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Théodore Strawinsky – La trasfigurazione poetica
La mostra ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, contestualizzando le varie fasi del suo stile, ma soprattutto immedesimandosi nello sguardo di Théodore per esplorarne il processo creativo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Casa De Rodis a Domodossola, dal 2014 sede espositiva della Collezione Poscio,
celebra con una grande mostra, a più di 40 anni dall’ultima esposizione in Italia, il
pittore Theodore Strawinsky, figlio del celebre compositore Igor.
Dal 27 maggio al 27 ottobre 2018 l’ampia antologica Théodore Strawinsky. La
trasfigurazione poetica, realizzata in collaborazione con la Fondazione Theodore
Strawinsky, ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, contestualizzando le
varie fasi del suo stile, ma soprattutto immedesimandosi nello sguardo di Théodore
per esplorarne il processo creativo.
"Il dato oggettivo (un determinato oggetto, personaggio, paesaggio, scena), che sia frutto
dell'immaginazione o tratto dalla realtà, per me trova il suo vero significato soltanto nella
trasposizione poetico-plastica che ai miei occhi costituisce l'essenza stessa della pittura. È
dunque, di fatto, una sorta di trasfigurazione". Su questa riflessione di Théodore
Strawinsky si fonda e si sviluppa la mostra che si concentra su quattro temi essenziali
della sua opera: il paesaggio e la natura morta, completati dal ritratto e dal nudo. Una
piccola sezione inoltre è dedicata ai lavori preparatori per il santuario di Getsemani a
Casale Corte Cerro, in provincia di Verbania, poco distante da Domodossola.
Nato il Russia nel 1907, Théodore ben presto abbandona il paese natale per seguire, con
tutta la famiglia, il padre e fin dalla giovane età capisce che vuole dedicarsi alla pittura. La
Svizzera prima e la Francia poi gli permettono di venire a stretto contatto con le
personalità artistiche più influenti dell’epoca: Picasso che conosce e guarda da
lontano, Georges Braque che considera il suo maestro, André Derain che lo avvicina ai
rudimenti del mestiere e più tardi il cubista André Lhote di cui Théodore frequenta
l’Accademia tra il 1930 e il 1931.
Nonostante queste illustri frequentazioni e l’influenza durevole del cubismo sul suo
linguaggio artistico, l’astrazione non ha mai convinto Théodore che coltiverà per tutta la
vita un approccio figurativo e allo stesso tempo poetico della realtà, in opposizione ad una
riproduzione mimetica e fotografica, tenendo sempre però come punto focale l’oggetto, il
dato reale, che è il punto di arrivo e di partenza di ogni sua composizione.
"Ciò che conta è la creazione artistica, indipendentemente dal soggetto scelto. In tutte le
arti c’è sempre un elemento poetico. Una poesia che ricerca una nuova definizione: ci
serviamo delle parole come dei suoni, delle forme e dei colori". Strawinsky definisce così
la sua creazione artistica che non avviene d’après nature, ma si basa sulla memoria.
Elementi fondamentali sono le forme e i colori che cattura prima con il disegno immediato
e spontaneo e che trasferisce poi nella pittura, meticolosa e perfezionista, caratterizzata
da composizioni costruite nei minimi dettagli e da una luce meditata e sostanziale.
I paesaggi sono una componente importante nell’opera di Strawinsky e seguono i
traslochi della famiglia, e poi di Théodore e sua moglie, raccontando anche i viaggi in Italia
e nel Sud della Francia durante le vacanze. Oltre ai paesaggi, le nature morte
costituiscono un secondo tema centrale nell’opera dell’artista. Il suo sguardo di acuto
osservatore s’ispira spesso agli oggetti del quotidiano che lo circondano: la forza di queste
composizioni risiede nella capacità di dipingere la realtà, che siano disegni, pastelli o
dipinti, il medium è l’oggetto che dà concretezza e consistenza al tutto.
Il terzo tema sul quale la mostra si concentra è il ritratto, dove, come nelle nature morte, è
possibile seguire i tratti caratteristici tipici della composizione dell’artista, ma allo stesso
tempo hanno un valore documentario, svelando anche il suo universo personale e intimo.
Il nudo in particolare è una testimonianza cruciale del suo stile e documenta la sua
formazione che concilia composizione cubista e tradizione figurativa classica,
sintetizzandole in una interpretazione unica e originale.
Una piccola sezione in mostra è dedicata al santuario di Getsemani a Casale Corte
Cerro, non molto distante da Domodossola, esponendo i disegni preparatori realizzati da
Strawinsky per affrescare i 170 mq del muro esterno della chiesa con le storie della
salvezza, dell’annunciazione e della pentecoste. Théodore più volte si era confrontato con
spazi architettonici sacri - nei mosaici per la chiesa d’Assy o nelle vetrate della cattedrale
di Cristo Re a Friburgo solo per fare due esempi - e sempre si era interrogato su due
aspetti principali: come fondere la decorazione con l’impianto architettonico e come aiutare
il fedele nella meditazione attraverso la contemplazione delle opere. Gli studi e la
preparazione per la decorazione del Santuario dei Getsemani lo impegnarono per più di
due anni, ma la realizzazione fu rapida e dal giugno al dicembre del 1972 portò a termine
l’opera che ancora oggi si può ammirare a Casale Corte Cerro.
La mostra Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica è anche l’occasione per
scoprire Casa De Rodis, palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, un tempo
dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana, oggetto di un’attenta
ristrutturazione, voluta fortemente da Alessandro Poscio. Dal 2014 questo spazio, è aperto
al pubblico con l’obiettivo di esporre la collezione Poscio, ma soprattutto di farla dialogare
con altri artisti e collezionisti in occasione di mostre temporanee, in un rapporto di
integrazione con il territorio e insieme di apertura a esperienze artistiche più ampie.
Lo storico edificio è stato ripensato in chiave moderna recuperando gli elementi
architettonici significativi del passato: manufatti in pietra, archi e cornici tardo medievali,
soffitti a cassettoni, balconi in ferro battuto, in un’integrazione con la piazza del borgo
storico cittadino.
Il catalogo, edito da Sagep Editori, presenterà i testi critici di Carole Haensler Huguet
curatrice della mostra, Philippe Lüsher, storico dell’arte e Sylvie Visinand, conservatrice
della Fondazione Théodore Strawinsky.
celebra con una grande mostra, a più di 40 anni dall’ultima esposizione in Italia, il
pittore Theodore Strawinsky, figlio del celebre compositore Igor.
Dal 27 maggio al 27 ottobre 2018 l’ampia antologica Théodore Strawinsky. La
trasfigurazione poetica, realizzata in collaborazione con la Fondazione Theodore
Strawinsky, ripercorre le tappe della lunga carriera dell’artista, contestualizzando le
varie fasi del suo stile, ma soprattutto immedesimandosi nello sguardo di Théodore
per esplorarne il processo creativo.
"Il dato oggettivo (un determinato oggetto, personaggio, paesaggio, scena), che sia frutto
dell'immaginazione o tratto dalla realtà, per me trova il suo vero significato soltanto nella
trasposizione poetico-plastica che ai miei occhi costituisce l'essenza stessa della pittura. È
dunque, di fatto, una sorta di trasfigurazione". Su questa riflessione di Théodore
Strawinsky si fonda e si sviluppa la mostra che si concentra su quattro temi essenziali
della sua opera: il paesaggio e la natura morta, completati dal ritratto e dal nudo. Una
piccola sezione inoltre è dedicata ai lavori preparatori per il santuario di Getsemani a
Casale Corte Cerro, in provincia di Verbania, poco distante da Domodossola.
Nato il Russia nel 1907, Théodore ben presto abbandona il paese natale per seguire, con
tutta la famiglia, il padre e fin dalla giovane età capisce che vuole dedicarsi alla pittura. La
Svizzera prima e la Francia poi gli permettono di venire a stretto contatto con le
personalità artistiche più influenti dell’epoca: Picasso che conosce e guarda da
lontano, Georges Braque che considera il suo maestro, André Derain che lo avvicina ai
rudimenti del mestiere e più tardi il cubista André Lhote di cui Théodore frequenta
l’Accademia tra il 1930 e il 1931.
Nonostante queste illustri frequentazioni e l’influenza durevole del cubismo sul suo
linguaggio artistico, l’astrazione non ha mai convinto Théodore che coltiverà per tutta la
vita un approccio figurativo e allo stesso tempo poetico della realtà, in opposizione ad una
riproduzione mimetica e fotografica, tenendo sempre però come punto focale l’oggetto, il
dato reale, che è il punto di arrivo e di partenza di ogni sua composizione.
"Ciò che conta è la creazione artistica, indipendentemente dal soggetto scelto. In tutte le
arti c’è sempre un elemento poetico. Una poesia che ricerca una nuova definizione: ci
serviamo delle parole come dei suoni, delle forme e dei colori". Strawinsky definisce così
la sua creazione artistica che non avviene d’après nature, ma si basa sulla memoria.
Elementi fondamentali sono le forme e i colori che cattura prima con il disegno immediato
e spontaneo e che trasferisce poi nella pittura, meticolosa e perfezionista, caratterizzata
da composizioni costruite nei minimi dettagli e da una luce meditata e sostanziale.
I paesaggi sono una componente importante nell’opera di Strawinsky e seguono i
traslochi della famiglia, e poi di Théodore e sua moglie, raccontando anche i viaggi in Italia
e nel Sud della Francia durante le vacanze. Oltre ai paesaggi, le nature morte
costituiscono un secondo tema centrale nell’opera dell’artista. Il suo sguardo di acuto
osservatore s’ispira spesso agli oggetti del quotidiano che lo circondano: la forza di queste
composizioni risiede nella capacità di dipingere la realtà, che siano disegni, pastelli o
dipinti, il medium è l’oggetto che dà concretezza e consistenza al tutto.
Il terzo tema sul quale la mostra si concentra è il ritratto, dove, come nelle nature morte, è
possibile seguire i tratti caratteristici tipici della composizione dell’artista, ma allo stesso
tempo hanno un valore documentario, svelando anche il suo universo personale e intimo.
Il nudo in particolare è una testimonianza cruciale del suo stile e documenta la sua
formazione che concilia composizione cubista e tradizione figurativa classica,
sintetizzandole in una interpretazione unica e originale.
Una piccola sezione in mostra è dedicata al santuario di Getsemani a Casale Corte
Cerro, non molto distante da Domodossola, esponendo i disegni preparatori realizzati da
Strawinsky per affrescare i 170 mq del muro esterno della chiesa con le storie della
salvezza, dell’annunciazione e della pentecoste. Théodore più volte si era confrontato con
spazi architettonici sacri - nei mosaici per la chiesa d’Assy o nelle vetrate della cattedrale
di Cristo Re a Friburgo solo per fare due esempi - e sempre si era interrogato su due
aspetti principali: come fondere la decorazione con l’impianto architettonico e come aiutare
il fedele nella meditazione attraverso la contemplazione delle opere. Gli studi e la
preparazione per la decorazione del Santuario dei Getsemani lo impegnarono per più di
due anni, ma la realizzazione fu rapida e dal giugno al dicembre del 1972 portò a termine
l’opera che ancora oggi si può ammirare a Casale Corte Cerro.
La mostra Théodore Strawinsky. La trasfigurazione poetica è anche l’occasione per
scoprire Casa De Rodis, palazzetto di origine medioevale in Piazza Mercato, un tempo
dimora della famiglia De Rodis, di antica nobiltà antigoriana, oggetto di un’attenta
ristrutturazione, voluta fortemente da Alessandro Poscio. Dal 2014 questo spazio, è aperto
al pubblico con l’obiettivo di esporre la collezione Poscio, ma soprattutto di farla dialogare
con altri artisti e collezionisti in occasione di mostre temporanee, in un rapporto di
integrazione con il territorio e insieme di apertura a esperienze artistiche più ampie.
Lo storico edificio è stato ripensato in chiave moderna recuperando gli elementi
architettonici significativi del passato: manufatti in pietra, archi e cornici tardo medievali,
soffitti a cassettoni, balconi in ferro battuto, in un’integrazione con la piazza del borgo
storico cittadino.
Il catalogo, edito da Sagep Editori, presenterà i testi critici di Carole Haensler Huguet
curatrice della mostra, Philippe Lüsher, storico dell’arte e Sylvie Visinand, conservatrice
della Fondazione Théodore Strawinsky.
26
maggio 2018
Théodore Strawinsky – La trasfigurazione poetica
Dal 26 maggio al 28 ottobre 2018
arte contemporanea
Location
CASA DE RODIS
Domodossola, Piazza Del Mercato, 9, (Verbano-cusio-ossola)
Domodossola, Piazza Del Mercato, 9, (Verbano-cusio-ossola)
Biglietti
€ 5.00 valido per ingressi illimitati presentando il biglietto nominativo con carta di identità
gratuito: bambini e studenti con tesserino
Orario di apertura
Sabato e domenica dalle 10.00 alle 13 e dalle 14,30 alle 19.00 (altri orari su prenotazione)
Vernissage
26 Maggio 2018, ore 18
Autore
Curatore