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Fabio Mariani – De Atramento
Lo spazio indipendente per l’arte 16 Civico apre le porte alla mostra personale di Fabio Mariani, “De Atramento”, (Sull’inchiostro). Il titolo richiama la componente materica precipua delle opere di Mariani, e la lunga tradizione cui fa
riferimento: l’inchiostro ferrogallico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fabio Mariani
DE ATRAMENTO
A cura di Silvia Moretta
16 Civico
Strada provinciale S. Silvestro, n. 16 – Pescara
5 – 27 maggio 2018
Inaugurazione sabato 5 maggio ore 19
Prendi le migliori noci di galla verdi e polverizzale bene come una pasta. Aggiungi la stessa quantità di gomma arabica. Poi metà del loro peso di vetriolo verde. Il vetriolo polverizzalo bene e impasta il tutto nell'albume di una o due uova. Modella l'impasto a forma di palla e ponilo in un recipiente chiuso per evitare l'ingresso dell'aria e della polvere.
Teofilo, Schedula Diversarum Artium,
ricetta per la preparazione di un inchiostro secco da viaggio.
Lo spazio indipendente per l'arte 16 Civico apre le porte, sabato 5 maggio alle ore 19, alla mostra personale di Fabio Mariani, “De Atramento”, (Sull'inchiostro) a cura di Silvia Moretta. Il titolo della
mostra richiama la componente materica precipua delle opere di Mariani, e la lunga tradizione cui fa riferimento: l'inchiostro ferrogallico. Diffuso nel Medioevo, preparato dagli scribi nelle biblioteche e tra le mura dei conventi, la sua origine sembra essere ancora più antica: Filone di Bisanzio (III sec. a.C.) narra di un inchiostro costituito da estratti di noci di galla che rimaneva invisibile finché il foglio di carta non veniva immerso in una soluzione di sali di ferro, facendo assumere alla scrittura il colore nero; Plinio il Vecchio (I sec. a.C., “Naturalis Historia”) suggerisce un metodo per distinguere l'adulterazione del verdigris (acetato basico di rame) con il solfato ferroso: “La frode può essere scoperta con una foglia di papiro che sia stata posta in un infuso di galle di quercia: a contatto con del verderame adulterato, diventa immediatamente nera”, ovvero descrive la reazione tra il catione ferroso - ferro (II) - e l’acido gallotannico che sta alla base della preparazione dell’inchiostro ferro-gallico. La prima testimonianza certa dell’inchiostro ferro-gallico si trova nel libro di Marziano Minneo Felice Capella: scrittore latino di Cartagine (inizio V sec.), è autore di un'opera enciclopedica in nove libri, De nuptiis Mercurii et Philologiae, in forma di favola mitologica misticheggiante, in cui cita una miscela di galle e gomma
arabica.
In Europa la prima descrizione dettagliata sulla fabbricazione degli inchiostri ferrogallici è del monaco tedesco Teofilo, (XI-XII sec.), nel noto trattato “Schedula Diversarum Artium”. Da queste e dalle successive testimonianze, si evince che le ricette concordano tutte sugli ingredienti base: galle, solfato ferroso (copparosa), acqua e gomma arabica. È a questa millenaria tradizione che si aggancia Fabio Mariani, che crea, come un alchimista, il suo inchiostro, cercandone la materia prima sui rami delle querce, ovvero ricavandolo dal tannino delle galle, escrescenze abnormi ed indotte che si trovano su foglie, gemme, fiori o radici delle piante. L’agente che determina la formazione delle galle è spesso un cipinide che deposita un uovo nel tessuto vegetale giovane, facendo crescere la galla tutt’intorno alla larva, che si nutre e sviluppa all’interno di tale escrescenza protettiva.
Come già messo in luce dalla precedente personale di Mariani nella galleria d'arte romana Curva pura, “In nuce”, e dalla critica d'arte che attentamente segue il lavoro dell'artista, facendo provenire la materia dalla natura della noce della galla, l'artista condensa nelle trame della tela la natura stessa. L'inchiostro che anticamente serviva alla scrittura di manoscritti, è utilizzato in modo inedito da Mariani, per la formulazione di un nuovo codice visivo impregnato di natura, un linguaggio del tutto personale, come pura pittura di matrice informale, texture, sgocciolamenti, mai avulsi dalla realtà naturale, che appunto, porta indelebilmente dentro di sè.
Una natura non ritratta, ma che pulsa in forme che rievocano l'infinitamente piccolo, le forme frastagliate delle colonie delle muffe, con il loro schema caotico e imprevedibile, di piccoli batteri brulicanti, o l'infinitamente grande, paesaggi montani o marini, squarci di cielo, in alcuni casi dominati da accenti drammatici conferiti da lampi di aspro colore o dal profondo nero dell'inchiostro sull'alluminio inciso.
Una tela in cui agiscono le forze fondamentali della natura, e una natura che riecheggia viva sulla tela o sulla lamina ad eco dell'animo dell'artista, delle radici personali, che affondano nella montagna abruzzese, nel paesaggio di Canistro (Aq), o delle recenti esperienze, come nelle ultime chiare opere, che conservano la memoria del viaggio nelle fredde terre del nord, in Islanda. Le opere di Mariani vivono in un perfetto equilibrio tra le immagini che riaffiorano nella mente dell'artista, e la scelta, nella sperimentazione delle potenzialità dell'inchiostro ferrogallico, attraverso una costante pratica artigianale, delle “strutture” che gli appaiono significative secondo il suo intelletto e i suoi conflitti e slanci interiori. Compie quasi una cristallizzazione della natura, della chimica e degli elementi liquidi, del rapporto alchemico con la materia, senza alcuna volontà di delimitare ciò che appunto, per assunzione primigenia, è affrancata da ogni costrizione, la natura. I suoi paesaggi, che possono essere infiniti oltre i confini della tela, nascono dalla vivacità e dall'energia di un lavoro che segna le tappe di una evidente maturazione, di una maggiore consapevolezza acquisita sul proprio operare: dalle opere ancora legate a una matrice figurativa (2004- 2009), alla fase più propriamente “informale” (2009-2016), dominata dal colore e da una elevata matericità delle tele, sedi di “paesaggi interiori”, l'approdo al ferrogallico (dalle prime sperimentazioni, nel 2016) segna una svolta già sottolineata dalla recente critica d'arte, affascinata non solo dai risultati del lavoro di Mariani, ma anche dalla personale preparazione dell'inchiostro, dal rapporto artigianale con la materia, dalla ricerca delle componenti primarie, le galle, dalla preparazione della ricetta per il ferrogallico e dalla attrazione, studio e conservazione degli antichi ricettari: «I suoi lavori – su carta, tela e lastra d’alluminio – sono, quindi, oggi, astrazioni più distese, essenziali, di riduzione, e fatte anche di Chimica e Alchimia rianimate da riflessioni contemporanee dove colore, materia e geometrie biomorfe hanno a che fare non solo con la Natura, ma anche con la Memoria e la Storia, e quella dell’Arte; ma anche con la Vita e la sua circolarità. Infatti, quell’inchiostro è considerabile già contenuto in nuce (...) in un organismo che a sua volta racchiude e produce vita. Mariani, in un lungo, lento rituale preparatorio, lo raccoglie nei boschi, lo mescola all’acqua e lascia che questa miscelazione condizioni parte della strutturazione dell’immagine sulla superficie pittorica: campo, questo, dove anche il fattore Tempo ha una sua rilevanza concettualistica nel portare la pittura oltre gli argini del suo specifico e della pura forma» (Barbara Martusciello).
Il 16 Civico, spazio indipendente per l'arte, accoglie in questa personale le opere più recenti di Fabio Mariani, su tela e su lamina metallica, volendosi definire ancora una volta quale un nuovo paesaggio visivo con la “carica” chimica della sperimentazione, della ricerca, della cura di un modus operandi che sa di antico, rinvigorito da un nuovo diretto contatto con la terra abruzzese e con i suoi paesaggi.
Silvia Moretta
BIO
Fabio Mariani
Fabio Mariani nasce a Roma nel 1980.Frequenta l ‘Accademia di Belle Arti di Roma dove si laurea in Scenografia . La sua ricerca pittorica si orienta a indagare le potenzialità e i limiti della materia e traduce, attraverso stratificazioni di colori ad olio,inerti e materiali sintetici, la realtà percepita in un “Universo interiore” ricco di paesaggi e racconti. Le vibrazioni di luce e colore della tavolozza di Mariani svelano il suo senso di spiritualità e libertà, e diventano per lo spettatore uno specchio per l’anima. Realizza scenografie
per spettacoli teatrali e partecipa a Festival quali Festivalteatro Napoli e in quello di Andria nel 2008 con “Come un cane”, regia di Vincenzo Diglio. Lavora anche come incisore e con la tecnica dell’acquaforte realizza l’opera per la copertina del libro “La scampagnata” di Fernando Arrabal pubblicata dalla Pellicanolibri. Altre sue opere sono state scelte per diventare immagine di copertina di libri.Vincitore di numerosi premi. Ha esposto in musei e gallerie in Italia e all’estero.Sue opere sono in collezioni pubbliche e
private. Vive e lavora a Roma.
Mostre Principali
ITALIA
2017 personale “mito rito e storia” presso Philobiblon gallery, Roma, dal 7 al 21 febbraio
2017 personale “IN NUCE” spazio CURVA PURA, ROMA
2016 personale Castanea, castello Manservisi, Castelluccio(BO) a cura di Olivia Spatola
2014 realizza un opera per il Museo Maam, Roma
2014 Mostra collettiva “shock one shot” Arancera di San Sisto, Roma
2014 Mostra collettiva "i loro desideri hanno forma delle nuvole ” takeaway gallery, Roma
2013 Mostra collettiva “Spazio Macsi” (di cui è anche curatore), Roma
2013 Mostra collettiva “Premio Brambati”, Lodi
2013 Mostra collettiva “Spazio Macsi” (di cui è anche curatore) - Roma (RM)
2013 Mostra collettiva “Premio Brambati” - Lodi (LO)
2012 Mostra collettiva - Palazzo Uzielli - Museo Leonardesco, Vinci (FI)
2012 Mostra collettiva - Casa di Dante, Firenze (FI)
2011 Mostra Personale - Libreria “Pellicanolibri”, Roma (RM)
2011 Mostra collettiva “Seguendo il cammino di Marco Polo: artisti italiani dipingono Hangzhou” (Cina) - Fondazione La Masa Bevilacqua, Venezia (VE)
2010 Mostra Bi-Personale “Diverso/necessario” - Palazzo Caetani, Cisterna di Latina (LT)
2009 Mostra collettiva - Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM)
2008 Mostra collettiva - Museo degli strumenti musicali, Roma (RM)
2007 Mostra collettiva “Sulla Strada del Ritorno” - Museo di porta San Paolo, Roma (RM)
2007 “Segni di contemporaneità” - Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, Roma (RM)
2007 Mostra collettiva “Realtà dell’invisibile” - Teatro Tendastrisce, Roma (RM)
2006 1° Biennale d’Arte contemporanea italiana di Lecce (LE)
2005 7° mostra mercato “Immagina Arte in fiera” - padiglione dedicato all’Accademia di Belle Arti di Roma, Reggio Emilia (RE)
2005 Mostra collettiva “Prospettivatre”- centro espositivo “Vittorugo Botti”, Arrone (TE)
2004 Mostra personale “Arte a ombre rosse” - in piazza S.Egidio, Roma (RM)
ESTERO
2015 Archaeology of the layers, presso le Dame artgallery,London
2014 “Sedimenta” solo exhibition, presso Le Dame artgallery, London
2013 “Al Altar de Dios” - Casa de Vacas, Parco del Buen Retiro, Madrid
2012 Mostra collettiva - Henlu Art Gallery, Nanshan Road 202, Hangzhou, Cina
2011 Mostra collettiva “Paris-Rome” - Teatro du Vesinet, Parigi
2011 Mostra collettiva “Salle des Fetes” - Hotel de Ville de Marly le Roi, Parigi
INSTALLAZIONI
2012 “Festival LiberArti” - Montaione (FI)
2010 “Presenze/assenze” - Gravina di Puglia (BA)
RESIDENZE
2017 Residenza internazionale Box Art Cosenza
2011 Residenza in Cina, Hangzhou "Seguendo il cammino di Marco Polo". Artisti italiani dipingono Hangzhou
DE ATRAMENTO
A cura di Silvia Moretta
16 Civico
Strada provinciale S. Silvestro, n. 16 – Pescara
5 – 27 maggio 2018
Inaugurazione sabato 5 maggio ore 19
Prendi le migliori noci di galla verdi e polverizzale bene come una pasta. Aggiungi la stessa quantità di gomma arabica. Poi metà del loro peso di vetriolo verde. Il vetriolo polverizzalo bene e impasta il tutto nell'albume di una o due uova. Modella l'impasto a forma di palla e ponilo in un recipiente chiuso per evitare l'ingresso dell'aria e della polvere.
Teofilo, Schedula Diversarum Artium,
ricetta per la preparazione di un inchiostro secco da viaggio.
Lo spazio indipendente per l'arte 16 Civico apre le porte, sabato 5 maggio alle ore 19, alla mostra personale di Fabio Mariani, “De Atramento”, (Sull'inchiostro) a cura di Silvia Moretta. Il titolo della
mostra richiama la componente materica precipua delle opere di Mariani, e la lunga tradizione cui fa riferimento: l'inchiostro ferrogallico. Diffuso nel Medioevo, preparato dagli scribi nelle biblioteche e tra le mura dei conventi, la sua origine sembra essere ancora più antica: Filone di Bisanzio (III sec. a.C.) narra di un inchiostro costituito da estratti di noci di galla che rimaneva invisibile finché il foglio di carta non veniva immerso in una soluzione di sali di ferro, facendo assumere alla scrittura il colore nero; Plinio il Vecchio (I sec. a.C., “Naturalis Historia”) suggerisce un metodo per distinguere l'adulterazione del verdigris (acetato basico di rame) con il solfato ferroso: “La frode può essere scoperta con una foglia di papiro che sia stata posta in un infuso di galle di quercia: a contatto con del verderame adulterato, diventa immediatamente nera”, ovvero descrive la reazione tra il catione ferroso - ferro (II) - e l’acido gallotannico che sta alla base della preparazione dell’inchiostro ferro-gallico. La prima testimonianza certa dell’inchiostro ferro-gallico si trova nel libro di Marziano Minneo Felice Capella: scrittore latino di Cartagine (inizio V sec.), è autore di un'opera enciclopedica in nove libri, De nuptiis Mercurii et Philologiae, in forma di favola mitologica misticheggiante, in cui cita una miscela di galle e gomma
arabica.
In Europa la prima descrizione dettagliata sulla fabbricazione degli inchiostri ferrogallici è del monaco tedesco Teofilo, (XI-XII sec.), nel noto trattato “Schedula Diversarum Artium”. Da queste e dalle successive testimonianze, si evince che le ricette concordano tutte sugli ingredienti base: galle, solfato ferroso (copparosa), acqua e gomma arabica. È a questa millenaria tradizione che si aggancia Fabio Mariani, che crea, come un alchimista, il suo inchiostro, cercandone la materia prima sui rami delle querce, ovvero ricavandolo dal tannino delle galle, escrescenze abnormi ed indotte che si trovano su foglie, gemme, fiori o radici delle piante. L’agente che determina la formazione delle galle è spesso un cipinide che deposita un uovo nel tessuto vegetale giovane, facendo crescere la galla tutt’intorno alla larva, che si nutre e sviluppa all’interno di tale escrescenza protettiva.
Come già messo in luce dalla precedente personale di Mariani nella galleria d'arte romana Curva pura, “In nuce”, e dalla critica d'arte che attentamente segue il lavoro dell'artista, facendo provenire la materia dalla natura della noce della galla, l'artista condensa nelle trame della tela la natura stessa. L'inchiostro che anticamente serviva alla scrittura di manoscritti, è utilizzato in modo inedito da Mariani, per la formulazione di un nuovo codice visivo impregnato di natura, un linguaggio del tutto personale, come pura pittura di matrice informale, texture, sgocciolamenti, mai avulsi dalla realtà naturale, che appunto, porta indelebilmente dentro di sè.
Una natura non ritratta, ma che pulsa in forme che rievocano l'infinitamente piccolo, le forme frastagliate delle colonie delle muffe, con il loro schema caotico e imprevedibile, di piccoli batteri brulicanti, o l'infinitamente grande, paesaggi montani o marini, squarci di cielo, in alcuni casi dominati da accenti drammatici conferiti da lampi di aspro colore o dal profondo nero dell'inchiostro sull'alluminio inciso.
Una tela in cui agiscono le forze fondamentali della natura, e una natura che riecheggia viva sulla tela o sulla lamina ad eco dell'animo dell'artista, delle radici personali, che affondano nella montagna abruzzese, nel paesaggio di Canistro (Aq), o delle recenti esperienze, come nelle ultime chiare opere, che conservano la memoria del viaggio nelle fredde terre del nord, in Islanda. Le opere di Mariani vivono in un perfetto equilibrio tra le immagini che riaffiorano nella mente dell'artista, e la scelta, nella sperimentazione delle potenzialità dell'inchiostro ferrogallico, attraverso una costante pratica artigianale, delle “strutture” che gli appaiono significative secondo il suo intelletto e i suoi conflitti e slanci interiori. Compie quasi una cristallizzazione della natura, della chimica e degli elementi liquidi, del rapporto alchemico con la materia, senza alcuna volontà di delimitare ciò che appunto, per assunzione primigenia, è affrancata da ogni costrizione, la natura. I suoi paesaggi, che possono essere infiniti oltre i confini della tela, nascono dalla vivacità e dall'energia di un lavoro che segna le tappe di una evidente maturazione, di una maggiore consapevolezza acquisita sul proprio operare: dalle opere ancora legate a una matrice figurativa (2004- 2009), alla fase più propriamente “informale” (2009-2016), dominata dal colore e da una elevata matericità delle tele, sedi di “paesaggi interiori”, l'approdo al ferrogallico (dalle prime sperimentazioni, nel 2016) segna una svolta già sottolineata dalla recente critica d'arte, affascinata non solo dai risultati del lavoro di Mariani, ma anche dalla personale preparazione dell'inchiostro, dal rapporto artigianale con la materia, dalla ricerca delle componenti primarie, le galle, dalla preparazione della ricetta per il ferrogallico e dalla attrazione, studio e conservazione degli antichi ricettari: «I suoi lavori – su carta, tela e lastra d’alluminio – sono, quindi, oggi, astrazioni più distese, essenziali, di riduzione, e fatte anche di Chimica e Alchimia rianimate da riflessioni contemporanee dove colore, materia e geometrie biomorfe hanno a che fare non solo con la Natura, ma anche con la Memoria e la Storia, e quella dell’Arte; ma anche con la Vita e la sua circolarità. Infatti, quell’inchiostro è considerabile già contenuto in nuce (...) in un organismo che a sua volta racchiude e produce vita. Mariani, in un lungo, lento rituale preparatorio, lo raccoglie nei boschi, lo mescola all’acqua e lascia che questa miscelazione condizioni parte della strutturazione dell’immagine sulla superficie pittorica: campo, questo, dove anche il fattore Tempo ha una sua rilevanza concettualistica nel portare la pittura oltre gli argini del suo specifico e della pura forma» (Barbara Martusciello).
Il 16 Civico, spazio indipendente per l'arte, accoglie in questa personale le opere più recenti di Fabio Mariani, su tela e su lamina metallica, volendosi definire ancora una volta quale un nuovo paesaggio visivo con la “carica” chimica della sperimentazione, della ricerca, della cura di un modus operandi che sa di antico, rinvigorito da un nuovo diretto contatto con la terra abruzzese e con i suoi paesaggi.
Silvia Moretta
BIO
Fabio Mariani
Fabio Mariani nasce a Roma nel 1980.Frequenta l ‘Accademia di Belle Arti di Roma dove si laurea in Scenografia . La sua ricerca pittorica si orienta a indagare le potenzialità e i limiti della materia e traduce, attraverso stratificazioni di colori ad olio,inerti e materiali sintetici, la realtà percepita in un “Universo interiore” ricco di paesaggi e racconti. Le vibrazioni di luce e colore della tavolozza di Mariani svelano il suo senso di spiritualità e libertà, e diventano per lo spettatore uno specchio per l’anima. Realizza scenografie
per spettacoli teatrali e partecipa a Festival quali Festivalteatro Napoli e in quello di Andria nel 2008 con “Come un cane”, regia di Vincenzo Diglio. Lavora anche come incisore e con la tecnica dell’acquaforte realizza l’opera per la copertina del libro “La scampagnata” di Fernando Arrabal pubblicata dalla Pellicanolibri. Altre sue opere sono state scelte per diventare immagine di copertina di libri.Vincitore di numerosi premi. Ha esposto in musei e gallerie in Italia e all’estero.Sue opere sono in collezioni pubbliche e
private. Vive e lavora a Roma.
Mostre Principali
ITALIA
2017 personale “mito rito e storia” presso Philobiblon gallery, Roma, dal 7 al 21 febbraio
2017 personale “IN NUCE” spazio CURVA PURA, ROMA
2016 personale Castanea, castello Manservisi, Castelluccio(BO) a cura di Olivia Spatola
2014 realizza un opera per il Museo Maam, Roma
2014 Mostra collettiva “shock one shot” Arancera di San Sisto, Roma
2014 Mostra collettiva "i loro desideri hanno forma delle nuvole ” takeaway gallery, Roma
2013 Mostra collettiva “Spazio Macsi” (di cui è anche curatore), Roma
2013 Mostra collettiva “Premio Brambati”, Lodi
2013 Mostra collettiva “Spazio Macsi” (di cui è anche curatore) - Roma (RM)
2013 Mostra collettiva “Premio Brambati” - Lodi (LO)
2012 Mostra collettiva - Palazzo Uzielli - Museo Leonardesco, Vinci (FI)
2012 Mostra collettiva - Casa di Dante, Firenze (FI)
2011 Mostra Personale - Libreria “Pellicanolibri”, Roma (RM)
2011 Mostra collettiva “Seguendo il cammino di Marco Polo: artisti italiani dipingono Hangzhou” (Cina) - Fondazione La Masa Bevilacqua, Venezia (VE)
2010 Mostra Bi-Personale “Diverso/necessario” - Palazzo Caetani, Cisterna di Latina (LT)
2009 Mostra collettiva - Palazzo Rospigliosi, Zagarolo (RM)
2008 Mostra collettiva - Museo degli strumenti musicali, Roma (RM)
2007 Mostra collettiva “Sulla Strada del Ritorno” - Museo di porta San Paolo, Roma (RM)
2007 “Segni di contemporaneità” - Museo nazionale di Castel Sant’Angelo, Roma (RM)
2007 Mostra collettiva “Realtà dell’invisibile” - Teatro Tendastrisce, Roma (RM)
2006 1° Biennale d’Arte contemporanea italiana di Lecce (LE)
2005 7° mostra mercato “Immagina Arte in fiera” - padiglione dedicato all’Accademia di Belle Arti di Roma, Reggio Emilia (RE)
2005 Mostra collettiva “Prospettivatre”- centro espositivo “Vittorugo Botti”, Arrone (TE)
2004 Mostra personale “Arte a ombre rosse” - in piazza S.Egidio, Roma (RM)
ESTERO
2015 Archaeology of the layers, presso le Dame artgallery,London
2014 “Sedimenta” solo exhibition, presso Le Dame artgallery, London
2013 “Al Altar de Dios” - Casa de Vacas, Parco del Buen Retiro, Madrid
2012 Mostra collettiva - Henlu Art Gallery, Nanshan Road 202, Hangzhou, Cina
2011 Mostra collettiva “Paris-Rome” - Teatro du Vesinet, Parigi
2011 Mostra collettiva “Salle des Fetes” - Hotel de Ville de Marly le Roi, Parigi
INSTALLAZIONI
2012 “Festival LiberArti” - Montaione (FI)
2010 “Presenze/assenze” - Gravina di Puglia (BA)
RESIDENZE
2017 Residenza internazionale Box Art Cosenza
2011 Residenza in Cina, Hangzhou "Seguendo il cammino di Marco Polo". Artisti italiani dipingono Hangzhou
05
maggio 2018
Fabio Mariani – De Atramento
Dal 05 al 27 maggio 2018
arte contemporanea
Location
16 CIVICO
Pescara, Strada San Silvestro-san Giovanni, 16, (Pescara)
Pescara, Strada San Silvestro-san Giovanni, 16, (Pescara)
Orario di apertura
da lunedì a domenica ore 18-21
Vernissage
5 Maggio 2018, h 19.00
Autore
Curatore