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Claudia Angelica Pinton – Corde, tasti e voci
Come poter rendere una cosa “effimera” e temporanea come la musica con una foto? Come immortalare un cantante nel momento del suo massimo acuto? Tramite questa mostra l’artista cerca di cogliere questi aspetti e restituire le emozioni che ha provato utilizzando sia il colore che il B/N
Comunicato stampa
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Corde, tasti e voci
Nel 2017 comincio la collaborazione con l’associazione culturale Whydanghi e comincio a fare foto ai loro eventi, soprattutto concerti live. Inoltre, espongo una serie di foto dedicate all’urbex nel padovano, nella bellissima location della barchessa di Villa da Ponte a Cadoneghe. Durante le varie serate cerco di “entrare” in contatto con l’artista e cerco di provare a cogliere il suo rapporto con lo strumento, che sia esso un tamburo, una chitarra, una batteria o la sua voce. Da qui nasce l’idea per questa esposizione. Rappresentare per la prima volta delle persone è per me una sfida, cerco di studiare la fotografia di eventi, di concerti, anche se purtroppo non trovo molto materiale. Come poter rendere una cosa “effimera” e temporanea come la musica? Come immortalare un cantante nel momento del suo massimo acuto o come cogliere le sue dita su delle corde o su dei tasti di una console? Come poter mettere a fuoco un’emozione come la musica? Come rendere un’arte veloce, dinamica, in movimento continuo con un’espressione artistica come la fotografia che è più statica? Tramite questa mostra cerco di cogliere questi aspetti, e spero di essere riuscita a rendere le mille emozioni che questi gruppi mi hanno dato. Fra i tanti gruppi che ho ripreso ci sono volti femminili e maschili, gruppi, solisti dettagli. Fra questi l’artista Anna Mancini, chitarrista e compositrice, che spazia dal tapping, abbinato ad un accompagnamento ritmico percussivo, all’impiego di diverse accordature alternative. Oppure la voce calda e sensuale della cantante Namritha Nori dei Mi Linda Dama, dalle sonorità etniche, indiane e spazia tra i canti sefarditi che si fusero con le melodie ispaniche e con i ritmi arabi-andalusi. E la cantante rock, folk, Elli de Mon. Elli è un tutt’uno con la sua chitarra, è voce, istinto, potenza. Passando poi per le sonorità del mondo dei Mizformproject, band poliedrica composta da artisti di tutto il mondo, fra cui anche un mio compaesano cileno. Oltre a queste sonorità più soft, introspettive, i protagonisti saranno anche gli artisti più rock, più “aggressive” e qui penso al gruppo dei The Rose, che sono una cover band della grandissima cantante scomparsa prematuramente: Janis Joplin. Qui la musica scorre veloce, incalzante, senza pause, la voce è graffiante, la chitarra improvvisa assoli di puro rock. Non mancano anche coloro che “creano” la musica grazie alle loro dita e al loro “estro creativo”, i DJ. Veri artisti della tastiera e del mixer. Oppure i batteristi, colti nel loro momento di assolo, cercando di ricreare sonorità attraverso la luce delle foto. Ultimi ma non ultimi, I Mamuthones, band dalle sonorità alternative e progressive, una suggestione di suoni e rumore, un’onda vorticosa che ho cercato di rendere grazie a tempi lunghi e cercando di rendere l’idea di movimento. A differenza del mio passato fotografico ora l’uomo è al centro dell’immagine. E’ il vero protagonista, l’anima di questa esposizione . La musica e l’uomo sono al centro dell’attenzione, sotto i riflettori, ad esibirsi per noi tutti. Spero e mi auguro vivamente che anche coloro che vedranno le foto possano cogliere la bellezza di queste note colorate e in bianco e nero, di questi volti sconosciuti, di queste melodie lontane.
Claudia Angelia Pinton
Sono nata in Cile nel 1981 e probabilmente devo alle mie origini la passione per la fotografia e soprattutto per il colore. Ho cominciato a fotografare fin dalla prima adolescenza, con delle semplici macchinette usa e getta. Affascinata da questo mondo decisi di iscrivermi al corso di laurea DAMS a Padova, dove ho potuto studiare approfonditamente la storia e la tecnica della fotografia ma anche il teatro e il cinema, mie altre grandi passioni. Nel 2006 espongo le mie prime foto in Piazza dei Signori, il tema era l’acqua. Nel 2007 ottengo un secondo posto al Concorso fotografico nazionale “Parole e immagini” a Mellana di Boves (CN). Nel 2014 finalmente riesco a comprarmi la mia prima reflex usata, una Nikon D40 e frequento un corso di fotografia. Mi affascinano i non luoghi e i luoghi abbandonati. Parto alla ricerca di tutti i luoghi abbandonati, dimenticati dall’uomo e cerco, attraverso i miei scatti, di restituire loro quella dignità che hanno perso. Nel 2012 espongo alla mia prima mostra personale al Cafè Lumiere a Padova. Continuo a viaggiare in tutto il nord Italia cercando i luoghi più nascosti e dimenticati. Espongo a più mostre collettive grazie all’associazione culturale Galleria Città di Padova.
Nel 2017 comincio la collaborazione con l’associazione culturale Whydanghi e comincio a fare foto ai loro eventi, soprattutto concerti live. Inoltre, espongo una serie di foto dedicate all’urbex nel padovano, nella bellissima location della barchessa di Villa da Ponte a Cadoneghe. Durante le varie serate cerco di “entrare” in contatto con l’artista e cerco di provare a cogliere il suo rapporto con lo strumento, che sia esso un tamburo, una chitarra, una batteria o la sua voce. Da qui nasce l’idea per questa esposizione. Rappresentare per la prima volta delle persone è per me una sfida, cerco di studiare la fotografia di eventi, di concerti, anche se purtroppo non trovo molto materiale. Come poter rendere una cosa “effimera” e temporanea come la musica? Come immortalare un cantante nel momento del suo massimo acuto o come cogliere le sue dita su delle corde o su dei tasti di una console? Come poter mettere a fuoco un’emozione come la musica? Come rendere un’arte veloce, dinamica, in movimento continuo con un’espressione artistica come la fotografia che è più statica? Tramite questa mostra cerco di cogliere questi aspetti, e spero di essere riuscita a rendere le mille emozioni che questi gruppi mi hanno dato. Fra i tanti gruppi che ho ripreso ci sono volti femminili e maschili, gruppi, solisti dettagli. Fra questi l’artista Anna Mancini, chitarrista e compositrice, che spazia dal tapping, abbinato ad un accompagnamento ritmico percussivo, all’impiego di diverse accordature alternative. Oppure la voce calda e sensuale della cantante Namritha Nori dei Mi Linda Dama, dalle sonorità etniche, indiane e spazia tra i canti sefarditi che si fusero con le melodie ispaniche e con i ritmi arabi-andalusi. E la cantante rock, folk, Elli de Mon. Elli è un tutt’uno con la sua chitarra, è voce, istinto, potenza. Passando poi per le sonorità del mondo dei Mizformproject, band poliedrica composta da artisti di tutto il mondo, fra cui anche un mio compaesano cileno. Oltre a queste sonorità più soft, introspettive, i protagonisti saranno anche gli artisti più rock, più “aggressive” e qui penso al gruppo dei The Rose, che sono una cover band della grandissima cantante scomparsa prematuramente: Janis Joplin. Qui la musica scorre veloce, incalzante, senza pause, la voce è graffiante, la chitarra improvvisa assoli di puro rock. Non mancano anche coloro che “creano” la musica grazie alle loro dita e al loro “estro creativo”, i DJ. Veri artisti della tastiera e del mixer. Oppure i batteristi, colti nel loro momento di assolo, cercando di ricreare sonorità attraverso la luce delle foto. Ultimi ma non ultimi, I Mamuthones, band dalle sonorità alternative e progressive, una suggestione di suoni e rumore, un’onda vorticosa che ho cercato di rendere grazie a tempi lunghi e cercando di rendere l’idea di movimento. A differenza del mio passato fotografico ora l’uomo è al centro dell’immagine. E’ il vero protagonista, l’anima di questa esposizione . La musica e l’uomo sono al centro dell’attenzione, sotto i riflettori, ad esibirsi per noi tutti. Spero e mi auguro vivamente che anche coloro che vedranno le foto possano cogliere la bellezza di queste note colorate e in bianco e nero, di questi volti sconosciuti, di queste melodie lontane.
Claudia Angelia Pinton
Sono nata in Cile nel 1981 e probabilmente devo alle mie origini la passione per la fotografia e soprattutto per il colore. Ho cominciato a fotografare fin dalla prima adolescenza, con delle semplici macchinette usa e getta. Affascinata da questo mondo decisi di iscrivermi al corso di laurea DAMS a Padova, dove ho potuto studiare approfonditamente la storia e la tecnica della fotografia ma anche il teatro e il cinema, mie altre grandi passioni. Nel 2006 espongo le mie prime foto in Piazza dei Signori, il tema era l’acqua. Nel 2007 ottengo un secondo posto al Concorso fotografico nazionale “Parole e immagini” a Mellana di Boves (CN). Nel 2014 finalmente riesco a comprarmi la mia prima reflex usata, una Nikon D40 e frequento un corso di fotografia. Mi affascinano i non luoghi e i luoghi abbandonati. Parto alla ricerca di tutti i luoghi abbandonati, dimenticati dall’uomo e cerco, attraverso i miei scatti, di restituire loro quella dignità che hanno perso. Nel 2012 espongo alla mia prima mostra personale al Cafè Lumiere a Padova. Continuo a viaggiare in tutto il nord Italia cercando i luoghi più nascosti e dimenticati. Espongo a più mostre collettive grazie all’associazione culturale Galleria Città di Padova.
29
settembre 2018
Claudia Angelica Pinton – Corde, tasti e voci
Dal 29 settembre al 26 ottobre 2018
fotografia
Location
LA YOUNG PHOTO GALLERY
Padova, Riviera Tito Livio, 35, (Padova)
Padova, Riviera Tito Livio, 35, (Padova)
Orario di apertura
da lunedì al sabato ore 8-12 e 15-24
Vernissage
29 Settembre 2018, ore 18.30
Autore