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Ray Caesar – Lost in a Fragile Myth
Quattro anni dopo il successo di “The Trouble with Angels”, Ray Caesar (Londra, 1958) torna a Roma da Dorothy Circus Gallery con “Lost in a Fragile Myth”, un’inedita ed esclusiva personale che si compone di nuovi capolavori in edizione unica e in tiratura, accompagnati da rare edizioni ormai sold out da tempo
Comunicato stampa
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Quattro anni dopo il successo di "The Trouble with Angels”, Ray Caesar (Londra, 1958) torna a Roma da Dorothy Circus Gallery con "Lost in a Fragile Myth”, un’inedita ed esclusiva personale che si compone di nuovi capolavori in edizione unica e in tiratura, accompagnati da rare edizioni ormai sold out da tempo.
Nulla nella sua ricerca artistica è come appare. Né dovrebbe o potrebbe esserlo. Perché è, infatti, un processo essenzialmente mentale che ricopre il volto del mondo trasfigurandolo e trascendendolo con una superficie sottilissima e ingannevole, facile a dissolversi solo quando un occhio attento vi si fissa in meditazione alla ricerca dei suoi significati oltre l’ostentata reticenza, verso il sublime dell’idea. Non a caso Friedrich Nietzsche ha scritto che l’arte nasce dall’unione di due elementi: un grande realismo e una grande irrealtà. E l’artista inglese li possiede entrambi, e in qualità particolarmente raffinata.
L’abile Caesar, padrone di un prezioso immaginario dell’inconnu, sempre ricco di sorprese e dilatato su un linguaggio intimo, ci accompagna ancora una volta attraverso le camere della sua fantasia, percorrendo con noi stanze decorate da pungenti tormenti e sublimi ricordi che si cristallizzano in un tempo e luogo dell’Anima. Questo metodo di Ray Caesar rappresenta quello che si potrebbe definire l’alter ego artistico delle macchie di Rorschach in psicologia: è un sofisticato strumento d’indagine della personalità (a partire dalla propria), il cui scopo è quello di far affiorare nello spettatore emozioni inconsce, conflitti interiori attraverso la stimolazione visiva degli spazi (interni o esterni) inscenati sulla superficie dei suoi lavori. Ecco allora conseguito quel primo piacere estetico, quel riconoscimento (l’"agnizione”) postulato da Aristotele nella sua "Estetica”. Quel piacere di cui lo spettatore gode quando, di fronte a un’opera d’arte, riconosce un brandello di realtà, di sé, malgrado gli appaia sotto forma di sogno o di illusione. (Cesare Biasini Selvaggi)
Nulla nella sua ricerca artistica è come appare. Né dovrebbe o potrebbe esserlo. Perché è, infatti, un processo essenzialmente mentale che ricopre il volto del mondo trasfigurandolo e trascendendolo con una superficie sottilissima e ingannevole, facile a dissolversi solo quando un occhio attento vi si fissa in meditazione alla ricerca dei suoi significati oltre l’ostentata reticenza, verso il sublime dell’idea. Non a caso Friedrich Nietzsche ha scritto che l’arte nasce dall’unione di due elementi: un grande realismo e una grande irrealtà. E l’artista inglese li possiede entrambi, e in qualità particolarmente raffinata.
L’abile Caesar, padrone di un prezioso immaginario dell’inconnu, sempre ricco di sorprese e dilatato su un linguaggio intimo, ci accompagna ancora una volta attraverso le camere della sua fantasia, percorrendo con noi stanze decorate da pungenti tormenti e sublimi ricordi che si cristallizzano in un tempo e luogo dell’Anima. Questo metodo di Ray Caesar rappresenta quello che si potrebbe definire l’alter ego artistico delle macchie di Rorschach in psicologia: è un sofisticato strumento d’indagine della personalità (a partire dalla propria), il cui scopo è quello di far affiorare nello spettatore emozioni inconsce, conflitti interiori attraverso la stimolazione visiva degli spazi (interni o esterni) inscenati sulla superficie dei suoi lavori. Ecco allora conseguito quel primo piacere estetico, quel riconoscimento (l’"agnizione”) postulato da Aristotele nella sua "Estetica”. Quel piacere di cui lo spettatore gode quando, di fronte a un’opera d’arte, riconosce un brandello di realtà, di sé, malgrado gli appaia sotto forma di sogno o di illusione. (Cesare Biasini Selvaggi)
20
ottobre 2018
Ray Caesar – Lost in a Fragile Myth
Dal 20 ottobre al 20 novembre 2018
arte contemporanea
Location
DOROTHY CIRCUS GALLERY
Roma, Via Dei Pettinari, 76, (Roma)
Roma, Via Dei Pettinari, 76, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì, 10.30-18.30; sabato, 11.30-19.30
Vernissage
20 Ottobre 2018, h 18.30
Autore