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Cerco un coccodrillo
GalleriaCart riapre la stagione espositiva con una collettiva che si ripropone di indagare il contemporaneo, mettendo a confronto artisti storicizzati ed emergenti di ultima generazione e con l’intento di offrire una panoramica, seppur modesta, di dialogo fra artisti e spazio espositivo
Comunicato stampa
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La mostra Cerco un coccodrillo vede insieme diverse posizioni artistiche. Punto d’incrocio è il personale modo che ogni artista ha nel sintetizzare la propria esperienza attraverso
il proprio lavoro. Il linguaggio figurativo è uno dei sistemi attraverso i quali vengono integrate tra loro esperienze individuali e collettive, manifestando i diversi livelli di realtà
all’interno di un legame dialettico che unisce tra loro elementi che appartengono contemporaneamente alle tre sfere del percepito, del reale e dell’immaginario.
Parte integrante della complessità di ogni opera è poi il modo in cui, ed in qual misura, essa partecipa alla dimensione storica. Ispirandosi alla realtà vissuta, l’artista procede ad un meccanismo intuitivo di selezione tra un continuo flusso fresco di input e sensazioni grezze trasmesse da un senso piuttosto che da un altro. L’interesse verso una serie di sensazioni non ne presuppone comunque una manifestazione all’interno dell’opera.
L’arte è generatrice di oggetti e testimonia un particolare tipo di razionalità. Esiste un pensiero plastico, così come vi è un pensiero verbale o matematico, che non traduce o traspone modelli stabiliti o pensieri precedentemente formulati al di fuori dello stesso pensiero plastico. Naturalmente, “così come ogni uomo partecipa a molteplici e svariati livelli di civiltà, allo stesso modo ogni oggetto è coinvolto ad un tempo in molteplici categorie delle nostre attività”*.
Il testo in versi Cerco un coccodrillo costituisce la trama di fondo della mostra. Come incipit, o come sguardo à rebours, esso apre un diorama di posizioni. L’identità dell’io narrante non ci è data sapere. Ciò mette in moto un possibile interesse verso quella che può essere l’identità di colui che si è svegliato e che si ritrova di fronte a qualcosa di nuovo, di inspiegabile, o di spaventoso. Il protagonista della scena potrebbe essere il visitatore, di fronte all’opera, o l’artista, attraverso uno sguardo introspettivo, alla costante ricerca di un’opera.
Testo di Alberto Finelli
il proprio lavoro. Il linguaggio figurativo è uno dei sistemi attraverso i quali vengono integrate tra loro esperienze individuali e collettive, manifestando i diversi livelli di realtà
all’interno di un legame dialettico che unisce tra loro elementi che appartengono contemporaneamente alle tre sfere del percepito, del reale e dell’immaginario.
Parte integrante della complessità di ogni opera è poi il modo in cui, ed in qual misura, essa partecipa alla dimensione storica. Ispirandosi alla realtà vissuta, l’artista procede ad un meccanismo intuitivo di selezione tra un continuo flusso fresco di input e sensazioni grezze trasmesse da un senso piuttosto che da un altro. L’interesse verso una serie di sensazioni non ne presuppone comunque una manifestazione all’interno dell’opera.
L’arte è generatrice di oggetti e testimonia un particolare tipo di razionalità. Esiste un pensiero plastico, così come vi è un pensiero verbale o matematico, che non traduce o traspone modelli stabiliti o pensieri precedentemente formulati al di fuori dello stesso pensiero plastico. Naturalmente, “così come ogni uomo partecipa a molteplici e svariati livelli di civiltà, allo stesso modo ogni oggetto è coinvolto ad un tempo in molteplici categorie delle nostre attività”*.
Il testo in versi Cerco un coccodrillo costituisce la trama di fondo della mostra. Come incipit, o come sguardo à rebours, esso apre un diorama di posizioni. L’identità dell’io narrante non ci è data sapere. Ciò mette in moto un possibile interesse verso quella che può essere l’identità di colui che si è svegliato e che si ritrova di fronte a qualcosa di nuovo, di inspiegabile, o di spaventoso. Il protagonista della scena potrebbe essere il visitatore, di fronte all’opera, o l’artista, attraverso uno sguardo introspettivo, alla costante ricerca di un’opera.
Testo di Alberto Finelli
20
ottobre 2018
Cerco un coccodrillo
Dal 20 ottobre al 30 novembre 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA CART
Monza, Via Giuseppe Sirtori, 7, (Monza E Brianza)
Monza, Via Giuseppe Sirtori, 7, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30
o su appuntamento
Vernissage
20 Ottobre 2018, h 18.30
Autore
Curatore