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La galleria Studio Farnese: il segno dell’arte cinetica e il rapporto tra arte, architettura e industria nella Roma del ’68
Attraverso incontri e interventi di architetti, artisti e critici, Studio Pivot e AlbumArte coinvolgono il pubblico nel dialogo tra arte e architettura portato avanti dalla galleria Studio Farnese dal 1968 in poi.
Comunicato stampa
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La galleria Studio Farnese si affaccia al panorama artistico romano per la prima volta nel febbraio del 1969. Lo spazio, fondato dall’intraprendente Maria Di Lella Alfani (1917-2006), era dinamico ed eterogeneo e si apriva su un cortile che spesso veniva utilizzato come prolungamento della superficie espositiva.
La galleria, situata nell’omonima piazza, inaugurò il 7 febbraio del 1969 con una mostra su Nicholas Schoeffer, artista che vinse il Gran Premio della critica alla Biennale di Venezia del 1968. La concezione del fenomeno artistico inquadrato nella dimensione urbana, guiderà i passi successivi della programmazione della galleria, come fu nel caso delle mostre dedicate a Paola Levi Montalcini, Paolo Portoghesi e Vittorio Gigliotti, Saverio Busiri Vici e Attilio Lunardi; Igino Legnaghi, Tommaso e Gilberto Valle, e Federico Brook.
Nelle giornate del 23 e 24 Maggio 2018 presso AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea, si ripercorrerà la storia della galleria Studio Farnese grazie a una mostra retrospettiva con le opere di Federico Brook, Sara Campesan, Attilio Lunardi, Antonio Niero, Claude e Nicole Parent, Osvaldo Romberg, Oscar Savio e Nicholas Schoeffer. La mostra, curata da Federico Alfani e Vittoria de Petra per Studio Pivot – studio di produzione culturale, promozione artistica e art advisory di con sede a Roma – verrà arricchita da una serie di interventi di approfondimento di esperti, invitati a celebrare il 50esimo dal concepimento della galleria.
Mercoledì 23 maggio, a raccontare la trama inedita della vita di Studio Farnese interverrà Jacopo Costanzo (Warhouse of Architecture and Research), per proporre una contestualizzazione storica dell'attività dello Studio Farnese e approfondire il contatto tra architettura, design e l'industria avvenuto in occasione del progetto CAVA.
Giovedì 24 maggio, invece, grazie alla presenza di Carolina Brook (curatrice e storica dell’arte, Rosa Jijón (segretario culturale IILA | Organizzazione internazionale italo-latino americana), e Iacopo Ceni (Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani), ci si focalizzerà sull’approccio artistico della galleria, eviscerando in particolare il rapporto tra arte e architettura in America Latina, e si discuterà infine su quale sia stata l'eredità lasciata dalle sperimentazioni di quegli anni e come sia stata raccolta dalla contemporaneità.
La galleria, situata nell’omonima piazza, inaugurò il 7 febbraio del 1969 con una mostra su Nicholas Schoeffer, artista che vinse il Gran Premio della critica alla Biennale di Venezia del 1968. La concezione del fenomeno artistico inquadrato nella dimensione urbana, guiderà i passi successivi della programmazione della galleria, come fu nel caso delle mostre dedicate a Paola Levi Montalcini, Paolo Portoghesi e Vittorio Gigliotti, Saverio Busiri Vici e Attilio Lunardi; Igino Legnaghi, Tommaso e Gilberto Valle, e Federico Brook.
Nelle giornate del 23 e 24 Maggio 2018 presso AlbumArte, spazio indipendente per l’arte contemporanea, si ripercorrerà la storia della galleria Studio Farnese grazie a una mostra retrospettiva con le opere di Federico Brook, Sara Campesan, Attilio Lunardi, Antonio Niero, Claude e Nicole Parent, Osvaldo Romberg, Oscar Savio e Nicholas Schoeffer. La mostra, curata da Federico Alfani e Vittoria de Petra per Studio Pivot – studio di produzione culturale, promozione artistica e art advisory di con sede a Roma – verrà arricchita da una serie di interventi di approfondimento di esperti, invitati a celebrare il 50esimo dal concepimento della galleria.
Mercoledì 23 maggio, a raccontare la trama inedita della vita di Studio Farnese interverrà Jacopo Costanzo (Warhouse of Architecture and Research), per proporre una contestualizzazione storica dell'attività dello Studio Farnese e approfondire il contatto tra architettura, design e l'industria avvenuto in occasione del progetto CAVA.
Giovedì 24 maggio, invece, grazie alla presenza di Carolina Brook (curatrice e storica dell’arte, Rosa Jijón (segretario culturale IILA | Organizzazione internazionale italo-latino americana), e Iacopo Ceni (Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani), ci si focalizzerà sull’approccio artistico della galleria, eviscerando in particolare il rapporto tra arte e architettura in America Latina, e si discuterà infine su quale sia stata l'eredità lasciata dalle sperimentazioni di quegli anni e come sia stata raccolta dalla contemporaneità.
23
maggio 2018
La galleria Studio Farnese: il segno dell’arte cinetica e il rapporto tra arte, architettura e industria nella Roma del ’68
Dal 23 al 24 maggio 2018
architettura
arte contemporanea
presentazione
incontro - conferenza
arte contemporanea
presentazione
incontro - conferenza
Location
ALBUMARTE
Roma, Via Flaminia, 122, (Roma)
Roma, Via Flaminia, 122, (Roma)
Orario di apertura
mercoledì 23 maggio e giovedì 24 maggio: talk ore 16.00 - 18.30, apertura mostra ore 18.30 - 21.30
Vernissage
23 Maggio 2018, ore 16.00
Autore
Curatore