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Mezzetta | Piovella | Zaffino – From Elsewhere, by means of photography
P46 Gallery e Wantstudio presentano una mostra collettiva in cui si mettono in dialogo tre progetti di Matteo Mezzetta, Massimiliano Zaffino e Lorenzo Piovella che hanno come denominatore comune un uso non convenzionale della fotografia, che evidenzia le potenzialità linguistiche del mezzo.
Comunicato stampa
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Uno degli aspetti più affascinanti della fotografia, fin dai suoi esordi, è la capacità di non esaurirsi in alcun tipo definizione: cosa la fotografia sia o non sia è una speculazione utile soprattutto a mettere in evidenza, ogni volta, la capacità di ibridazione che rende questo mezzo uno dei linguaggi più fertili dell’arte contemporanea. Con “From elsewhere - by means of photography” si mettono in mostra i lavori di tre artisti contemporanei che dialogano non sulla base di un tema o di un’estetica comune, ma si incontrano nel restituirci l’evidenza di un ragionamento sulla fotografia.
Da una parte abbiamo il lavoro di un fotografo, Lorenzo Piovella, che si pone, dichiaratamente, sul solco concettuale della tradizione fotografica di documentazione del paesaggio artificiale, tra New Topographics e Scuola di Dusseldorf, spingendosi fino alla resa di uno scenario fantascientifico, che assimila riferimenti al mondo dei videogames e della nuova medialità.
Dall’altra il lavoro di due pittori liguri, Matteo Mezzetta e Massimiliano Zaffino, che si rapportano alla fotografia come momento necessario, e finora implicito, del proprio processo pittorico. Accomunati da una lunga amicizia e una formazione comune, la loro produzione pittorica è animata da immaginari e scelte espressive molto differenti, che tradiscono una poetica comune nella modulazione misurata tra realtà e finzione. In occasione di questa mostra entrambi si presentano con un lavoro fotografico che non si allontana propriamente dalla produzione pittorica, ma ne rivela un livello di senso.
Mezzetta, legato alla tradizione iperrealista, usa la fotografia come dipinto latente, proiettando sul supporto i negativi digitali di fotografie scattate ad hoc, per riprodurne pittoricamente l’immagine in scala di grigi. La sua ricerca iconografica si muove tra la fotografia still e l’allestimento di scene domestiche in cui l’intenzione narrativa, quando c’è, è accennata e lasciata in sospeso.
Zaffino si serve altrettanto della fotografia, ma invece che allestire dei set fotografici compone elementi di fotografie preesistenti, per creare delle nuove improvvise corrispondenze, combinando la pratica digitale a quella analogica del collage. L’immagine che ne risulta è sempre densa di elementi e assume di volta in volta connotazioni diverse, a volte quelle dell’indagine fomale, altre quella dello sviluppo narrativo, in ogni caso spesso inesauribile in una fruizione rapida.
I tre progetti sono raccolti con l’intenzione di offrirsi ad una circuitazione virtuosa di visione e di senso, che offra uno scorcio peculiare sulla complessità della fotografia e sui confini liquidi tra i linguaggi dell’arte contemporanea.
Da una parte abbiamo il lavoro di un fotografo, Lorenzo Piovella, che si pone, dichiaratamente, sul solco concettuale della tradizione fotografica di documentazione del paesaggio artificiale, tra New Topographics e Scuola di Dusseldorf, spingendosi fino alla resa di uno scenario fantascientifico, che assimila riferimenti al mondo dei videogames e della nuova medialità.
Dall’altra il lavoro di due pittori liguri, Matteo Mezzetta e Massimiliano Zaffino, che si rapportano alla fotografia come momento necessario, e finora implicito, del proprio processo pittorico. Accomunati da una lunga amicizia e una formazione comune, la loro produzione pittorica è animata da immaginari e scelte espressive molto differenti, che tradiscono una poetica comune nella modulazione misurata tra realtà e finzione. In occasione di questa mostra entrambi si presentano con un lavoro fotografico che non si allontana propriamente dalla produzione pittorica, ma ne rivela un livello di senso.
Mezzetta, legato alla tradizione iperrealista, usa la fotografia come dipinto latente, proiettando sul supporto i negativi digitali di fotografie scattate ad hoc, per riprodurne pittoricamente l’immagine in scala di grigi. La sua ricerca iconografica si muove tra la fotografia still e l’allestimento di scene domestiche in cui l’intenzione narrativa, quando c’è, è accennata e lasciata in sospeso.
Zaffino si serve altrettanto della fotografia, ma invece che allestire dei set fotografici compone elementi di fotografie preesistenti, per creare delle nuove improvvise corrispondenze, combinando la pratica digitale a quella analogica del collage. L’immagine che ne risulta è sempre densa di elementi e assume di volta in volta connotazioni diverse, a volte quelle dell’indagine fomale, altre quella dello sviluppo narrativo, in ogni caso spesso inesauribile in una fruizione rapida.
I tre progetti sono raccolti con l’intenzione di offrirsi ad una circuitazione virtuosa di visione e di senso, che offra uno scorcio peculiare sulla complessità della fotografia e sui confini liquidi tra i linguaggi dell’arte contemporanea.
04
giugno 2018
Mezzetta | Piovella | Zaffino – From Elsewhere, by means of photography
Dal 04 al 10 giugno 2018
fotografia
Location
P46 GALLERY
Camogli, Via Al Porto, 46, (Genova)
Camogli, Via Al Porto, 46, (Genova)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 10-13 e 15-19
Via Bobbio, 6 ang. Via Ventimiglia MM P.ta Genova
Vernissage
4 Giugno 2018, ore 19
Autore
Curatore