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Alessandro Risuleo – Contaminazioni del Corpo
Allestimento in realtà aumentata, a disposizione di smartphone e devices del pubblico. Tramite la App ARtScan le immagini dell’artista prenderanno vita trasformando lo spettatore in protagonista.
Comunicato stampa
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L’Associazione Culturale Obiettivo Camera e Spazio Kryptos presentano Alessandro Risuleo, con un progetto visivo che si concentra su particolari e dettagli del corpo, “contaminati” da pennellate frastagliate e ruvide della vernice utilizzata e applicata per evidenziare linee, forme e fisionomie.
Allestimento in realtà aumentata, a disposizione di smartphone e devices del pubblico… protagonista.
Delle due, entrambe. Da una parte, il corpo -nel senso di “figura”- è una delle più prolifiche fonti di ricerca e indagine della fotografia… in ogni propria possibile raffigurazione. Dall’altra, ciascun autore indirizza le proprie analisi e considerazioni, svolgendo di volta in volta capitoli autonomi, per quanto riconducibili a un medesimo filone, a una stessa matrice. È il caso di queste Contaminazioni del corpo, che aggiungono un capitolo autonomo al particolare e concentrato percorso espressivo che il bravo e attento Alessandro Risuleo sta conducendo da tempo. Al medesimo momento, fedele al proprio passo, le stesse Contaminazioni del corpo ribadiscono, confermandolo, quel convincente passo autoriale con il quale la fotografia si accompagna ad altre arti e viene condotta con ulteriori linguaggi espressivi.
Nello specifico, qui, l’autore racconta la figura umana con una visione pienamente originale, che si concentra su particolari e dettagli (del corpo), “contaminati” dalle pennellate frastagliate e ruvide della vernice utilizzata e applicata per evidenziare linee, forme e fisionomie. Così che, questo eloquente capitolo di Alessandro Risuleo si allontana da quei canoni della visione contemporanea che scandiscono la standardizzazione di una sorta di perfezione, per risolvere, invece, una concentrazione differente, in quanto… migliore.
Per quanto realizzate con una applicazione tecnica fortemente condensata (oltre che perfettamente finalizzata), queste Contaminazioni del corpo escludono di riferirsi soltanto a questo, soprattutto a questo (alla “forma” di propria realizzazione), per allungarsi al “contenuto”: così che, il messaggio si eleva a protagonista, in un insieme nel quale l’osservatore/spettatore partecipa attivamente al risultato. È questa la chiave di lettura che, a propria volta e con la propria intensità, definisce la continuità visiva sulla quale è stato edificato un legame intimo di visualizzazione, attivo e non passivo: in realtà aumentata [con una App per iOS e Android (ARtScan, appositamente creata, scaricabile da smartphone e altri devices)], una volta inquadrate con il proprio smartphone, queste opere di Alessandro Risuleo prendono vita e diventano parte di un’animazione video che racconta altro da quello che si vede a occhio nudo, trasformando lo spettatore in protagonista.
Attenzione, a questo punto: con questo passo non si intendono celebrare asetticamente e pedissequamente nuove frontiere tecnologiche, e neppure si solennizza un effetto scenico. Più concretamente, si interagisce con l’osservatore, accendendo ed esaltando la sua stessa percezione visiva. Da cui, una significativa nota critica di Giancarla Frare, la cui decodifica di contenuti è a dir poco esemplare. Testuale.
«È il corpo il tema che ossessivamente compare come protagonista nelle immagini di Alessandro Risuleo. Un corpo perfetto, una sorta di prototipo, un modello estetico, di forma e proporzioni stabilite. Assimilabile, per certi aspetti, al canone classico del corpo ideale. Rappresentato, per lo più, in una condizione astratta, raramente collocato in ambienti riconoscibili e reali, il corpo è opulento, si muove o si espone a luce, che ne accentua la propria assolutezza, forma che non racconta di qualche fragilità. Proprio su quel corpo assoluto, Alessandro Risuleo inscrive materie altre: quel corpo mima esseri di bronzo o di ferro. Oppure, allude a una colonna antica, di marmo chiarissimo. Si fa materia “altra”, annullando totalmente la carne di cui è fatto. Fino ad alludere a un organismo perfetto, a metà tra Uomo e Macchina: dimenticare del tutto il corpo, per annullare il Tempo che lo rende relativo. In queste opere, Alessandro Risuleo pare non trovi attorno a sé elementi armonici da inscrivere sui suoi corpi. Spesso non più solitari, raccontati in abbracci e contatti con altri corpi, portano sulla propria pelle le tracce di contaminazioni altre. Frammenti di magma cromatico, di materia esplosa, illeggibile nella sua vera sostanza, contaminano il corpo “primo”, la sua purezza e perfezione originaria. Dicono, forse, dei disastri di questo nostro Tempo e dell’impossibilità di pensare il mondo come ambito perfetto».
Per l’appunto… contaminazioni.
Maurizio Rebuzzini
Allestimento in realtà aumentata, a disposizione di smartphone e devices del pubblico… protagonista.
Delle due, entrambe. Da una parte, il corpo -nel senso di “figura”- è una delle più prolifiche fonti di ricerca e indagine della fotografia… in ogni propria possibile raffigurazione. Dall’altra, ciascun autore indirizza le proprie analisi e considerazioni, svolgendo di volta in volta capitoli autonomi, per quanto riconducibili a un medesimo filone, a una stessa matrice. È il caso di queste Contaminazioni del corpo, che aggiungono un capitolo autonomo al particolare e concentrato percorso espressivo che il bravo e attento Alessandro Risuleo sta conducendo da tempo. Al medesimo momento, fedele al proprio passo, le stesse Contaminazioni del corpo ribadiscono, confermandolo, quel convincente passo autoriale con il quale la fotografia si accompagna ad altre arti e viene condotta con ulteriori linguaggi espressivi.
Nello specifico, qui, l’autore racconta la figura umana con una visione pienamente originale, che si concentra su particolari e dettagli (del corpo), “contaminati” dalle pennellate frastagliate e ruvide della vernice utilizzata e applicata per evidenziare linee, forme e fisionomie. Così che, questo eloquente capitolo di Alessandro Risuleo si allontana da quei canoni della visione contemporanea che scandiscono la standardizzazione di una sorta di perfezione, per risolvere, invece, una concentrazione differente, in quanto… migliore.
Per quanto realizzate con una applicazione tecnica fortemente condensata (oltre che perfettamente finalizzata), queste Contaminazioni del corpo escludono di riferirsi soltanto a questo, soprattutto a questo (alla “forma” di propria realizzazione), per allungarsi al “contenuto”: così che, il messaggio si eleva a protagonista, in un insieme nel quale l’osservatore/spettatore partecipa attivamente al risultato. È questa la chiave di lettura che, a propria volta e con la propria intensità, definisce la continuità visiva sulla quale è stato edificato un legame intimo di visualizzazione, attivo e non passivo: in realtà aumentata [con una App per iOS e Android (ARtScan, appositamente creata, scaricabile da smartphone e altri devices)], una volta inquadrate con il proprio smartphone, queste opere di Alessandro Risuleo prendono vita e diventano parte di un’animazione video che racconta altro da quello che si vede a occhio nudo, trasformando lo spettatore in protagonista.
Attenzione, a questo punto: con questo passo non si intendono celebrare asetticamente e pedissequamente nuove frontiere tecnologiche, e neppure si solennizza un effetto scenico. Più concretamente, si interagisce con l’osservatore, accendendo ed esaltando la sua stessa percezione visiva. Da cui, una significativa nota critica di Giancarla Frare, la cui decodifica di contenuti è a dir poco esemplare. Testuale.
«È il corpo il tema che ossessivamente compare come protagonista nelle immagini di Alessandro Risuleo. Un corpo perfetto, una sorta di prototipo, un modello estetico, di forma e proporzioni stabilite. Assimilabile, per certi aspetti, al canone classico del corpo ideale. Rappresentato, per lo più, in una condizione astratta, raramente collocato in ambienti riconoscibili e reali, il corpo è opulento, si muove o si espone a luce, che ne accentua la propria assolutezza, forma che non racconta di qualche fragilità. Proprio su quel corpo assoluto, Alessandro Risuleo inscrive materie altre: quel corpo mima esseri di bronzo o di ferro. Oppure, allude a una colonna antica, di marmo chiarissimo. Si fa materia “altra”, annullando totalmente la carne di cui è fatto. Fino ad alludere a un organismo perfetto, a metà tra Uomo e Macchina: dimenticare del tutto il corpo, per annullare il Tempo che lo rende relativo. In queste opere, Alessandro Risuleo pare non trovi attorno a sé elementi armonici da inscrivere sui suoi corpi. Spesso non più solitari, raccontati in abbracci e contatti con altri corpi, portano sulla propria pelle le tracce di contaminazioni altre. Frammenti di magma cromatico, di materia esplosa, illeggibile nella sua vera sostanza, contaminano il corpo “primo”, la sua purezza e perfezione originaria. Dicono, forse, dei disastri di questo nostro Tempo e dell’impossibilità di pensare il mondo come ambito perfetto».
Per l’appunto… contaminazioni.
Maurizio Rebuzzini
18
aprile 2018
Alessandro Risuleo – Contaminazioni del Corpo
Dal 18 aprile al 04 maggio 2018
fotografia
Location
SPAZIO KRYPTOS
Milano, Via Panfilo Castaldi, 26, (Milano)
Milano, Via Panfilo Castaldi, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 15.30-19.00
Vernissage
18 Aprile 2018, ore 18.30
Autore
Curatore