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Guido Pajetta – Opere dal 1955 agli anni Settanta
Guido Pajetta appartiene a una famiglia di artisti veneti. Con anticipo sull’evoluzione della tecnica pittorica, già dalla fine degli anni Sessanta Guido Pajetta adotta i colori acrilici, dando una ulteriore svolta a un’arte che testimonia un continuo e coraggioso desiderio di rinnovarsi.
Comunicato stampa
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Galleria Rubin presenta "Guido Pajetta. Opere dal 1955 agli anni Settanta", mostra dedicata a un notevole interprete dell'arte italiana del Novecento.
Guido Pajetta appartiene a una dinastia di artisti. Pietro, lo zio, è stato un pittore di primo piano dell'Ottocento veneto. Guido nasce a Monza nel 1898 e attraversa quasi tutto il ventesimo secolo venendo in contatto diretto con le principali tendenze e avanguardie artistiche. Guido Pajetta compirà i suoi studi all'Accademia delle Belle Arti di Brera, allievo di Ambrogio Alciati. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1928, 1930 e 1932. E' ospite alle Quadriennali romane del 1931 e 1935 nella scia di Mario Sironi e del Novecento Italiano. In parallelo alla carriera espositiva si afferma nelle principali gallerie private del tempo: Galleria Milano, il Milione e Gian Ferrari. Alla Biennale di Venezia del 1934 presenta un quadro 'scandaloso' che viene respinto dalla commissione, propiziando così un suo allontanamento dalla cultura fascista ormai condannata da un'irreversibile deriva autoritaria e retorica.
Cerca allora nuova ispirazione nei frequenti soggiorni francesi. A Parigi si immergerà nelle avanguardie: nel tardo fauvismo di Raoul Dufy, nell'arte originale di Pablo Picasso e dell'ultimo Surrealismo. La pittura di Guido Pajetta viene influenzata in particolar modo dalla tavolozza selvaggia dei fauve ma non resta immune alla fascinazione per gli altri fermenti artistici francesi. Infatti la sua ricerca creativa acquista nuova personalità e spessore, venendo più volte esposta in una delle gallerie parigine più prestigiose: la Galerie Le Niveau. Torna in Italia alla vigilia del secondo conflitto mondiale.
Nel secondo dopoguerra riprende una brillante carriera espositiva in Europa che lo riporterà a Parigi, alla galleria Drouant David, la stessa di Giorgio de Chirico. Esporrà anche nel Regno Unito, alla galleria londinese più qualificata dell'epoca: la Roland, Browse and Delbanco, che lo presenta in numerose mostre personali e insieme a figure del calibro di Henry Moore o Amedeo Modigliani.
In Italia si lega al grande gallerista Cassani, titolare della Galleria del Lauro, che lo rappresenterà in esclusiva fino agli anni Ottanta.
Con anticipo sull'evoluzione della tecnica pittorica, già dalla fine degli anni Sessanta Guido Pajetta adotta i colori acrilici, dando una ulteriore svolta a un'arte che è stata definita camaleontica ma che testimonia in realtà un continuo e coraggioso desiderio di rinnovarsi.
Oggi l'opera omnia di Guido Pajetta è raccolta e documentata in modo esaustivo nel catalogo ragionato curato da Enrico Crispolti. La Fondazione Guido Pajetta, che possiede alcune centinaia tra le opere di maggiore importanza dell'autore, ne tutela invece la memoria e l'immagine gestendo attività in campo editoriale ed espositivo.
Guido Pajetta nasce a Monza l'8 febbraio 1898. Si diploma in pittura all'Accademia di Brera nel 1922. Muore a Milano nel 1987.
La mostra "Guido Pajetta. Opere degli anni Cinquanta e Settanta" è realizzata in collaborazione con l'archivio della Fondazione Guido Pajetta di Milano.
Guido Pajetta appartiene a una dinastia di artisti. Pietro, lo zio, è stato un pittore di primo piano dell'Ottocento veneto. Guido nasce a Monza nel 1898 e attraversa quasi tutto il ventesimo secolo venendo in contatto diretto con le principali tendenze e avanguardie artistiche. Guido Pajetta compirà i suoi studi all'Accademia delle Belle Arti di Brera, allievo di Ambrogio Alciati. Partecipa alle Biennali di Venezia del 1928, 1930 e 1932. E' ospite alle Quadriennali romane del 1931 e 1935 nella scia di Mario Sironi e del Novecento Italiano. In parallelo alla carriera espositiva si afferma nelle principali gallerie private del tempo: Galleria Milano, il Milione e Gian Ferrari. Alla Biennale di Venezia del 1934 presenta un quadro 'scandaloso' che viene respinto dalla commissione, propiziando così un suo allontanamento dalla cultura fascista ormai condannata da un'irreversibile deriva autoritaria e retorica.
Cerca allora nuova ispirazione nei frequenti soggiorni francesi. A Parigi si immergerà nelle avanguardie: nel tardo fauvismo di Raoul Dufy, nell'arte originale di Pablo Picasso e dell'ultimo Surrealismo. La pittura di Guido Pajetta viene influenzata in particolar modo dalla tavolozza selvaggia dei fauve ma non resta immune alla fascinazione per gli altri fermenti artistici francesi. Infatti la sua ricerca creativa acquista nuova personalità e spessore, venendo più volte esposta in una delle gallerie parigine più prestigiose: la Galerie Le Niveau. Torna in Italia alla vigilia del secondo conflitto mondiale.
Nel secondo dopoguerra riprende una brillante carriera espositiva in Europa che lo riporterà a Parigi, alla galleria Drouant David, la stessa di Giorgio de Chirico. Esporrà anche nel Regno Unito, alla galleria londinese più qualificata dell'epoca: la Roland, Browse and Delbanco, che lo presenta in numerose mostre personali e insieme a figure del calibro di Henry Moore o Amedeo Modigliani.
In Italia si lega al grande gallerista Cassani, titolare della Galleria del Lauro, che lo rappresenterà in esclusiva fino agli anni Ottanta.
Con anticipo sull'evoluzione della tecnica pittorica, già dalla fine degli anni Sessanta Guido Pajetta adotta i colori acrilici, dando una ulteriore svolta a un'arte che è stata definita camaleontica ma che testimonia in realtà un continuo e coraggioso desiderio di rinnovarsi.
Oggi l'opera omnia di Guido Pajetta è raccolta e documentata in modo esaustivo nel catalogo ragionato curato da Enrico Crispolti. La Fondazione Guido Pajetta, che possiede alcune centinaia tra le opere di maggiore importanza dell'autore, ne tutela invece la memoria e l'immagine gestendo attività in campo editoriale ed espositivo.
Guido Pajetta nasce a Monza l'8 febbraio 1898. Si diploma in pittura all'Accademia di Brera nel 1922. Muore a Milano nel 1987.
La mostra "Guido Pajetta. Opere degli anni Cinquanta e Settanta" è realizzata in collaborazione con l'archivio della Fondazione Guido Pajetta di Milano.
10
maggio 2018
Guido Pajetta – Opere dal 1955 agli anni Settanta
Dal 10 maggio al 03 giugno 2018
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA RUBIN
Milano, Via Santa Marta, 10, (Milano)
Milano, Via Santa Marta, 10, (Milano)
Orario di apertura
martedì - sabato ore 15 - 19.30 e su appuntamento
Vernissage
10 Maggio 2018, ore 19.00
Autore