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Emanuela Minaldi – Memoriae Loci
Un percorso straordinario, che illustra la nascita e lo sviluppo di una ex raffineria di zolfo, tra le più importanti della Sicilia, appartenuta alla famiglia Zanuccoli e sita nell’antico cuore industriale di Catania, di fronte al centro fieristico Le Ciminiere. Presso Caffè letterario, Palazzo della Cultura
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il 3 novembre alle 18.00 s’inaugura presso il Caffè letterario del Palazzo della Cultura di Catania la mostra fotografica di Emanuela Minaldi, dal titolo Memoriae Loci. L’esposizione, che sarà visitabile dal 4 al 25 novembre 2018, è a cura di Aurelia Nicolosi ed è realizzata in collaborazione con l’Associazione KōArt: unconventional place.
Attraverso gli scatti suggestivi della fotografa lo spettatore è accompagnato in un percorso straordinario, che illustra la nascita e lo sviluppo di una ex raffineria di zolfo, tra le più importanti della Sicilia, sita nell’antico cuore industriale di Catania, di fronte al centro fieristico Le Ciminiere. Tra le rovine dell’ex sito produttivo, gli scorci trafitti da bagliori di luce e popolati da oggetti inanimati, inducono ad una riflessione sulle vicende sociali ed economiche della città dallo scorso secolo fino ai giorni nostri. Le schede tecniche e critiche, curate dai docenti dell'Università di Catania, contribuiscono ulteriormente ad approfondire degli aspetti sconosciuti o dimenticati dalla collettività ma fondamentali per ricostruirne la memoria autentica.
La mostra che illustra il progetto, già ospitata lo scorso anno all’interno delle Cucine reparto superiore dell’Ex Monastero dei Benedettini di Catania, e in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, si struttura in quattro sezioni che sono introdotte da una breve presentazione e da un contributo critico al lavoro fotografico.
Nella prima sezione, la storia della famiglia Zanuccoli e l’intervento critico del Prof. Rosario Mangiameli del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, che illustra in un breve excursus la storia dell'industria dello zolfo, con particolare attenzione al ruolo che tale attività ha svolto nel territorio catanese attraverso i commerci, e alla funzione che la fabbrica ha avuto nel contesto e nello sviluppo socio-economico della città. A supporto e completamento di questa prima parte sono presenti alcune foto del prezioso archivio fotografico della famiglia con immagini della stessa e della fabbrica. La seconda e la terza sezione sono di natura esclusivamente fotografica; si comincia con le immagini che raccontano l’architettura del luogo, o meglio ciò che ne rimane, insieme a quelle che testimoniano la presenza/assenza di un gran numero di extracomunitari che ha occupato la fabbrica per diversi mesi; mentre nella terza parte sono presenti alcune immagini di oggetti ritrovati che facevano parte della vita produttiva della raffineria. La quarta e ultima sezione illustra l’aspetto cinematografico di questo straordinario luogo che fu set delle prime scene del film Mimì Metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmuller. Vi si possono ammirare foto di scena, locandine e poster d’epoca, e si può visionare su schermo un breve collage di tutte le scene del film che sono state girate a Catania. Il contributo critico di questa ultima parte è a cura del Prof. Alessandro De Filippo del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Fanno parte del progetto anche alcuni reperti rinvenuti all’interno della fabbrica.
Emanuela Minaldi, autrice non solo delle foto ma anche della narrazione espositiva, è nata nel gennaio del 1970 a Catania, dove vive e lavora. Si è specializzata negli studi di fotografia a Roma e Londra e successivamente ha preso parte ad importanti mostre in Sicilia e a Roma. Nel 2017 è stata inaugurata presso l’ex Monastero dei Benedettini, Memoriae loci, la sua prima personale, patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, e promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania. Una foto rappresentativa del suo progetto Echoes è stata selezionata per la mostra Orizzonti Siciliani Contemporanei, il cui catalogo è stato pubblicato da Giorgio Mondadori. Attualmente è rappresentata dalla galleria KōArt: unconventional place di Catania. La sua ricerca si focalizza sulla memoria che i luoghi possiedono e sviluppano, in un passaggio graduale ma inesorabile di trasformazione, legato allo scorrere del tempo, tra passato, presente e futuro.
Scrive Aurelia Nicolosi della fotografa: «I suoi scatti svelano “cose che prima non vedevamo” (Diane Arbus) e mostrano il coraggio di affrontare un delicato e impegnativo riconoscimento di siti dalla notevole forza attrattiva, appartenenti all’archeologia industriale, più volte trascurata. La sospensione del giudizio serve a testimoniare e a descrivere con sguardo lucido e disincantato proprio tale condizione: dalla luce tagliente che penetra dalle finestre, ai letti disfatti degli emigranti ‘fantasma’, dai palloni che si stagliano contro un cancello verde-acqua alle pareti degli uffici ‘scorticate’, dai pilastri erosi alle volte sfondate della struttura. Giunto a codesto scenario, lo spettatore avverte un forte senso di straniamento, come se assistesse a un processo di trasfigurazione: l’ambiente diventa ‘sacro’; vi impera il silenzio, muto testimone dell’operato umano. La fotografia si assume, così, il compito di sorprendere ed educare, cogliendo e trasmettendo emozioni che rappresentano l’anello fondamentale di una catena dove passato, presente e futuro sono legati indissolubilmente tra di loro».
La mostra Memoriae Loci è promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università per il suo valore storico e culturale. È patrocinata dall’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, dal Comune di Catania, dalla Confindustria di Catania, dall'ANCE e dall’Università degli Studi di Catania. Ed è stata realizzata con il supporto di ALLIANZ/AGENZIA GALATEA DI IACONO E ALLEGRA (main sponsor) e di WORLD e TEATRO ABC CATANIA (sponsor).
Per informazioni scrivere a info@galleriakoart.com o telefonare ai numeri 3397179005; 3391190585.
Attraverso gli scatti suggestivi della fotografa lo spettatore è accompagnato in un percorso straordinario, che illustra la nascita e lo sviluppo di una ex raffineria di zolfo, tra le più importanti della Sicilia, sita nell’antico cuore industriale di Catania, di fronte al centro fieristico Le Ciminiere. Tra le rovine dell’ex sito produttivo, gli scorci trafitti da bagliori di luce e popolati da oggetti inanimati, inducono ad una riflessione sulle vicende sociali ed economiche della città dallo scorso secolo fino ai giorni nostri. Le schede tecniche e critiche, curate dai docenti dell'Università di Catania, contribuiscono ulteriormente ad approfondire degli aspetti sconosciuti o dimenticati dalla collettività ma fondamentali per ricostruirne la memoria autentica.
La mostra che illustra il progetto, già ospitata lo scorso anno all’interno delle Cucine reparto superiore dell’Ex Monastero dei Benedettini di Catania, e in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi, si struttura in quattro sezioni che sono introdotte da una breve presentazione e da un contributo critico al lavoro fotografico.
Nella prima sezione, la storia della famiglia Zanuccoli e l’intervento critico del Prof. Rosario Mangiameli del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania, che illustra in un breve excursus la storia dell'industria dello zolfo, con particolare attenzione al ruolo che tale attività ha svolto nel territorio catanese attraverso i commerci, e alla funzione che la fabbrica ha avuto nel contesto e nello sviluppo socio-economico della città. A supporto e completamento di questa prima parte sono presenti alcune foto del prezioso archivio fotografico della famiglia con immagini della stessa e della fabbrica. La seconda e la terza sezione sono di natura esclusivamente fotografica; si comincia con le immagini che raccontano l’architettura del luogo, o meglio ciò che ne rimane, insieme a quelle che testimoniano la presenza/assenza di un gran numero di extracomunitari che ha occupato la fabbrica per diversi mesi; mentre nella terza parte sono presenti alcune immagini di oggetti ritrovati che facevano parte della vita produttiva della raffineria. La quarta e ultima sezione illustra l’aspetto cinematografico di questo straordinario luogo che fu set delle prime scene del film Mimì Metallurgico ferito nell’onore di Lina Wertmuller. Vi si possono ammirare foto di scena, locandine e poster d’epoca, e si può visionare su schermo un breve collage di tutte le scene del film che sono state girate a Catania. Il contributo critico di questa ultima parte è a cura del Prof. Alessandro De Filippo del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Fanno parte del progetto anche alcuni reperti rinvenuti all’interno della fabbrica.
Emanuela Minaldi, autrice non solo delle foto ma anche della narrazione espositiva, è nata nel gennaio del 1970 a Catania, dove vive e lavora. Si è specializzata negli studi di fotografia a Roma e Londra e successivamente ha preso parte ad importanti mostre in Sicilia e a Roma. Nel 2017 è stata inaugurata presso l’ex Monastero dei Benedettini, Memoriae loci, la sua prima personale, patrocinata dalla Regione Siciliana, dal Comune di Catania, e promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Catania. Una foto rappresentativa del suo progetto Echoes è stata selezionata per la mostra Orizzonti Siciliani Contemporanei, il cui catalogo è stato pubblicato da Giorgio Mondadori. Attualmente è rappresentata dalla galleria KōArt: unconventional place di Catania. La sua ricerca si focalizza sulla memoria che i luoghi possiedono e sviluppano, in un passaggio graduale ma inesorabile di trasformazione, legato allo scorrere del tempo, tra passato, presente e futuro.
Scrive Aurelia Nicolosi della fotografa: «I suoi scatti svelano “cose che prima non vedevamo” (Diane Arbus) e mostrano il coraggio di affrontare un delicato e impegnativo riconoscimento di siti dalla notevole forza attrattiva, appartenenti all’archeologia industriale, più volte trascurata. La sospensione del giudizio serve a testimoniare e a descrivere con sguardo lucido e disincantato proprio tale condizione: dalla luce tagliente che penetra dalle finestre, ai letti disfatti degli emigranti ‘fantasma’, dai palloni che si stagliano contro un cancello verde-acqua alle pareti degli uffici ‘scorticate’, dai pilastri erosi alle volte sfondate della struttura. Giunto a codesto scenario, lo spettatore avverte un forte senso di straniamento, come se assistesse a un processo di trasfigurazione: l’ambiente diventa ‘sacro’; vi impera il silenzio, muto testimone dell’operato umano. La fotografia si assume, così, il compito di sorprendere ed educare, cogliendo e trasmettendo emozioni che rappresentano l’anello fondamentale di una catena dove passato, presente e futuro sono legati indissolubilmente tra di loro».
La mostra Memoriae Loci è promossa dal Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università per il suo valore storico e culturale. È patrocinata dall’Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, dal Comune di Catania, dalla Confindustria di Catania, dall'ANCE e dall’Università degli Studi di Catania. Ed è stata realizzata con il supporto di ALLIANZ/AGENZIA GALATEA DI IACONO E ALLEGRA (main sponsor) e di WORLD e TEATRO ABC CATANIA (sponsor).
Per informazioni scrivere a info@galleriakoart.com o telefonare ai numeri 3397179005; 3391190585.
03
novembre 2018
Emanuela Minaldi – Memoriae Loci
Dal 03 al 25 novembre 2018
fotografia
Location
PALAZZO PLATAMONE – PALAZZO DELLA CULTURA – EX CONVENTO SAN PLACIDO
Catania, Via Vittorio Emanuele Ii, 121, (Catania)
Catania, Via Vittorio Emanuele Ii, 121, (Catania)
Orario di apertura
da lunedì a domenica 9-19
Vernissage
3 Novembre 2018, h 18.00
Autore
Curatore