12 luglio 2001

Luglio/agosto 2001 n. 169 Art e Dossier

 
In copertina: una immagine intima e sensuale è ripresa dal repertorio di Edward Weston, ampliamente presentato nelle pagine interne...

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Non mancano i grandi nomi e le grandi personalità del mondo dell’arte in questo numero estivo di Art&Dossier. La protagonista delle primissime pagine è Silvia Bordini, la docente di Arte Contemporanea a La Sapienza presenta in un lungo e dettagliato articolo la sua mostra che, a Ferrara, vuole fare il punto sull’importante movimento dell’Arte Elettronica.
Le pagine successive riprendono la grande immagine di copertina e sono dedicate a Edward Weston; l’ampio articolo di Alberta Gnugnoli sul fotografo prende spunto dalla mostra in questi giorni allestita all’Art Institute di Chicago.
Orietta Rossi Pinelli firma probabilmente il più interessante articolo di questo numero: andare a scovare l’influsso, mai invasivo, che l’Impressionismo francese ebbe negli artisti statunitensi contemporanei. Di grande interesse notare, come sottolinea la Rossi Pinelli, come gli americani – seppur grandemente suggestionati dai coevi francesi – non abbandonarono mai quella estetica che li contraddistinse. Sul tema in coso a Huston, in Texas, una mostra fino al 16 settembre.Dossier Etruschi, GiugnoLuglio2001
Sempre ad una grande mostra è dedicato l’articolo di Maria Teresa Benedetti “Oltre i confini dell’impressionismo”; l’evento è in corso ad Amsterdam fino al 9 settembre e intitolandosi “Paul Signac. Maestro del Pointillisme” sottolinea la formidabile influenza che l’artista francese ebbe sulle generazioni immediatamente succesive come quella dei Fauve.
Al confine tra pittura e cinema l’articolo dedicato a Vermeer posto come musa ispiratrice di numerosi registi contemporanei tra cui Peter Greenaway, Jhon Jost e Wim Wenders.
Dopo le mostre di Roma, Milano, Siena, e Cremona dedicate al rapporto tra arte e musica durante il periodo barocco non poteva mancare un articolo, Claudia Terribile l’autrice, che ritornasse sul tema proponendo nuove interpretazioni iconologiche di alcuni capolavori cinquecenteschi.
“Più spazio, più opere esposte, un nuovo rapporto con la città”, ecco – in sintesi, le promesse che il soprintendente di Firenze Antonio Paolucci si sente di fare per i futuribili ‘Nuovi Uffizi’.
L’immancabile dossier è dedicato agli Etruschi a firma di Mario Torelli, il prossimo sarà un omaggio di Vittorio Sgarbi al recentemente scomparso Balthus.

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Massimiliano Tonelli


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