03 luglio 2001

Fino al 7.VII.2001 Giorgio Vicentini Milano, Galleria Arte 92

 
Il colore, la luce e lo spazio infinito sono i protagonisti delle recenti opere presentate da Giorgio Vicentini, un ciclo di lavori che si ispira alla sensibilità cromatica del grande artista romantico William Turner ed alle opere ambientali dell'artista contemporaneo James Turrell...

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“Da Turner a Turrell”, questo è il titolo del saggio con cui Martina Corgnati, curatrice della mostra, presenta le recenti opere di Giorgio Vicentini esposte alla galleria milanese Arte 92.
Entrando nello spazio espositivo si è accolti da una grande installazione a terra che occupa gran parte dell’ambiente: 60 elementi ognuno con un proprio colore ed indipendenti l’uno dall’altro vanno a comporre un grande dodecaedro. Il risultato è un ventaglio di elementi cromatici, di toni e sfumature che si susseguono contrapponendosi. Un’installazione che può essere considerata emblema dell’intero lavoro dell’artista e che introduce lo spettatore all’interno dell’universo pittorico di Giorgio Vicentini.Vicentini. EMBRIL 2001, tecnica mista su legno, cm 80x80
Le opere esposte per l’occasione sono il risultato di una profonda ed instancabile riflessione sul colore e sulla superficie pittorica, una ricerca che l’artista porta avanti a partire dagli anni’70.
Lontano da ogni problema di rappresentazione, le esperienze degli ultimi decenni del secolo appena concluso permettono a Vicentini di condurre la propria indagine pittorica attraverso un linguaggio concettuale, teso a riflettere su gli elementi primi del fare arte che per l’artista si traducono in colore/luce.
Sono, quindi, proprio il colore, la luce e lo spazio da essi creato i protagonisti delle sue opere.
“ Alba” , “Amnesia”, “Embril” sono solo alcune delle 15 tavole presentate in mostra, superfici di un colore profondo, cangiante ed allo stesso tempo delicato, che ti rapisce per farti entrare in un universo fatto di luce e colore. Un colore imbevuto di luminosità che viene valorizzato in tutte le sue potenzialità e che si apre all’attento osservatore per svelare ogni sua sfumatura, ogni più piccola variazione di tono.
In un intimo connubio, non si può che rimanere in contemplazione di fronte alle opere di Vicentini, dove il lo sguardo si perde sprofondando nel susseguirsi di piani cromatici, scoprendo infiniti spazi e inimmaginabili tonalità.
Una superficie cromatica che dichiaratamente si ispira alle opere del grande pittore William Turner.
Nelle ultime tele del grande artista romantico ogni dato del reale si scioglie nell’impeto della materia cromatica nella quale l’indicibile emozione del sublime, provata di fronte la natura, si traduce in profondo colore. Turner abbandona il luogo della rappresentazione per una ricerca tesa a cogliere quel senso di infinito trascendente, quella fluida dimensione cosmica che sfugge dalle possibilità percettive dell’uomo.Vicentini. INTRO 2001, tecnica mista su legno, cm 80x80
Una pittura silenziosa e leggerissima, quella di Turner, fatta di velature e trasparenze capaci di creare una superficie sospesa tra la materialità del colore e l’immaterialità di una spazio teso verso l’infinito, come ben sottolinea Martina Corgnati.
Ma se da Turner, Vicentini, eredita la sensibilità cromatica ed il senso di sublime infinito, nelle opere ambientali dell’artista contemporaneo James Turrell, l’artista varesino scopre come ogni colore altro non è che un involucro corporeo predisposto ad accogliere la luce. E’ solo grazie ad essa che la materia acquista una forma visibile e quindi il colore altro non è se non luce.
Ed è proprio da questo connubio che nascono le straordinarie opere di Giorgio Vicentini che possiamo ammirare in mostra.

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Galleria arte 92

Elena Arosio



Fino al 7 Luglio 2001. Giorgio Vicentini. Milano, galleria Arte 92, via Moneta 1/A , tel. 02-8052347, fax 02-8053110, e-mail: info@arte92.it
, Orari: da martedi a sabato 10.00/13.00 e 16.00/19.30 Ingresso Libero. Catalogo, con testo critico di Martina Corgnati: £ 25.000

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9 Commenti

  1. A video sembrano opere straordinarie. Mi piacerebbe saperne di più su quest’artista: quanti anni ha? Da quando espone? Ha esposto solo in Italia o anche all’estero? Quanto costa? Ho provato a vedere nel sito ma vi ho trovato solo la presentazione di un cataloghino ed un piccolo testo. Il motore di ricera trova alcune cose, ma tutte inaccessibili. Prima di scrivere alla galleria provo a rivolgermi alla brava giornalista di Ex.

  2. Molto bello. Mi colpisce questo concetto secondo cui il colore è un involucro per la luce. Dalle fotografie sembra di capire che è così. Dove è possibile trovare il saggio di cui parli? Grazie e complimenti per l’articolo.

  3. opere di ottimo gusto e sensibilità. Scopro ora questo artista, e devo dire che mi ha colpito per la forza espressiva che sa imprimere ai colori (almeno a schermo).Il rapporto tra colore e luce è la ricerca continua per antonomasia. Il colore del “Cavaliere Azzurro”, Paul Klee e il cono rovesciato a favore del grigio (e la similitudine con la musica…),gli espressionisti in genere, il surrealismo…insomma, ritengo sia importante che oggi si continui a “cercare” una verità sul fenomeno luce e percezione. Se assieme a questo concettualismo latente ma insinuoso, l’artista trova lo spazio per una poetica significativa, allora il successo è garantito. Involucro della luce…c’è romanticismo in questa frase, che sia un “segno”?

  4. non lo ha detto nessuno E.A.Po, proprio nessuno.Sarebbe importante fare una statistica su quanta vita media ha uno Ismo artistico. Interessante, d’acchito per la curiosità + mera, in seconda battuta perkè considerata la giusta proporzione sul cambiamento epocale,sarebbe indicativa della presa sociale di una tipologia di espressione. Forse il minimalismo è tra quelle eccezzioni che confermano le blasonate “regole”!Ricordo che proprio il minimalismo fu uno di quei “fenomeni” che dall’arte si riversò completamente in ambito sociale, conquistando non solo la mera arte-visiva “alta”,ma anche tutti i campi che in qualche misua avessero a che fare con un gusto estetico…si anche le cose + banali. Una boccetta di profumo, la forma del televisore, la lampada da studio, ma poi palazzi…centri…moda…pubblicità….cinema…insomma:STILE! Anche in ambito musicale non mancarono spiccati applausi. Poi, purtroppo, a tanto assorbimento segue inevitabilmente una sorta di repulsione. Un poco per via del mutamento di gusto della società (che quando è satura disprezza e cambia…), e un poco a causa di una “noia” quantitativa rispetto ad un agoganto ulteriore passo in avanti, verso la “qualità”, che forse avrebbe garantito “vivacità”.Ora ci troviamo dinnanzi ad un ritorno? Se la risposta sarà:SI, allora, miei cari, il valore di quell’ismo non fa altro che confermarsi (e può dare anche di +); se al contrario sarà:NO, si dovrà ammettere che esiste un lato “romantico” in questo non ritorno (come l’eroe vero, quello alla fine sa perdere) che un ulteriore interesse verso il minimalismo mi pare quantomeno “dovuto”!
    (in entrambi i casi, significherebbe che il minimalismo è ancora VIVO)…ciao PO.

  5. Salve, volevo chiedere una cosa che non riguarda questa mostra. A Costantino: conosci un ragazzo di nome Constantin Migliorini ? E’ del ’74, di Siena, e questo febbraio la Pananti gli ha dedicato una mostra in galleria. Dipinge in maniera un po’ accademica, fa venire in mente Lucian Freud. I suoi ultimi lavori sono materici.
    Lo chiedo a te perché avete lo stesso nome, e perché sei di Firenze, dove lui ha studiato all’accademia. Forse, per il particolare nome che avete e per la passione sull’arte (che qui a Firenze fra i giovani è quasi inesistente!), vi siete conosciuti.
    Ciao .

  6. Ciao…. conosco solo di nome Constantin Migliorini; però mi farebbe molto piacere conoscerlo di persona. Non sapevo che ha esposto alla Pananti; mi sembra un ottimo risultato per un giovane. Tu lo conosci?
    Ti ringrazio molto per l’intervento.

  7. Lavori interessanti, frutto di una lunga riflessione,di studi e di meditazioni come ogni artista sa essere il suo lavoro interiore, la sua preparazione , il suo pulsare interno. Caro Giorgio Vicentini ti sono vicina , complimenti. Maria Pezzica

  8. Ciao Costantino. Constantin lo conosco molto bene, anche se sono alcuni mesi che non so proprio dove sia finito. E’ un tipo molto divertente, bravissimo nel dipingere. Dopo l’inaugurazione alla Pananti ci siamo persi di vista. In effetti quella mostra, con catalogo a colori, è stata un’ottima occasione per lui. Ma si sa, chi sa lavorare prima o poi viene premiato.

    Ciao ciao, a presto.

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