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Thomas Schütte
TUCCI RUSSO Studio per l’Arte Contemporanea presenta fino al 22 dicembre 2018 la mostra personale dell’artista tedesco Thomas Schütte.
Comunicato stampa
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TUCCI RUSSO Studio per l’Arte Contemporanea è lieta di presentare nella propria sede di Torino in via Davide Bertolotti 2 la sesta mostra dell’artista tedesco Thomas Schütte, dopo la prima personale tenutasi nel 1986.
Al centro del lavoro di Thomas Schütte, indipendentemente dal soggetto o dal materiale utilizzato, vi è la riflessione sulla condizione umana. Frequente è il ricorso nella sua arte al tema della famiglia, delle espressioni umane e dei modelli architettonici. L’artista si serve di medium diversi quali acciaio, vetro, bronzo e ceramica per esplorare concetti legati alla memoria culturale, alla difficoltà esistenziale e allo sforzo umano spesso finalizzato a un ideale utopico e impossibile. Le figure scolpite da Schütte riflettono l’immagine e gli stati d’animo dell’uomo, e quindi anche dell’artista stesso, all’interno della precarietà della vita.
L’esposizione che si inaugurerà il prossimo 4 ottobre consta di circa sedici tra disegni e opere di recente realizzazione tra cui la scultura in ceramica Keramikkopf (2018), un volto dallo sguardo enigmatico rivolto verso l’alto, e una nuova versione delle sculture titolate Fratelli. La prima versione dei Fratelli risale al 2012: l’opera era stata presentata, tra l’altro, nella sua versione in bronzo anche nella mostra Figur ospitata presso la Fondazione Beyeler a Basilea, Svizzera. I Fratelli in mostra constano di quattro busti in alluminio laccato di blu: il materiale quindi non si definisce di per sé e perde la propria riconoscibilità. Memori delle antiche statue classiche romane, essi sono volti a rappresentare una famiglia immaginaria. Nella propria pratica infatti, l’artista tende spesso a recuperare soggetti e motivi del passato dando loro la possibilità di una nuova forma e di un nuovo significato.
Nell’esposizione anche due opere titolate Mann in Matsch mit Hut e Mann in Matsch mit Fahne che prendono spunto dalla scultura Mann in Matsch (uomo nel fango), un soggetto sviluppato dall’artista nei primi anni ‘80. Questa immagine nacque da un piccolo giocattolo di plastica che Schütte decise di porre in una scatola per evitarne la continua caduta. Nella scultura Mann in Matsch originaria, così come in quelle presenti, la figura, incapace di avere autonomamente un proprio equilibrio, viene fusa con la base stessa fino alle ginocchia. Schütte vede questa figura, bloccata nel suo materiale e incapace di muoversi, come un’allegoria del fallimento di quell’ossessione che l’uomo moderno nutre nei confronti del costante progresso storico. Un’impasse esistenziale e culturale.
Sono presenti inoltre Fake Flag, trittico in ceramica riferito ad una realtà utopica poiché volto a rappresentare una bandiera di uno stato immaginario, e otto acquerelli.
Thomas Schütte (Oldenburg, 1954) vive e lavora a Düsseldorf dove nel 2016 ha avviato, in un’architettura da lui stesso progettata, una sua propria fondazione.
Tra le esposizioni personali si ricordano: Oldenburger Kunstverein, Germania (2018); Moderna Museet, Stoccolma (2017); Fondazione Beyeler, Riehen-Basilea, Svizzera (2013-2014); Museum Folkwang, Essen, Germania (2013); Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Torino (2012); Serpentine Gallery, Londra (2012).
Il suo lavoro figura in prestigiose collezioni internazionali quali il Centre Georges Pompidou e la Pinault Collection di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Tate London, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, l’Art Institute of Chicago, il San Francisco Museum of Modern Art e il MoMA di New York.
Nel 2005, in occasione della 51° Biennale di Venezia, è stato insignito del prestigioso Leone d’Oro.
Oggi è uno degli artisti più affermati del suo tempo.
Al centro del lavoro di Thomas Schütte, indipendentemente dal soggetto o dal materiale utilizzato, vi è la riflessione sulla condizione umana. Frequente è il ricorso nella sua arte al tema della famiglia, delle espressioni umane e dei modelli architettonici. L’artista si serve di medium diversi quali acciaio, vetro, bronzo e ceramica per esplorare concetti legati alla memoria culturale, alla difficoltà esistenziale e allo sforzo umano spesso finalizzato a un ideale utopico e impossibile. Le figure scolpite da Schütte riflettono l’immagine e gli stati d’animo dell’uomo, e quindi anche dell’artista stesso, all’interno della precarietà della vita.
L’esposizione che si inaugurerà il prossimo 4 ottobre consta di circa sedici tra disegni e opere di recente realizzazione tra cui la scultura in ceramica Keramikkopf (2018), un volto dallo sguardo enigmatico rivolto verso l’alto, e una nuova versione delle sculture titolate Fratelli. La prima versione dei Fratelli risale al 2012: l’opera era stata presentata, tra l’altro, nella sua versione in bronzo anche nella mostra Figur ospitata presso la Fondazione Beyeler a Basilea, Svizzera. I Fratelli in mostra constano di quattro busti in alluminio laccato di blu: il materiale quindi non si definisce di per sé e perde la propria riconoscibilità. Memori delle antiche statue classiche romane, essi sono volti a rappresentare una famiglia immaginaria. Nella propria pratica infatti, l’artista tende spesso a recuperare soggetti e motivi del passato dando loro la possibilità di una nuova forma e di un nuovo significato.
Nell’esposizione anche due opere titolate Mann in Matsch mit Hut e Mann in Matsch mit Fahne che prendono spunto dalla scultura Mann in Matsch (uomo nel fango), un soggetto sviluppato dall’artista nei primi anni ‘80. Questa immagine nacque da un piccolo giocattolo di plastica che Schütte decise di porre in una scatola per evitarne la continua caduta. Nella scultura Mann in Matsch originaria, così come in quelle presenti, la figura, incapace di avere autonomamente un proprio equilibrio, viene fusa con la base stessa fino alle ginocchia. Schütte vede questa figura, bloccata nel suo materiale e incapace di muoversi, come un’allegoria del fallimento di quell’ossessione che l’uomo moderno nutre nei confronti del costante progresso storico. Un’impasse esistenziale e culturale.
Sono presenti inoltre Fake Flag, trittico in ceramica riferito ad una realtà utopica poiché volto a rappresentare una bandiera di uno stato immaginario, e otto acquerelli.
Thomas Schütte (Oldenburg, 1954) vive e lavora a Düsseldorf dove nel 2016 ha avviato, in un’architettura da lui stesso progettata, una sua propria fondazione.
Tra le esposizioni personali si ricordano: Oldenburger Kunstverein, Germania (2018); Moderna Museet, Stoccolma (2017); Fondazione Beyeler, Riehen-Basilea, Svizzera (2013-2014); Museum Folkwang, Essen, Germania (2013); Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Torino (2012); Serpentine Gallery, Londra (2012).
Il suo lavoro figura in prestigiose collezioni internazionali quali il Centre Georges Pompidou e la Pinault Collection di Parigi, il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, la Tate London, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, l’Art Institute of Chicago, il San Francisco Museum of Modern Art e il MoMA di New York.
Nel 2005, in occasione della 51° Biennale di Venezia, è stato insignito del prestigioso Leone d’Oro.
Oggi è uno degli artisti più affermati del suo tempo.
04
ottobre 2018
Thomas Schütte
Dal 04 ottobre al 22 dicembre 2018
arte contemporanea
Location
TUCCI RUSSO TORINO
Torino, Via Davide Bertolotti, 2, (Torino)
Torino, Via Davide Bertolotti, 2, (Torino)
Orario di apertura
Dal mercoledì al sabato 11-13 / 15-19
Vernissage
4 Ottobre 2018, h 17 - 19.30
Autore