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Collettivo noMade – In Arberia
In Arberia (usato dagli Arbëreshë per la loro nazione in Italia meridionale) darà una riflessione poetica delle comuni radici mediterranee ascoltando un soundwalk che traccia una via sinestesica di memoria collettiva
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Apre giovedì 23 agosto presso il Palazzo Oneto di Sperlinga in via Bandiera 24 a Palermo, l’installazione di arte contemporanea “In Arberia” del Collettivo noMade all’interno di “Ghostspace” (Collettiva d’arte contemporanea allestita nel sottotetto di palazzo Oneto di Sperlinga) che dopo “Salìbah” si acquisisce un altro tassello evolvendosi con contaminazioni di ulteriori artisti ospiti ed eventi legati all’architettura e all’arte.
Il progetto è in totale condivisione con i padroni di casa Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba curato da Marilena Morabito e organizzato dall’Associazione Acav.
Arberia è il nome che usano gli Arbëreshë (Albanesi d’Italia) per definire la loro nazione “sparsa” nell’Italia meridionale. Una nazione dispersa geograficamente in molti luoghi ma unita dalla lingua. Infatti, l’antica lingua arbëreshë è stata parlata e trasmessa per generazioni dai discendenti di quei “migranti” che fuggirono dall’impero Ottomano e vennero a stabilizzarsi in Italia tra il XV e XVI secolo. Una lingua che si è posta dunque come una sorta di confine, di argine, di contenitore identitario, scavalcando e mettendo in questione l’idea consueta di confine amministrativo-territoriale.
Negli ultimi cinquant’anni, con l’abbandono dei paesi arbëreshë per via del fenomeno migratorio che ha riguardato tutto il Meridione e per la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa che hanno unificato la penisola sotto una stessa lingua, l’arbëreshë è sempre meno praticato. Il riconoscimento di queste comunità come parti di una “minoranza linguistica” non basta per mantenere vivo un idioma che si sta perdendo tra i ricordi dei più anziani e nei canti dei più giovani.
Radio noMade esplora parte di tale nazione (Albania d’Italia) mettendo a fuoco le sue peculiarità e dando forma ad una Geografia dell’Altrove. Il collettivo noMade presenta un’istallazione che ripercorre il lavoro: una sintesi che offre una riflessione poetica intorno alle nostre comuni radici mediterranee e la conoscenza primigenia. Il visitatore è invitato all’ascolto di un soundwalk che delinea un percorso sinestesico nei meandri della memoria collettiva.
Per la chiusura di Manifesta12, il collettivo presenterà la performance di teatro sensoriale al Teatro Mediterraneo dal 2 al 4 novembre.
Radio noMade è in diretta grazie ad un collettivo di artisti-ricercatori che crede nella forte suggestione del suono come mezzo con il quale l’uomo ascolta e viene ascoltato. Radio noMade propone di concentrarsi sull’immaginario di paesaggi sonori nel quale il fruitore possa trovare la sua libertà di creazione.
Il fuoco è posto sui processi di comunità attraverso la creazione di un Archivio Vivo. Il collettivo affonda le sue radici nel concetto di nomadismo che assunto come categoria interpretativa del mondo ne coglie il suo continuo divenire, il suo non essere mai lo stesso, la sua relatività.
In Arberia verrà allestita nel sottotetto del palazzo, aprirà giorno 23 Agosto 2018 ore 17:45 alla presenza di Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona e Cesira Palmeri di Villalba e rimarrà aperta al pubblico fino al 4 novembre 2018 con ingresso gratuito.
Il coordinamento è dell’Associazione Culturale Arti Visive, la mostra è a cura di Marilena Morabito. Si ringrazia il dott. Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona aver condiviso e permesso la realizzazione di questo progetto. Inoltre si ringraziano i partner KoArt, Castellinaria e Gnosis per il supporto e la buona riuscita dell’evento.
Il progetto è in totale condivisione con i padroni di casa Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona e Cesira Palmeri di Villalba curato da Marilena Morabito e organizzato dall’Associazione Acav.
Arberia è il nome che usano gli Arbëreshë (Albanesi d’Italia) per definire la loro nazione “sparsa” nell’Italia meridionale. Una nazione dispersa geograficamente in molti luoghi ma unita dalla lingua. Infatti, l’antica lingua arbëreshë è stata parlata e trasmessa per generazioni dai discendenti di quei “migranti” che fuggirono dall’impero Ottomano e vennero a stabilizzarsi in Italia tra il XV e XVI secolo. Una lingua che si è posta dunque come una sorta di confine, di argine, di contenitore identitario, scavalcando e mettendo in questione l’idea consueta di confine amministrativo-territoriale.
Negli ultimi cinquant’anni, con l’abbandono dei paesi arbëreshë per via del fenomeno migratorio che ha riguardato tutto il Meridione e per la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa che hanno unificato la penisola sotto una stessa lingua, l’arbëreshë è sempre meno praticato. Il riconoscimento di queste comunità come parti di una “minoranza linguistica” non basta per mantenere vivo un idioma che si sta perdendo tra i ricordi dei più anziani e nei canti dei più giovani.
Radio noMade esplora parte di tale nazione (Albania d’Italia) mettendo a fuoco le sue peculiarità e dando forma ad una Geografia dell’Altrove. Il collettivo noMade presenta un’istallazione che ripercorre il lavoro: una sintesi che offre una riflessione poetica intorno alle nostre comuni radici mediterranee e la conoscenza primigenia. Il visitatore è invitato all’ascolto di un soundwalk che delinea un percorso sinestesico nei meandri della memoria collettiva.
Per la chiusura di Manifesta12, il collettivo presenterà la performance di teatro sensoriale al Teatro Mediterraneo dal 2 al 4 novembre.
Radio noMade è in diretta grazie ad un collettivo di artisti-ricercatori che crede nella forte suggestione del suono come mezzo con il quale l’uomo ascolta e viene ascoltato. Radio noMade propone di concentrarsi sull’immaginario di paesaggi sonori nel quale il fruitore possa trovare la sua libertà di creazione.
Il fuoco è posto sui processi di comunità attraverso la creazione di un Archivio Vivo. Il collettivo affonda le sue radici nel concetto di nomadismo che assunto come categoria interpretativa del mondo ne coglie il suo continuo divenire, il suo non essere mai lo stesso, la sua relatività.
In Arberia verrà allestita nel sottotetto del palazzo, aprirà giorno 23 Agosto 2018 ore 17:45 alla presenza di Roberto Bilotti Ruggi d'Aragona e Cesira Palmeri di Villalba e rimarrà aperta al pubblico fino al 4 novembre 2018 con ingresso gratuito.
Il coordinamento è dell’Associazione Culturale Arti Visive, la mostra è a cura di Marilena Morabito. Si ringrazia il dott. Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona aver condiviso e permesso la realizzazione di questo progetto. Inoltre si ringraziano i partner KoArt, Castellinaria e Gnosis per il supporto e la buona riuscita dell’evento.
23
agosto 2018
Collettivo noMade – In Arberia
Dal 23 agosto al 04 novembre 2018
arte contemporanea
Location
PALAZZO ONETO DI SPERLINGA
Palermo, Via Bandiera, 24, (Palermo)
Palermo, Via Bandiera, 24, (Palermo)
Orario di apertura
17:00 - 20:00
Vernissage
23 Agosto 2018, h 17.45
Autore
Curatore