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Ausonio Tanda – Archeologia del Ciborg
Ausonio Tanda è uno dei maggiori artisti sardi del secondo dopoguerra. La Galleria presenta una selezione di opere che offrono una nuova e inedita visione della sua produzione artistica.
Comunicato stampa
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La mostra si sviluppa rispettando due percorsi espositivi. Il primo offre una panoramica completa del pensiero e delle varie espressioni artistiche del Maestro. L'esposizione di opere pittoriche mostra le varie tecniche messe a segno dall'artista nel corso della sua carriera. Alcuni storici-filmati verranno proiettati per condividere preziose testimonianze che ci traghetteranno verso il “Tanda pensiero”, ricostruzione attiva dell'uomo-artista.
Il secondo percorso, ambientato in un'officina meccanica, ricrea le atmosfere dell'atelier di Ausonio Tanda mentre lavora ai suoi “Ciborg”. In questo ambiente immersivo e suggestivo attraverso dei video, osserveremo i flussi creativi dell'artista. L'aspetto interdisciplinare verrà approfondito attraverso un video prodotto grazie alla partecipazione degli studenti di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Sassari. Le musiche, che accompagneranno l'intero viaggio espositivo, si ispirano alle opere e alle atmosfere di Tanda e sono state composte per l'evento dal musicista Andrea Cauduro.
Il lavoro curatoriale eseguito da Giusy Emiliano è stato possibile grazie al lavoro di ricerca svolto dal Professore Eclario Barone, Accademico presso Le Belle Arti Di Roma. Tale approfondimento ha permesso di riposizionare l’artista Ausonio Tanda e di analizzare concretamente le fasi artistiche e le scelte stilistiche dall’artista messe in campo. A tal proposito, il testo storico-artistico di Eclario Barone permette un approccio scientifico all’interpretazione della poetica artistica: “I Ciborg nascono a poco a poco in queste atmosfere irrespirabili ed apocalittiche, non come smaglianti prodotti di fabbrica ma come manufatto ottenuto dall'attraversamento di atmosfere acide di mondi invivibili. Così a mano a mano i segni non vengono più tracciati dai pennelli, ma sempre più da vernici spruzzate con aerografi a bocca, o incisi dall'azione del fuoco nell'acetato trasparente e dei diluenti alla nitro nel polistirolo
Infine, nelle sagome replicate degli ultimi anni, quasi metope di un personale (ed abbattuto) tempio dedicato alla storia umana, Tanda ricompone la dicotomia espressiva in cui è stato incasellato per tutta la sua vita e così i suoi pescatori di tonni, sottoposti ai trattamenti cromatici dei Ciborg, diventano estenuate icone umane, vite che si reincarnano sempre uguali, ormai solo segni grafici di una struggente, infinita, teoria Pop"
L’analisi curatoriale passa attraverso le opere raccontate dagli eredi di Ausonio Tanda, nel forte tentativo di dare luce ad un artista ormai scomparso. Come menzionato nel testo curatoriale di Giusy Emiliano: “Il segno distintivo di Tanda offre ancora oggi un campo aperto di confronto su questioni cruciali e attuali, egli permette di accogliere un posizionamento lascivo rispetto ai luoghi non luoghi, ma rigoroso verso il potere e l'umanità. Le sue ricerche sono capaci di ridefinire una forma atemporale dell’arte contemporanea degli ultimi decenni. Infatti attraverso il gesto analitico l'artista ripercorre e interpreta varie forme d'arte da quella Astratta a quella Formale passando per l'Avanguardismo.
Le figure antropomorfe di Tanda ribaltano e impastano il tema della tecnologia dando vita a nuove rielaborazioni di Ciborg. La critica avanzata dall'artista pone l'accento sull'annientamento globale. La ricerca del trascendente, dell'eterno divenire, quindi la raffigurazione di forme oniriche, senza tempo, cupe ed inquietanti, memorie di un tempo passato e incubo di un futuro possibile. Questo lavoro viene declinato in varie forme dall'artista che non riesce mai a staccare lo sguardo rispetto all'essenza dell'uomo intesa come - traccia assolutista -“.
Il secondo percorso, ambientato in un'officina meccanica, ricrea le atmosfere dell'atelier di Ausonio Tanda mentre lavora ai suoi “Ciborg”. In questo ambiente immersivo e suggestivo attraverso dei video, osserveremo i flussi creativi dell'artista. L'aspetto interdisciplinare verrà approfondito attraverso un video prodotto grazie alla partecipazione degli studenti di Pittura dell'Accademia di Belle Arti di Sassari. Le musiche, che accompagneranno l'intero viaggio espositivo, si ispirano alle opere e alle atmosfere di Tanda e sono state composte per l'evento dal musicista Andrea Cauduro.
Il lavoro curatoriale eseguito da Giusy Emiliano è stato possibile grazie al lavoro di ricerca svolto dal Professore Eclario Barone, Accademico presso Le Belle Arti Di Roma. Tale approfondimento ha permesso di riposizionare l’artista Ausonio Tanda e di analizzare concretamente le fasi artistiche e le scelte stilistiche dall’artista messe in campo. A tal proposito, il testo storico-artistico di Eclario Barone permette un approccio scientifico all’interpretazione della poetica artistica: “I Ciborg nascono a poco a poco in queste atmosfere irrespirabili ed apocalittiche, non come smaglianti prodotti di fabbrica ma come manufatto ottenuto dall'attraversamento di atmosfere acide di mondi invivibili. Così a mano a mano i segni non vengono più tracciati dai pennelli, ma sempre più da vernici spruzzate con aerografi a bocca, o incisi dall'azione del fuoco nell'acetato trasparente e dei diluenti alla nitro nel polistirolo
Infine, nelle sagome replicate degli ultimi anni, quasi metope di un personale (ed abbattuto) tempio dedicato alla storia umana, Tanda ricompone la dicotomia espressiva in cui è stato incasellato per tutta la sua vita e così i suoi pescatori di tonni, sottoposti ai trattamenti cromatici dei Ciborg, diventano estenuate icone umane, vite che si reincarnano sempre uguali, ormai solo segni grafici di una struggente, infinita, teoria Pop"
L’analisi curatoriale passa attraverso le opere raccontate dagli eredi di Ausonio Tanda, nel forte tentativo di dare luce ad un artista ormai scomparso. Come menzionato nel testo curatoriale di Giusy Emiliano: “Il segno distintivo di Tanda offre ancora oggi un campo aperto di confronto su questioni cruciali e attuali, egli permette di accogliere un posizionamento lascivo rispetto ai luoghi non luoghi, ma rigoroso verso il potere e l'umanità. Le sue ricerche sono capaci di ridefinire una forma atemporale dell’arte contemporanea degli ultimi decenni. Infatti attraverso il gesto analitico l'artista ripercorre e interpreta varie forme d'arte da quella Astratta a quella Formale passando per l'Avanguardismo.
Le figure antropomorfe di Tanda ribaltano e impastano il tema della tecnologia dando vita a nuove rielaborazioni di Ciborg. La critica avanzata dall'artista pone l'accento sull'annientamento globale. La ricerca del trascendente, dell'eterno divenire, quindi la raffigurazione di forme oniriche, senza tempo, cupe ed inquietanti, memorie di un tempo passato e incubo di un futuro possibile. Questo lavoro viene declinato in varie forme dall'artista che non riesce mai a staccare lo sguardo rispetto all'essenza dell'uomo intesa come - traccia assolutista -“.
19
ottobre 2018
Ausonio Tanda – Archeologia del Ciborg
Dal 19 ottobre al 18 novembre 2018
arte contemporanea
Location
FRAMMENTI D’ARTE
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Roma, Via Paola, 23, (Roma)
Orario di apertura
dal Lunedì al Venerdì dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 19.30
Sabato e Domenica su richiesta
Vernissage
19 Ottobre 2018, ore 18.30
Autore
Curatore