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Carlo Mattioli – Mattioli nell’alfabeto del paesaggio, della figura
La Galleria Marini con questa mostra rende omaggio all’artista parmense proponendo una selezione di una quarantina di opere fra oli, tempere e tecniche miste.
Comunicato stampa
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La Galleria Marini rende omaggio all’artista parmense proponendo una selezione di una quarantina di opere fra oli, tempere e tecniche miste.
Dal testo di presentazione di Stefano Crespi:
“... La tematica ricorrente nelle mostre, nei cataloghi (e anche nella presente esposizione) è il paesaggio. Va subito chiarito che il titolo (paesaggio) è un’indicazione generica. Mattioli esprime una significazione umana, psichica, creativa.
Il paesaggio è stato un riferimento della riflessione contemporanea a tutti i livelli: filosofico e sociologico, letterario e artistico. La moderna antropologia ha radicalmente alterato la concezione antropocentrica. Il paesaggio è diventato sempre più una sorta di slittamento del tempo: paesaggio assente, memoria perduta.
Il Novecento è stato una progressiva caduta del paesaggio nella spinta dei linguaggi, nell’emergere di nuove strutture comunicative, di nuovi rapporti, in un intreccio e in una compagine di dati e informazioni.
Dovessi riassumere il paesaggio in Mattioli parlerei di un inesauribile alfabeto tra uno spazio di natura e tempo della coscienza. Fuori da ogni schema, il paesaggio in Mattioli diventa una coniugazione interiore della forma, della siepe, delle foglie, delle nuvole, della luce, della temporalità, dello sguardo.
Il paesaggio è inteso dunque nel visibile e nell’invisibile, nello sguardo dell’interno, nella crescita, nel corrompersi, nel flusso e nel suo riflusso, nella storicità primordiale, nell’orizzonte dell’interiorità, nel teatro dell’esistenza …”
Dal testo di presentazione di Stefano Crespi:
“... La tematica ricorrente nelle mostre, nei cataloghi (e anche nella presente esposizione) è il paesaggio. Va subito chiarito che il titolo (paesaggio) è un’indicazione generica. Mattioli esprime una significazione umana, psichica, creativa.
Il paesaggio è stato un riferimento della riflessione contemporanea a tutti i livelli: filosofico e sociologico, letterario e artistico. La moderna antropologia ha radicalmente alterato la concezione antropocentrica. Il paesaggio è diventato sempre più una sorta di slittamento del tempo: paesaggio assente, memoria perduta.
Il Novecento è stato una progressiva caduta del paesaggio nella spinta dei linguaggi, nell’emergere di nuove strutture comunicative, di nuovi rapporti, in un intreccio e in una compagine di dati e informazioni.
Dovessi riassumere il paesaggio in Mattioli parlerei di un inesauribile alfabeto tra uno spazio di natura e tempo della coscienza. Fuori da ogni schema, il paesaggio in Mattioli diventa una coniugazione interiore della forma, della siepe, delle foglie, delle nuvole, della luce, della temporalità, dello sguardo.
Il paesaggio è inteso dunque nel visibile e nell’invisibile, nello sguardo dell’interno, nella crescita, nel corrompersi, nel flusso e nel suo riflusso, nella storicità primordiale, nell’orizzonte dell’interiorità, nel teatro dell’esistenza …”
04
ottobre 2018
Carlo Mattioli – Mattioli nell’alfabeto del paesaggio, della figura
Dal 04 ottobre 2018 al 10 gennaio 2019
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA MARINI
Milano, Via Andrea Appiani, 12, (Milano)
Milano, Via Andrea Appiani, 12, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15,30-19,00
sabato 10,30-12,30 / 15,30-19,00
Vernissage
4 Ottobre 2018, ore 18,00
Autore
Curatore