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Roberto Paci Dalò – Shul
Il progetto vede la creazione di un’installazione architetturale site-specific all’interno del Palazzo del Merenda (Corso della Repubblica 72, Forlì). Tappeti ricamati, oggetti rituali, installazione sonora, stendardi, sentieri di luce, leggère architetture, concorrono alla creazione di uno spazio immersivo e sensoriale.
Comunicato stampa
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Inaugura sabato 27 ottobre 2018 a Forlì la mostra di Roberto Paci Dalò “Shul” a cura di Davide Quadrio.
Il progetto vede la creazione di un'installazione architetturale site-specific all'interno del Palazzo del Merenda (Corso della Repubblica 72, Forlì). Tappeti ricamati, oggetti rituali, installazione sonora, stendardi, sentieri di luce, leggère architetture, concorrono alla creazione di uno spazio immersivo e sensoriale. Il luogo individuato è il Salone centrale della Pinacoteca civica che viene così interamente dedicato all'opera. Il grande spazio ospita tele di ampie dimensioni del Seicento. Shul entra così in relazione con le opere di Guido Cagnacci e del Guercino collegandole alla nuova opera attraverso l'uso particolare della luce.
Shul (שול) significa Sinagoga in yiddish e corrisponde all'usanza ebraico-italiana di riferire alla sinagoga come “scola”.
Il progetto si basa sulle immagini raccolte e pubblicate per la prima volta in volume da Giulio Busi nel suo volume Qabbalah visiva (Einaudi 2005). “Questo libro tenta per la prima volta una storia del disegno mistico nella tradizione ebraica. È un atlante sorprendente dell'immaginario giudaico, un'esplorazione in un territorio ancora poco o nulla toccato dagli studi filologici, eppure fondamentale per il confluire creativo di religione, filosofia, mistica e estetica […] Con i loro diagrammi, i cabbalisti fissarono sulla carta le proprozioni dell'architettura divina dei cieli. L'armonia delle forme cerca di catturare il mistero della creazione: il gioco delle sefirot, la guerra cosmica tra bene e male, il prorompere del peccato e l'enigma della clemenza divina vengono tradotti in rapporti spaziali, e spesso si coagulano in luoghi-parola, in cui la scrittura ebraica si combina con acute invenzioni formali”.
Roberto Paci Dalò, Shul, 2018, Mixed media, dimensioni variabili, Dettaglio
Shul è uno spazio sacro laico ibrido che riunisce elementi della sinagoga evocando anche altri culti e mondi. Un luogo nel quale gli oggetti si relazionano a una composizione elettroacustica multicanale che circonda i visitatori.
Shul – commenta Davide Quadrio – continua la ricerca di Paci Dalò nel mondo rituale e in quello religioso. Non necessariamente sinonimi in questo caso, il rito – religioso - e il gesto – artistico - nelle sue manifestazioni religiose si pone al centro di un luogo complesso fatto di misurare lo spazio, costruire universi introspettivi, muovere lo sguardo alla ricerca del divino.
Shul in questa versione installativa traccia lo spazio con luce e suono, portando lo spettatore in un luogo ibrido dell'anima. Il luogo del raccolto e del racconto. Uno spazio sacralizzato questo, protetto e fragile di cui la storia ne ha appunto mostrato le complessità e contraddizioni, qui risolte in una voce sonora e in disegni cabbalistici che fanno della tradizione ebraica un punto di raccordo spirituale universale.
Il 18 maggio 2018 – a 600 anni esatti da un importante convegno che riunì a Forlì delegati delle comunità ebraiche del centro e nord Italia – l'artista ha presentato nella Chiesa di San Giacomo, nel complesso del San Domenico, la performance Niggunim costruita attorno a un concerto e allestimento scenico. Niggun (niggunim al plurale) significa in ebraico: “aria” o “melodia” e si tratta di una forma di canzone o melodia religiosa ebraica cantata da gruppi. È una tecnica del canto, spesso con suoni ripetitivi astratti al posto di una lirica formale. I niggunim sono specialmente importanti nella liturgia dell'ebraismo chassidico che ha sviluppato le sue proprie forme spirituali nel devekut (la gioia mistica della preghiera intensa).
La stessa performance è stata espansa e presentata successivamente come site-specific col titolo Niggunim nobori – a cura di Davide Quadrio – sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia all'interno del progetto Demanio Marittimo. Km-278 avviando una collaborazione con l'artista e designer Andrea Anastasio.
L'artista italiano Roberto Paci Dalò (artista visivo, compositore/musicista, regista) è un pioniere nel rapporto tra arte e tecnologie digitali, investigando in particolare le relazioni tra disegno, suono, teatro, cinema e radio. Premio Napoli 2015 per la lingua e la cultura italiana, ha ricevuto la stima e il sostegno di artisti come Aleksandr Sokurov e John Cage. Ha presentato sue opere presso Biennale di Venezia, Kunsthalle Wien, Power Station of Art Shanghai, Fundaciò Joan Mirò Barcelona, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Ravenna Festival, Wien Modern, Ars Electronica Linz, Festival di Locarno, MQ MuseumsQuartier Wien, Charlottenborg Copenhagen, ZKM Karlsruhe, SH Contemporary Shanghai, Opera di Vienna. Guida il gruppo Giardini Pensili co-fondato nel 1985. Membro della Internationale Heiner Müller Gesellschaft di Berlino e della British Cartographic Society, insegna Interaction Design presso UNIRSM dove ha fondato e dirige Usmaradio.
Evento speciale: Roberto Paci Dalò Klezmer Orchestra
1988-2018 - 30 anni di Yiddishkeit con il più antico ensemble italiano di musica klezmer fondato a Gerusalemme nel 1988 - Secret Show, dicembre 2018.
Il progetto vede la creazione di un'installazione architetturale site-specific all'interno del Palazzo del Merenda (Corso della Repubblica 72, Forlì). Tappeti ricamati, oggetti rituali, installazione sonora, stendardi, sentieri di luce, leggère architetture, concorrono alla creazione di uno spazio immersivo e sensoriale. Il luogo individuato è il Salone centrale della Pinacoteca civica che viene così interamente dedicato all'opera. Il grande spazio ospita tele di ampie dimensioni del Seicento. Shul entra così in relazione con le opere di Guido Cagnacci e del Guercino collegandole alla nuova opera attraverso l'uso particolare della luce.
Shul (שול) significa Sinagoga in yiddish e corrisponde all'usanza ebraico-italiana di riferire alla sinagoga come “scola”.
Il progetto si basa sulle immagini raccolte e pubblicate per la prima volta in volume da Giulio Busi nel suo volume Qabbalah visiva (Einaudi 2005). “Questo libro tenta per la prima volta una storia del disegno mistico nella tradizione ebraica. È un atlante sorprendente dell'immaginario giudaico, un'esplorazione in un territorio ancora poco o nulla toccato dagli studi filologici, eppure fondamentale per il confluire creativo di religione, filosofia, mistica e estetica […] Con i loro diagrammi, i cabbalisti fissarono sulla carta le proprozioni dell'architettura divina dei cieli. L'armonia delle forme cerca di catturare il mistero della creazione: il gioco delle sefirot, la guerra cosmica tra bene e male, il prorompere del peccato e l'enigma della clemenza divina vengono tradotti in rapporti spaziali, e spesso si coagulano in luoghi-parola, in cui la scrittura ebraica si combina con acute invenzioni formali”.
Roberto Paci Dalò, Shul, 2018, Mixed media, dimensioni variabili, Dettaglio
Shul è uno spazio sacro laico ibrido che riunisce elementi della sinagoga evocando anche altri culti e mondi. Un luogo nel quale gli oggetti si relazionano a una composizione elettroacustica multicanale che circonda i visitatori.
Shul – commenta Davide Quadrio – continua la ricerca di Paci Dalò nel mondo rituale e in quello religioso. Non necessariamente sinonimi in questo caso, il rito – religioso - e il gesto – artistico - nelle sue manifestazioni religiose si pone al centro di un luogo complesso fatto di misurare lo spazio, costruire universi introspettivi, muovere lo sguardo alla ricerca del divino.
Shul in questa versione installativa traccia lo spazio con luce e suono, portando lo spettatore in un luogo ibrido dell'anima. Il luogo del raccolto e del racconto. Uno spazio sacralizzato questo, protetto e fragile di cui la storia ne ha appunto mostrato le complessità e contraddizioni, qui risolte in una voce sonora e in disegni cabbalistici che fanno della tradizione ebraica un punto di raccordo spirituale universale.
Il 18 maggio 2018 – a 600 anni esatti da un importante convegno che riunì a Forlì delegati delle comunità ebraiche del centro e nord Italia – l'artista ha presentato nella Chiesa di San Giacomo, nel complesso del San Domenico, la performance Niggunim costruita attorno a un concerto e allestimento scenico. Niggun (niggunim al plurale) significa in ebraico: “aria” o “melodia” e si tratta di una forma di canzone o melodia religiosa ebraica cantata da gruppi. È una tecnica del canto, spesso con suoni ripetitivi astratti al posto di una lirica formale. I niggunim sono specialmente importanti nella liturgia dell'ebraismo chassidico che ha sviluppato le sue proprie forme spirituali nel devekut (la gioia mistica della preghiera intensa).
La stessa performance è stata espansa e presentata successivamente come site-specific col titolo Niggunim nobori – a cura di Davide Quadrio – sulla spiaggia di Marzocca di Senigallia all'interno del progetto Demanio Marittimo. Km-278 avviando una collaborazione con l'artista e designer Andrea Anastasio.
L'artista italiano Roberto Paci Dalò (artista visivo, compositore/musicista, regista) è un pioniere nel rapporto tra arte e tecnologie digitali, investigando in particolare le relazioni tra disegno, suono, teatro, cinema e radio. Premio Napoli 2015 per la lingua e la cultura italiana, ha ricevuto la stima e il sostegno di artisti come Aleksandr Sokurov e John Cage. Ha presentato sue opere presso Biennale di Venezia, Kunsthalle Wien, Power Station of Art Shanghai, Fundaciò Joan Mirò Barcelona, Palais des Beaux Arts Bruxelles, Ravenna Festival, Wien Modern, Ars Electronica Linz, Festival di Locarno, MQ MuseumsQuartier Wien, Charlottenborg Copenhagen, ZKM Karlsruhe, SH Contemporary Shanghai, Opera di Vienna. Guida il gruppo Giardini Pensili co-fondato nel 1985. Membro della Internationale Heiner Müller Gesellschaft di Berlino e della British Cartographic Society, insegna Interaction Design presso UNIRSM dove ha fondato e dirige Usmaradio.
Evento speciale: Roberto Paci Dalò Klezmer Orchestra
1988-2018 - 30 anni di Yiddishkeit con il più antico ensemble italiano di musica klezmer fondato a Gerusalemme nel 1988 - Secret Show, dicembre 2018.
27
ottobre 2018
Roberto Paci Dalò – Shul
Dal 27 ottobre 2018 al 09 febbraio 2019
arte contemporanea
Location
PINACOTECA CIVICA E MUSEI
Forlì, Corso Della Repubblica, 72, (Forlì-cesena)
Forlì, Corso Della Repubblica, 72, (Forlì-cesena)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì, ore 15.00 -18.00
sabato, ore 9.00 - 12.00
Vernissage
27 Ottobre 2018, h 16
Autore
Curatore