lauro, 15, (Roma)
Orario di apertura
martedì – sabato 10.00 – 13.00 / 15.30 – 18.30
Vernissage
12 Dicembre 2018, ore 19
Editore
IL CIGNO
Autore
Curatore