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Phoenix. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro
L’esposizione, allestita su progetto dell’architetto Jacopo Gresleri, offre allo spettatore la possibilità di ripercorrere la storia della costruzione dell’edificio, una replica – fedele in ogni dettaglio – del prototipo di unità abitativa che l’architetto Le Corbusier aveva proposto a Parigi nel 1925 in occasione dell’Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes, poi demolito a conclusione dell’evento
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Ad un anno dalla sua riapertura al pubblico dopo l’intervento di
restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit
Nouveau ospita la mostra PHOENIX. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e re-
stauro curata da Maria Beatrice Bettazzi, Jacopo Gresleri e Paolo Lipparini con l’alta consulen-
za di Giuliano Gresleri.
L’esposizione, allestita su progetto dell’architetto Jacopo Gresleri, offre allo spettatore la pos-
sibilità di ripercorrere la storia della costruzione dell’edificio, una replica - fedele in ogni det-
taglio - del prototipo di unità abitativa che l’architetto Le Corbusier aveva proposto a Parigi nel
1925 in occasione dell’Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes, poi demolito a
conclusione dell’evento.
All’interno del Padiglione sono esposti i progetti, i disegni, le immagini e le testimonianze che
documentano il processo di realizzazione di quella che è l’unica opera del maestro svizzero-
francese presente in Italia, dall’ideazione e studio alle varie fasi di lavoro.
I disegni, provenienti dal Fondo dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna e da quello pri-
vato del professor Giuliano Gresleri, mettono in luce il processo di ricerca alla base della rico-
struzione e della scelta di tutti i dettagli - infissi, porte, pavimenti e colori -, ai quali Le Corbu-
sier dedicava particolare attenzione, in una visione di spazio cromatico e funzionale in costante
rapporto tra interno ed esterno.
In esposizione alcuni materiali della Collezione Cassina dell’Archivio Storico di Cassina a Meda, i
plastici eseguiti dagli allievi dell’Atelier di Giuliano Gresleri alla Syracuse University e l’ecce-
zionale allestimento di volumi storici provenienti dalla Collezione Gresleri, dedicati in partico-
lare alle tematiche dell’alloggio a basso costo, delle cromie architettoniche e della didattica
dell’architettura.
Sono visibili anche filmati originali del 1977 in cui illustri protagonisti del mondo dell’architet-
tura italiana dialogano sulle specificità del Padiglione, primo edificio nella storia dell’architet-
tura ad introdurre un grande elemento vegetale all’interno della costruzione, e sull’importanza
della sua ricostruzione.
1
La mostra si propone quindi come un’occasione per riflettere sulle procedure di restauro di un
edificio moderno, costruito con l’intento di mostrare se stesso come singola unità abitativa con
il proprio contenuto di arredi e opere d’arte e dotato di una sala per l’esposizione del proprio
materiale di documentazione con un diorama in cui è rappresentata la prospettiva della “Città
di tre milioni di abitanti” e del “Plan Voisin per Parigi” di Le Corbusier, riportato per questa oc-
casione al suo stato originario.
Tramite l'esposizione è possibile tornare al 1977, quando Giuliano Gresleri, Glauco Gresleri,
José Oubrerie e Giorgio Trebbi proposero un progetto visionario da realizzarsi nel nuovo centro
strategico appena costruito, che alla fine degli anni Sessanta si andava configurando come la
“nuova Bologna” all’interno del piano di ampliamento cittadino e dove coesistevano nuove real-
tà culturali ed economiche, quali il complesso del Fiera District di Kenzo Tange e la Galleria
d’Arte Moderna di Leone Pancaldi.
Un’opera di ricostruzione che la rivista di architettura e urbanistica “Parametro” giustificò sot-
tolineando l’importanza del prototipo di Le Corbusier come punto di riferimento fondamentale
per la storia dell’architettura e dell’universalità del progetto, elemento capace di essere pre-
scindibile anche dalla sua destinazione.
Con l’appoggio della Fondation Le Corbusier e grazie al rapporto con José Oubrerie e Jullian de
la Fuente, referenti e responsabili della realizzazione di tutte le opere postume di Le Corbusier,
i giovani architetti riuscirono a presentare il progetto nell’ambito del Salone Internazionale
dell’Edilizia (SAIE) del 1977.
PHOENIX. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro rappresenta un’ulteriore
tappa del calendario espositivo che ha visto protagonista il Padiglione de l’Esprit Nouveau negli
ultimi anni attraverso una programmazione che ha messo in dialogo lo spazio con le espressioni
del contemporaneo. Ricordiamo le mostre My house is a Le Corbusier di Chistian Chironi e Un-
grammatical dell’artista Katarina Djzelar realizzate in occasione delle edizioni 2015 e 2018 di
ART CITY Bologna e la serie di eventi performativi messi in atto da Goodipal & Pals con la cura-
tela di Xing per l’ultima edizione di Live Arts Week.
La mostra è promossa da Università di Bologna, Archivio Storico - ASUB-SA con il supporto di
Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative - Direzione Generale Cura del Territorio e
dell’Ambiente della Regione Emilia-Romagna e di IBC - Istituto per i beni artistici, culturali e
naturali dell’Emilia-Romagna.
In collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e
con il patrocinio di Fondation Le Corbusier, Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori e Pae-
saggisti e Conservatori e Ordine degli Architetti di Bologna.
restauro finanziato da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, il Padiglione de l’Esprit
Nouveau ospita la mostra PHOENIX. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e re-
stauro curata da Maria Beatrice Bettazzi, Jacopo Gresleri e Paolo Lipparini con l’alta consulen-
za di Giuliano Gresleri.
L’esposizione, allestita su progetto dell’architetto Jacopo Gresleri, offre allo spettatore la pos-
sibilità di ripercorrere la storia della costruzione dell’edificio, una replica - fedele in ogni det-
taglio - del prototipo di unità abitativa che l’architetto Le Corbusier aveva proposto a Parigi nel
1925 in occasione dell’Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes, poi demolito a
conclusione dell’evento.
All’interno del Padiglione sono esposti i progetti, i disegni, le immagini e le testimonianze che
documentano il processo di realizzazione di quella che è l’unica opera del maestro svizzero-
francese presente in Italia, dall’ideazione e studio alle varie fasi di lavoro.
I disegni, provenienti dal Fondo dell’Archivio Storico dell’Università di Bologna e da quello pri-
vato del professor Giuliano Gresleri, mettono in luce il processo di ricerca alla base della rico-
struzione e della scelta di tutti i dettagli - infissi, porte, pavimenti e colori -, ai quali Le Corbu-
sier dedicava particolare attenzione, in una visione di spazio cromatico e funzionale in costante
rapporto tra interno ed esterno.
In esposizione alcuni materiali della Collezione Cassina dell’Archivio Storico di Cassina a Meda, i
plastici eseguiti dagli allievi dell’Atelier di Giuliano Gresleri alla Syracuse University e l’ecce-
zionale allestimento di volumi storici provenienti dalla Collezione Gresleri, dedicati in partico-
lare alle tematiche dell’alloggio a basso costo, delle cromie architettoniche e della didattica
dell’architettura.
Sono visibili anche filmati originali del 1977 in cui illustri protagonisti del mondo dell’architet-
tura italiana dialogano sulle specificità del Padiglione, primo edificio nella storia dell’architet-
tura ad introdurre un grande elemento vegetale all’interno della costruzione, e sull’importanza
della sua ricostruzione.
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La mostra si propone quindi come un’occasione per riflettere sulle procedure di restauro di un
edificio moderno, costruito con l’intento di mostrare se stesso come singola unità abitativa con
il proprio contenuto di arredi e opere d’arte e dotato di una sala per l’esposizione del proprio
materiale di documentazione con un diorama in cui è rappresentata la prospettiva della “Città
di tre milioni di abitanti” e del “Plan Voisin per Parigi” di Le Corbusier, riportato per questa oc-
casione al suo stato originario.
Tramite l'esposizione è possibile tornare al 1977, quando Giuliano Gresleri, Glauco Gresleri,
José Oubrerie e Giorgio Trebbi proposero un progetto visionario da realizzarsi nel nuovo centro
strategico appena costruito, che alla fine degli anni Sessanta si andava configurando come la
“nuova Bologna” all’interno del piano di ampliamento cittadino e dove coesistevano nuove real-
tà culturali ed economiche, quali il complesso del Fiera District di Kenzo Tange e la Galleria
d’Arte Moderna di Leone Pancaldi.
Un’opera di ricostruzione che la rivista di architettura e urbanistica “Parametro” giustificò sot-
tolineando l’importanza del prototipo di Le Corbusier come punto di riferimento fondamentale
per la storia dell’architettura e dell’universalità del progetto, elemento capace di essere pre-
scindibile anche dalla sua destinazione.
Con l’appoggio della Fondation Le Corbusier e grazie al rapporto con José Oubrerie e Jullian de
la Fuente, referenti e responsabili della realizzazione di tutte le opere postume di Le Corbusier,
i giovani architetti riuscirono a presentare il progetto nell’ambito del Salone Internazionale
dell’Edilizia (SAIE) del 1977.
PHOENIX. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro rappresenta un’ulteriore
tappa del calendario espositivo che ha visto protagonista il Padiglione de l’Esprit Nouveau negli
ultimi anni attraverso una programmazione che ha messo in dialogo lo spazio con le espressioni
del contemporaneo. Ricordiamo le mostre My house is a Le Corbusier di Chistian Chironi e Un-
grammatical dell’artista Katarina Djzelar realizzate in occasione delle edizioni 2015 e 2018 di
ART CITY Bologna e la serie di eventi performativi messi in atto da Goodipal & Pals con la cura-
tela di Xing per l’ultima edizione di Live Arts Week.
La mostra è promossa da Università di Bologna, Archivio Storico - ASUB-SA con il supporto di
Servizio Qualità Urbana e Politiche Abitative - Direzione Generale Cura del Territorio e
dell’Ambiente della Regione Emilia-Romagna e di IBC - Istituto per i beni artistici, culturali e
naturali dell’Emilia-Romagna.
In collaborazione con Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna e
con il patrocinio di Fondation Le Corbusier, Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori e Pae-
saggisti e Conservatori e Ordine degli Architetti di Bologna.
23
novembre 2018
Phoenix. Il Padiglione de l’Esprit Nouveau tra ricostruzione e restauro
Dal 23 novembre 2018 al 06 gennaio 2019
architettura
Location
PADIGLIONE ESPRIT NOUVEAU
Bologna, Piazza Della Costituzione, 11, (Bologna)
Bologna, Piazza Della Costituzione, 11, (Bologna)
Orario di apertura
sabato e domenica dalle h 15.00 alle 17.00 (max 50 partecipanti per volta). Alle h 15 del sabato e della domenica è possibile partecipare ad una visita guidata a cura del Dipartimento educativo MAMbo
(su prenotazione, tel. 051 6496611)
Vernissage
23 Novembre 2018, ore 15 su invito
Curatore