Il duo d’artisti naviga il regno etereo del suono e della presenza in questo lavoro “site-specific” che risuona come un'affascinante fumogena di soul materializzata attraverso due giradischi e alcune apparecchiature AV dirottate. Evadendo la caratterizzazione artistica e sociale, una performance infonde lo spazio con note tangibili di performatività e dirompe la passività del pubblico. “Blackness” come tropo viene campionata e trasformata in un “mashup” iper-culturale trascinato fino a un arresto scratchato.