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Valentina Palazzari – Si sta come d’autunno
Valentina Palazzari reinterpreta la sensazione di precarietà suggerita dall’immagine altamente poetica delle foglie in balia del vento quale metafora della fragilità che trova un corrispettivo nella situazione contemporanea che evoca
Comunicato stampa
Segnala l'evento
SMMAVE Centro per l'Arte Contemporanea presenta “Si sta come d'autunno”, il nuovo progetto di
Valentina Palazzari dedicato agli spazi della Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini e
ai sottostanti ambienti ipogei con l'intento di rivelarne inediti e molteplici significati.
L’inaugurazione della mostra a cura di Davide Sarchioni è per venerdì 23 novembre alle ore
18,30. La data coincide con la tragica ricorrenza del terremoto in Irpinia del 1980.
La mostra è presentata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee,
in collaborazione con La Di-Art e TerraMedia®.
A chiusura della mostra sarà editata una pubblicazione che documenterà i progetti di Valentina
Palazzari realizzati alla Reggia di Caserta e da SMMAVE a Napoli, con testi italiano / inglese di
Bruno Corà e Davide Sarchioni e con esaustivo apparato fotografico.
La mostra si suddivide in due interventi distinti ma complementari e indissolubilmente legati l'uno
all'altro. Il primo, concepito per gli spazi della chiesa, è costituito da un grande tappeto di foglie
caduche raccolte per le strade della città e attivato da una serie di ventilatori industriali il cui
posizionamento è stato studiato per generare un moto continuo delle foglie. L'artista invita lo
spettatore a riflettere sulle trasformazioni e sui cambiamenti che ci attraversano dentro e fuori,
intravedendo nella casualità dei movimenti una poetica sospensione di immagini, emozioni e stati
d’animo concomitanti.
Il secondo, invece, è un intervento sonoro che sarà diffuso negli ambienti ipogei adibiti a
“terrasanta” e che evoca suoni cosmici e primordiali preannunciando l'origine di una nuova vita.
Il titolo “Si sta come d'autunno” è tratto dal celebre componimento di Giuseppe Ungaretti “Soldati”
scritto nel 1918 mentre si trovava soldato in trincea nel bosco di Courton, ed esprime il dramma e la
precarietà di quel momento storico e della condizione umana.
Valentina Palazzari reinterpreta la sensazione di precarietà suggerita dall'immagine altamente
poetica delle foglie in balia del vento quale metafora della fragilità che trova un corrispettivo nella
situazione contemporanea che evoca.
Muovendosi sul crinale estremo e precario tra la vita e la morte, il lavoro di Valentina Palazzari
svolge tale dicotomia in termini di assoluta ambivalenza: nella navata della chiesa, luogo deputato a
celebrare la vita in comunione col divino, l'artista sembra voler allertare lo spettatore dell'umana
caducità; mentre negli ambienti ipogei, dedicati al culto dei morti, introduce un controcanto sonoro
che riecheggia l'origine della vita, quale riferimento alla possibilità della rinascita.
La mostra vuole creare un'immagine complessiva che si affida alla forza altamente suggestiva e
carica di risonanze emozionali del movimento e del suono, affidata però alla semplicità di un gesto
impalpabile, ma in grado di conquistare la vastità dello spazio fisico e architettonico della
“Misericordiella”, innescando relazioni dialogiche tra la chiesa e gli ambienti ipogei, con la storia
del luogo e le sue funzioni e, in senso metaforico, tra superficie e profondità, tra vita e morte, dando
luogo a numerosi interrogativi e spunti di riflessione.
La ricerca di Valentina Palazzari (Terni, 1975), nella varietà dei suoi pronunciamenti, muove da
un'indagine sulle proprietà fisiche e le qualità estetiche di diversi materiali (prevalentemente reti
elettrosaldate e plastiche da cantiere) nei processi naturali di ossidazione, di decomposizione e di
trasformazione in relazione agli agenti esterni e al trascorrere del tempo, realizzando grandi installazioni e
opere ambientali in cui rintraccia forme e segni primari che si collocano all'origine di un'inedita sintassi per
approfondire i concetti di memoria, spazio e tempo.
SMMAVE – Centro per l’Arte Contemporanea è un’associazione culturale nata da un'intuizione dell'artista
Christian Leperino (presidente dell'associazione) che ha sede a Napoli, nella chiesa di Santa Maria della
Misericordia ai Vergini, detta Misericordiella. Dal 2015 si è preoccupata del recupero funzionale, del
restauro e della valorizzazione di questo bene per farne un luogo di ricerca, didattica e produzione artistica.
Un presidio culturale e multidisciplinare per contribuire allo sviluppo e alla rigenerazione urbana del Borgo
Vergini e di tutto il territorio, avvalendosi della collaborazione di storici dell’arte, architetti, artisti, fotografi,
restauratori, esperti di cinema e di teatro.
Valentina Palazzari dedicato agli spazi della Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini e
ai sottostanti ambienti ipogei con l'intento di rivelarne inediti e molteplici significati.
L’inaugurazione della mostra a cura di Davide Sarchioni è per venerdì 23 novembre alle ore
18,30. La data coincide con la tragica ricorrenza del terremoto in Irpinia del 1980.
La mostra è presentata sotto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee,
in collaborazione con La Di-Art e TerraMedia®.
A chiusura della mostra sarà editata una pubblicazione che documenterà i progetti di Valentina
Palazzari realizzati alla Reggia di Caserta e da SMMAVE a Napoli, con testi italiano / inglese di
Bruno Corà e Davide Sarchioni e con esaustivo apparato fotografico.
La mostra si suddivide in due interventi distinti ma complementari e indissolubilmente legati l'uno
all'altro. Il primo, concepito per gli spazi della chiesa, è costituito da un grande tappeto di foglie
caduche raccolte per le strade della città e attivato da una serie di ventilatori industriali il cui
posizionamento è stato studiato per generare un moto continuo delle foglie. L'artista invita lo
spettatore a riflettere sulle trasformazioni e sui cambiamenti che ci attraversano dentro e fuori,
intravedendo nella casualità dei movimenti una poetica sospensione di immagini, emozioni e stati
d’animo concomitanti.
Il secondo, invece, è un intervento sonoro che sarà diffuso negli ambienti ipogei adibiti a
“terrasanta” e che evoca suoni cosmici e primordiali preannunciando l'origine di una nuova vita.
Il titolo “Si sta come d'autunno” è tratto dal celebre componimento di Giuseppe Ungaretti “Soldati”
scritto nel 1918 mentre si trovava soldato in trincea nel bosco di Courton, ed esprime il dramma e la
precarietà di quel momento storico e della condizione umana.
Valentina Palazzari reinterpreta la sensazione di precarietà suggerita dall'immagine altamente
poetica delle foglie in balia del vento quale metafora della fragilità che trova un corrispettivo nella
situazione contemporanea che evoca.
Muovendosi sul crinale estremo e precario tra la vita e la morte, il lavoro di Valentina Palazzari
svolge tale dicotomia in termini di assoluta ambivalenza: nella navata della chiesa, luogo deputato a
celebrare la vita in comunione col divino, l'artista sembra voler allertare lo spettatore dell'umana
caducità; mentre negli ambienti ipogei, dedicati al culto dei morti, introduce un controcanto sonoro
che riecheggia l'origine della vita, quale riferimento alla possibilità della rinascita.
La mostra vuole creare un'immagine complessiva che si affida alla forza altamente suggestiva e
carica di risonanze emozionali del movimento e del suono, affidata però alla semplicità di un gesto
impalpabile, ma in grado di conquistare la vastità dello spazio fisico e architettonico della
“Misericordiella”, innescando relazioni dialogiche tra la chiesa e gli ambienti ipogei, con la storia
del luogo e le sue funzioni e, in senso metaforico, tra superficie e profondità, tra vita e morte, dando
luogo a numerosi interrogativi e spunti di riflessione.
La ricerca di Valentina Palazzari (Terni, 1975), nella varietà dei suoi pronunciamenti, muove da
un'indagine sulle proprietà fisiche e le qualità estetiche di diversi materiali (prevalentemente reti
elettrosaldate e plastiche da cantiere) nei processi naturali di ossidazione, di decomposizione e di
trasformazione in relazione agli agenti esterni e al trascorrere del tempo, realizzando grandi installazioni e
opere ambientali in cui rintraccia forme e segni primari che si collocano all'origine di un'inedita sintassi per
approfondire i concetti di memoria, spazio e tempo.
SMMAVE – Centro per l’Arte Contemporanea è un’associazione culturale nata da un'intuizione dell'artista
Christian Leperino (presidente dell'associazione) che ha sede a Napoli, nella chiesa di Santa Maria della
Misericordia ai Vergini, detta Misericordiella. Dal 2015 si è preoccupata del recupero funzionale, del
restauro e della valorizzazione di questo bene per farne un luogo di ricerca, didattica e produzione artistica.
Un presidio culturale e multidisciplinare per contribuire allo sviluppo e alla rigenerazione urbana del Borgo
Vergini e di tutto il territorio, avvalendosi della collaborazione di storici dell’arte, architetti, artisti, fotografi,
restauratori, esperti di cinema e di teatro.
23
novembre 2018
Valentina Palazzari – Si sta come d’autunno
Dal 23 novembre 2018 al 07 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA AI VERGINI
Napoli, Via Fuori Porta San Gennaro, 15, (Napoli)
Napoli, Via Fuori Porta San Gennaro, 15, (Napoli)
Orario di apertura
venerdì, ore 18 - 20
domenica, ore 10 - 13
o su appuntamento
Vernissage
23 Novembre 2018, ore 18.30
Sito web
www.smmave.it
Autore
Curatore