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Presenza/Assenza. Femminilità a confronto
Le artiste Anna Canale, Aurora Paolillo, Grazia Amendola, Lina Fucà, Stefania Fersini e Susy Gomez sono invitate a relazionarsi con lo spazio che le ospita, proponendo un lavoro che comprende la figura della donna in ogni sua accezione. Il risultato è l’intrecciarsi di nuove presenze e interpretazioni con un luogo ricco di assenze e significati
Comunicato stampa
Segnala l'evento
PRESENZA / ASSENZA
Femminilità a confronto
a cura di Iole Pellion di Persano con Giulia Turcati
in collaborazione con GAA, Holding 18 immobiliare
09 - 11 marzo 2018
inaugurazione 8 marzo 2018 ore 18.30
via Barbaroux 30, Torino
L’arte contemporanea e l’architettura si incontrano e si mettono a confronto nel progetto culturale curato da Iole Pellion di Persano e
Giulia Turcati e realizzato in collaborazione con Holding 18 immobiliare e Giaquinto Architetti Associati.
Giovedì 8 marzo inaugura a Torino la mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto” visitabile al pubblico dal 9 al 11
marzo nel convitto dei Santi Martiri, in via Barbaroux 30.
Le artiste Anna Canale, Aurora Paolillo, Grazia Amendola, Lina Fucà, Stefania Fersini e Susy Gomez sono invitate a relazionarsi con
lo spazio che le ospita, proponendo un lavoro che comprende la figura della donna in ogni sua accezione. Il risultato è l’intrecciarsi di
nuove presenze e interpretazioni con un luogo ricco di assenze e significati.
Il convitto dei Santi Martiri è pronto ad essere trasformato in un edificio residenziale di lusso. La Holding 18 ha affidato allo studio d’architettura Giaquinto Architetti Associati la ristrutturazione degli spazi, nel pieno rispetto e valorizzazione della storicità del manufatto. Il progetto culturale nato dalla collaborazione tra Holding 18 e Iole Pellion di Persano prevede una serie di eventi in relazione con nuovi interventi architettonici che nell’attesa di diventare tali, ospitano un percorso artistico di esplorazione e confronto con l’architettura. Le mostre proposte nascono dalla storia dei palazzi con l’obiettivo di creare conversazioni inedite e accostamenti stimolanti per la progettazione futura. L’arte offre l’opportunità di costruire un dialogo differente con i luoghi, in cui la sua presenza regala nuove forme, colori e visioni alla struttura che la ospita.
Il titolo della mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto” racchiude in sé l’essenza dell’intero evento. I muri, che recano ancora i segni del passato si trovano per la prima volta a dialogare con l’universo femminile. L’estetica, la moda, le differenze culturali, la violenza nascosta e la maternità diventano lenti per guardare attraverso diversi punti di vista un concetto carico di significati, mostrando la femminilità contemporanea nei suoi limiti e nelle sue qualità. Preconcetti e convenzioni sono le assenze con cui la
donna si confronta quotidianamente. Il linguaggio universale dell’arte permette a ruoli e voci differenti di alternarsi in un continuo gioco tra presenza e assenza nello spazio.
In mostra i lavori di sei artiste che con interessi, età e percorsi differenti, si confrontano per creare un racconto corale in cui la presenza di più voci riverbera nello spazio espositivo. Pittura, installazione, fotografia, video e performance si alternano nelle stanze del palazzo, per interrogare, esplorare e rivelare alcuni aspetti della femminilità.
Il percorso espositivo strutturato su due dei cinque piani dell’edificio, presenta opere che si contraddistinguono per il binomio presenza e assenza. La mostra si apre con il lavoro di Anna Canale, artista torinese, la cui arte è il risultato delle esperienze passate tra grafica e teatro. Il rigore estetico e l’interazione con il pubblico che la caratterizzano, si traducono in un progetto realizzato apposita-
mente per il convitto. La presenza immateriale dei sentimenti compone l’installazione (A lei, 2018), in cui le donne vengono fotogra fate attraverso il volto degli altri.
Le carte ideate da Lina Fucà (Senza lasciare tracce, 2015) scandiscono il corridoio al primo piano, con un racconto sui segni invisibili della violenza. L’artista multidisciplinare, scoperta dalla galleria Giorgio Persano, è presente in mostra anche con due video capaci di catturare attraverso i piccoli gesti, l’amore materno (Ancora un po’, 2016) e l’incontro quotidiano tra culture diverse (Vedo nel velo non vedo,2013).
Il primo piano si conclude con il lavoro di Susy Gomez, artista spagnola dalla carriera già avviata. Gigantografie di modelle coperte da intense macchie di colore, denunciano la smaterializzazione della donna in oggetto. L’artista si confronta con la bellezza e le sue
contraddizioni, tra trucco e vestiti-scultura pesanti come armature (Vestido, 1998 -1999).
La moda ritorna anche nella ricerca di Stefania Fersini, artista visiva che predilige la pittura come mezzo espressivo. I suoi iconici dipinti (Pulp n. 7 pag 66, 2013; Numero 137 Octobre 2012 pag 268,269, 2012), esposti in quella che un tempo era la cappella del
convitto, amplificano la superficialità dell’immagine femminile delle riviste. La pittura si confonde con la materia, l'originale con la sua copia, portando il pubblico ad indovinare quale sia la realtà e quale la rappresentazione, in un puzzle dai tanti pezzi che nascondono un significato più grande (What is the most real the illusion that i create, 2016).
A metà del percorso espositivo si ritrova il lavoro di Anna Canale, (Look for the Pink Baloon, 2018), un’installazione apparentemente ironica e divertente, che nel rappresentare l’uomo attraverso i colori nega la presenza femminile, e con essa le convenzioni dell’es-
sere donna.
Il rapporto con il contesto architettonico compare in particolare anche nell’opera di Grazia Amendola, che partendo dai volumi ritrovati nelle librerie del convitto gesuita, sviluppa due progetti. Il primo (Perché siamo qui?, 2018) presenta una serie di calchi di seni diversi come unica testimonianza di una conversazione avvenuta tra l’artista e alcune donne. Il secondo (#AH, 2018) vede incisi dei messaggi sulle saponette recuperate nei bagni del convitto. L’artista estrapola alcune parole contenute nei libri ritrovati e le riconte-
stualizza attraverso una visione soggettiva.
A chiudere la mostra è la giovane artista torinese Aurora Paolillo con le sue opere metafore di fiducia e di rispetto nella relazione con l’altro. Lo spettatore vive un’esperienza sensoriale a più tappe, tra fragili sculture di silicone (Now you can touch me, 2017 e Now
you can touch me, with care, 2018) e una performance (So Slow, 2018) sulla delicatezza necessaria ad interagire con chi è stato ferito.
La mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto”, vuole essere uno spunto di riflessione in grado di riportare l’attenzione su i diversi aspetti che definiscono l’essere donna. Le opere esprimono una visione equilibrata e delicata su temi spesso fonte
di discussione, con l’idea di liberare la figura femminile da preconcetti e convenzioni.
Attraverso l’arte contemporanea si vuole sostenere un progetto di beneficenza; da un’idea condivisa con le artiste, si devolverà parte dei ricavati delle vendite a sostegno delle donne che affrontano un percorso di cure oncologiche. La onlus “1Caffè” di cui l'attore
Luca Argentero è vice-presidente e fondatore, si occuperà di supportare l’associazione SIDEO, Solidarietà Internazionale Donne con Esperienza Oncologica, realtà no-profit al femminile del territorio torinese.
Domenica 11 marzo alle ore 17.00 è proposta una tavola rotonda tra tre diverse personalità del mondo culturale, con cui approfondire il rapporto della donna con la moda, la filosofia e le scienze sociali. Franca D’Agostini, Lina Fucà e Franco Turcati sono invitati a relazionarsi, per ampliare il confronto sul significato dell’essere donna e dare voce alle molte sfuma-
ture della femminilità.
orari mostra:
venerdì 9 marzo ore 15.00 - 20.30
sabato 10 e domenica 11 marzo ore 14.00 - 19.00
per info scrivere a info@recontemporary.com
Collaborazioni
Holding 18 è una società di sviluppo immobiliare che nasce a Torino nel 2009 per iniziativa di un gruppo di professionisti del settore (architetti, ingegneri, costruttori, notai e avvocati) con l’intento di realizzare operazioni immobiliari di prestigio e valore. Seleziona,
acquista e ristruttura per proporre a investitori e acquirenti sensibili e attenti, soluzioni immobiliari e abitazioni dagli elevati standard qualitativi. Per raggiungere tale obiettivo gli immobili acquistati da Holding 18 sono accuratamente scelti tra stabili di particolare pregio, posizionati in zone centrali e strategiche della città.L’eccellenza rappresentata dalla società è garantita dal controllo totale di tutte le fasi del processo immobiliare da parte degli stessi soci che, grazie all’integrazione delle rispettive competenze e professionalità, offrono da sempre un risultato completo e di qualità.
G*AA - Giaquinto Architetti Associati è uno studio che offre servizi di progettazione architettonica, concept-design e comunicazioni. Ogni soluzione progettuale è accuratamente valutata sulla base di requisiti imprescindibili, quali l’armonia ambientale, l’innova-
zione, la funzionalità, l’affidabilità, il rispetto dei costi e dei tempi. L’ impegno dello studio è proporre sintesi personalizzate, mai standardizzate, pienamente funzionali e rispondenti alle esigenze e alla personalità dei clienti. La profonda sensibilità architettonica di-
mostrata in questi anni, maturata sia in ambito nazionale che internazionale, unita a una solida competenza riconosciuta a vari livelli, ha contribuito alla crescita dello studio sia in termini di business che di professionalità.
Biografie
Grazia Amendola (Salerno, 1984)
Si diploma in Decorazione e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 2012 si trasferisce a Torino dove vive e lavora. Da anni si occupa di allestimenti, di mostre e scenografie per teatro, cortometraggi e video clip. Ha esposto al MAAM, a Spazio Y, al
Casale dei Cedrati, in Sala Santa Rita (Roma), a Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Spazio BI-BOx Art Space (Biella), nei Giardini Fresia- ZooArt (Cuneo). In Piazza Cavour a Saluzzo è stata invitata dall’Associazione Art.ur per un intervento urbano in ambito del progetto START. Ha sviluppato un progetto di residenza sugli scarti nei mercati di Barcellona, con una mostra all’Espronceda Art Center. A Torino ha esposto alla Galleria Moitre e per Nesxt allo Spazio Ferramenta.
Anna Canale (Torino, 1990)
Diplomata all’Accademia Albertina in Grafica d’ Arte nel 2017, parallelamente all’arte lavora da dieci anni nel mondo del teatro come attrice, costumista e scenografa con la compagnia CONTRASTO, da lei fondata. Nel 2015 viene selezionata per Codice Italia Academy partecipando al workshop di disegno a cura di Andrea Aquilanti e successivamente scelta per la mostra di chiusura a Palazzo Grimani, a cura di Vincenzo Trione, Venezia. Ha preso parte a workshop, progetti grafici e collettive tra cui Incorporeo (2015) a cura
di M. T. Roberto e S. Pasquini; Passare il segno (2016) a cura di F. Fanelli presso la pinacoteca Albertina, Torino.
Stefania Fersini (Aosta, 1982)
La sua ricerca pittorica è centrata sul rapporto tra la Realtà e la sua Copia. Spesso “mimetici” i suoi lavori hanno un rapporto esi-
stenziale con il contesto in cui vengono mostrati, fino a considerare lo spazio stesso come medium in sè.Il luogo, il suo contenuto e
la pittura di Fersini diventano la cornice di un vuoto, infatti vi è spesso rappresentata un'opera visiva assente. Ne sono un esempio le
installazioni permanenti in Museo Casa Mollino (Torino) e Casa Fornasetti (Milano) ma anche l’istallazione in occasione della Bien-
nale, a Palazzo Cesari Marchesi, Venezia. Selezionata per il XVII Premio Cairo, le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero
come a Palazzo Reale a Milano, all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, in 101/EXHIBIT Los Angeles, e in importanti fiere come PAD
e ParisPhoto.
Lina Fucà (Torino, 1972)
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Torino inizia negli stessi anni a compiere performance di pittura dal vivo con il gruppo teatra-
le Il Barrito degli Angeli. Questa esperienza amplifica l’attitudine dell’artista a far dialogare la propria pratica figurativa con altre forme
espressive quali teatro, musica e video. Dopo aver realizzato scenografie e costumi per numerose realtà della scena teatrale e ci-
nematografica indipendente, nel 2016 si affaccia al mondo dell’arte contemporanea con un mostra personale alla Galleria Giorgio
Persano. Nell'estate dello stesso anno la Fondazione Merz offre a Lina Fucà una residenza artistica a Cuba. Nella primavera del
2017 l’artista tiene la personale “Entre las líneas de mis fronteras” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Susy Gomez (Pollença, Mallorca,1964)
Dopo la brillante affermazione alla Fondazione Joan Mirò nel 1993, Susy Gómez è venuta distinguendosi come una fra le più inte-
ressanti rivelazioni all’interno del vivace scenario dell’arte spagnola. Nel corso degli anni, attraverso mostre personali e collettive,
l’artista ha confermato questo successo esponendo in prestigiosi musei, tra i quali: Museé d’Art Moderne et Contemporain Nice,
Nice; IVAM, Instituto Valenciano de Arte Moderno, Valencia; Fundació Pilar i Joan Miró, Mallorca; CAC Centro de Arte Contemporá-
neo, Malága. Tecnicamente l’opera di Susy Gómez è eterogenea: dalle fotografie, ai disegni su carta o su muro, alle sculture realiz-
zate con diversi materiali, fino agli abiti che, svuotati di ogni presenza, diventano quasi eleganti armature.
Aurora Paolillo (Torino, 1990)
Laureata all’Accademia Albertina di Torino, sviluppa il suo lavoro attraverso l’utilizzo di diversi medium, esprimendosi principalmente
con scultura e installazione. Negli anni ha partecipato a mostre in Italia e all’estero tra le quali la Biennale Giovani di Monza, il Phoe-
nix Art Museum, il Palacio de Abrantes a Madrid. Nel 2015 prende parte a Codice Italia Academy, in occasione della 56. Biennale di
Venezia. L’anno successivo è invitata per la mostra personale al programma Mirror Project, dello Spazio Barriera. Ha partecipato
inoltre a Teatrum Botanicum - Emerging Talents presso il PAV e nel 2017 a una collettiva presso la Pinacoteca Albertina di Torino e
alla mostra Punctum, Working Papers, in collaborazione con l’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo.
Femminilità a confronto
a cura di Iole Pellion di Persano con Giulia Turcati
in collaborazione con GAA, Holding 18 immobiliare
09 - 11 marzo 2018
inaugurazione 8 marzo 2018 ore 18.30
via Barbaroux 30, Torino
L’arte contemporanea e l’architettura si incontrano e si mettono a confronto nel progetto culturale curato da Iole Pellion di Persano e
Giulia Turcati e realizzato in collaborazione con Holding 18 immobiliare e Giaquinto Architetti Associati.
Giovedì 8 marzo inaugura a Torino la mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto” visitabile al pubblico dal 9 al 11
marzo nel convitto dei Santi Martiri, in via Barbaroux 30.
Le artiste Anna Canale, Aurora Paolillo, Grazia Amendola, Lina Fucà, Stefania Fersini e Susy Gomez sono invitate a relazionarsi con
lo spazio che le ospita, proponendo un lavoro che comprende la figura della donna in ogni sua accezione. Il risultato è l’intrecciarsi di
nuove presenze e interpretazioni con un luogo ricco di assenze e significati.
Il convitto dei Santi Martiri è pronto ad essere trasformato in un edificio residenziale di lusso. La Holding 18 ha affidato allo studio d’architettura Giaquinto Architetti Associati la ristrutturazione degli spazi, nel pieno rispetto e valorizzazione della storicità del manufatto. Il progetto culturale nato dalla collaborazione tra Holding 18 e Iole Pellion di Persano prevede una serie di eventi in relazione con nuovi interventi architettonici che nell’attesa di diventare tali, ospitano un percorso artistico di esplorazione e confronto con l’architettura. Le mostre proposte nascono dalla storia dei palazzi con l’obiettivo di creare conversazioni inedite e accostamenti stimolanti per la progettazione futura. L’arte offre l’opportunità di costruire un dialogo differente con i luoghi, in cui la sua presenza regala nuove forme, colori e visioni alla struttura che la ospita.
Il titolo della mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto” racchiude in sé l’essenza dell’intero evento. I muri, che recano ancora i segni del passato si trovano per la prima volta a dialogare con l’universo femminile. L’estetica, la moda, le differenze culturali, la violenza nascosta e la maternità diventano lenti per guardare attraverso diversi punti di vista un concetto carico di significati, mostrando la femminilità contemporanea nei suoi limiti e nelle sue qualità. Preconcetti e convenzioni sono le assenze con cui la
donna si confronta quotidianamente. Il linguaggio universale dell’arte permette a ruoli e voci differenti di alternarsi in un continuo gioco tra presenza e assenza nello spazio.
In mostra i lavori di sei artiste che con interessi, età e percorsi differenti, si confrontano per creare un racconto corale in cui la presenza di più voci riverbera nello spazio espositivo. Pittura, installazione, fotografia, video e performance si alternano nelle stanze del palazzo, per interrogare, esplorare e rivelare alcuni aspetti della femminilità.
Il percorso espositivo strutturato su due dei cinque piani dell’edificio, presenta opere che si contraddistinguono per il binomio presenza e assenza. La mostra si apre con il lavoro di Anna Canale, artista torinese, la cui arte è il risultato delle esperienze passate tra grafica e teatro. Il rigore estetico e l’interazione con il pubblico che la caratterizzano, si traducono in un progetto realizzato apposita-
mente per il convitto. La presenza immateriale dei sentimenti compone l’installazione (A lei, 2018), in cui le donne vengono fotogra fate attraverso il volto degli altri.
Le carte ideate da Lina Fucà (Senza lasciare tracce, 2015) scandiscono il corridoio al primo piano, con un racconto sui segni invisibili della violenza. L’artista multidisciplinare, scoperta dalla galleria Giorgio Persano, è presente in mostra anche con due video capaci di catturare attraverso i piccoli gesti, l’amore materno (Ancora un po’, 2016) e l’incontro quotidiano tra culture diverse (Vedo nel velo non vedo,2013).
Il primo piano si conclude con il lavoro di Susy Gomez, artista spagnola dalla carriera già avviata. Gigantografie di modelle coperte da intense macchie di colore, denunciano la smaterializzazione della donna in oggetto. L’artista si confronta con la bellezza e le sue
contraddizioni, tra trucco e vestiti-scultura pesanti come armature (Vestido, 1998 -1999).
La moda ritorna anche nella ricerca di Stefania Fersini, artista visiva che predilige la pittura come mezzo espressivo. I suoi iconici dipinti (Pulp n. 7 pag 66, 2013; Numero 137 Octobre 2012 pag 268,269, 2012), esposti in quella che un tempo era la cappella del
convitto, amplificano la superficialità dell’immagine femminile delle riviste. La pittura si confonde con la materia, l'originale con la sua copia, portando il pubblico ad indovinare quale sia la realtà e quale la rappresentazione, in un puzzle dai tanti pezzi che nascondono un significato più grande (What is the most real the illusion that i create, 2016).
A metà del percorso espositivo si ritrova il lavoro di Anna Canale, (Look for the Pink Baloon, 2018), un’installazione apparentemente ironica e divertente, che nel rappresentare l’uomo attraverso i colori nega la presenza femminile, e con essa le convenzioni dell’es-
sere donna.
Il rapporto con il contesto architettonico compare in particolare anche nell’opera di Grazia Amendola, che partendo dai volumi ritrovati nelle librerie del convitto gesuita, sviluppa due progetti. Il primo (Perché siamo qui?, 2018) presenta una serie di calchi di seni diversi come unica testimonianza di una conversazione avvenuta tra l’artista e alcune donne. Il secondo (#AH, 2018) vede incisi dei messaggi sulle saponette recuperate nei bagni del convitto. L’artista estrapola alcune parole contenute nei libri ritrovati e le riconte-
stualizza attraverso una visione soggettiva.
A chiudere la mostra è la giovane artista torinese Aurora Paolillo con le sue opere metafore di fiducia e di rispetto nella relazione con l’altro. Lo spettatore vive un’esperienza sensoriale a più tappe, tra fragili sculture di silicone (Now you can touch me, 2017 e Now
you can touch me, with care, 2018) e una performance (So Slow, 2018) sulla delicatezza necessaria ad interagire con chi è stato ferito.
La mostra “PRESENZA / ASSENZA, Femminilità a confronto”, vuole essere uno spunto di riflessione in grado di riportare l’attenzione su i diversi aspetti che definiscono l’essere donna. Le opere esprimono una visione equilibrata e delicata su temi spesso fonte
di discussione, con l’idea di liberare la figura femminile da preconcetti e convenzioni.
Attraverso l’arte contemporanea si vuole sostenere un progetto di beneficenza; da un’idea condivisa con le artiste, si devolverà parte dei ricavati delle vendite a sostegno delle donne che affrontano un percorso di cure oncologiche. La onlus “1Caffè” di cui l'attore
Luca Argentero è vice-presidente e fondatore, si occuperà di supportare l’associazione SIDEO, Solidarietà Internazionale Donne con Esperienza Oncologica, realtà no-profit al femminile del territorio torinese.
Domenica 11 marzo alle ore 17.00 è proposta una tavola rotonda tra tre diverse personalità del mondo culturale, con cui approfondire il rapporto della donna con la moda, la filosofia e le scienze sociali. Franca D’Agostini, Lina Fucà e Franco Turcati sono invitati a relazionarsi, per ampliare il confronto sul significato dell’essere donna e dare voce alle molte sfuma-
ture della femminilità.
orari mostra:
venerdì 9 marzo ore 15.00 - 20.30
sabato 10 e domenica 11 marzo ore 14.00 - 19.00
per info scrivere a info@recontemporary.com
Collaborazioni
Holding 18 è una società di sviluppo immobiliare che nasce a Torino nel 2009 per iniziativa di un gruppo di professionisti del settore (architetti, ingegneri, costruttori, notai e avvocati) con l’intento di realizzare operazioni immobiliari di prestigio e valore. Seleziona,
acquista e ristruttura per proporre a investitori e acquirenti sensibili e attenti, soluzioni immobiliari e abitazioni dagli elevati standard qualitativi. Per raggiungere tale obiettivo gli immobili acquistati da Holding 18 sono accuratamente scelti tra stabili di particolare pregio, posizionati in zone centrali e strategiche della città.L’eccellenza rappresentata dalla società è garantita dal controllo totale di tutte le fasi del processo immobiliare da parte degli stessi soci che, grazie all’integrazione delle rispettive competenze e professionalità, offrono da sempre un risultato completo e di qualità.
G*AA - Giaquinto Architetti Associati è uno studio che offre servizi di progettazione architettonica, concept-design e comunicazioni. Ogni soluzione progettuale è accuratamente valutata sulla base di requisiti imprescindibili, quali l’armonia ambientale, l’innova-
zione, la funzionalità, l’affidabilità, il rispetto dei costi e dei tempi. L’ impegno dello studio è proporre sintesi personalizzate, mai standardizzate, pienamente funzionali e rispondenti alle esigenze e alla personalità dei clienti. La profonda sensibilità architettonica di-
mostrata in questi anni, maturata sia in ambito nazionale che internazionale, unita a una solida competenza riconosciuta a vari livelli, ha contribuito alla crescita dello studio sia in termini di business che di professionalità.
Biografie
Grazia Amendola (Salerno, 1984)
Si diploma in Decorazione e Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Roma e nel 2012 si trasferisce a Torino dove vive e lavora. Da anni si occupa di allestimenti, di mostre e scenografie per teatro, cortometraggi e video clip. Ha esposto al MAAM, a Spazio Y, al
Casale dei Cedrati, in Sala Santa Rita (Roma), a Cittadellarte Fondazione Pistoletto, Spazio BI-BOx Art Space (Biella), nei Giardini Fresia- ZooArt (Cuneo). In Piazza Cavour a Saluzzo è stata invitata dall’Associazione Art.ur per un intervento urbano in ambito del progetto START. Ha sviluppato un progetto di residenza sugli scarti nei mercati di Barcellona, con una mostra all’Espronceda Art Center. A Torino ha esposto alla Galleria Moitre e per Nesxt allo Spazio Ferramenta.
Anna Canale (Torino, 1990)
Diplomata all’Accademia Albertina in Grafica d’ Arte nel 2017, parallelamente all’arte lavora da dieci anni nel mondo del teatro come attrice, costumista e scenografa con la compagnia CONTRASTO, da lei fondata. Nel 2015 viene selezionata per Codice Italia Academy partecipando al workshop di disegno a cura di Andrea Aquilanti e successivamente scelta per la mostra di chiusura a Palazzo Grimani, a cura di Vincenzo Trione, Venezia. Ha preso parte a workshop, progetti grafici e collettive tra cui Incorporeo (2015) a cura
di M. T. Roberto e S. Pasquini; Passare il segno (2016) a cura di F. Fanelli presso la pinacoteca Albertina, Torino.
Stefania Fersini (Aosta, 1982)
La sua ricerca pittorica è centrata sul rapporto tra la Realtà e la sua Copia. Spesso “mimetici” i suoi lavori hanno un rapporto esi-
stenziale con il contesto in cui vengono mostrati, fino a considerare lo spazio stesso come medium in sè.Il luogo, il suo contenuto e
la pittura di Fersini diventano la cornice di un vuoto, infatti vi è spesso rappresentata un'opera visiva assente. Ne sono un esempio le
installazioni permanenti in Museo Casa Mollino (Torino) e Casa Fornasetti (Milano) ma anche l’istallazione in occasione della Bien-
nale, a Palazzo Cesari Marchesi, Venezia. Selezionata per il XVII Premio Cairo, le sue opere sono state esposte in Italia e all'estero
come a Palazzo Reale a Milano, all'Istituto Italiano di Cultura di Parigi, in 101/EXHIBIT Los Angeles, e in importanti fiere come PAD
e ParisPhoto.
Lina Fucà (Torino, 1972)
Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Torino inizia negli stessi anni a compiere performance di pittura dal vivo con il gruppo teatra-
le Il Barrito degli Angeli. Questa esperienza amplifica l’attitudine dell’artista a far dialogare la propria pratica figurativa con altre forme
espressive quali teatro, musica e video. Dopo aver realizzato scenografie e costumi per numerose realtà della scena teatrale e ci-
nematografica indipendente, nel 2016 si affaccia al mondo dell’arte contemporanea con un mostra personale alla Galleria Giorgio
Persano. Nell'estate dello stesso anno la Fondazione Merz offre a Lina Fucà una residenza artistica a Cuba. Nella primavera del
2017 l’artista tiene la personale “Entre las líneas de mis fronteras” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid.
Susy Gomez (Pollença, Mallorca,1964)
Dopo la brillante affermazione alla Fondazione Joan Mirò nel 1993, Susy Gómez è venuta distinguendosi come una fra le più inte-
ressanti rivelazioni all’interno del vivace scenario dell’arte spagnola. Nel corso degli anni, attraverso mostre personali e collettive,
l’artista ha confermato questo successo esponendo in prestigiosi musei, tra i quali: Museé d’Art Moderne et Contemporain Nice,
Nice; IVAM, Instituto Valenciano de Arte Moderno, Valencia; Fundació Pilar i Joan Miró, Mallorca; CAC Centro de Arte Contemporá-
neo, Malága. Tecnicamente l’opera di Susy Gómez è eterogenea: dalle fotografie, ai disegni su carta o su muro, alle sculture realiz-
zate con diversi materiali, fino agli abiti che, svuotati di ogni presenza, diventano quasi eleganti armature.
Aurora Paolillo (Torino, 1990)
Laureata all’Accademia Albertina di Torino, sviluppa il suo lavoro attraverso l’utilizzo di diversi medium, esprimendosi principalmente
con scultura e installazione. Negli anni ha partecipato a mostre in Italia e all’estero tra le quali la Biennale Giovani di Monza, il Phoe-
nix Art Museum, il Palacio de Abrantes a Madrid. Nel 2015 prende parte a Codice Italia Academy, in occasione della 56. Biennale di
Venezia. L’anno successivo è invitata per la mostra personale al programma Mirror Project, dello Spazio Barriera. Ha partecipato
inoltre a Teatrum Botanicum - Emerging Talents presso il PAV e nel 2017 a una collettiva presso la Pinacoteca Albertina di Torino e
alla mostra Punctum, Working Papers, in collaborazione con l’Archivio Storico della Compagnia di San Paolo.
08
marzo 2018
Presenza/Assenza. Femminilità a confronto
Dall'otto all'undici marzo 2018
arte contemporanea
Location
CONVITTO DEI SANTI MARTIRI
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 30, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Barbaroux, 30, (Torino)
Orario di apertura
venerdì 9 marzo ore 15.00 - 20.30
sabato 10 e domenica 11 marzo ore 14.00 - 19.00
Vernissage
8 Marzo 2018, ore 18.30 su invito
Autore
Curatore