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Angelo Aligia / Franco Salemme
Due artisti, Angelo Aligia e Franco Salemme, due ambienti della Torretta ubicata nel centro storico
di Diamante, due universi espressivi chiari e distinti, ma con insospettabili prossimità: sono questi
gli elementi della proposta espositiva, sostenuta dall’Assessorato alla Cultura, che accompagna
l’estate 2018 del suggestivo borgo tirrenico calabrese.
Comunicato stampa
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Due artisti, Angelo Aligia e Franco Salemme, due ambienti della Torretta ubicata nel centro storico
di Diamante, due universi espressivi chiari e distinti, ma con insospettabili prossimità: sono questi
gli elementi della proposta espositiva, sostenuta dall’Assessorato alla Cultura, che accompagna
l’estate 2018 del suggestivo borgo tirrenico calabrese.
Mare Nostrum è l’installazione site specific presentata da Angelo Aligia.
[…]Qui tutto si gioca su elementi evidentemente primari dai chiari rimandi: la terra, l’acqua, le
presenze. Presenze da individuare nelle parti bianche, sommariamente sagomate in legno, che
galleggiano nell’acqua di semplici ciotole fittili, che a loro volta si ripetono ordinatamente e
simbolicamente, come un’eco visiva, per rinviare all’unità di terra, acqua e storie ed evidenziare
tutto ciò che il Mediterraneo è stato, è e sarà: luogo di scambio, di convivenze non sempre facili,
fughe e ritorni, transiti e migrazioni, drammi, tragedie e miti.
[…]Sarebbe certamente riduttivo leggere in quest’opera l’intenzione di trattare esclusivamente
l’attualissima quanto spinosa questione dei flussi migratori con annessi ammonimenti morali.
Aligia, nel suo lavoro, non si è mai spinto oltre una certa nostalgia per i valori di un tempo perché,
di fatto non è, né vuole essere, un artista didascalico.
Diversa è la proposta di Franco Salemme che utilizza l’ambiente della torretta a lui destinato per
mostrare, per la prima volta nel suo luogo d’origine, una selezione di opere a parete appartenenti
al ciclo Visioni mediterranee, della sua ricerca più attuale.
Questi accattivanti manufatti si presentano sostanzialmente come quadri non dipinti, ma realizzati
con una tecnica che assembla, quasi in una inedita rilettura delle tecniche musive, frammenti in
legno di varia forma, misura e colore.
[…]Fedele all’uso del legno, che ha elevato a proprio materiale d’elezione tanto in scultura quanto
nel design del mobile, Salemme trova nei saggi più significativi di questo ciclo recente un
particolare lirismo che si esalta non soltanto nel concetto di appropriazione, recupero e
risemantizzazione, quindi rinascita, di frammenti recuperati e adattati, ma anche e soprattutto
nell’esaltazione del logorio del tempo e della salsedine sulle diverse superfici. E’ in questo modo
che si impongono allo sguardo non soltanto le trame geometriche, date da forme e colori dei
diversi legni […] ma anche i traumi, le abrasioni, le frastagliate lacune di vernici e dorature, un
tempo impeccabili, e che solo così, ora, possono celebrare l’inesorabile e sublime forza
trasformatrice del tempo. […]
Dal testo di presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini
***
Note Biografiche
Angelo Aligia (Maierà – Cs, 1959). Giovanissimo, dotato di una spiccata inclinazione per il disegno, si dedica
alla scultura, in cui trasferisce l’esigenza di un rapporto con un principio originale e antropologico,come
condizione autentica vitale dell’essere umano oltre le differenze individuali e storiche. Le sue sculture che
precedono gli anni Ottanta, riconducibili ad alcune esperienze dell’avanguardia storica, si sono sviluppate
nel tempo in composizioni più libere e sperimentali. L’area della sua ricerca si colloca sin dagli esordi
nell’ambito poetico del recupero del primario cui aggiunge una sensibilità architettonica che lo ha portato a
indagare nel mondo delle forme geometriche solide regolari. Nei suoi lavori più recenti, la sua vena di
rinnovato lirismo lo ha indotto a sperimentare nel rilievo e nella pura bidimensionalità l’innato senso della
natura che ne connota gli interessi poetici sin dagli esordi. Ha preso parte a numerose mostre personali e
collettive in spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero, realizzando numerose sculture per centri
urbani. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero in spazi pubblici e gallerie private. Tra queste
si segnalano le personali “Il canto delle pietre silenziose” (S. Ivo alla Sapienza, Roma, 2006); “In attesa del
vento” (Complesso monumentale del Vittoriano, Roma, 2008); “Terra, vento, pietra” (Galleria Nazionale di
Cosenza, Palazzo Arnone, Cosenza 2010). Ha preso parte alla 54° Biennale d’arte di Venezia, Padiglione
Italia, Villa Genovese Zerbi (Reggio Calabria). Vive e opera a Diamante (Cs)
Franco Salemme (Belvedere marittimo –Cs, 1973). La sua naturale propensione per il disegno a una
spiccata manualità lo spinge, giovanissimo, alle prime sperimentazioni plastiche. Mentre frequenta le
scuole superiori apprende le tecniche di lavorazione del legno nel laboratorio di famiglia. Dalla metà degli
anni Novanta la sperimentazione scultorea con il legno assume una rilevanza crescente e sistematica con la
realizzazione di opere a tuttotondo in olivo e di mobili di arredo di grande originalità. In questo stesso
periodo entra in contatto con alcuni degli artisti più significativi dell’area, attivando numerose
collaborazioni e prendendo parte alle prime mostre collettive. Nel 2007 realizza il progetto scenico per lo
spettacolo teatrale Na guerra antica di Vincenzo Zicarelli con la regia di Giancarlo Cauteruccio (Magna
Grecia Festival). Alcune sue opere sono state selezionate e utilizzate nei set cinematografici dai registi Pupi
Avati e Mimmo Calopresti. Risiede e opera a Diamante.
di Diamante, due universi espressivi chiari e distinti, ma con insospettabili prossimità: sono questi
gli elementi della proposta espositiva, sostenuta dall’Assessorato alla Cultura, che accompagna
l’estate 2018 del suggestivo borgo tirrenico calabrese.
Mare Nostrum è l’installazione site specific presentata da Angelo Aligia.
[…]Qui tutto si gioca su elementi evidentemente primari dai chiari rimandi: la terra, l’acqua, le
presenze. Presenze da individuare nelle parti bianche, sommariamente sagomate in legno, che
galleggiano nell’acqua di semplici ciotole fittili, che a loro volta si ripetono ordinatamente e
simbolicamente, come un’eco visiva, per rinviare all’unità di terra, acqua e storie ed evidenziare
tutto ciò che il Mediterraneo è stato, è e sarà: luogo di scambio, di convivenze non sempre facili,
fughe e ritorni, transiti e migrazioni, drammi, tragedie e miti.
[…]Sarebbe certamente riduttivo leggere in quest’opera l’intenzione di trattare esclusivamente
l’attualissima quanto spinosa questione dei flussi migratori con annessi ammonimenti morali.
Aligia, nel suo lavoro, non si è mai spinto oltre una certa nostalgia per i valori di un tempo perché,
di fatto non è, né vuole essere, un artista didascalico.
Diversa è la proposta di Franco Salemme che utilizza l’ambiente della torretta a lui destinato per
mostrare, per la prima volta nel suo luogo d’origine, una selezione di opere a parete appartenenti
al ciclo Visioni mediterranee, della sua ricerca più attuale.
Questi accattivanti manufatti si presentano sostanzialmente come quadri non dipinti, ma realizzati
con una tecnica che assembla, quasi in una inedita rilettura delle tecniche musive, frammenti in
legno di varia forma, misura e colore.
[…]Fedele all’uso del legno, che ha elevato a proprio materiale d’elezione tanto in scultura quanto
nel design del mobile, Salemme trova nei saggi più significativi di questo ciclo recente un
particolare lirismo che si esalta non soltanto nel concetto di appropriazione, recupero e
risemantizzazione, quindi rinascita, di frammenti recuperati e adattati, ma anche e soprattutto
nell’esaltazione del logorio del tempo e della salsedine sulle diverse superfici. E’ in questo modo
che si impongono allo sguardo non soltanto le trame geometriche, date da forme e colori dei
diversi legni […] ma anche i traumi, le abrasioni, le frastagliate lacune di vernici e dorature, un
tempo impeccabili, e che solo così, ora, possono celebrare l’inesorabile e sublime forza
trasformatrice del tempo. […]
Dal testo di presentazione in catalogo di Andrea Romoli Barberini
***
Note Biografiche
Angelo Aligia (Maierà – Cs, 1959). Giovanissimo, dotato di una spiccata inclinazione per il disegno, si dedica
alla scultura, in cui trasferisce l’esigenza di un rapporto con un principio originale e antropologico,come
condizione autentica vitale dell’essere umano oltre le differenze individuali e storiche. Le sue sculture che
precedono gli anni Ottanta, riconducibili ad alcune esperienze dell’avanguardia storica, si sono sviluppate
nel tempo in composizioni più libere e sperimentali. L’area della sua ricerca si colloca sin dagli esordi
nell’ambito poetico del recupero del primario cui aggiunge una sensibilità architettonica che lo ha portato a
indagare nel mondo delle forme geometriche solide regolari. Nei suoi lavori più recenti, la sua vena di
rinnovato lirismo lo ha indotto a sperimentare nel rilievo e nella pura bidimensionalità l’innato senso della
natura che ne connota gli interessi poetici sin dagli esordi. Ha preso parte a numerose mostre personali e
collettive in spazi pubblici e gallerie private, in Italia e all’estero, realizzando numerose sculture per centri
urbani. Ha al suo attivo numerose mostre in Italia e all’estero in spazi pubblici e gallerie private. Tra queste
si segnalano le personali “Il canto delle pietre silenziose” (S. Ivo alla Sapienza, Roma, 2006); “In attesa del
vento” (Complesso monumentale del Vittoriano, Roma, 2008); “Terra, vento, pietra” (Galleria Nazionale di
Cosenza, Palazzo Arnone, Cosenza 2010). Ha preso parte alla 54° Biennale d’arte di Venezia, Padiglione
Italia, Villa Genovese Zerbi (Reggio Calabria). Vive e opera a Diamante (Cs)
Franco Salemme (Belvedere marittimo –Cs, 1973). La sua naturale propensione per il disegno a una
spiccata manualità lo spinge, giovanissimo, alle prime sperimentazioni plastiche. Mentre frequenta le
scuole superiori apprende le tecniche di lavorazione del legno nel laboratorio di famiglia. Dalla metà degli
anni Novanta la sperimentazione scultorea con il legno assume una rilevanza crescente e sistematica con la
realizzazione di opere a tuttotondo in olivo e di mobili di arredo di grande originalità. In questo stesso
periodo entra in contatto con alcuni degli artisti più significativi dell’area, attivando numerose
collaborazioni e prendendo parte alle prime mostre collettive. Nel 2007 realizza il progetto scenico per lo
spettacolo teatrale Na guerra antica di Vincenzo Zicarelli con la regia di Giancarlo Cauteruccio (Magna
Grecia Festival). Alcune sue opere sono state selezionate e utilizzate nei set cinematografici dai registi Pupi
Avati e Mimmo Calopresti. Risiede e opera a Diamante.
08
luglio 2018
Angelo Aligia / Franco Salemme
Dall'otto luglio al 09 settembre 2018
arte contemporanea
Location
SEDI VARIE – Diamante
Diamante, -, (Cosenza)
Diamante, -, (Cosenza)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 19 alle 24.
Vernissage
8 Luglio 2018, h 21
Autore