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Barocco e Barocchetto: Materia e colore nelle sculture di Lucio Fontana e Leoncillo Leonardi
In occasione della 50° anniversario dalla morte dei due maggiori scultori italiani del
dopoguerra, mancati entrambi nel settembre del 1968 a distanza di 4 giorni l’uno dall’altro, il Museo e le Ceramiche Rometti insieme al comune di Umbertide, ospitano una ristretta ma significativa selezione di sculture ceramiche policrome dei due artisti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Barocco e Barocchetto: Materia e colore nelle sculture di Lucio Fontana e Leoncillo
Leonardi.
In occasione della 50° anniversario dalla morte dei due maggiori scultori italiani del
dopoguerra, mancati entrambi nel settembre del 1968 a distanza di 4 giorni l'uno
dall'altro, il Museo e le Ceramiche Rometti insieme al comune di Umbertide, ospitano
una ristretta ma significativa selezione di sculture ceramiche policrome dei due artisti.
Un omaggio pensato dallo storico dell'arte Lorenzo Fiorucci che riflette
sull'importanza dell'azione svolta in modo autonoma da Lucio Fontana e Leoncillo per
il rilancio anche in chiave europea della scultura colorata a partire dalla seconda
metà degli anni Trenta. Un rilancio che passa attraverso due luoghi apparente
marginali della provincia italiana Albisola e Umbertide entrambe le cittadine
accumunate da una lunga tradizione di ceramica contemporanea che accolgono in
particolare i due scultori fornendo loro la capacità tecnica per realizzare capolavori
artistici.
Approfondimento
Nel settembre del 1968 -nel momento culmine della contestazione sociale giovanile, che
invadeva per la prima volta anche gli spazi artistici istituzionali, come la Biennale di
Venezia, preparando di fatto il terreno per una svolta nel campo delle arti visive-
morivano a distanza di quattro giorni l'uno dall'altro due dei maggiori artisti italiani del
Novecento segnando anche idealmente la chiusura dell'ultima stagione in cui l'Italia è
stata protagonista in ambito internazionale. Leoncillo Leonardi e Lucio Fontana hanno un
percorso umano e caratteriale profondamente diverso: eternamente immerso nella
propria sofferenza esistenziale il primo, aperto e fiducioso verso il futuro il secondo.
Tanto diversi ma in fondo tanto simili nell'arte. Le opere presentate al Museo Rometti
recentemente riallestito, sono state raccolte e selezionate da Lorenzo Fiorucci,
storico dell'arte e curatore della mostra, che ricostruisce un sottile fil rouge che
sottende un legame di comunanza estetica tra i due artisti.
Per molti aspetti la loro ricerca è sovrapponibile pur nelle differenze identitarie e
linguistiche, accomunati nella scelta di un medium come la Ceramica, che ha fornito lo
spunto per la definizione critica di Barocco per Fontana, attribuitagli da Leonardo
Sinisgalli e Barocchetto per Leoncillo secondo l'intuizione di Roberto Longhi. Due
percorsi che cronologicamente si intrecciano e che segnano anche gli sviluppi dei due
poli creativamente più fertili a cavallo tra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso.
Da un lato la Milano operosa e industriale in cui Fontana trova gli stimoli e i mezzi per
dare corpo all'eleganza di una materia che si fa soffice e leggera nell'accogliere
l'impronta di un gesto tanto rapido ed energico quanto raffinatissimo e attento. Dall'altro
lato Roma, la capitale che prima attraverso circoli come La Cometa poi in modo più
diffuso e spontaneo come via Margutta o Villa Massimo accoglie artisti da tutto il mondo
che sperimentano modalità operative innovative dove Leoncillo trova la propria strada
sciogliendo la materia in una liquida eleganza di smalti e colori lucenti. Sia Fontana che
Leoncillo debbono tuttavia alla provincia l'acquisizione della tecnica ceramica per il primo
è Albisola a forni gli strumenti con i quali indagare i segreti della ceramica grazie ad
aziende come San Giorgio e Mazzotti, mentre per Leoncillo è la Rometti di Umbertide ad
fornire la soluzione per l'ossessiva ricerca del colore nella terra. La mostra intende
omaggiare i due artisti a distanza di cinquant'anni dalla morte in un breve percorso che
metta in relazione quegli elementi materici e policromi oltre che formali che legano il la
vicenda artistica di due dei principali scultori italiani. La mostra è resa possibile grazie
all'impegno della Manifattura Rometti in particolare Massimo Monini, la Galleria
Montrasio Arte di Monza e Milano, il patrocinio del comune di Umbertide, la disponibilità della Fondazione Lucio Fontana di Milano e degli eredi Leonicillo. L'esposizione e
corredata di un catalogo con contributi di Enrico Crispolti, Lisa Hockemeyer, Lorenzo Fiorucci e un'intervista a Bruno Toscano.
La mostra che inaugura il 22 settembre in concomitanza con l'assegnazione del
premio Rometti è l'occasione anche per visitare il nuovo allestimento della collezione
permanente del Museo curato da David Menghini con la supervisione dell'architetto Maurizio Pucci.
Leonardi.
In occasione della 50° anniversario dalla morte dei due maggiori scultori italiani del
dopoguerra, mancati entrambi nel settembre del 1968 a distanza di 4 giorni l'uno
dall'altro, il Museo e le Ceramiche Rometti insieme al comune di Umbertide, ospitano
una ristretta ma significativa selezione di sculture ceramiche policrome dei due artisti.
Un omaggio pensato dallo storico dell'arte Lorenzo Fiorucci che riflette
sull'importanza dell'azione svolta in modo autonoma da Lucio Fontana e Leoncillo per
il rilancio anche in chiave europea della scultura colorata a partire dalla seconda
metà degli anni Trenta. Un rilancio che passa attraverso due luoghi apparente
marginali della provincia italiana Albisola e Umbertide entrambe le cittadine
accumunate da una lunga tradizione di ceramica contemporanea che accolgono in
particolare i due scultori fornendo loro la capacità tecnica per realizzare capolavori
artistici.
Approfondimento
Nel settembre del 1968 -nel momento culmine della contestazione sociale giovanile, che
invadeva per la prima volta anche gli spazi artistici istituzionali, come la Biennale di
Venezia, preparando di fatto il terreno per una svolta nel campo delle arti visive-
morivano a distanza di quattro giorni l'uno dall'altro due dei maggiori artisti italiani del
Novecento segnando anche idealmente la chiusura dell'ultima stagione in cui l'Italia è
stata protagonista in ambito internazionale. Leoncillo Leonardi e Lucio Fontana hanno un
percorso umano e caratteriale profondamente diverso: eternamente immerso nella
propria sofferenza esistenziale il primo, aperto e fiducioso verso il futuro il secondo.
Tanto diversi ma in fondo tanto simili nell'arte. Le opere presentate al Museo Rometti
recentemente riallestito, sono state raccolte e selezionate da Lorenzo Fiorucci,
storico dell'arte e curatore della mostra, che ricostruisce un sottile fil rouge che
sottende un legame di comunanza estetica tra i due artisti.
Per molti aspetti la loro ricerca è sovrapponibile pur nelle differenze identitarie e
linguistiche, accomunati nella scelta di un medium come la Ceramica, che ha fornito lo
spunto per la definizione critica di Barocco per Fontana, attribuitagli da Leonardo
Sinisgalli e Barocchetto per Leoncillo secondo l'intuizione di Roberto Longhi. Due
percorsi che cronologicamente si intrecciano e che segnano anche gli sviluppi dei due
poli creativamente più fertili a cavallo tra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso.
Da un lato la Milano operosa e industriale in cui Fontana trova gli stimoli e i mezzi per
dare corpo all'eleganza di una materia che si fa soffice e leggera nell'accogliere
l'impronta di un gesto tanto rapido ed energico quanto raffinatissimo e attento. Dall'altro
lato Roma, la capitale che prima attraverso circoli come La Cometa poi in modo più
diffuso e spontaneo come via Margutta o Villa Massimo accoglie artisti da tutto il mondo
che sperimentano modalità operative innovative dove Leoncillo trova la propria strada
sciogliendo la materia in una liquida eleganza di smalti e colori lucenti. Sia Fontana che
Leoncillo debbono tuttavia alla provincia l'acquisizione della tecnica ceramica per il primo
è Albisola a forni gli strumenti con i quali indagare i segreti della ceramica grazie ad
aziende come San Giorgio e Mazzotti, mentre per Leoncillo è la Rometti di Umbertide ad
fornire la soluzione per l'ossessiva ricerca del colore nella terra. La mostra intende
omaggiare i due artisti a distanza di cinquant'anni dalla morte in un breve percorso che
metta in relazione quegli elementi materici e policromi oltre che formali che legano il la
vicenda artistica di due dei principali scultori italiani. La mostra è resa possibile grazie
all'impegno della Manifattura Rometti in particolare Massimo Monini, la Galleria
Montrasio Arte di Monza e Milano, il patrocinio del comune di Umbertide, la disponibilità della Fondazione Lucio Fontana di Milano e degli eredi Leonicillo. L'esposizione e
corredata di un catalogo con contributi di Enrico Crispolti, Lisa Hockemeyer, Lorenzo Fiorucci e un'intervista a Bruno Toscano.
La mostra che inaugura il 22 settembre in concomitanza con l'assegnazione del
premio Rometti è l'occasione anche per visitare il nuovo allestimento della collezione
permanente del Museo curato da David Menghini con la supervisione dell'architetto Maurizio Pucci.
22
settembre 2018
Barocco e Barocchetto: Materia e colore nelle sculture di Lucio Fontana e Leoncillo Leonardi
Dal 22 settembre al 20 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
FA.MO. MUSEO GALLERIA ROMETTI
Umbertide, Piazza Carlo Marx, 6, (Perugia)
Umbertide, Piazza Carlo Marx, 6, (Perugia)
Vernissage
22 Settembre 2018, ore 18
Autore