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Luisa Longo – L’anima impalpabile dei grattacieli
In mostra una selezione di opere dalla serie “Concrete swing”, recentemente realizzata da Longo, pittrice attiva nel campo della fiber art
Comunicato stampa
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Una mostra in cui arte e architettura danno vita ad un gioco di rimandi e suggestioni reciproche, creando un percorso emozionale.
“L’anima impalpabile dei grattacieli” è la personale di Luisa Longo, che porta le ultime opere dell’artista alla 16a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la manifestazione più importante al mondo nell’ambito dell’arte del progetto.
Il 21 Maggio alle 17 nel quattrocentesco Ateneo Veneto la mostra aprirà i battenti presentando una selezione di opere dalla serie “Concrete swing”, recentemente realizzata da Longo, pittrice attiva nel campo della fiber art con alle spalle numerose esposizioni di rilievo.
Le opere scelte rappresentano il paesaggio urbano, con particolare attenzione verso i grattacieli, riletti come metafora della contemporaneità, dell’aspirazione dell’uomo all’infinito, del suo desiderio di elevarsi dalle cose terrene.
Luoghi persi nel tempo e rivissuti attraverso la memoria, come nell’opera “Light echo”, un paesaggio moderno la cui apparente maestosità viene scardinata da una forza interna, che fa della materia inerte e della presenza monumentale dell’edificio una creatura animata da un dinamismo inatteso.
Nella serie di grattacieli di Longo le regole prospettiche sono sovvertite per lasciare posto all’emozione, alle suggestioni cromatiche create dal gioco di riflessi luminosi e trasparenze, al dialogo fra l’esistente e il percepito.
Nell’ambito della fiber art, che è caratterizzata dall’utilizzo di tessuti e trame, Longo segue, infatti, un percorso del tutto personale, esito di una sperimentazione ininterrotta. La ricerca continua su materiali di supporto inusuali, sui pigmenti e sulle tecniche, porta l’artista a dipingere sull’organza la serie dedicata all’architettura, che le permette di ottenere particolari effetti di luminosità e sottigliezza.
Così grattacieli inespugnabili, svettanti verso l’infinito, lasciano il posto a strutture flessuose e dinamiche, che perdono consistenza per diventare lievi e impalpabili, come a rappresentare la fragilità umana.
La curatrice della mostra, Laura Villani afferma “Luisa Longo propone delle opere che si presentano con la leggerezza di un soffio o di un respiro. La felice sintesi di un pensiero che vuole l’uomo con la sua meravigliosa unicità e fragilità al centro del progetto architettonico”.
A completare il percorso espositivo ci sarà un video immersivo, che consentirà al visitatore di osservare le opere nel dettaglio, quasi entrando all’interno di esse, attraversando la trama del tessuto.
La luce tocca la superficie del grattacielo, lo immerge in riflessi vividi, lo proietta verso il cielo, in un'atmosfera senza tempo, per restituire l’immagine di un luogo immaginario, che è solo interiore.
“L’anima impalpabile dei grattacieli” è la personale di Luisa Longo, che porta le ultime opere dell’artista alla 16a Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, la manifestazione più importante al mondo nell’ambito dell’arte del progetto.
Il 21 Maggio alle 17 nel quattrocentesco Ateneo Veneto la mostra aprirà i battenti presentando una selezione di opere dalla serie “Concrete swing”, recentemente realizzata da Longo, pittrice attiva nel campo della fiber art con alle spalle numerose esposizioni di rilievo.
Le opere scelte rappresentano il paesaggio urbano, con particolare attenzione verso i grattacieli, riletti come metafora della contemporaneità, dell’aspirazione dell’uomo all’infinito, del suo desiderio di elevarsi dalle cose terrene.
Luoghi persi nel tempo e rivissuti attraverso la memoria, come nell’opera “Light echo”, un paesaggio moderno la cui apparente maestosità viene scardinata da una forza interna, che fa della materia inerte e della presenza monumentale dell’edificio una creatura animata da un dinamismo inatteso.
Nella serie di grattacieli di Longo le regole prospettiche sono sovvertite per lasciare posto all’emozione, alle suggestioni cromatiche create dal gioco di riflessi luminosi e trasparenze, al dialogo fra l’esistente e il percepito.
Nell’ambito della fiber art, che è caratterizzata dall’utilizzo di tessuti e trame, Longo segue, infatti, un percorso del tutto personale, esito di una sperimentazione ininterrotta. La ricerca continua su materiali di supporto inusuali, sui pigmenti e sulle tecniche, porta l’artista a dipingere sull’organza la serie dedicata all’architettura, che le permette di ottenere particolari effetti di luminosità e sottigliezza.
Così grattacieli inespugnabili, svettanti verso l’infinito, lasciano il posto a strutture flessuose e dinamiche, che perdono consistenza per diventare lievi e impalpabili, come a rappresentare la fragilità umana.
La curatrice della mostra, Laura Villani afferma “Luisa Longo propone delle opere che si presentano con la leggerezza di un soffio o di un respiro. La felice sintesi di un pensiero che vuole l’uomo con la sua meravigliosa unicità e fragilità al centro del progetto architettonico”.
A completare il percorso espositivo ci sarà un video immersivo, che consentirà al visitatore di osservare le opere nel dettaglio, quasi entrando all’interno di esse, attraversando la trama del tessuto.
La luce tocca la superficie del grattacielo, lo immerge in riflessi vividi, lo proietta verso il cielo, in un'atmosfera senza tempo, per restituire l’immagine di un luogo immaginario, che è solo interiore.
21
maggio 2018
Luisa Longo – L’anima impalpabile dei grattacieli
Dal 21 al 28 maggio 2018
arte contemporanea
Location
ATENEO VENETO
Venezia, Campo San Fantin, 1897, (Venezia)
Venezia, Campo San Fantin, 1897, (Venezia)
Vernissage
21 Maggio 2018, h 17
Autore
Curatore