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Lello Ronca – Squame di luce
Sculture ammalianti, concettuali si decodificano in una sapiente padronanza della materia in rapporto al divenire dell’emozione. Lavori creati con plastiche specchianti, cangianti e magicamente modificabili, trasformano la figura dinnanzi svelando altre complessità di sfumature, colori e volumi
Comunicato stampa
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VENERDì 15 GIUGNO 2018 ORE 19.00 presso lo Spazio Espositivo EContemporary di Trieste si inaugura la mostra personale dell'artista salernitano Lello Ronca dal titolo "Squame di luce".
Segno come scia di vita, potenza del fuoco quale elemento primigenio, pieni e vuoti pari alle onde del mare; le opere di Lello Ronca, sculture ammalianti, solenni e concettuali si decodificano in una sapiente padronanza della materia in rapporto al divenire dell’emozione. Lavori creati con plastiche specchianti, cangianti e magicamente modificabili, trasformano la figura dinnanzi svelando altre complessità di sfumature, colori e volumi. Grandi fogli di plastica rigida vengono lavorati dal fuoco, mai a diretto contatto; l’artista conoscendo profondamente la materia, percepisce il momento esatto in cui l’elemento raggiunge il giusto livello di fluidità per essere modificato ed allora interviene con le dita, con la forza delle mani, con tutto il corpo. Ronca agisce sull’opera decidendo di annullare, a volte, parte della specchiatura, della lucentezza del materiale, questo non inficia la bellezza o l’intensità del lavoro, è soltanto un’esigenza necessaria all’irrequietezza creativa. I multiformi rilievi disegnano racconti a chi ha ancora la voglia di ascoltare e rappresentano il soffio del vento, la potenza della pioggia, il danzare del mare, elemento indomabile e possente che racchiude storia e mito, leggenda e sogno.
Ronca non usa più tele, non adopera attrezzature tradizionali “con Fontana è finita l’arte figurativa, l’arte si è dovuta necessariamente aprire a nuove frontiere di elaborazione, e la ricerca oggi è un continuo superamento” dice lo stesso artista, “oggi per me l’arte è questo: interrogarsi sulle forme senza più l’uso del pennello.” Le opere di Lello Ronca non sono vincolate alla “gravità” del lucente acciaio ma vivono nella leggerezza della plastica sapientemente sagomata con le proprie rientranze, i propri spessori, le proprie tensioni; le forme complesse, mai uguali, un po’ come la metafora della vita, rappresentano la sperimentazione nella sua inesauribile varietà.
La curatrice Giada Caliendo
Segno come scia di vita, potenza del fuoco quale elemento primigenio, pieni e vuoti pari alle onde del mare; le opere di Lello Ronca, sculture ammalianti, solenni e concettuali si decodificano in una sapiente padronanza della materia in rapporto al divenire dell’emozione. Lavori creati con plastiche specchianti, cangianti e magicamente modificabili, trasformano la figura dinnanzi svelando altre complessità di sfumature, colori e volumi. Grandi fogli di plastica rigida vengono lavorati dal fuoco, mai a diretto contatto; l’artista conoscendo profondamente la materia, percepisce il momento esatto in cui l’elemento raggiunge il giusto livello di fluidità per essere modificato ed allora interviene con le dita, con la forza delle mani, con tutto il corpo. Ronca agisce sull’opera decidendo di annullare, a volte, parte della specchiatura, della lucentezza del materiale, questo non inficia la bellezza o l’intensità del lavoro, è soltanto un’esigenza necessaria all’irrequietezza creativa. I multiformi rilievi disegnano racconti a chi ha ancora la voglia di ascoltare e rappresentano il soffio del vento, la potenza della pioggia, il danzare del mare, elemento indomabile e possente che racchiude storia e mito, leggenda e sogno.
Ronca non usa più tele, non adopera attrezzature tradizionali “con Fontana è finita l’arte figurativa, l’arte si è dovuta necessariamente aprire a nuove frontiere di elaborazione, e la ricerca oggi è un continuo superamento” dice lo stesso artista, “oggi per me l’arte è questo: interrogarsi sulle forme senza più l’uso del pennello.” Le opere di Lello Ronca non sono vincolate alla “gravità” del lucente acciaio ma vivono nella leggerezza della plastica sapientemente sagomata con le proprie rientranze, i propri spessori, le proprie tensioni; le forme complesse, mai uguali, un po’ come la metafora della vita, rappresentano la sperimentazione nella sua inesauribile varietà.
La curatrice Giada Caliendo
15
giugno 2018
Lello Ronca – Squame di luce
Dal 15 giugno all'undici agosto 2018
arte contemporanea
Location
ECONTEMPORARY
Trieste, Via Francesco Crispi, 28, (Trieste)
Trieste, Via Francesco Crispi, 28, (Trieste)
Orario di apertura
dal giovedì al sabato dalle 17 alle 20 oppure su appuntamenti
Vernissage
15 Giugno 2018, ore 19.00
Autore
Curatore