Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
MuralNomad
La rassegna racconta l’ arte tessile della manifattura Scassa di Asti, con riproduzioni di opere italiane e straniere dei più grandi artisti contemporanei. Alcune decorarono i transatlantici Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gli arazzi, antica forma d’arte tessile, sono i protagonisti dell’affascinante esposizione “MURALNOMAD”, al Filatoio di Caraglio (Cuneo) dal 30 marzo al 17 giugno. In mostra 25 capolavori della manifattura Scassa, arazzi moderni di diverse dimensioni, tutti destinati alla decorazione parietale insieme a una lastra di piombo usata come modello per la trasposizione ad arazzo e un telaio tessile proveniente dalla manifattura astigiana. Audiovisivi didattici, brevi testi e pannelli esplicativi aiutano il pubblico nella visita.
La mostra, un caleidoscopio di colori, di figure e di immagini da lasciare senza fiato, ha come sottotitolo “Da Corrado Cagli a Andy Warhol. Arazzi del XX secolo della manifattura Scassa” ed è stata curata da Loretta Dolcini. “Il rapporto modello/arazzo/parete/architettura – afferma la curatrice – ne costituisce il filo conduttore”. I soggetti sono cartoni dei più grandi artisti contemporanei italiani, di Renzo Piano e degli stranieri Max Ernst, Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Warhol.
La mostra si apre con il video dal titolo “La Trama e l’Ordito - Storia di un sogno ad alto liccio” prodotto dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti: un audiovisivo, realizzato in occasione di un’intervista a UGO SCASSA da Luca Carbone e Cinzia Rainero, che conduce il visitatore ad un contatto diretto con il protagonista della mostra.
L’esposizione si articola in cinque sezioni. La prima sezione “Gli arazzi sull’oceano” è costituita da tre esemplari dei numerosi arazzi realizzati per i grandi transatlantici Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello. La fortuna dell’arazzeria Scassa è dovuta alla committenza di numerosi arazzi, tessuti su disegni dei più noti artisti del panorama italiano degli anni 50, quale arredo principale delle turbonavi. I tre esemplari esposti riproducono altrettanti originali (due tratti da Capogrossi e uno da Cagli), in grado di illustrare la grande impresa della manifattura astigiana, connotata dal clima informale assunto dall’arte italiana nel dopoguerra. Un audiovisivo consente di visualizzare gli ambienti di rappresentanza delle navi, progettati e concepiti in tutti i dettagli decorativi per accogliere gli arazzi.
La seconda sezione “Testimonianze del Novecento” offre la visione di alcuni grandi arazzi particolarmente rappresentativi sia della qualità tessile della manifattura di Asti sia del clima storico e culturale creato dalla collaborazione con gli artisti più significativi del Novecento italiano, con alcuni dei quali il fondatore Ugo Scassa riuscì a stabilire un felice sodalizio, come nel caso di Corrado Cagli. Sono esposti quattro arazzi (due da Cagli e due da Casorati) dei quali tre monumentali, che per le loro notevoli dimensioni rappresentano un efficace suggerimento del rapporto modello/arazzo/parete/architettura, che costituisce il filo conduttore della mostra.
La terza sezione “Il sodalizio con gli artisti” rappresenta lo spazio più monumentale della mostra, vi sono esposte 11 grandi opere tratte da artisti rappresentativi dell’astrattismo italiano ed anche dell’intenso clima creativo e culturale che Ugo Scassa è riuscito a creare, quale alimento della propria attività, e che va ben oltre la gestione di una manifattura. Tre sono i panni tratti da opere di Umberto Mastroianni, due da dipinti di Corrado Cagli ispirati all’eruzione dell’Etna, e, sempre di Cagli, un monumentale arazzo che rappresenta lo spettacolare periodo delle cosiddette “carte”. Nella sala sono raccolte altre opere connesse storicamente alla manifattura perché tessute nel 1966, in occasione della apertura degli atelier Scassa nella Certosa di Valmanera, dove tuttora sono ubicati. Un’opera di Luigi Spazzapan fa parte del più ampio ciclo di arazzi volti a riprodurre opere dell’artista piemontese; un piccolo arazzo di Ezio Gribaudo, dedicato ai simboli del Concilio Vaticano II ed uno di Emilio Tadini, fantasiosa allegoria dell’immaginario scaturito dalla “Sei giorni ciclistica”; tutti episodi legati anche a contemporanei eventi nazionali. Nella sezione sono comprese due opere del noto architetto genovese Renzo Piano quale traduzione tessile di una sintesi creativa informatica di due grandi progetti architettonici.
La quarta sezione “Pittura tessuta, la sfida dei capolavori europei” spiega la ricerca della Manifattura Scassa nei confronti della pittura murale tessuta che condurrà a un campionario di traduzione tessile dai capolavori di molti dei protagonisti dell’arte internazionale del Novecento, scelti da Ugo Scassa, che li chiamerà “gli stranieri”, per sua stessa predilezione e committenza: il più amato, Paul Klee, e poi, Mirò, Matisse, Kandinskij, Max Ernst, artisti dei quali verranno presentati arazzi ed altrettanti dipinti. In particolare, di Andy Warhol, sul cui pattern la manifattura eseguirà un grande tappeto a nodi, viene esposto l’unico tessile non realizzato ad arazzo, come esempio della ricerca di Scassa nell’ambito del design moderno e del suo rapporto con le altre arti.
La quinta sezione “Una tecnica antica per un linguaggio moderno” è dedicata all’illustrazione della tecnica di realizzazione di un arazzo. Viene proposto al pubblico un telaio operante, concesso dalla manifattura Scassa, sul quale si trova, in divenire, un piccolo panno in corso di lavorazione. Alcuni pannelli spiegano i principi della tessitura e presentano il materiale base che costituisce il tessuto: i filati di origine vegetale e animale, trattati e tinti nelle innumerevoli variazioni di colore necessarie alla riproduzione delle sfumature pittoriche dei modelli.
Fondata nel 1957, l’Arazzeria Scassa laboratorio di eccellenza con sede nei locali restaurati dell'antica Certosa di Valmanera (Asti), produce arazzi realizzati con l'antichissima tecnica ad alto liccio.
I soggetti sono cartoni dei più grandi artisti contemporanei (Casorati, De Chirico, Cagli, Klee, Mirò, Kandinskij, Warhol e altri). L'incontro tra una tecnica immutata nei secoli e la sensibilità moderna, crea opere uniche e preziose, molte delle quali esposte nelle sedi più prestigiose.
Accompagna la mostra un piccolo ma prezioso catalogo a cura di Paola Gribaudo, edizione Gli Ori.
Gli organizzatori ringraziano istituzioni pubbliche e private per aver concesso in prestito le opere: Collezione privata Eredi Scassa, Collezione privata Caterina Alcaro, Collezione privata Paola Molinengo, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Collezione Intesa San Paolo, RAI-Direzione Generale di Torino, Collezione privata Bruno Tacchi, Fondazione Palazzo Mazzetti.
La mostra è promossa da Fondazione Filatoio Rosso e Comune di Caraglio in collaborazione con la Fondazione Artea e Regione Piemonte ed è realizzata con il sostegno di Compagnia di San Paolo e con il contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC e Banca di Caraglio.
Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio tel. 0171618300 da giovedì a domenica – info@fondazionefilatoio.it – www.filatoiocaraglio.it.
La mostra, un caleidoscopio di colori, di figure e di immagini da lasciare senza fiato, ha come sottotitolo “Da Corrado Cagli a Andy Warhol. Arazzi del XX secolo della manifattura Scassa” ed è stata curata da Loretta Dolcini. “Il rapporto modello/arazzo/parete/architettura – afferma la curatrice – ne costituisce il filo conduttore”. I soggetti sono cartoni dei più grandi artisti contemporanei italiani, di Renzo Piano e degli stranieri Max Ernst, Vasilij Kandinskij, Paul Klee, Henri Matisse, Joan Mirò e Andy Warhol.
La mostra si apre con il video dal titolo “La Trama e l’Ordito - Storia di un sogno ad alto liccio” prodotto dalla Fondazione Palazzo Mazzetti e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti: un audiovisivo, realizzato in occasione di un’intervista a UGO SCASSA da Luca Carbone e Cinzia Rainero, che conduce il visitatore ad un contatto diretto con il protagonista della mostra.
L’esposizione si articola in cinque sezioni. La prima sezione “Gli arazzi sull’oceano” è costituita da tre esemplari dei numerosi arazzi realizzati per i grandi transatlantici Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello. La fortuna dell’arazzeria Scassa è dovuta alla committenza di numerosi arazzi, tessuti su disegni dei più noti artisti del panorama italiano degli anni 50, quale arredo principale delle turbonavi. I tre esemplari esposti riproducono altrettanti originali (due tratti da Capogrossi e uno da Cagli), in grado di illustrare la grande impresa della manifattura astigiana, connotata dal clima informale assunto dall’arte italiana nel dopoguerra. Un audiovisivo consente di visualizzare gli ambienti di rappresentanza delle navi, progettati e concepiti in tutti i dettagli decorativi per accogliere gli arazzi.
La seconda sezione “Testimonianze del Novecento” offre la visione di alcuni grandi arazzi particolarmente rappresentativi sia della qualità tessile della manifattura di Asti sia del clima storico e culturale creato dalla collaborazione con gli artisti più significativi del Novecento italiano, con alcuni dei quali il fondatore Ugo Scassa riuscì a stabilire un felice sodalizio, come nel caso di Corrado Cagli. Sono esposti quattro arazzi (due da Cagli e due da Casorati) dei quali tre monumentali, che per le loro notevoli dimensioni rappresentano un efficace suggerimento del rapporto modello/arazzo/parete/architettura, che costituisce il filo conduttore della mostra.
La terza sezione “Il sodalizio con gli artisti” rappresenta lo spazio più monumentale della mostra, vi sono esposte 11 grandi opere tratte da artisti rappresentativi dell’astrattismo italiano ed anche dell’intenso clima creativo e culturale che Ugo Scassa è riuscito a creare, quale alimento della propria attività, e che va ben oltre la gestione di una manifattura. Tre sono i panni tratti da opere di Umberto Mastroianni, due da dipinti di Corrado Cagli ispirati all’eruzione dell’Etna, e, sempre di Cagli, un monumentale arazzo che rappresenta lo spettacolare periodo delle cosiddette “carte”. Nella sala sono raccolte altre opere connesse storicamente alla manifattura perché tessute nel 1966, in occasione della apertura degli atelier Scassa nella Certosa di Valmanera, dove tuttora sono ubicati. Un’opera di Luigi Spazzapan fa parte del più ampio ciclo di arazzi volti a riprodurre opere dell’artista piemontese; un piccolo arazzo di Ezio Gribaudo, dedicato ai simboli del Concilio Vaticano II ed uno di Emilio Tadini, fantasiosa allegoria dell’immaginario scaturito dalla “Sei giorni ciclistica”; tutti episodi legati anche a contemporanei eventi nazionali. Nella sezione sono comprese due opere del noto architetto genovese Renzo Piano quale traduzione tessile di una sintesi creativa informatica di due grandi progetti architettonici.
La quarta sezione “Pittura tessuta, la sfida dei capolavori europei” spiega la ricerca della Manifattura Scassa nei confronti della pittura murale tessuta che condurrà a un campionario di traduzione tessile dai capolavori di molti dei protagonisti dell’arte internazionale del Novecento, scelti da Ugo Scassa, che li chiamerà “gli stranieri”, per sua stessa predilezione e committenza: il più amato, Paul Klee, e poi, Mirò, Matisse, Kandinskij, Max Ernst, artisti dei quali verranno presentati arazzi ed altrettanti dipinti. In particolare, di Andy Warhol, sul cui pattern la manifattura eseguirà un grande tappeto a nodi, viene esposto l’unico tessile non realizzato ad arazzo, come esempio della ricerca di Scassa nell’ambito del design moderno e del suo rapporto con le altre arti.
La quinta sezione “Una tecnica antica per un linguaggio moderno” è dedicata all’illustrazione della tecnica di realizzazione di un arazzo. Viene proposto al pubblico un telaio operante, concesso dalla manifattura Scassa, sul quale si trova, in divenire, un piccolo panno in corso di lavorazione. Alcuni pannelli spiegano i principi della tessitura e presentano il materiale base che costituisce il tessuto: i filati di origine vegetale e animale, trattati e tinti nelle innumerevoli variazioni di colore necessarie alla riproduzione delle sfumature pittoriche dei modelli.
Fondata nel 1957, l’Arazzeria Scassa laboratorio di eccellenza con sede nei locali restaurati dell'antica Certosa di Valmanera (Asti), produce arazzi realizzati con l'antichissima tecnica ad alto liccio.
I soggetti sono cartoni dei più grandi artisti contemporanei (Casorati, De Chirico, Cagli, Klee, Mirò, Kandinskij, Warhol e altri). L'incontro tra una tecnica immutata nei secoli e la sensibilità moderna, crea opere uniche e preziose, molte delle quali esposte nelle sedi più prestigiose.
Accompagna la mostra un piccolo ma prezioso catalogo a cura di Paola Gribaudo, edizione Gli Ori.
Gli organizzatori ringraziano istituzioni pubbliche e private per aver concesso in prestito le opere: Collezione privata Eredi Scassa, Collezione privata Caterina Alcaro, Collezione privata Paola Molinengo, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Collezione Intesa San Paolo, RAI-Direzione Generale di Torino, Collezione privata Bruno Tacchi, Fondazione Palazzo Mazzetti.
La mostra è promossa da Fondazione Filatoio Rosso e Comune di Caraglio in collaborazione con la Fondazione Artea e Regione Piemonte ed è realizzata con il sostegno di Compagnia di San Paolo e con il contributo di Fondazione CRT, Fondazione CRC e Banca di Caraglio.
Per informazioni e prenotazioni: Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio tel. 0171618300 da giovedì a domenica – info@fondazionefilatoio.it – www.filatoiocaraglio.it.
30
marzo 2018
MuralNomad
Dal 30 marzo al 17 giugno 2018
arte moderna e contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CESAC – CENTRO SPERIMENTALE PER LE ARTI CONTEMPORANEE – IL FILATOIO
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)
Caraglio, Via Giacomo Matteotti, 40, (Cuneo)