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Salvatore Spedicato – Mitografie Mediterranee
In mostra, paesaggi e figure femminili, veneri della bellezza, simboli e paesaggi della sua terra, oggetti e anfore, fontane greche, miraggi di cielo, terra e mare, tutto riemerge in un’atmosfera composita ed espressionista impreziosita dalle innumerevoli possibilità del segno e del disegno.
Comunicato stampa
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In uno spazio ove alberga già il progetto “Scenari”, a Firenze, è ospitata la mostra “Mitografie Mediterranee” con opere di “SALVATORE SPEDICATO ”. L'esposizione, ideata e curata dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea Prof. Carlo Franza, figura di piano internazionale, è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un'arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un'arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il disegno di Salvatore Spedicato è il disegno dello scultore. E poichè la sua scultura è cresciuta sul filo di una sottile ricerca di valori formali e di sofferta classicità, il suo disegno ha trovato una sostanza morale drammaticamente moderna. Il suo linguaggio creativo evita i pericoli del naturalismo e cerca l’antico, una realtà immutata e lirica, oggettiva, suggestiva, determinata dal tempo in cui fare arte configurava i valori figurali m di un recupero delle forme. I nobili maestri della scultura figurativa del secondo dopoguerra - Manzù, Fazzini, Greco, Messina, Montanarini, ecc.- hanno dato a Spedicato l’avvio a quella colta genesi di materie sottoposte ad una sublimazione formale. La sua visione del mondo è quanto mai suggestiva e mite, ha valore di dosaggio misurato e partecipativo rispetto alla sua stessa monocromia imperativa e perpetua; segni irti e soffici, un garbo che si fa innocenza, un ricamo neobarocco, un alfabeto romantico del segno nel contesto dei materiali usati, dal carboncino d’affresco a matite, da inchiostri su carta ad acquerelli e pastelli. Disegni intrisi di divagazioni mentali e tensioni, sortilegi, un’espressività classica, logica e pastorale, in realtà tutto gioco mite di un’autonomia culturale intensamente vissuta. Spedicato che è vissuto a Lecce dove ha prima insegnato e poi diretto l’Accademia di Belle Arti di quella splendida città barocca, più di ogni altro ha tenuto fede al senso della sua terra, la Puglia, fortezza dell’antichità e porta della Grecia. Il sentimento della Magna Grecia a cui ha sempre aderito con intima spontaneità, gli ha provocato impressioni singolari, che ha utilizzato in un linguaggio personalissimo, lirico, vero documento spirituale. Paesaggi e figure femminili, veneri della bellezza, simboli e paesaggi della sua terra, oggetti e anfore, fontane greche, miraggi di cielo, terra e mare, e ogni altra cosa filtrata dal suo cuore e dalla sua mente, tutto riemerge in un’atmosfera composita ed espressionista, impreziosita dalle innumerevoli possibilità del segno e del disegno, con la nostalgia della storia e del mito universale dell’antico”.
Biografia dell’artista
Salvatore Spedicato è nato ad Arnesano nel 1939, si forma nell’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, acquisendo il diploma di maestro d’arte nel 1956. Dal 1960 è abilitato all’insegnamento in diversi istituti d’arte a Bari e nel Salento. Da citare la docenza presso l’Istituto d’arte di Parabita e la direzione della scuola serale di Disegno e Plastica “E. Maccagnani” di Lecce. Giudicato da una commissione composta dai maestri Luigi Montanarini, Raffaele Spizzico e Pericle Fazzini, dal 1971 sino al 2006 tiene la cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove per quattordici anni (1979-1993) ne è autorevole direttore. Scultore attivo dal 1957, partecipa, a partire dagli anni Sessanta, a numerose rassegne nazionali ed internazionali, documentate da numerosi critici e storici dell'arte (tra gli altri: A. Antonaci, M. Apa, Giulio Carlo Argan, E. Bonea, T. Carpentieri, Carlo Franza, L. Galante, M. Guastella, Pietro Marino, Mario Marti, Filiberto Menna, F. Perrelli, M. Pizzarelli, Donato Valli). Inoltre è citato in La Storia dell’Arte Italiana del ‘900 di Giorgio Genova. Sono molteplici le collezioni pubbliche e private che hanno acquisito le sue opere e svariati i suoi monumenti pubblici, laici e religiosi, presenti nel territorio. Tra i lavori recenti: la medaglia d’oro con l’effige di Giovanni Paolo II donata dalla città di Lecce al pontefice nel 1994 , il busto in bronzo della scrittrice Rina Durante realizzato nel 2011, la statua bronzea del marchese Francesco Castromediano a Cavallino realizzato nel 2017. Ha partecipato su invito alla 54a Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, per la sezione pugliese di Lecce, allestita al Convento dei Teatini. Nel 2018 riceve a Tricase- Lecce il Premio Salento Arte – Turris Magna per la sua attività artistica.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere . E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
Scrive Carlo Franza nel testo: “Il disegno di Salvatore Spedicato è il disegno dello scultore. E poichè la sua scultura è cresciuta sul filo di una sottile ricerca di valori formali e di sofferta classicità, il suo disegno ha trovato una sostanza morale drammaticamente moderna. Il suo linguaggio creativo evita i pericoli del naturalismo e cerca l’antico, una realtà immutata e lirica, oggettiva, suggestiva, determinata dal tempo in cui fare arte configurava i valori figurali m di un recupero delle forme. I nobili maestri della scultura figurativa del secondo dopoguerra - Manzù, Fazzini, Greco, Messina, Montanarini, ecc.- hanno dato a Spedicato l’avvio a quella colta genesi di materie sottoposte ad una sublimazione formale. La sua visione del mondo è quanto mai suggestiva e mite, ha valore di dosaggio misurato e partecipativo rispetto alla sua stessa monocromia imperativa e perpetua; segni irti e soffici, un garbo che si fa innocenza, un ricamo neobarocco, un alfabeto romantico del segno nel contesto dei materiali usati, dal carboncino d’affresco a matite, da inchiostri su carta ad acquerelli e pastelli. Disegni intrisi di divagazioni mentali e tensioni, sortilegi, un’espressività classica, logica e pastorale, in realtà tutto gioco mite di un’autonomia culturale intensamente vissuta. Spedicato che è vissuto a Lecce dove ha prima insegnato e poi diretto l’Accademia di Belle Arti di quella splendida città barocca, più di ogni altro ha tenuto fede al senso della sua terra, la Puglia, fortezza dell’antichità e porta della Grecia. Il sentimento della Magna Grecia a cui ha sempre aderito con intima spontaneità, gli ha provocato impressioni singolari, che ha utilizzato in un linguaggio personalissimo, lirico, vero documento spirituale. Paesaggi e figure femminili, veneri della bellezza, simboli e paesaggi della sua terra, oggetti e anfore, fontane greche, miraggi di cielo, terra e mare, e ogni altra cosa filtrata dal suo cuore e dalla sua mente, tutto riemerge in un’atmosfera composita ed espressionista, impreziosita dalle innumerevoli possibilità del segno e del disegno, con la nostalgia della storia e del mito universale dell’antico”.
Biografia dell’artista
Salvatore Spedicato è nato ad Arnesano nel 1939, si forma nell’Istituto d’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, acquisendo il diploma di maestro d’arte nel 1956. Dal 1960 è abilitato all’insegnamento in diversi istituti d’arte a Bari e nel Salento. Da citare la docenza presso l’Istituto d’arte di Parabita e la direzione della scuola serale di Disegno e Plastica “E. Maccagnani” di Lecce. Giudicato da una commissione composta dai maestri Luigi Montanarini, Raffaele Spizzico e Pericle Fazzini, dal 1971 sino al 2006 tiene la cattedra di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce, dove per quattordici anni (1979-1993) ne è autorevole direttore. Scultore attivo dal 1957, partecipa, a partire dagli anni Sessanta, a numerose rassegne nazionali ed internazionali, documentate da numerosi critici e storici dell'arte (tra gli altri: A. Antonaci, M. Apa, Giulio Carlo Argan, E. Bonea, T. Carpentieri, Carlo Franza, L. Galante, M. Guastella, Pietro Marino, Mario Marti, Filiberto Menna, F. Perrelli, M. Pizzarelli, Donato Valli). Inoltre è citato in La Storia dell’Arte Italiana del ‘900 di Giorgio Genova. Sono molteplici le collezioni pubbliche e private che hanno acquisito le sue opere e svariati i suoi monumenti pubblici, laici e religiosi, presenti nel territorio. Tra i lavori recenti: la medaglia d’oro con l’effige di Giovanni Paolo II donata dalla città di Lecce al pontefice nel 1994 , il busto in bronzo della scrittrice Rina Durante realizzato nel 2011, la statua bronzea del marchese Francesco Castromediano a Cavallino realizzato nel 2017. Ha partecipato su invito alla 54a Biennale di Venezia a cura di Vittorio Sgarbi, per la sezione pugliese di Lecce, allestita al Convento dei Teatini. Nel 2018 riceve a Tricase- Lecce il Premio Salento Arte – Turris Magna per la sua attività artistica.
Biografia del curatore
Carlo Franza è uno Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, italiano. Nato ad Alessano (Lecce) nel 1949, è vissuto dal 1959 al 1980 a Roma dove ha studiato e conseguito tre lauree all’Università Statale La Sapienza (Lettere, Sociologia e Filosofia); dal 1980 è a Milano dove tuttora risiede. Professore Straordinario di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea, Ordinario di Lingua e Letteratura Italiana. Visiting Professor nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, nell’Università della Slesia e in altre numerose Università Estere . E' Consulente Tecnico del Tribunale di Milano per l'Arte Moderna e Contemporanea. E’ stato indicato dal “Times” fra i dieci critici d’arte più importanti d’Europa. Giornalista, Critico d’Arte dal 1974 a “Il Giornale”di Indro Montanelli, poi a “Libero” fondato da Vittorio Feltri. Nel 2012 riprende sul quotidiano “Il Giornale” la sua rubrica “Scenari dell'arte”. Ha al suo attivo decine di libri fondamentali e migliaia di pubblicazioni e cataloghi con presentazioni di mostre. Si è interessato dei più importanti artisti del mondo dei quali ne ha curato prestigiosissime mostre. Dal 2001 al 2007 è stato Consulente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ fondatore e direttore del Mimac della Fondazione Don Tonino Bello. Ha vinto per il Giornalismo e la Critica d’Arte il Premio Cortina nel 1994, il Premio Saint Vincent nel 1995, il Premio Bormio nel 1996, il Premio Milano nel 1998, il Premio delle Arti Premio della Cultura nel 2000 (del quale è oggi Presidente di Giuria) e il Premio Città di Tricase nel 2008.Nel 2013 ha vinto il Premio “Berlino” per il Giornalismo e la Critica d'Arte. Nel 2016 ha vinto a Roma-Sala Vanvitelliana il Premio ARTECOM-onlus per il Giornalismo, la Docenza Universitaria e la Critica d’Arte.
20
ottobre 2018
Salvatore Spedicato – Mitografie Mediterranee
Dal 20 ottobre 2018 all'undici aprile 2019
arte contemporanea
Location
PLUS FLORENCE
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Firenze, Via Santa Caterina D'alessandria, 15, (Firenze)
Orario di apertura
Da lunedì a domenica su appuntamento.
Vernissage
20 Ottobre 2018, ore 18.00
Autore
Curatore