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Figurazione 2.0: 4 personalità a confronto
In mostra una trentina opere di 4 artisti, delle vere e proprie mini-personali con opere recenti di medio e grande formato che indagano le possibilità di una figurazione contemporanea in bilico tra un recupero di spunti classici e una declinazione contemporanea, tra fotografia e pittura.
Comunicato stampa
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In esposizione una trentina di opere di quattro artisti italiani che praticano una figurazione contemporanea.
Si tratta di quattro vere e proprie mini-personali di 7-8 opere ciascuno degli artisti Vito Carta, Francesca Pavesi, Roberto Tortelotti e Virgilio Patarini, curate da Patarini stesso per Zamenhof Art in collaborazione con Muef ArtGallery.
Di ciascuno dei quattro artisti saranno presentate opere recenti di medio e grande formato che indagano le possibilità di una figurazione contemporanea in bilico tra un recupero di spunti classici e una declinazione contemporanea, tra fotografia e pittura.
Qui di seguito una breve presentazione dei quattro protagonisti
In allegato foto di opere in mostra
VITO CARTA è nato nel 1957 a Milano, dove ha a lungo vissuto e lavorato. Attualmente risiede in un borgo sui colli piacentini. Ha svolto e svolge la professione di fotografo free-lance professionista. Costantemente e volentieri al margine del discorso ‘produttivo’ come fotografo, a causa delle personali ispirazioni ed esigenze artistiche, nel 1995 imbocca la strada artistica esponendo per la sua prima mostra al Centro Lavoro Arte di Milano. In seguito concentra l’attenzione sulla costruzione di un dialogo più diretto possibile e spontaneo con lo spettatore delle sue immagini. Non impantanato nei nuovi immensi orizzonti delle possibilità digitali, senza rifiutare la tecnologia, ma rivolgendosi allo studio della pittura per esprimer meglio la tensione comunicativa, sceglie la via di una fusione sintetica fondata sulla necessaria e vitale pratica espressiva manuale, senza mai abbandonare o disconoscere la matrice di suo universo artistico che è nato dalla fotografia. L’esigenza di una sempre maggiore espressività si convoglia sul versante stilistico verso il tema della labilità dell’immagine e della realtà, sempre vissuta come ricordo autobiografico, e sul versante contenutistico, idealmente contrapposto, verso una esasperazione ‘violenta’ dell’emotività. Numerose le collaborazioni editoriali, con la realizzazione di tavole illustrative, come ad esempio per la De Agostini di Novara e l’illustrazione di volumi per la Cedam. Tra le molte esposizioni personali e collettive degli ultimi anni si segnalano, à rebours: nell’aprile del 2017 la personale alla Galleria ItinerArte di Venezia; nel 2016 la collettiva “Contro un vizio” allo Spazio Zerouno di Barletta, e le collettive tematiche “Trans-Figurazione” alle Grotte del Boldini a Ferrara e “Dramatis Personae” a Castel dell’Ovo a Napoli; nel 2015 le mostre personali a Palazzo Racchetta nell’ambito del Ferrara Art Festival, a Milano allo Spazio E sul Naviglio Grande e a Piacenza nel Complesso Museale Ricci Oddi, oltre che la collettiva tematica “Dramatis Personae” a Milano allo Spazio E e allo Spazio Libero 8 sui Navigli e sempre al Complesso Museale Ricci Oddi a Piacenza, e una collettiva allo Spazio Zerouno di Barletta; nel 2014 altre mostre collettive sempre a Palazzo Racchetta per il Ferrara Art Festival e allo Spazio Zerouno; nel 2013 la personale a Torino, alla Galleria 20 e a Milano all’Atelier Chagall e la collettiva “Koinè 2013” alla Galleria Zamenhof di Milano; nel 2012 la personale allo Studio Jelmone di Piacenza, due collettive a Palazzo Zenobio a Venezia (“Discorsi sulla Realtà” e “Koinè 2012), una all’Atelier Chagall di Milano (“Il velo di Maya”)e al MCA di Cannes. Nel 2011 Vito Carta partecipa al Carousel du Louvre a Parigi, al Salon d’Artes Plastiques di Bèziers, alle mostre “Oltre l’infinito” allo Spazio Officina di Roma, “Arte come forma poetica” a Palazzo Racchetta di Ferrara e “Arte e Emocao” a Lisbona, e viene segnalato al Premio Il Segno 2011, dopo essere stato selezionato tra i finalisti. Stesso percorso con selezione tra i finalisti e segnalazione tra i premiati anche all’edizione precedente del Premio Il Segno, nel 2010 (in Giuria, tra gli altri, Rossana Bossaglia e Paolo Levi). Molte le esposizioni personali e collettive anche negli anni precedenti, in gallerie private e spazi pubblici a Milano, Ferrara, Venezia, Parigi, Bologna, Treviso, Agrigento, Bergamo e in tre diverse occasioni (nel 1999, nel 2000 e nel 2007) all’Espace d’art “Mille Feuilles” La Marsa-Tunis.
VIRGILIO PATARINI (Breno, 1967) è autore eclettico: pittore, scrittore, regista teatrale, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea... Altrettanto articolata e variegata è stata la sua formazione: dopo il Liceo Classico e Lettere Classiche a Milano, è passato al DAMS di Bologna. Contemporaneamente è stato allievo di Kuniaki Ida a Milano (Teatro), e poi di Arnaldo Picchi (Istituzioni di Regia) e Renato Barilli (Arte Contemporanea) a Bologna.
Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo una serie di mostre per lo più personali, dal 1999 al 2011: a Milano alla Basilica di S.Celso, agli Archivi del ‘900; alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), a Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), alla Sala del ‘400 di Pontremoli, allo Studio E.S.P. di Como; alla Galleria Zamenhof e all’Atelier Chagall di Milano; il Castello Estense e Palazzo della Racchetta di Ferrara; il Castello di Carlo V a Lecce. Nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010. Nel 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, al Padiglione Islanda. Nel 2013 una personale alla Galleria Vista di Roma. Nel 2014 mostre personali a Milano, Spazio E, Torino, Galleria 20 e Ferrara, Galleria del Rivellino. Nel 2015 mostre personali allo Spazio Libero 8 di Milano, nel Complesso Museale Ricci Oddi di Piacenza e una grande antologica di oltre 100 opere a Palazzo della Racchetta a Ferrara. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli. Nel 2017 a Venezia, Galleria ItinerArte e a Vicenza, Cantiere Barche 14. In permanenza alla galleria Spazio E di Milano
Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi tre con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan. È attualmente il direttore artistico di Zamenhof Art, curatore indipendente di mostre in gallerie di Milano (Spazio E), Roma (Muef Art Gallery) e Venezia (Galleria ItinerArte) e autore di libri e cataloghi d’arte dell’Editoriale Giorgio Mondadori. Per una nota biografica più completa: https://www.virgiliopatarini.com/nota-biografica/
FRANCESCA PAVESI nasce vicino al mare a Viareggio il 29 ottobre 1965.Trascorre qui la sua vita fino al completamento degli studi universitari a Pisa, dove si laurea in Lettere Moderne ad indirizzo artistico con una tesi sull’uso del colore nel cinema di Michelangelo Antonioni. Il vero punto di svolta è rappresentato dal trasferimento definitivo a Milano, nel 1993, dove riesce a sviluppare tutte le sue aspirazioni artistiche coltivate fino ad allora da autodidatta. Studia recitazione e doppiaggio presso il CTA di Milano con Nicoletta Ramorino. Pubblica nel 2000 un piccolo libro di poesie “Come un filo d’erba”, grazie ad Oppure una piccola realtà editoriale romana. In seguito studia canto per circa tre anni con Liliana Olivieri. E’ nel 2012 che approda al suo ultimo “amore” la pittura prima da autodidatta, poi inserendosi nel laboratorio di Peschiera Borromeo con il maestro Fabio Cuman che continua a frequentare. Oltre alle esposizioni di fine corso partecipa alla collettiva degli allievi del maestro a Milano: la mostra “Gli sbucati” - Arte Passante in Corso di Porta Vittoria. Poi una performance live di recitazione e pittura “L’arte è di razza umana” allo Spazio Agorà di Peschiera Borromeo; nell’aprile 2017 a Venezia, Galleria ItinerArte, Mostra Collettiva “Tre personalità a confronto, tra astrazione e figurazione”; nel marzo 2018 Esposizione collettiva DamArs – Museo d’arte e scienza di Milano
ROBERTO TORTELOTTI nasce a Piacenza nel 1956. Si laurea in architettura nel 1980 al Politecnico di Milano. Frequenta il Master in design della Domus Academy di Milano seguendo in particolare i corsi dell’arch. Michele De Lucchi. Sviluppa la sua attività professionale come designer e consulente di aziende del settore arredamento. Partecipa a mostre internazionali di design e a progetti organizzati dallo Studio Alchimia dell’arch. Alessandro Mendini. Si occupa di architettura e di design d’interni. Parallelamente si interessa di arte visiva frequentando corsi di pittura, scultura, fotografia e studi di artisti italiani ed americani. Dal 1992 al 2007 progetta 800 opere di arte multimediale.
Nel 2009 sviluppa il progetto “Fanti & Eroi/ uno di ottocento” e nel 2010 il progetto “Depauperart/ Flowers” presentandoli in due distinte personali alla galleria Rosso Tiziano di Piacenza. Nel 2010 e nel 2011 è inserito nel Catalogo dell’Arte Moderna –Editoriale Giorgio Mondatori- e negli stessi anni è inserito nel Catalogo Nuova Arte di Cairo Editore.
Finalista nel 2009 del premio Arte Mondadori nelle sezioni fotografia e scultura e del Premio Internazionale Arte Laguna nella sezione fotografia. Nel 2010 è vincitore della Biennale di Asolo nella sezione fotografia e finalista del premio Arte Mondadori nella sezione scultura. Pittura, scultura, scrittura, fotografia, light box, video, performance, installazione sono i principali media utilizzati.
Nel 2014 inizia la preparazione del terzo ciclo di opere: si tratta del progetto dal titolo “Fare Mondi/Le Architetture” ed espone, con il curatore Virgilio Patarini, in varie sedi fra cui la Rocca Viscontea di Lacchiarella ed il Piacenza Art Festival nel complesso museale Ricci Oddi. Fra maggio e settembre del 2014 una sua installazione luminosa è esposta in permanenza al Ferrara Art Festival, Palazzo della Racchetta, Catalogo Mondadori. Nel 2015 e 2016 partecipa a collettive a Napoli, Ferrara, Milano, Piacenza ed inaugura una personale alla Galleria SPAZIO E a Milano, Alzaia Naviglio Grande, sempre a cura di Virgilio Patarini. Ancora nel 2016 fonda RTA Italian Luxury Lifestyle e nel 2017 espone in una personale a Venezia alla Galleria ItinerArte.
Zamenhof Art
email: galleria.zamenhof@gmail.com
sito: www.zamenhofart.it
MUEF ArtGallery
Sede espositiva: Via Angelo Poliziano, 78/B – 00184 Roma
Email: muefartgallery@gmail.com
SpazioE
Sede espositiva: Alzaia Naviglio Grande, 4 Milano
Email: aestdelleden@libero.it
Si tratta di quattro vere e proprie mini-personali di 7-8 opere ciascuno degli artisti Vito Carta, Francesca Pavesi, Roberto Tortelotti e Virgilio Patarini, curate da Patarini stesso per Zamenhof Art in collaborazione con Muef ArtGallery.
Di ciascuno dei quattro artisti saranno presentate opere recenti di medio e grande formato che indagano le possibilità di una figurazione contemporanea in bilico tra un recupero di spunti classici e una declinazione contemporanea, tra fotografia e pittura.
Qui di seguito una breve presentazione dei quattro protagonisti
In allegato foto di opere in mostra
VITO CARTA è nato nel 1957 a Milano, dove ha a lungo vissuto e lavorato. Attualmente risiede in un borgo sui colli piacentini. Ha svolto e svolge la professione di fotografo free-lance professionista. Costantemente e volentieri al margine del discorso ‘produttivo’ come fotografo, a causa delle personali ispirazioni ed esigenze artistiche, nel 1995 imbocca la strada artistica esponendo per la sua prima mostra al Centro Lavoro Arte di Milano. In seguito concentra l’attenzione sulla costruzione di un dialogo più diretto possibile e spontaneo con lo spettatore delle sue immagini. Non impantanato nei nuovi immensi orizzonti delle possibilità digitali, senza rifiutare la tecnologia, ma rivolgendosi allo studio della pittura per esprimer meglio la tensione comunicativa, sceglie la via di una fusione sintetica fondata sulla necessaria e vitale pratica espressiva manuale, senza mai abbandonare o disconoscere la matrice di suo universo artistico che è nato dalla fotografia. L’esigenza di una sempre maggiore espressività si convoglia sul versante stilistico verso il tema della labilità dell’immagine e della realtà, sempre vissuta come ricordo autobiografico, e sul versante contenutistico, idealmente contrapposto, verso una esasperazione ‘violenta’ dell’emotività. Numerose le collaborazioni editoriali, con la realizzazione di tavole illustrative, come ad esempio per la De Agostini di Novara e l’illustrazione di volumi per la Cedam. Tra le molte esposizioni personali e collettive degli ultimi anni si segnalano, à rebours: nell’aprile del 2017 la personale alla Galleria ItinerArte di Venezia; nel 2016 la collettiva “Contro un vizio” allo Spazio Zerouno di Barletta, e le collettive tematiche “Trans-Figurazione” alle Grotte del Boldini a Ferrara e “Dramatis Personae” a Castel dell’Ovo a Napoli; nel 2015 le mostre personali a Palazzo Racchetta nell’ambito del Ferrara Art Festival, a Milano allo Spazio E sul Naviglio Grande e a Piacenza nel Complesso Museale Ricci Oddi, oltre che la collettiva tematica “Dramatis Personae” a Milano allo Spazio E e allo Spazio Libero 8 sui Navigli e sempre al Complesso Museale Ricci Oddi a Piacenza, e una collettiva allo Spazio Zerouno di Barletta; nel 2014 altre mostre collettive sempre a Palazzo Racchetta per il Ferrara Art Festival e allo Spazio Zerouno; nel 2013 la personale a Torino, alla Galleria 20 e a Milano all’Atelier Chagall e la collettiva “Koinè 2013” alla Galleria Zamenhof di Milano; nel 2012 la personale allo Studio Jelmone di Piacenza, due collettive a Palazzo Zenobio a Venezia (“Discorsi sulla Realtà” e “Koinè 2012), una all’Atelier Chagall di Milano (“Il velo di Maya”)e al MCA di Cannes. Nel 2011 Vito Carta partecipa al Carousel du Louvre a Parigi, al Salon d’Artes Plastiques di Bèziers, alle mostre “Oltre l’infinito” allo Spazio Officina di Roma, “Arte come forma poetica” a Palazzo Racchetta di Ferrara e “Arte e Emocao” a Lisbona, e viene segnalato al Premio Il Segno 2011, dopo essere stato selezionato tra i finalisti. Stesso percorso con selezione tra i finalisti e segnalazione tra i premiati anche all’edizione precedente del Premio Il Segno, nel 2010 (in Giuria, tra gli altri, Rossana Bossaglia e Paolo Levi). Molte le esposizioni personali e collettive anche negli anni precedenti, in gallerie private e spazi pubblici a Milano, Ferrara, Venezia, Parigi, Bologna, Treviso, Agrigento, Bergamo e in tre diverse occasioni (nel 1999, nel 2000 e nel 2007) all’Espace d’art “Mille Feuilles” La Marsa-Tunis.
VIRGILIO PATARINI (Breno, 1967) è autore eclettico: pittore, scrittore, regista teatrale, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea... Altrettanto articolata e variegata è stata la sua formazione: dopo il Liceo Classico e Lettere Classiche a Milano, è passato al DAMS di Bologna. Contemporaneamente è stato allievo di Kuniaki Ida a Milano (Teatro), e poi di Arnaldo Picchi (Istituzioni di Regia) e Renato Barilli (Arte Contemporanea) a Bologna.
Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo una serie di mostre per lo più personali, dal 1999 al 2011: a Milano alla Basilica di S.Celso, agli Archivi del ‘900; alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), a Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), alla Sala del ‘400 di Pontremoli, allo Studio E.S.P. di Como; alla Galleria Zamenhof e all’Atelier Chagall di Milano; il Castello Estense e Palazzo della Racchetta di Ferrara; il Castello di Carlo V a Lecce. Nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010. Nel 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, al Padiglione Islanda. Nel 2013 una personale alla Galleria Vista di Roma. Nel 2014 mostre personali a Milano, Spazio E, Torino, Galleria 20 e Ferrara, Galleria del Rivellino. Nel 2015 mostre personali allo Spazio Libero 8 di Milano, nel Complesso Museale Ricci Oddi di Piacenza e una grande antologica di oltre 100 opere a Palazzo della Racchetta a Ferrara. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli. Nel 2017 a Venezia, Galleria ItinerArte e a Vicenza, Cantiere Barche 14. In permanenza alla galleria Spazio E di Milano
Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi tre con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan. È attualmente il direttore artistico di Zamenhof Art, curatore indipendente di mostre in gallerie di Milano (Spazio E), Roma (Muef Art Gallery) e Venezia (Galleria ItinerArte) e autore di libri e cataloghi d’arte dell’Editoriale Giorgio Mondadori. Per una nota biografica più completa: https://www.virgiliopatarini.com/nota-biografica/
FRANCESCA PAVESI nasce vicino al mare a Viareggio il 29 ottobre 1965.Trascorre qui la sua vita fino al completamento degli studi universitari a Pisa, dove si laurea in Lettere Moderne ad indirizzo artistico con una tesi sull’uso del colore nel cinema di Michelangelo Antonioni. Il vero punto di svolta è rappresentato dal trasferimento definitivo a Milano, nel 1993, dove riesce a sviluppare tutte le sue aspirazioni artistiche coltivate fino ad allora da autodidatta. Studia recitazione e doppiaggio presso il CTA di Milano con Nicoletta Ramorino. Pubblica nel 2000 un piccolo libro di poesie “Come un filo d’erba”, grazie ad Oppure una piccola realtà editoriale romana. In seguito studia canto per circa tre anni con Liliana Olivieri. E’ nel 2012 che approda al suo ultimo “amore” la pittura prima da autodidatta, poi inserendosi nel laboratorio di Peschiera Borromeo con il maestro Fabio Cuman che continua a frequentare. Oltre alle esposizioni di fine corso partecipa alla collettiva degli allievi del maestro a Milano: la mostra “Gli sbucati” - Arte Passante in Corso di Porta Vittoria. Poi una performance live di recitazione e pittura “L’arte è di razza umana” allo Spazio Agorà di Peschiera Borromeo; nell’aprile 2017 a Venezia, Galleria ItinerArte, Mostra Collettiva “Tre personalità a confronto, tra astrazione e figurazione”; nel marzo 2018 Esposizione collettiva DamArs – Museo d’arte e scienza di Milano
ROBERTO TORTELOTTI nasce a Piacenza nel 1956. Si laurea in architettura nel 1980 al Politecnico di Milano. Frequenta il Master in design della Domus Academy di Milano seguendo in particolare i corsi dell’arch. Michele De Lucchi. Sviluppa la sua attività professionale come designer e consulente di aziende del settore arredamento. Partecipa a mostre internazionali di design e a progetti organizzati dallo Studio Alchimia dell’arch. Alessandro Mendini. Si occupa di architettura e di design d’interni. Parallelamente si interessa di arte visiva frequentando corsi di pittura, scultura, fotografia e studi di artisti italiani ed americani. Dal 1992 al 2007 progetta 800 opere di arte multimediale.
Nel 2009 sviluppa il progetto “Fanti & Eroi/ uno di ottocento” e nel 2010 il progetto “Depauperart/ Flowers” presentandoli in due distinte personali alla galleria Rosso Tiziano di Piacenza. Nel 2010 e nel 2011 è inserito nel Catalogo dell’Arte Moderna –Editoriale Giorgio Mondatori- e negli stessi anni è inserito nel Catalogo Nuova Arte di Cairo Editore.
Finalista nel 2009 del premio Arte Mondadori nelle sezioni fotografia e scultura e del Premio Internazionale Arte Laguna nella sezione fotografia. Nel 2010 è vincitore della Biennale di Asolo nella sezione fotografia e finalista del premio Arte Mondadori nella sezione scultura. Pittura, scultura, scrittura, fotografia, light box, video, performance, installazione sono i principali media utilizzati.
Nel 2014 inizia la preparazione del terzo ciclo di opere: si tratta del progetto dal titolo “Fare Mondi/Le Architetture” ed espone, con il curatore Virgilio Patarini, in varie sedi fra cui la Rocca Viscontea di Lacchiarella ed il Piacenza Art Festival nel complesso museale Ricci Oddi. Fra maggio e settembre del 2014 una sua installazione luminosa è esposta in permanenza al Ferrara Art Festival, Palazzo della Racchetta, Catalogo Mondadori. Nel 2015 e 2016 partecipa a collettive a Napoli, Ferrara, Milano, Piacenza ed inaugura una personale alla Galleria SPAZIO E a Milano, Alzaia Naviglio Grande, sempre a cura di Virgilio Patarini. Ancora nel 2016 fonda RTA Italian Luxury Lifestyle e nel 2017 espone in una personale a Venezia alla Galleria ItinerArte.
Zamenhof Art
email: galleria.zamenhof@gmail.com
sito: www.zamenhofart.it
MUEF ArtGallery
Sede espositiva: Via Angelo Poliziano, 78/B – 00184 Roma
Email: muefartgallery@gmail.com
SpazioE
Sede espositiva: Alzaia Naviglio Grande, 4 Milano
Email: aestdelleden@libero.it
21
luglio 2018
Figurazione 2.0: 4 personalità a confronto
Dal 21 al 31 luglio 2018
arte contemporanea
Location
MUEF ARTGALLERY
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 17 - 20
Vernissage
21 Luglio 2018, h 18,30
Autore
Curatore