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Antonio Sidibè – Ambra 13# cosa Succederà Alla Ragazza
Nel progetto per la galleria Nuvole Arte, Sidibé propone un ciclo ultimo di lavori condotto sull’uso del bianco di Titanio. Il colore più vicino alla luce pura, dice l’artista, sul quale il colore si deposita lasciando però emergere quelle che sembrano delle interferenze dell’immagine stessa.
Comunicato stampa
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La riflessione sull’efficacia della rappresentazione origina, come è noto, con l’affermazione della recente modernità. Lo sviluppo di una cultura sempre più segnata dalla tecnica ha imposto all’artista di ripensare il proprio ruolo e il proprio lavoro, mentre l’uso di nuovi processi di produzione delle immagini, con la fotografia innanzi tutto, ha allentato nella pittura la tensione mimetica. Da ciò è derivata la problematizzazione tra rappresentazione e realtà che ha spinto le avanguardie a cercare nuove dimensioni come nel caso del surrealismo. Oppure, a dimenticare ogni aderenza alla realtà, con l’astrattismo o ancora a cercare una piena aderenza con le cose, dimenticando la rappresentazione, come ad esempio, nel caso del nuovo realismo.
Altri percorsi ancora sperimenteranno altre soluzioni, riproponendo il tema del rapporto tra cosa e immagine: dada, arte povera, arte concettuale e pop art. In quest’ultimo caso, per quanto sia perseguita una ripresa della figurazione è dichiarato l’uso di un immaginario secondo tratto dai media o dalla pubblicità: dunque ciò che è rappresentato non è un oggetto ma l’immagine condivisa di quell’oggetto.
Ancora negli anni Ottanta del Novecento con la Transavanguardia torma una figurazione che è traccia e memoria, valore del soggetto autore, senza più alcuna pretesa di chiarificazione sul suo rapporto con il mondo.
La tensione verso l’immagine, verso cioè la capacità rappresentativa dell’arte rimane, dunque, un movimento carsico che emerge periodicamente anche nelle ricerche di artisti più giovani.
È il caso di Antonio Sidibé che sperimenta un proprio percorso in pittura, sia attraverso la scelta di temi fortemente legati alla contemporaneità e al suo vissuto, sia attraverso una tecnica raffinata e originale. Usa infatti un distribuzione del colore attraverso una tecnica spray che però non ha nulla a che fare con altre esperienze del genere, per esempio di street art. In mostra nel progetto per Nuvole arte, la produzione più recente è rappresentata da opere realizzate ad olio su tela.
La pittura di Sidibé è materica, quasi tridimensionale per effetto dell’ispessimento della superficie pittorica. Ad osservare da vicino la tela si ottiene l’impressione di una filiazione diretta dall’informale. Nel complesso, invece, la sovrapposizione del colore restituisce una composizione figurale, formalmente ben studiata.
Nel progetto per la galleria Nuvole Arte, Sidibé propone un ciclo ultimo di lavori condotto sull’uso del bianco di Titanio. Il colore più vicino alla luce pura, dice l’artista, sul quale il colore si deposita lasciando però emergere quelle che sembrano delle interferenze dell’immagine stessa. Il riferimento immediato è alle immagini veicolate dai media, trasportate e trasformate dagli schermi.
Perché, è ovvio, qualsiasi recupero della figurazione non può non tener conto del movimento iconoclastico delle avanguardie, ma al tempo stesso, è questo il messaggio dell’artista, non può ignorare che di immagini sono inondate le nostre vite.
La pittura sembra dunque essere chiamata a fare i conti, da una parte con l’interdizione della storia, dall’altro con la fascinazione ipnotica degli schermi nei quali continuano a vivere. Il lavoro di Sidibé prova a percorrere lo stretto passaggio nel mezzo che, per la pittura, sembra rimanere ancora aperto.
[Domenico Maria Papa]
Altri percorsi ancora sperimenteranno altre soluzioni, riproponendo il tema del rapporto tra cosa e immagine: dada, arte povera, arte concettuale e pop art. In quest’ultimo caso, per quanto sia perseguita una ripresa della figurazione è dichiarato l’uso di un immaginario secondo tratto dai media o dalla pubblicità: dunque ciò che è rappresentato non è un oggetto ma l’immagine condivisa di quell’oggetto.
Ancora negli anni Ottanta del Novecento con la Transavanguardia torma una figurazione che è traccia e memoria, valore del soggetto autore, senza più alcuna pretesa di chiarificazione sul suo rapporto con il mondo.
La tensione verso l’immagine, verso cioè la capacità rappresentativa dell’arte rimane, dunque, un movimento carsico che emerge periodicamente anche nelle ricerche di artisti più giovani.
È il caso di Antonio Sidibé che sperimenta un proprio percorso in pittura, sia attraverso la scelta di temi fortemente legati alla contemporaneità e al suo vissuto, sia attraverso una tecnica raffinata e originale. Usa infatti un distribuzione del colore attraverso una tecnica spray che però non ha nulla a che fare con altre esperienze del genere, per esempio di street art. In mostra nel progetto per Nuvole arte, la produzione più recente è rappresentata da opere realizzate ad olio su tela.
La pittura di Sidibé è materica, quasi tridimensionale per effetto dell’ispessimento della superficie pittorica. Ad osservare da vicino la tela si ottiene l’impressione di una filiazione diretta dall’informale. Nel complesso, invece, la sovrapposizione del colore restituisce una composizione figurale, formalmente ben studiata.
Nel progetto per la galleria Nuvole Arte, Sidibé propone un ciclo ultimo di lavori condotto sull’uso del bianco di Titanio. Il colore più vicino alla luce pura, dice l’artista, sul quale il colore si deposita lasciando però emergere quelle che sembrano delle interferenze dell’immagine stessa. Il riferimento immediato è alle immagini veicolate dai media, trasportate e trasformate dagli schermi.
Perché, è ovvio, qualsiasi recupero della figurazione non può non tener conto del movimento iconoclastico delle avanguardie, ma al tempo stesso, è questo il messaggio dell’artista, non può ignorare che di immagini sono inondate le nostre vite.
La pittura sembra dunque essere chiamata a fare i conti, da una parte con l’interdizione della storia, dall’altro con la fascinazione ipnotica degli schermi nei quali continuano a vivere. Il lavoro di Sidibé prova a percorrere lo stretto passaggio nel mezzo che, per la pittura, sembra rimanere ancora aperto.
[Domenico Maria Papa]
28
aprile 2018
Antonio Sidibè – Ambra 13# cosa Succederà Alla Ragazza
Dal 28 aprile al 28 maggio 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA NUVOLE ARTE CONTEMPORANEA
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Montesarchio, Via IV Novembre, (Benevento)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 9/13 3 17/20
Vernissage
28 Aprile 2018, ore 18,30
Autore
Curatore