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Oltre l’immagine
Primi piani di giovani, boschi alberati e città aggrovigliate, non è semplicemente il frutto di una tendenza disimpegnata della pittura contemporanea; non è un mero espletamento di necessità esibizionistica, ma è indiscutibile che dietro a tutte queste soluzioni visive esistono percorsi profondi
Comunicato stampa
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Per tutto il mese di Giugno la Galleria Arianna Sartori di Mantova, nella sede di Via Ippolito Nievo 10, ospiterà la mostra “Oltre l’immagine” opere di Elsa Dembech, Domenico Pompa, Miriam Pracchi e Mario Vitale.
La mostra si inaugurerà Venerdì 1° giugno alle ore 18.00 alla presenza degli artisti.
Come nasce psicologicamente un dipinto? Da quali meandri profondi della mente dell’artista hanno origine le immagini che vediamo?
In mostra primi piani di giovani, boschi alberati e città aggrovigliate, non è semplicemente il frutto di una tendenza “disimpegnata” della pittura contemporanea; non è un mero espletamento di necessità esibizionistica, ma è indiscutibile che dietro a tutte queste soluzioni visive esistono percorsi profondi di conoscenza e di ascolto dei propri bisogni comunicativi.
I temi dei legami all’uomo, all’equilibrio, all’identità dei luoghi sono infatti i vertici di osservazione, scelti dagli artisti, per parlare nelle proprie opere. Temi cruciali delle vicissitudini di ciascuno di noi.
ELSA DEMBECH
“In questa serie di opere figurative di Elsa Dembech ciò che salta immediatamente agli occhi è la sua vera preoccupazione per l’Altro, un interesse direi, più che estetico o rivolto alla sperimentazione sulle forme, esistenziale, attento alla comprensione delle speranze e delle sofferenze dell’altro. Volti, per lo più di giovani, raffigurati in un atteggiamento meditativo, introspettivo. Questi volti sembrano comunicarci la sensazione di un enigma, l’impressione di una memoria, l’angoscia del vivere. Come nel giovane volto di “Sul filo”, un urlo quasi munchiano, contro il silenzio anestetizzato della società, manifesta il precario equilibrio dell’esistenza (il ciclista in bilico sul filo all’interno della bocca) e rivendica la lacerata esigenza di far sentire la propria voce nella sorda indifferenza. Ma c’è anche la speranza e l’indicazione di un percorso possibile nel volto della ragazza di “Mi tiro su”, di-visa tra il giallo luminoso dietro di lei e la corrispondenza del grigio del suo vestito con il contorno del muro e della porta. Un doppio movimento la caratterizza, il gesto sicuro del tendere i capelli raccolti verso l’alto, sollevandosi così da qualcosa che la tiene bloccata, e lo sguardo ad occhi chiusi, sereno, concentrato e diretto dentro di sé”. (Paola Cattaneo)
Elsa Dembech nasce a Il Cairo (Egitto), italiana, vissuta a Tripoli (Libia), San Paolo (Brasile), vive in Italia, dal ‘76. Maturità Scientifica.
Lezioni individuali di acquerello da S. Papi.
Mostre Collettive e Personali a Milano con l’“Atelier Osservatorio Figurale”. Concorso Naz. Pittura 2016, a Piacenza, Premio Spec. Giuria. Concorso Internazionale D’A:V: “Celeste Prize”, 2016, “Editor’s Choice” di una sua opera.
DOMENICO POMPA
“Domenico Pompa, nel suo percorso artistico teso alla ricerca e confronto con le nuove tendenze espressive, si orienta verso l’espressionismo interpretandolo mediante uno stile personalissimo.
Il pittore Pompa con il suo spiccato senso compositivo e la metodica volontà rappresentativa del contenuto paesaggistico dona prova di distinzione, di personalità stilistica, di capacità affermativa del bisogno di raccontare sollecitando la sensibilità del fruitore.
Si materializzano nell’osservatore scenari d’immagini paesaggistici dalla netta valenza scenica nella quale rigide geometrie convi-vono in magica simbiosi con l’essenza del colore, con la pastosità della materia attraverso declinazioni dei toni che rendono unico, nel suo genere, ciascun accostamento cromatico armonioso, donando anima alla tematica sviluppata.
L’artista Pompa vive in un universo fatto di visioni cromatiche rielaborate dall’estro creativo di una mente artisticamente valida e feconda”. (Aurel)
Domenico Pompa nasce a Maccagno (Va) e risiede a Peschiera Borromeo (Mi). È laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ove svolge attività di Commercialista.
Fin dalla sua adolescenza, conquistato dalla bellezza dell’arte, inizia a dipingere da autodidatta, partendo da soggetti figurativi e paesaggistici. Sulla spinta emotiva della passione per le arti espressive inizia, in proprio, un percorso formativo per approfondire e studiare le varie tecniche pittoriche, frequentando, come privato, corsi di pittura con maestri locali dell’interland milanese.
Ha partecipato a varie rassegne artistiche locali e regionali.
Sue opere si trovano in collezioni private.
MIRIAM PRACCHI
“La Calligrafia nasce in Cina come la prima delle Belle Arti, è un’esperienza di comunicazione con la natura e la scoperta del proprio se stesso interiore. Di fondamentale importanza è il ruolo che essa ha avuto nell’innovazione del linguaggio della pittura astratta occidentale fino dalla fine degli anni 20 del secolo scorso. Miriam Pracchi nel 2002 inizia a seguire lezioni presso la scuola FEIMO CONTEMPORARY CALLIGRAPHY di Milano. Arricchita dalle sue esperienze nel mondo artistico, ha costantemente assimilato le tecniche e la visione del mondo della Calligrafia cinese, anche con la partecipazione a mostre inter-nazionali (Cina, Corea, Giappone, USA). Questo percorso l’ha aiutata a liberarsi dalle forme legate all’esperienza accademica occidentale e a dotarla di un gesto segnico significativo per aprirsi a nuove concezioni spaziali. Spezzando le sue opere e ricompo-nendole in un ordine apparentemente casuale, ma armonico, Miriam cerca di creare una realtà di continua rinascita. Similmente alla materia che si frange e si trasforma, così come avviene per i momenti della vita”. (FEIMO CONTEMPORARY CALLIGRAPHY, Maestri Paola Billi e Nicola Piccioli)
Miriam Pracchi ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e Milano nel corso di Decora-zione con il Prof. Giovanni Repossi e di Affresco e Restauro conservativo con il Prof. Aurelio Morellato. L’incontro inaspettato con Gianna Basso, decoratrice d’interni e artista, le ha permesso di lavorare per diversi anni nel mondo della decorazione d’interni e di avvicinarsi al mondo della Calligrafia Estremo Orientale. Dal 2002 è membro e allieva della scuola di Calligrafia e Sigillografia FeiMo Contemporary Calligraphy, condotta dai maestri Paola Billi e Nicola Piccioli. Da qui prende avvio la sua avventura in questa straordinaria forma d’arte. Le immagini del suo mondo interiore prendono forma sulla carta di riso o sulla tela; utilizza acrilici, ecoline, car-te trattate con diverse tecniche, ceramica raku e altre tipologie di materiali. Questi frammenti di segni dipinti con inchiostro, vaganti nello spazio singolarmente, articolati l’uno nell’altro, prendono vita e creano una realtà astrat-ta, una realtà in cui le emozioni e i sogni prendono il sopravvento.
MARIO VITALE
“L’esercizio necessario per comprendere il vivere della contemporaneità si ricava, nell’opera di Vitale, dal rapporto con la realtà in densi umori pittorici da cui si evidenziano lacerazioni, consunzioni, figure totemiche in una sintesi strutturale libera e mutevole che la realtà suggerisce.
...Ossessivo è il colore, in grado di trasmettere un’energia che sfiora il senso del dramma. La tensione della metropoli trascina ar-chitetture e personaggi in uno sbilanciamento di elementi che non riescono a ritrovare quell’estrema striscia di cielo per liberarsi di una sorta di vortice urbano che tutto attrae verso il basso, tagliando e sminuzzando. I brividi di un rosso mediterraneo dagli an-damenti scheggiati, la vena espressiva dei bianchi che raggiunge l’intensità di un grido interiore, l’accelerazione visiva dei toni cupi tra il blu e il nero: tutto ciò dà la sensazione di aprire spiragli fuggevoli nell’esistere. Le rare figure, oppure i volti enigmatici scanditi da diversi piani di percezione visiva sono inghiottiti dall’aggressione dei pigmenti che assestano brani di figurazione a vol-te raggelati nei contorni geometrici, a volte dilatate in ombre sospese su altre ombre, in piani strutturati scomposti e ricomposti su ambigue verità”. (Fabrizia Buzio Negri)
Mario Vitale nasce a Comiso (Rg) e risiede a Peschiera Borromeo (Mi). Dopo la maturità artistica e la laurea in Architettura si trasferisce a Milano per insegnare, disegno e storia dell’arte, nelle scuole Statali medie supe-riori. Nella metropoli milanese, in cui la vita artistica è in pieno fermento, conosce e stringe amicizia con gruppi di pittori, delle nuove avanguardie, con i quali condivide esperienze di ricerca nell’area dell’informale, dell’espressionismo astratto e del concettuale. Collabora, per diversi anni, con la Galleria d’Arte Studio 84 nella quale espone in permanenza le sue opere. Dal 1971/78 ha svolto attività di consulente Art Director per So-cietà Internazionali di comunicazione. Nel 1979 fonda e dirige fino al 2001, La Publi G. Agenzia di comunica-zione e marketing. Dopo oltre vent’anni che si misura con la comunicazione e pubblicità, dal 2004, fino ad oggi, si dedica a tempo pieno alla pittura.
La mostra si inaugurerà Venerdì 1° giugno alle ore 18.00 alla presenza degli artisti.
Come nasce psicologicamente un dipinto? Da quali meandri profondi della mente dell’artista hanno origine le immagini che vediamo?
In mostra primi piani di giovani, boschi alberati e città aggrovigliate, non è semplicemente il frutto di una tendenza “disimpegnata” della pittura contemporanea; non è un mero espletamento di necessità esibizionistica, ma è indiscutibile che dietro a tutte queste soluzioni visive esistono percorsi profondi di conoscenza e di ascolto dei propri bisogni comunicativi.
I temi dei legami all’uomo, all’equilibrio, all’identità dei luoghi sono infatti i vertici di osservazione, scelti dagli artisti, per parlare nelle proprie opere. Temi cruciali delle vicissitudini di ciascuno di noi.
ELSA DEMBECH
“In questa serie di opere figurative di Elsa Dembech ciò che salta immediatamente agli occhi è la sua vera preoccupazione per l’Altro, un interesse direi, più che estetico o rivolto alla sperimentazione sulle forme, esistenziale, attento alla comprensione delle speranze e delle sofferenze dell’altro. Volti, per lo più di giovani, raffigurati in un atteggiamento meditativo, introspettivo. Questi volti sembrano comunicarci la sensazione di un enigma, l’impressione di una memoria, l’angoscia del vivere. Come nel giovane volto di “Sul filo”, un urlo quasi munchiano, contro il silenzio anestetizzato della società, manifesta il precario equilibrio dell’esistenza (il ciclista in bilico sul filo all’interno della bocca) e rivendica la lacerata esigenza di far sentire la propria voce nella sorda indifferenza. Ma c’è anche la speranza e l’indicazione di un percorso possibile nel volto della ragazza di “Mi tiro su”, di-visa tra il giallo luminoso dietro di lei e la corrispondenza del grigio del suo vestito con il contorno del muro e della porta. Un doppio movimento la caratterizza, il gesto sicuro del tendere i capelli raccolti verso l’alto, sollevandosi così da qualcosa che la tiene bloccata, e lo sguardo ad occhi chiusi, sereno, concentrato e diretto dentro di sé”. (Paola Cattaneo)
Elsa Dembech nasce a Il Cairo (Egitto), italiana, vissuta a Tripoli (Libia), San Paolo (Brasile), vive in Italia, dal ‘76. Maturità Scientifica.
Lezioni individuali di acquerello da S. Papi.
Mostre Collettive e Personali a Milano con l’“Atelier Osservatorio Figurale”. Concorso Naz. Pittura 2016, a Piacenza, Premio Spec. Giuria. Concorso Internazionale D’A:V: “Celeste Prize”, 2016, “Editor’s Choice” di una sua opera.
DOMENICO POMPA
“Domenico Pompa, nel suo percorso artistico teso alla ricerca e confronto con le nuove tendenze espressive, si orienta verso l’espressionismo interpretandolo mediante uno stile personalissimo.
Il pittore Pompa con il suo spiccato senso compositivo e la metodica volontà rappresentativa del contenuto paesaggistico dona prova di distinzione, di personalità stilistica, di capacità affermativa del bisogno di raccontare sollecitando la sensibilità del fruitore.
Si materializzano nell’osservatore scenari d’immagini paesaggistici dalla netta valenza scenica nella quale rigide geometrie convi-vono in magica simbiosi con l’essenza del colore, con la pastosità della materia attraverso declinazioni dei toni che rendono unico, nel suo genere, ciascun accostamento cromatico armonioso, donando anima alla tematica sviluppata.
L’artista Pompa vive in un universo fatto di visioni cromatiche rielaborate dall’estro creativo di una mente artisticamente valida e feconda”. (Aurel)
Domenico Pompa nasce a Maccagno (Va) e risiede a Peschiera Borromeo (Mi). È laureato in Economia e Commercio all’Università Cattolica di Milano, ove svolge attività di Commercialista.
Fin dalla sua adolescenza, conquistato dalla bellezza dell’arte, inizia a dipingere da autodidatta, partendo da soggetti figurativi e paesaggistici. Sulla spinta emotiva della passione per le arti espressive inizia, in proprio, un percorso formativo per approfondire e studiare le varie tecniche pittoriche, frequentando, come privato, corsi di pittura con maestri locali dell’interland milanese.
Ha partecipato a varie rassegne artistiche locali e regionali.
Sue opere si trovano in collezioni private.
MIRIAM PRACCHI
“La Calligrafia nasce in Cina come la prima delle Belle Arti, è un’esperienza di comunicazione con la natura e la scoperta del proprio se stesso interiore. Di fondamentale importanza è il ruolo che essa ha avuto nell’innovazione del linguaggio della pittura astratta occidentale fino dalla fine degli anni 20 del secolo scorso. Miriam Pracchi nel 2002 inizia a seguire lezioni presso la scuola FEIMO CONTEMPORARY CALLIGRAPHY di Milano. Arricchita dalle sue esperienze nel mondo artistico, ha costantemente assimilato le tecniche e la visione del mondo della Calligrafia cinese, anche con la partecipazione a mostre inter-nazionali (Cina, Corea, Giappone, USA). Questo percorso l’ha aiutata a liberarsi dalle forme legate all’esperienza accademica occidentale e a dotarla di un gesto segnico significativo per aprirsi a nuove concezioni spaziali. Spezzando le sue opere e ricompo-nendole in un ordine apparentemente casuale, ma armonico, Miriam cerca di creare una realtà di continua rinascita. Similmente alla materia che si frange e si trasforma, così come avviene per i momenti della vita”. (FEIMO CONTEMPORARY CALLIGRAPHY, Maestri Paola Billi e Nicola Piccioli)
Miriam Pracchi ha conseguito il diploma all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e Milano nel corso di Decora-zione con il Prof. Giovanni Repossi e di Affresco e Restauro conservativo con il Prof. Aurelio Morellato. L’incontro inaspettato con Gianna Basso, decoratrice d’interni e artista, le ha permesso di lavorare per diversi anni nel mondo della decorazione d’interni e di avvicinarsi al mondo della Calligrafia Estremo Orientale. Dal 2002 è membro e allieva della scuola di Calligrafia e Sigillografia FeiMo Contemporary Calligraphy, condotta dai maestri Paola Billi e Nicola Piccioli. Da qui prende avvio la sua avventura in questa straordinaria forma d’arte. Le immagini del suo mondo interiore prendono forma sulla carta di riso o sulla tela; utilizza acrilici, ecoline, car-te trattate con diverse tecniche, ceramica raku e altre tipologie di materiali. Questi frammenti di segni dipinti con inchiostro, vaganti nello spazio singolarmente, articolati l’uno nell’altro, prendono vita e creano una realtà astrat-ta, una realtà in cui le emozioni e i sogni prendono il sopravvento.
MARIO VITALE
“L’esercizio necessario per comprendere il vivere della contemporaneità si ricava, nell’opera di Vitale, dal rapporto con la realtà in densi umori pittorici da cui si evidenziano lacerazioni, consunzioni, figure totemiche in una sintesi strutturale libera e mutevole che la realtà suggerisce.
...Ossessivo è il colore, in grado di trasmettere un’energia che sfiora il senso del dramma. La tensione della metropoli trascina ar-chitetture e personaggi in uno sbilanciamento di elementi che non riescono a ritrovare quell’estrema striscia di cielo per liberarsi di una sorta di vortice urbano che tutto attrae verso il basso, tagliando e sminuzzando. I brividi di un rosso mediterraneo dagli an-damenti scheggiati, la vena espressiva dei bianchi che raggiunge l’intensità di un grido interiore, l’accelerazione visiva dei toni cupi tra il blu e il nero: tutto ciò dà la sensazione di aprire spiragli fuggevoli nell’esistere. Le rare figure, oppure i volti enigmatici scanditi da diversi piani di percezione visiva sono inghiottiti dall’aggressione dei pigmenti che assestano brani di figurazione a vol-te raggelati nei contorni geometrici, a volte dilatate in ombre sospese su altre ombre, in piani strutturati scomposti e ricomposti su ambigue verità”. (Fabrizia Buzio Negri)
Mario Vitale nasce a Comiso (Rg) e risiede a Peschiera Borromeo (Mi). Dopo la maturità artistica e la laurea in Architettura si trasferisce a Milano per insegnare, disegno e storia dell’arte, nelle scuole Statali medie supe-riori. Nella metropoli milanese, in cui la vita artistica è in pieno fermento, conosce e stringe amicizia con gruppi di pittori, delle nuove avanguardie, con i quali condivide esperienze di ricerca nell’area dell’informale, dell’espressionismo astratto e del concettuale. Collabora, per diversi anni, con la Galleria d’Arte Studio 84 nella quale espone in permanenza le sue opere. Dal 1971/78 ha svolto attività di consulente Art Director per So-cietà Internazionali di comunicazione. Nel 1979 fonda e dirige fino al 2001, La Publi G. Agenzia di comunica-zione e marketing. Dopo oltre vent’anni che si misura con la comunicazione e pubblicità, dal 2004, fino ad oggi, si dedica a tempo pieno alla pittura.
01
giugno 2018
Oltre l’immagine
Dal primo al 30 giugno 2018
arte contemporanea
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30. Chiuso Festivi
Vernissage
1 Giugno 2018, ore 18.00
Autore
Curatore