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Eva Frapiccini – Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima
Il progetto nasce nel 2014 da un'idea dell'artista nell’ambito di un progetto espositivo sul tema della legalità, a cura di Connecting Cultures, Isole e Caterina Niccolai, presso il Tribunale di Palermo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
LA MOSTRA
Le associazioni Connecting Cultures e Isole hanno il piacere di presentare la terza e ultima tappa del progetto Il
Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima dell’artista Eva Frapiccini, vincitore della prima edizione di
Italian Council, concorso ideato e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e
Periferie urbane (DGAAP) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea
italiana nel mondo.
Dopo la prima inaugurazione a Palermo, nell’ambito del programma Capitale della Cultura Europea 2018 e in
concomitanza con l'apertura di Manifesta 12, e la presentazione presso l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles
(9-22 novembre), la mostra giunge ora a Senigallia. Dopo la mostra al Palazzetto Baviera, che sarà visitabile fino
al 2 marzo 2019, l’opera entrerà a far parte delle collezioni del Museo Comunale d’Arte Moderna,
dell’informazione e della fotografia (MUSINF).
IL PROGETTO
Il progetto nasce nel 2014 da un'idea dell'artista nell’ambito di un progetto espositivo sul tema della legalità, a
cura di Connecting Cultures, Isole e Caterina Niccolai, presso il Tribunale di Palermo. Tra il 2017 e il 2018, il
lavoro di Frapiccini si è svolto in sei mesi complessivi di residenza in Sicilia, per portare a termine la sua indagine
sulle vittime e i protagonisti delle guerre di mafia. L’installazione fotografica è il frutto di un progetto
partecipativo che ha coinvolto archivi storici e centri studi sulle mafie, familiari delle vittime, due licei artistici
(Liceo Artistico Catalano e Ragusa-Kiyohara), l’Accademia di Belle Arti di Palermo, biblioteche della città
siciliana e del resto di Italia, in un percorso di ricerca sui personaggi che hanno caratterizzato la stagione di lotta
alla mafia tra gli anni ’70 e ’90 del XX secolo. L’approccio scelto dall’artista focalizza la dimensione intima che si
manifesta nelle testimonianze del lavoro di magistrati, giornalisti, sindacalisti e ispettori di Polizia, o cittadini che
hanno speso la propria vita contro la mafia. Attraverso la documentazione fotografica il progetto mette in luce gli
strumenti quotidiani, come appunti, discorsi, registri e note, raccolti e custoditi nei molti archivi privati. Si tratta
dunque di un archivio in fieri, che tramite un’installazione accessibile, consultabile e coinvolgente, invita il
pubblico a confrontarsi col valore simbolico di ciascun documento inserito. La scelta dei materiali sottolinea il
legame tra le linee investigative che sono state seguite in parallelo, o a distanza di anni, da alcuni dei protagonisti
della lotta a Cosa Nostra. Documenti, agende, appunti di lavoro sono le tracce di un Pensiero che diventa Azione
efficacie contro i traffici mafiosi, fino ad arrivare alla denuncia pubblica fatta dagli attivisti o alla condanna da
parte dei magistrati.
Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima è realizzato con il Patrocinio del Comune di Palermo –
Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Giovanili, Scuola, Lavoro, Salute e la collaborazione dell'
Accademia di Belle Arti di Palermo – Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte; Archivio Storico
Comunale di Palermo; Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles; Liceo Artistico Catalano di Palermo; Liceo
Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; MUSINF - Museo d'Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia
di Senigallia. Media partner: Exibart.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Silvana Editoriale, Milano.
Si ringraziano per la collaborazione al progetto e per la messa a disposizione dei loro archivi:
Enti, associazioni, archivi privati:
Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ONLUS, Cinisi (PA); Centro Diocesano di Palermo;
I.C.S. Padre Pino Puglisi, Brancaccio; Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; Istituto
Gramsci Siciliano per fondo Nisticò, fondo La Torre, fondo Terranova, Palermo; Fondazione Giuseppe Fava,
Catania; Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di Palermo.
Familiari delle vittime:
Francesca e Giuseppe Maria Andreozzi; Flora, Augusta e Vincenzo Agostino; Manfredi Borsellino; Giovanni
Chinnici; Michele Costa; Valentina Rigano e Marco D'Aleo; Giulio Francese; Emanuela, Selima ed Ines Leotta
Giuliano; Alice Grassi; Carmine e Franco Mancuso; Marene Ciaccio Montalto; Dario Montana; Tina Martinez
Montinaro; Salvatore Lorusso; Maddalena Rostagno; Antonio Scaglione.
Si ringraziano per il loro supporto:
Francesco Deliziosi, giornalista del Giornale di Sicilia; Franco Nicastro, storico e giornalista; Ignazio De
Francisci, Procuratore generale di Bologna; Antonello Marini, Assistente Capo Tecnico Polizia di Stato, Palermo;
Salvo Palazzolo, giornalista de La Repubblica; Emilia Valenza, docente dell'Accademia di Belle Arti di Palermo;
Clara Cardella, Agostino Di Trapani, Nino di Ciaccio, Calogero Rizzo, Giovanni D'Oca, Giusy Viola, professori
del Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; Letizia Lo Re e Lucia Corsaro, professoresse del Liceo Artistico
Catalano di Palermo; Giovanni Papa Arcuri, responsabile del Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di
Palermo.
Le associazioni Connecting Cultures e Isole hanno il piacere di presentare la terza e ultima tappa del progetto Il
Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima dell’artista Eva Frapiccini, vincitore della prima edizione di
Italian Council, concorso ideato e sostenuto dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e
Periferie urbane (DGAAP) del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per promuovere l’arte contemporanea
italiana nel mondo.
Dopo la prima inaugurazione a Palermo, nell’ambito del programma Capitale della Cultura Europea 2018 e in
concomitanza con l'apertura di Manifesta 12, e la presentazione presso l’Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles
(9-22 novembre), la mostra giunge ora a Senigallia. Dopo la mostra al Palazzetto Baviera, che sarà visitabile fino
al 2 marzo 2019, l’opera entrerà a far parte delle collezioni del Museo Comunale d’Arte Moderna,
dell’informazione e della fotografia (MUSINF).
IL PROGETTO
Il progetto nasce nel 2014 da un'idea dell'artista nell’ambito di un progetto espositivo sul tema della legalità, a
cura di Connecting Cultures, Isole e Caterina Niccolai, presso il Tribunale di Palermo. Tra il 2017 e il 2018, il
lavoro di Frapiccini si è svolto in sei mesi complessivi di residenza in Sicilia, per portare a termine la sua indagine
sulle vittime e i protagonisti delle guerre di mafia. L’installazione fotografica è il frutto di un progetto
partecipativo che ha coinvolto archivi storici e centri studi sulle mafie, familiari delle vittime, due licei artistici
(Liceo Artistico Catalano e Ragusa-Kiyohara), l’Accademia di Belle Arti di Palermo, biblioteche della città
siciliana e del resto di Italia, in un percorso di ricerca sui personaggi che hanno caratterizzato la stagione di lotta
alla mafia tra gli anni ’70 e ’90 del XX secolo. L’approccio scelto dall’artista focalizza la dimensione intima che si
manifesta nelle testimonianze del lavoro di magistrati, giornalisti, sindacalisti e ispettori di Polizia, o cittadini che
hanno speso la propria vita contro la mafia. Attraverso la documentazione fotografica il progetto mette in luce gli
strumenti quotidiani, come appunti, discorsi, registri e note, raccolti e custoditi nei molti archivi privati. Si tratta
dunque di un archivio in fieri, che tramite un’installazione accessibile, consultabile e coinvolgente, invita il
pubblico a confrontarsi col valore simbolico di ciascun documento inserito. La scelta dei materiali sottolinea il
legame tra le linee investigative che sono state seguite in parallelo, o a distanza di anni, da alcuni dei protagonisti
della lotta a Cosa Nostra. Documenti, agende, appunti di lavoro sono le tracce di un Pensiero che diventa Azione
efficacie contro i traffici mafiosi, fino ad arrivare alla denuncia pubblica fatta dagli attivisti o alla condanna da
parte dei magistrati.
Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima è realizzato con il Patrocinio del Comune di Palermo –
Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Giovanili, Scuola, Lavoro, Salute e la collaborazione dell'
Accademia di Belle Arti di Palermo – Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte; Archivio Storico
Comunale di Palermo; Istituto Italiano di Cultura a Bruxelles; Liceo Artistico Catalano di Palermo; Liceo
Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; MUSINF - Museo d'Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia
di Senigallia. Media partner: Exibart.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Silvana Editoriale, Milano.
Si ringraziano per la collaborazione al progetto e per la messa a disposizione dei loro archivi:
Enti, associazioni, archivi privati:
Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato ONLUS, Cinisi (PA); Centro Diocesano di Palermo;
I.C.S. Padre Pino Puglisi, Brancaccio; Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato"; Istituto
Gramsci Siciliano per fondo Nisticò, fondo La Torre, fondo Terranova, Palermo; Fondazione Giuseppe Fava,
Catania; Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di Palermo.
Familiari delle vittime:
Francesca e Giuseppe Maria Andreozzi; Flora, Augusta e Vincenzo Agostino; Manfredi Borsellino; Giovanni
Chinnici; Michele Costa; Valentina Rigano e Marco D'Aleo; Giulio Francese; Emanuela, Selima ed Ines Leotta
Giuliano; Alice Grassi; Carmine e Franco Mancuso; Marene Ciaccio Montalto; Dario Montana; Tina Martinez
Montinaro; Salvatore Lorusso; Maddalena Rostagno; Antonio Scaglione.
Si ringraziano per il loro supporto:
Francesco Deliziosi, giornalista del Giornale di Sicilia; Franco Nicastro, storico e giornalista; Ignazio De
Francisci, Procuratore generale di Bologna; Antonello Marini, Assistente Capo Tecnico Polizia di Stato, Palermo;
Salvo Palazzolo, giornalista de La Repubblica; Emilia Valenza, docente dell'Accademia di Belle Arti di Palermo;
Clara Cardella, Agostino Di Trapani, Nino di Ciaccio, Calogero Rizzo, Giovanni D'Oca, Giusy Viola, professori
del Liceo Artistico Ragusa-Kiyohara di Palermo; Letizia Lo Re e Lucia Corsaro, professoresse del Liceo Artistico
Catalano di Palermo; Giovanni Papa Arcuri, responsabile del Memoriale Falcone e Borsellino, Tribunale di
Palermo.
18
dicembre 2018
Eva Frapiccini – Il Pensiero che non diventa Azione avvelena l’Anima
Dal 18 dicembre 2018 al 02 marzo 2019
arte contemporanea
Location
PALAZZETTO BAVIERA
Senigallia, Piazza Del Duca, (Ancona)
Senigallia, Piazza Del Duca, (Ancona)
Orario di apertura
Mercoledì, giovedì e venerdì 15.00 - 19.00
lun-ven 15-19, sab-dom e prefestivi 10-13 / 15-19.
Vernissage
18 Dicembre 2018, ore 17:00
Autore