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Stefano Fontana – In lento apparire
A due anni da TEXTURE, Fontana espone una serie di tempere e acquerelli su carta intelata. Il suo lavoro viene presentato in catalogo con uno scritto da Ettore Ghinassi che partendo da un’intuizione di Leopardi sul concetto di “sublime” pone l’accento su ciò che compone l’opera d’arte stessa.
A due anni da TEXTURE, mostra tenutasi nella Cripta di San Michele Arcangelo a Torino, Fontana espone una serie di tempere e acquerelli su carta intelata. Il suo lavoro viene presentato in catalogo con uno scritto da Ettore Ghinassi che partendo da un'intuizione di Leopardi sul concetto di "sublime" pone l'accento su ciò che compone l'opera d'arte stessa:
“... le immagini delle quali non sia evidente la ragione ma quasi nascosta, e tali che elle paiono accidentali e non procurate dal poeta in nessun modo, ma quasi ispirate da cosa invisibile e incomprensibile...” Zibaldone ( I, I06 I ) "Di questa intrusione, di questo puro accadere che trama l’impensato sull’ordito del pensato ( del quale fa esperienza ogni pittore che non si alzi al mattino per finire giudiziosamente il lavoro lasciato interrotto la sera prima ) ho discusso molte volte e a lungo con Stefano... " Nel suo sperimentare "...non si tratta di realismo o naturalismo, né di una qualche maniera aggiornata di neo-figurazione ; soprattutto nelle opere recenti, sul tema dell’acqua che da tempo lo affascina, la sua ricerca si muove sempre di più verso una figuratività prosciugata, smagrita, condensata in una grafia quasi astratta, spoglia di qualsiasi traccia di rappresentazione analogica...il suo sviluppo è un processo di sottrazione, di riduzione dell’immagine al suo disegno nascosto, alle sue nervature, alle sue linee di forza, come in un corpo al suo sistema nervoso, alle ramificazioni dei vasi e delle arterie. Ne emerge, per calcinazione del superfluo, una calligrafia pittorica raffinatissima, vigilata dalle sue ossessioni: l’amatissimo Friedrich, la pittura Edo e Meji, i prodigiosi fogli di un anonimo pittore cinese del XIII secolo. E sempre per evitare equivoci, un “purovisibilismo” radicale…”.
Stefano Fontana – In lento apparire
Torino, Via Dei Mille, 25/c, (Torino)